CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 12 maggio 2015
443.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Agricoltura (XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014 C. 2977 Governo.

PROPOSTA DI RELAZIONE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione Agricoltura,
   esaminato, per la parte di competenza, il disegno di legge C. 2977 Governo: «Disposizioni per l'adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea – Legge europea 2014»;
  premesso che:
   la legge n. 234 del 2012 prevede che ogni anno il Governo presenti, insieme al disegno di legge di delegazione europea, un disegno di legge europea, che contiene norme di diretta attuazione volte a garantire l'adeguamento dell'ordinamento nazionale all'ordinamento europeo, con particolare riguardo ai casi di non corretto recepimento della normativa europea;
   l'articolo 29 della medesima legge n. 234 prevede inoltre espressamente la possibilità per il Governo, nel caso in cui rilevi ulteriori esigenze di adempimento degli obblighi derivanti dall'appartenenza dell'Italia all'Unione europea, di presentare nel secondo semestre dell'anno un ulteriore disegno di legge di delegazione europea;
   nel disegno di legge europea, secondo quanto previsto dall'articolo 30 della legge n. 234 del 2012, sono inserite le disposizioni finalizzate a porre rimedio ai casi di non corretto recepimento della normativa dell'Unione europea nell'ordinamento nazionale che hanno dato luogo a procedure di pre-infrazione, avviate nel quadro del sistema di comunicazione EU Pilot, e di infrazione, laddove il Governo abbia riconosciuto la fondatezza dei rilievi mossi dalla Commissione europea;
   per quanto riguarda le materie di competenza della XII Commissione (Agricoltura), il disegno di legge dispone in tal senso in materia di identificazione di specie bovina, cattura di richiami vivi e commercio di specie di uccelli viventi, di cui agli articoli 16, 17 e 18;
   l'articolo 16 (Disposizioni relative al sistema di identificazione degli animali della specie bovina. Attuazione della direttiva 2014/64/UE, che modifica la direttiva 64/432/CEE per quanto concerne le basi di dati informatizzate che fanno parte delle reti di sorveglianza degli Stati membri) traspone nell'ordinamento nazionale la direttiva 2014/64/UE (di modifica della direttiva 64/432/CEE) relativa a problemi di polizia sanitaria in materia di scambi intracomunitari di animali delle specie bovina e suina, recepita, in forma aggiornata, con decreto legislativo. 196 del 1999;
   l'articolo 17 (Disposizioni relative alla cattura di richiami vivi. Procedura di infrazione n. 2014/2006) interviene sulla disciplina relativa alla cattura di uccelli a fini di richiamo, da ultimo modificata dal decreto-legge n. 91 del 2014 (commi 1, 1-bis e 1-ter dell'articolo 16);
   l'articolo 18 (Divieto di commercio di specie di uccelli viventi naturalmente allo Pag. 213stato selvatico nel territorio europeo. Caso EU Pilot 5391/13/ENVI) interviene nuovamente sui divieti relativi al commercio di specie di uccelli viventi, prevedendo che tale divieto riguardi gli esemplari di tutte le specie di uccelli europei tutelati dalla direttiva 2009/147/CE, e non solo di quelle presenti in Italia, anche se importate dall'estero,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

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ALLEGATO 2

Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013. Doc. LXXXVII, n. 2.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione Agricoltura,
   esaminata, per la parte di competenza, la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea relativa all'anno 2013 (Doc. LXXXVII, n. 2);
   preso atto che la Relazione consuntiva andrebbe presentata entro il 28 febbraio dell'anno successivo a quello di riferimento e che la Relazione in esame – essendo riferita all'anno 2013 – risulta ormai superata;
   auspicato che in futuro la Relazione consuntiva sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea sia trasmessa nel termine previsto dalla legge,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 3

