CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 aprile 2015
429.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO

Documento di economia e finanza 2015. Doc. LVII, n. 3 e Allegati.

PARERE APPROVATO DALLA X COMMISSIONE

  La X Commissione, Attività produttive, commercio e turismo,
   esaminato il Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati);
   sottolineato che – come si annota in Premessa del Programma di Stabilità – «la favorevole evoluzione del contesto macroeconomico sta spingendo le principali organizzazioni internazionali a rivedere al rialzo le stime di crescita per l'Area dell'Euro e l'Italia», configurandosi infatti «una speciale finestra di opportunità per riprendere a crescere a un ritmo sostenuto e porre il rapporto tra debito e PIL su un sentiero discendente», e che contesto ed opportunità inducono il Governo ad una «prudenziale» revisione del tasso di crescita per il 2015 di un solo decimo di punto, portando il valore previsionale allo 0,7 per cento, fermo restando che «il più rapido miglioramento del ciclo nel corso dell'anno avrà riflessi positivi soprattutto sulla variazione del PIL nel 2016» con una previsione di crescita ora programmaticamente attesa nella misura dell'1,4 per cento;
   evidenziato che contesto ed opportunità altresì confermano e rafforzano – in Europa ed in Italia, in concomitanza con il lancio del Piano Juncker e con il quantitative easing della Banca Centrale Europea – le ragioni di una strategia fondata su responsabilità fiscale ed attenzione alla crescita, accelerazione delle riforme strutturali, rilancio di investimenti pubblici e privati, sicché, tra l'altro, «la forte discontinuità di politica economica imposta dal Governo è tesa a imprimere una decisa accelerazione a investimenti e consumi, e a consolidare l'attuale sensibile miglioramento delle aspettative di imprese e famiglie»;
   sottolineati, ancora, tanto il rilievo della decisione di scongiurare l'attivazione delle clausole di salvaguardia per il 2016 – «che avrebbero prodotto aumenti del prelievo pari all'1,0 per cento del PIL» – e ciò grazie al miglioramento del quadro macroeconomico ed alla riduzione della spesa per interessi, «con un effetto complessivo valutabile in 0,4 punti percentuali del PIL», nonché «per effetto delle misure di revisione della spesa che verranno definite nei prossimi mesi, per un importo pari allo 0,6 per cento del PIL», quanto l'importanza della decisione di avvalersi della flessibilità «connessa all'utilizzo della clausola europea sulle riforme», da cui deriva la possibilità di un più graduale percorso di miglioramento del saldo strutturale con la previsione del raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio nel 2017;
   evidenziate, altresì, le «interazioni positive» tra politica di bilancio e riforme strutturali per l'innalzamento della produttività, per la diminuzione dei costi indiretti per le imprese e per la riduzione dei margini di incertezza dell'assetto giuridico, nonché la necessità «dell'effettiva addizionalità delle risorse impiegate» ai fini del successo del Piano di investimenti per l'Europa e del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici, e del rafforzamento – sul versante della finanza pubblica italiana – del «graduale incremento della spesa in conto capitale», accompagnato da azioni volte a «i) rafforzare la governance degli investimenti pubblici; ii) Pag. 138aumentare la capacità progettuale nella predisposizione delle opere pubbliche; iii) estendere la trasparenza nelle procedure di svolgimento; iv) migliorare i processi di valutazione ex-ante ed ex-post», nonché da «politiche di massima trasparenza» della pubblica amministrazione «non solo come strumento di prevenzione della corruzione, ma anche come leva per incrementare l'efficacia dell'intervento pubblico»,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) segnali la Commissione V al Governo l'esigenza del più attento monitoraggio della dinamica attesa della crescita, del concorso del contenimento del costo del servizio del debito pubblico al miglioramento dell'indebitamento netto, del contributo del gettito da privatizzazioni – secondo un programma coerente con l'obiettivo di mobilitare, tra il 2016 e il 2018, risorse pari a circa l'1,3 per cento del PIL – al miglioramento del rapporto debito/PIL, nonché della più efficace integrazione tra gli impulsi derivanti dalle politiche macro economiche a vantaggio del rafforzamento della domanda interna e del consolidamento della domanda estera e le misure volte all'irrobustimento del potenziale produttivo a vantaggio della ripresa dell'occupazione;
   b) tanto più in ragione dell'opportuna correzione espansiva prevista per il periodo 2015-2019 ed emergente dal confronto tra indebitamento netto tendenziale e indebitamento netto programmatico e tra saldo primario tendenziale e saldo primario programmatico, segnali la Commissione V al Governo l'esigenza del più attento monitoraggio dell'attuazione del piano strutturale di medio periodo connesso all'attivazione della «clausola sulle riforme» in merito al Patto di stabilità e crescita;
   c) anche ai fini del perseguimento di un profilo decrescente della pressione fiscale – al netto del bonus fiscale e delle clausole di salvaguardia – dal 42,9 per cento del 2015 al 41,6 per cento del 2019, segnali la Commissione V al Governo – nell'ambito dei processi di revisione della spesa pubblica e già in ragione degli impegnativi obiettivi quantitativi assegnati all'avanzamento del processo – l'esigenza di un approccio ispirato da principi di ridefinizione e riqualificazione strutturale della funzione pubblica, accompagnato, in un'ancora delicatissima fase del ciclo economico, dalla più puntuale valutazione ex ante ed ex post dell'impatto delle scelte effettuate in ambiti cruciali – quali, in particolare, la razionalizzazione degli incentivi alle imprese e delle tax expenditures – e da un metodo di valorizzazione di strumenti d'intesa interistituzionale – quale, in particolare, la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (articolo 5, legge n. 42 del 2009) – nonché la necessità della più tempestiva attuazione delle misure concernenti: la diffusione della metodologia dei costi e dei fabbisogni standard e dei piani di razionalizzazione delle partecipate degli Enti locali, «con particolare attenzione – come annota lo stesso Programma di Stabilità – ai settori del trasporto pubblico locale e alla raccolta rifiuti, che soffrono di gravi e crescenti criticità di servizio e di costo»; lo sviluppo dei processi di razionalizzazione dell'uso degli immobili, delle stazioni appaltanti e delle centrali d'acquisto (anche attraverso la più attenta implementazione dei parametri di prezzo/qualità del sistema delle convenzioni Consip); l'attuazione della Legge delega fiscale «con particolare attenzione – come ancora si legge nel Programma di Stabilità – alla creazione di un sistema di tracciabilità telematica delle transazioni commerciali, anche al fine di recuperare perdite di gettito (tax gap), e alla razionalizzazione delle tax expenditures»;
   d) sempre sul versante della spesa pubblica, rammentato che – secondo quanto emerge dal Programma Nazionale di Riforma – i dati confermerebbero «l'esaurimento dello stock di debito “patologico” accumulato dalle Amministrazioni», Pag. 139che potrebbero, quindi, «velocizzare i tempi medi di pagamento delle forniture», segnali la Commissione V al Governo l'esigenza del più attento monitoraggio del tema attraverso le nuove misure operative dal 2015, tra cui l'indicatore di tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni;
   e) posto che « l'Italia è – come sempre si legge nel Programma di Stabilità – tra i Paesi europei in cui è maggiore il bisogno di un sostenuto rilancio degli investimenti, sia pubblici che privati, per aumentare il progresso tecnologico, sostenere lo sviluppo del capitale umano, incidere sul rischio della deflazione e agevolare il percorso di riduzione del debito pubblico», segnali la Commissione V al Governo la necessità della compiuta attuazione e di ogni compatibile potenziamento del percorso previsionale concernente la ripresa degli investimenti, intanto attesi in crescita dell'1,9 per cento nel 2015 e del 4,5 per cento nel 2016;
   f) rimarcato che l'impianto analitico del Programma Nazionale di Riforma muove dalla constatazione della «bassa efficienza» del «percorso degli investimenti pubblici» per trarne l'indicazione programmatica della necessità di «un cambio di passo», segnali la Commissione V al Governo tanto la rilevanza di una rinnovata qualità della programmazione strategica fondata su una più robusta «cultura di analisi di costi e benefici», della valorizzazione di schemi contrattuali incentivanti certezza di tempi e di costi e del contrasto delle patologie corruttive, quanto l'importanza di «una maggiore attenzione per le opere medio piccole volte ad assicurare la manutenzione del territorio e del patrimonio immobiliare pubblico» e, sul versante dell'utilizzo dei fondi comunitari, di un «piano di interventi realistici e maturi»;
   g) ricordato che «per semplificare il quadro dei tributi locali sugli immobili e ridurre i costi di compliance per i contribuenti – come annota il Programma Nazionale di Riforma – il Governo ha annunciato l'introduzione, nel corso del 2015, di una nuova local tax, che unifichi IMU e TASI e semplifichi il numero delle imposte comunali, mediante un unico tributo/canone in sostituzione delle imposte e tasse minori e dei canoni esistenti», segnali la Commissione V al Governo la specifica necessità, in questo contesto, di un'organica revisione del regime di tassazione degli immobili strumentali delle imprese, prevedendone, in particolare, forme di ampia deducibilità;