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (C. 2994 Governo, e abb. C. 416 Caparini, C. 1595 Antimo Cesaro, C. 1835 Cimbro, C. 2043 Vezzali, C. 2045 Carfagna, C. 2067 Coccia, C. 2291 Ascani, C. 2524 Centemero, C. 2630 Paglia, C. 2860 Iori, C. 2875 Di Benedetto, C. 2975 Chimienti).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XIII Commissione Agricoltura,
   esaminato il disegno di legge C. 2994, recante riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti;
   premesso che lo sviluppo del rapporto tra la scuola, la formazione e il lavoro, e in particolare i percorsi orientati all'occupazione nel settore agricolo in una stagione di pieno rilancio del settore anche dal punto di vista occupazionale, deve essere orientato ad arricchire il percorso educativo e potenziare le opportunità occupazionali di tutti i giovani, assicurando a ognuno effettive capacità di apprendimento lungo tutto il corso della vita, e superando il pregiudizio, ancora molto radicato, dei percorsi per il lavoro destinati a chi è ritenuto poco adatto per gli studi;
   premesso che tutti i percorsi scolastici devono essere aperti alla cultura del lavoro anche attraverso concrete esperienze di alternanza scuola-formazione-lavoro e, a tal fine, è fondamentale assicurare il potenziamento dei laboratori per gli istituti superiori di formazione tecnica e professionale ad indirizzo agrario con attività integrate sul campo che possano prevedere il sostegno ad un rafforzamento delle aziende agricole interne agli istituti scolastici, capaci di svolgere un ruolo strategico nella formazione specialistica dell'indirizzo, assicurando lo svolgimento direttamente a scuola di attività lavorative in alternanza con il percorso propriamente scolastico;
   premesso che a tal fine sarà importante prevedere finanziamenti consistenti, svincolati dalla didattica, che assicurino il costante aggiornamento delle attrezzature, provvedendo in tal senso ad assicurare per le aziende agricole degli istituti l'accesso effettivo a tutte le misure previste dagli ordinamenti regionali, nazionali e comunitari in materia di sostegno e provvidenze alle imprese agricole;
   premesso che in questa direzione potrà risultare importante anche sostenere e rivitalizzare la formazione nel campo della meccanica agraria, una materia curricolare attualmente non insegnata come materia a se stante, che pure ha bisogno dell'ausilio di materiale e strumentazione idonee a permettere sia l'arricchimento delle lezioni teoriche, nonché l'aggiornamento tecnico-culturale in materia, anche nella prospettiva della sicurezza sul lavoro nel settore agrario e a sostegno dell'imprenditoria giovanile e la formazione professionale operativa;
   premesso ancora che è fondamentale inserire nell'ambito del percorso formativo lo sviluppo delle competenze degli studenti in merito al valore del cibo e dell'alimentazione, in sinergia con la programmazione europea e regionale. In questo senso Pag. 216può risultare opportuno promuovere un Piano nazionale «educazione al valore del cibo» che persegua lo sviluppo delle competenze degli studenti in materia di educazione alimentare, anche attraverso la collaborazione con università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese e che, in questa direzione risulta fondamentale potenziare gli strumenti didattici e i laboratori necessari a migliorare la formazione, ivi compresi la formazione e l'aggiornamento dei docenti per lo svolgimento continuativo delle attività, garantendo un approccio integrato tra alimentazione e ambiente e un approfondimento nel campo delle scienze alimentari e nella pedagogia alimentare;
   premesso la promozione di stili di vita sani passa anche da attività di contrasto all'obesità e ai disturbi legati alla cattiva alimentazione, per i quali è fondamentale porre attenzione alla distribuzione di frutta, di prodotti ortofrutticoli e ortofrutticoli trasformati, nei sistemi di ristorazione scolastica, nonché mediante l'installazione di distributori automatici di prodotti quali frutta e latte all'interno degli istituti scolastici, in collegamento con i corrispondenti progetti europei;
   premesso che, infine, in corrispondenza con EXPO 2015 e con la promozione della Carta di Milano, sarà fondamentale che le scuole di ogni ordine e grado diventino trampolino per sviluppare il legame tra alimentazione e cultura, storia e paesaggio tipici, con particolare attenzione agli aspetti legati alla dieta mediterranea, ivi compresi gli effetti e le relazioni tra dieta equilibrata, salute pubblica e tutela dell'ambiente; fondamentale inoltre, sempre con riferimento al cibo energia per la vita, sarà promuovere una crescente consapevolezza delle tematiche inerenti il mancato diritto di accesso universale al cibo, il contrasto allo spreco e la connessione tra alimentazione e produzione agricola,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 4

Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione e delega per il riordino delle disposizioni legislative vigenti (C. 2994 Governo, e abb. C. 416 Caparini, C. 1595 Antimo Cesaro, C. 1835 Cimbro, C. 2043 Vezzali, C. 2045 Carfagna, C. 2067 Coccia, C. 2291 Ascani, C. 2524 Centemero, C. 2630 Paglia, C. 2860 Iori, C. 2875 Di Benedetto, C. 2975 Chimienti).

PROPOSTA DI PARERE CONTRARIO DEL GRUPPO M5S

  La XIII Commissione,
   esaminato il provvedimento in titolo, che si propone di riformare il sistema nazionale di istruzione intervenendo sull'autonomia scolastica e l'offerta formativa, sulle assunzioni e assegnazioni dei docenti, sulle agevolazioni fiscali nonché sulla normativa relativa all'edilizia scolastica, attraverso l'uso ottimale delle risorse e delle strutture e all'introduzione di tecnologie innovative in raccordo con le esigenze del territorio;
   considerato che, per l'ambito di competenza della XIII Commissione, il provvedimento interviene unicamente in materia di esami di Stato per agrotecnici e periti agrari, allargando, in sostanza la possibilità di accesso a tali esami anche a chi conseguito un diploma al termine dei percorsi degli ITS-Istituti Tecnici Superiori;
   una tale semplificazione – pur essendo coerente e andando certamente nella direzione dei giovani diplomati, e ufficializzando, di fatto, una pratica che alcuni Albi attraverso i propri poteri di auto-determinazione già attuano – avviene attraverso l'esercizio della delega al Governo, strumento sul quale sussistono numerose perplessità;
   i commi 3 e 4 dell'articolo 2 del provvedimento definiscono gli obiettivi nazionali che le scuole italiane sono tenute ad osservare nella determinazione del proprio fabbisogno e nella definizione della programmazione dell'offerta formativa, ma pur facendo un rapido riferimento all'insegnamento dei corretti stili di vita ed alimentari, tali misure non appaiono sufficienti per implementare nelle nostre istituzioni scolastiche l'insegnamento dell'educazione alimentare e quindi indirettamente delle buone pratiche agricole;
   una tale esigenza deriva dal fatto che negli ultimi anni il fenomeno dell'obesità infantile aumenta a dismisura: in Italia i bambini in sovrappeso sono il 20,9 per cento mentre i bambini obesi sono il 9,8 per cento; il percorso per combattere questo fenomeno e per giungere ad uno stile di vita corretto, non può, quindi, non passare attraverso l'educazione alimentare nella scuola. L'ambiente scolastico è, infatti, il luogo in cui la maggior parte dei bambini e degli adolescenti trascorre buona parte della giornata; le sue finalità educative, le regole organizzative e la scansione della vita scolastica si prestano alla realizzazione di interventi di promozione della salute, ma purtroppo queste materie sono spesso tralasciate e non trovano sufficiente spazio nella scuola italiana;
   il provvedimento in titolo sarebbe, pertanto, potuto essere un'occasione importante per promuovere in maniera concreta l'educazione alimentare e motoria nelle scuole dell'infanzia, primarie e secondarie, attraverso percorsi rivolti ad alunni e docenti inseriti in modo coordinato nelle attività didattiche e formative Pag. 218dei minori e contenenti informazioni su: apparato digerente e gusto, principi e funzioni nutrizionali, etichette, funzione sociale del cibo, piramide alimentare, suddivisione dei pasti, conservazione degli alimenti, provenienza degli alimenti, importanza dei prodotti tipici, biologici, chilometro zero e chilometro utile, igiene della persona, pericolosità di alimenti e bevande che hanno uno scarso apporto nutrizionale, stile di vita attivo, piramide dell'attività fisica, apparato locomotore, attività sportiva;
   nel disegno di legge in esame sarebbe stato importante prevedere programmi di educazione alimentare che contemplino anche l'insegnamento del corretto equilibrio tra consumo e rispetto del cibo, per rendere il consumatore consapevole degli sprechi di cibo, acqua ed energia e dei loro impatti ambientali ed economico-sociali, anche al fine di dimostrare come rendere più sostenibile l'acquisto, la conservazione, la preparazione e lo smaltimento finale degli alimenti e puntare, in questo modo, verso modelli culturali, economici e sociali sostenibili e responsabili;
   valutato infine che, l'impianto di tutto il provvedimento presenta nel suo complesso innumerevoli criticità, a partire dalla visione di una scuola sostanzialmente aziendalista nella quale il dirigente scolastico assume uno potere inammissibile; dai criteri del piano assunzioni previsto nonché , come già accennato, dalle deleghe contenute nel provvedimento che finiscono per esautorare ancora una volta il Parlamento del suo potere legislativo su una materia così importante per l'assetto educativo del paese;
   la riforma del sistema scolastico italiano, così come tracciata in questo provvedimento, appare pertanto monca ed insufficiente a risolvere i problemi del settore e anzi rischia di incontrarle il malcontento di chi nella scuola lavora e vive,
  esprime, pertanto,