   h) rammentato che – in sede di illustrazione della strategia per il rafforzamento della competitività delle imprese – il Programma Nazionale di Riforma giustamente sottolinea la rilevanza delle leve dell'innovazione e dell'internazionalizzazione e contestualmente richiama l'esigenza di «strutture finanziarie d'impresa sufficientemente solide e attrezzate per sostenere un nuovo ciclo d'investimenti», segnali la Commissione V al Governo – accanto all'utilità degli interventi volti al superamento del banco-centrismo del modello italiano di finanza d'impresa ed all'impulso agli investimenti in beni strumentali – le esigenze di un ulteriore potenziamento del ruolo del Fondo Centrale di Garanzia, della valorizzazione di un modello di organizzazione delle MPMI per cluster proprio ai fini dello sviluppo dei processi di internazionalizzazione e di innovazione, nonché della realizzazione tanto della «piattaforma nazionale di investimenti pubblico-privati per progetti integrati di smart cities», quanto del progetto strategico Agenda Digitale, da assumersi quale condizione strutturale per «favorire il passaggio – come sempre osserva il Piano Nazionale di Riforma – da un'economia a baricentro manifatturiero a una “pienamente industriale” nella quale la R&S, l'innovazione, il digitale, i servizi che gravitano intorno al manifatturiero, assumono un ruolo e una centralità davvero strategici»;
   i) ancora rammentato che – sempre in sede di illustrazione della strategia per il rafforzamento della competitività delle imprese – il Programma Nazionale di Pag. 140Riforma ricorda che «il costo dell'energia, e in particolare dell'energia elettrica, rappresenta storicamente un fattore di svantaggio competitivo per le imprese italiane, segnali la Commissione V al Governo l'esigenza di accelerare la definizione degli «ulteriori provvedimenti» finalizzati a «garantire la sostenibilità di lungo termine degli investimenti nelle fonti rinnovabili, la decarbonizzazione dell'economia e la piena liberalizzazione del mercato», anche attraverso un compiuto «Green Act», che sia, tra l'altro, occasione di conferma ed espansione dei bonus per ristrutturazioni edilizie ed efficientamento energetico;
   j) anche in riferimento ai rilievi della Commissione UE di cui al Documento sugli squilibri macroeconomici dello scorso mese di marzo ed alla segnalazione, in quel contesto, della necessità, per l'Italia, di conseguire un recupero di quote di export nei settori dei beni scambiabili (in particolare, agricoltura ed industria), segnali la Commissione V al Governo il ruolo cruciale della compiuta attuazione e del potenziamento del «Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy», nonché di ogni utile azione di prevenzione e contrasto della contraffazione e dell’Italian sounding;
   k) sottolineato che «nel rispetto delle regole europee, pre-condizione per l'attuazione efficace dell'ampio programma di spesa sostenuto dai fondi strutturali è la possibilità di utilizzare gli spazi di flessibilità nell'applicazione del Patto di Stabilità e Crescita», segnali la Commissione V al Governo la centralità dei processi di rafforzamento della capacità amministrativa e della qualità della programmazione e della spesa effettiva ai fini dell'efficacia della politica di coesione;
   l) in riferimento all'attesa pubblicazione ed implementazione del Programma Nazionale per la Ricerca 2014-2020, segnali la Commissione V al Governo la centralità dei processi di sincronizzazione della ricerca pubblica e privata alle sfide di Horizon 2020, di sostegno selettivo delle infrastrutture di ricerca e di stabile collaborazione pubblico-privato, in particolare attraverso lo strumento dei cluster tecnologici nazionali;
   m) considerato che il Governo intende dare «continuità all'azione di rafforzamento e integrazione delle politiche in materia di cultura e turismo consapevole che entrambi i settori rappresentano un fattore essenziale nell'economia italiana, in grado di generare crescita inclusiva e occupazione», segnali la Commissione V al Governo medesimo l'esigenza di tradurre tale consapevolezza – oltre che nelle politiche di cooperazione multilivello ed interistituzionale e nelle misure di coinvolgimento ed attrazione dei capitali privati nel settore della cultura e del turismo – in coerenti e rafforzati impegni a sostegno della valorizzazione e dell'innovazione del sistema italiano dell'offerta culturale e turistica;
   n) in riferimento al processo di attuazione ed implementazione del «Jobs Act», segnali la Commissione V al Governo il rilievo del più puntuale e tempestivo monitoraggio dei suoi effetti quali/quantitativi, con particolare attenzione al versante della implementazione di più inclusive tutele e della costruzione di più robuste politiche attive per l'occupazione;
   o) anche in riferimento alle Country Specific Recommendations rivolte dalla Commissione europea all'Italia, segnali la Commissione V al Governo il rilievo dei processi di riforma concernenti il migliore funzionamento della pubblica amministrazione e del sistema giustizia, la semplificazione dei procedimenti amministrativi e la promozione della concorrenza, la valorizzazione dei principi dello Small Business Act e delle previsioni della legge n. 180/2011 con particolare riferimento al veicolo della Legge annuale per le micro, piccole e medie imprese.