PARERE CONTRARIO

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ALLEGATO 5

Programma di lavoro della Commissione europea per il 2015 – Un nuovo inizio. (COM(2014)910 final).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea riferita all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3).

Programma di diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014 – 31 dicembre 2015) elaborato dalle future presidenze italiana, lettone e lussemburghese (10948/1/14)

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

Programma di lavoro della Commissione per il 2015 (COM(2014)910 fin.).

Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3).

Programma dei diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) elaborato dalle future presidenze italiana, lettone e lussemburghese (10948/1/14).

  La XIII Commissione,
   esaminati congiuntamente per le parti di competenza il Programma di lavoro della Commissione per il 2015 (COM(2014)910 fin.), la Relazione programmatica sulla partecipazione dell'Italia all'Unione europea, relativa all'anno 2015 (Doc. LXXXVII-bis, n. 3) e il Programma dei diciotto mesi del Consiglio dell'Unione europea (1o luglio 2014-31 dicembre 2015) elaborato dalle future presidenze italiana, lettone e lussemburghese (10948/1/14);
   considerato favorevolmente quanto affermato nel programma di lavoro della Commissione per il 2015 circa la necessità di conseguire nei negoziati tra l'UE ed i Paesi terzi l'assunzione di impegni vincolanti in merito al rispetto delle norme sanitarie internazionali previste dall'Accordo sull'applicazione delle misure sanitarie e fitosanitarie (SPS));
   ritenuto opportuno, altresì, prestare particolare attenzione, sempre in ambito di negoziati tra l'Unione europea ed i Paesi terzi, al riconoscimento delle denominazioni di origine e delle indicazioni geografiche di provenienza delle produzioni nonché all'introduzione della certificazione di origine delle materie prime alla base delle produzioni;
   apprezzati gli impegni già assunti e richiamati nella Relazione programmatica che dà conto dell'attività svolta dalle istituzioni dell'Unione europea e delle corrispondenti iniziative assunte dal Governo italiano sia in relazione alla partecipazione ai negoziati a livello europeo sia ai fini dell'attuazione della normativa dell'Unione nell'ordinamento italiano;
   considerato importante che nella nuova OCM approvata (reg. 1308/2013) sulle modalità di gestione dei diritti di Pag. 220reimpianto del comparto viticolo, il Governo abbia concordato opportune misure per contenere i rischi di eccesso di produzione, per ridurre i vincoli e conseguentemente evitare il rischio della perdita di potenziale viticolo nazionale;
   ritenuto, altresì, importante che il Governo si impegni per una revisione della nuova Ocm (reg. 1308/2013) relativamente alla modalità di gestione dei diritti di reimpianto del comparto viticolo per ridurre i vincoli e per evitare il rischio della perdita di potenziale viticolo nazionale;
   rilevato che la Relazione è stata trasmessa alle Camere il 27 marzo 2015 mentre, ai sensi dall'articolo 13, comma 2, della legge n. 234 del 2012, avrebbe dovuto essere trasmessa entro il 28 febbraio 2014;
   considerato che tale ritardo nella trasmissione richiede un'attenta valutazione delle questioni di rilievo per la partecipazione dell'Italia all'Unione Europea emerse in corso d'anno e, in particolare, durante il semestre italiano di Presidenza dell'Unione, dell'attività legislativa, di indirizzo e di controllo e dei relativi lavori in Parlamento;
   considerato, inoltre, che il Programma di lavoro della Commissione europea è stato elaborato nei primi mesi del 2014 ed è già in fase di attuazione, essendo riferito al periodo 1 luglio 2014 – 31 dicembre 2015, nel quale la Presidenza italiana si è alternata con la Presidenza lettone cui seguirà quella lussemburghese,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   valuti la Commissione di merito l'opportunità di richiedere al Governo:
    a) di sollecitare l'Unione europea ad intervenire finanziariamente per sostenere le azioni poste in essere a livello nazionale per fronteggiare le situazioni di emergenza che caratterizzano talune produzioni agroalimentari a causa di particolari crisi di mercato o di specifici problemi fitosanitari;
    b) di mantenere un'attenzione costante alle iniziative legislative europee volte a tutelare le produzioni di qualità, a riconoscerne il valore, in particolare attraverso un sistema trasparente di etichettatura e di informazione ai consumatori;
    c) di sollecitare l'adozione di semplificazioni dei meccanismi che consentano di adeguare i diritti di reimpianto dei vigneti allo sviluppo del mercato;
    d) di garantire la vincolatività del principio di precauzione e la massima trasparenza nell'informazione ai consumatori (etichettatura, confezioni e qualunque materiale o strumento informativo sugli stessi) nell'esame del «pacchetto di proposte» attualmente all'esame delle istituzioni europee, e del riesame del processo decisionale per l'autorizzazione di nuovi alimenti e mangimi geneticamente modificati – oggetto della recente proposta di regolamento COM(2015)177;
   e) di sottolineare la necessità della massima trasparenza sulle materie prime utilizzate e sulla loro provenienza;
    f) di prorogare il divieto transitorio sulla clonazione di animali delle specie bovina, suina, ovina, caprina ed equina allevati e fatti riprodurre a fini agricoli, ai fini dell'immissione sul mercato di prodotti alimentari ottenuti da cloni animali (COM (2013) 892 e COM (2013) 893), in modo da permettere una reale verifica sulla percorribilità della scelta, garantendo una rigorosa applicazione del principio di precauzione ed una distinzione sul piano terminologico dei prodotti ottenuti, diversificandoli e distinguendoli rispetto alle produzioni ordinarie, e prevedendo, infine, una chiara indicazione al riguardo in etichetta; Pag. 221
    g) di trovare un accordo politico sulla proposta di regolamento relativa alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici COM(2014)180, che consenta di valorizzare, attraverso una disciplina uniforme, la tipicità ed il potenziale del settore;
    h) di trasmettere quanto prima alle Camere la relazione consuntiva relativa al 2014, in modo da consentire in termini utili e tempestivi l'esame delle attività svolte dal Governo a livello europeo e, in particolare, del seguito dato agli atti di indirizzo approvati dalle Camere.