CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 21 aprile 2015
428.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-05381 Ricciatti: Progetto di trasferimento del ramo d'azienda da Alenia Aermacchi ad Atitech Manifacturing nel sito industriale di Napoli Capodichino.
Interrogazione n. 5-05382 Benamati: Progetto di trasferimento del ramo d'azienda da Alenia Aermacchi ad Atitech Manifacturing nel sito industriale di Napoli Capodichino.

TESTO CONGIUNTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti in questione essendo entrambi relativi alla procedura di trasferimento del ramo di azienda da AleniaAermacchi ad Atitech Manufacturing-sito industriale di Napoli Capodichino.
  Al riguardo, si informa che in data 15 aprile scorso è stato sottoscritto un accordo quadro tra Finmeccanica, Alenia Aermacchi e Manutenzioni Aeronautiche (quest'ultima azionista di controllo di Atitech Spa), nell'ambito del quale sono state concordate tra le parti le modalità di implementazione dell'operazione societaria che porterà a far confluire in una New.Co. il ramo di azienda delle manutenzioni aeronautiche.
  Di questo ramo, in particolare, fanno parte uno stabilimento produttivo situato nell'area aeroportuale di Capodichino Nord, unitamente ai 178 lavoratori attualmente occupati presso tale sito. Per tali lavoratori, in applicazione dell'articolo 2112 c.c., sarà garantita la prosecuzione dei rapporti di lavoro alle stesse condizioni economiche e normative in essere, ivi compreso il mantenimento del contratto collettivo metalmeccanico, coerentemente con la continuità produttiva del sito stesso.
  L'Azienda e le Organizzazioni Sindacali hanno già in calendario l'avvio del confronto che prevede un primo incontro nei prossimi giorni e sarà seguito da una serie di ulteriori tavoli di confronto negoziale.
  Per quanto attiene, in particolare, la fase di start up, Alenia si è impegnata a garantire per i 178 lavoratori lo svolgimento di attività di servizi (quali ad esempio: l'attività di formazione nonché la messa in opera degli impianti) volta a saturare l'intero perimetro occupazionale.
  Per quanto riguarda, infine, la definizione del Piano industriale e le sue implicazioni di mercato sia nazionale che internazionale, premesso che queste sono specificazione di pertinenza dell'azienda, pur tuttavia essendo la questione di rilievo strategico, il MISE si riserva di convocare le parti interessate per un esame approfondito di quanto specificato dagli Onorevoli interroganti, al termine del quale lo stesso Ministero esprimerà le proprie valutazioni.
  Come già detto, pertanto, il Ministero dello sviluppo economico seguirà con attenzione lo sviluppo di tale processo che porterà alla creazione di una forte unità per la manutenzione aerea e convocherà le parti interessate, avendo cura di aggiornare tale nota.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04732 Prodani: Contrasto al fenomeno dell'abusivismo alberghiero.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'Onorevole Prodani nel sottolineare l'importanza del settore alberghiero nell'ambito del più generale comparto del turismo chiede l'impegno del Ministero per l'adozione dei decreti di attuazione del decreto legge n. 83 del 2014, il cosiddetto decreto Art-Bonus.
  Su questi temi è già intervenuto, lo scorso 7 aprile, il Ministro Franceschini nel corso dell'audizione tenutasi avanti a questa Commissione.
  Al riguardo non posso che confermare l'impegno del Ministero in questa materia «nuova» per nella quale però il Ministero ha già investito risorse economiche e adottato provvedimenti normativi mirati, pur con i limiti dovuti al riparto delle competenze delle autonomi territoriali.
  Mi riferisco al decreto che reca disposizioni per il credito di imposta per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettive turistico-alberghiere, ai sensi dell'articolo 10, comma 4) dell'Art-Bonus, che, come noto, ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza unificata, ed è alla firma del Ministro dell'economia e delle finanze.
  Oppure al cosiddetto tax credit per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi e delle agenzie di viaggio, regolato dal decreto interministeriale del 12 febbraio 2015, del quale abbiamo già parlato di recente in questa stessa sede.
  Vorrei anticipare che è in fase di ultimazione la bozza del decreto di classificazione alberghiera all'esito di un serrato confronto con le Regioni e le categorie interessate, nel corso del quale sono emerse notevoli difficoltà, talune resistenze all'innovazione e al cambiamento ed una significativa diversità di approccio e di punti di vista, anche all'interno delle diverse rappresentanze di categoria e tra le Regioni.
  Il Ministero è dunque impegnato nel tentativo, non facile, di compiere una sintesi (per quanto possibile condivisa) tra le diverse posizioni emerse, al fine di ammodernare il sistema delle classificazioni alberghiere e di metterlo al passo con le migliori pratiche dei Paesi competitori europei e internazionali.
  Si concorda con la necessità di implementare le attività di controllo per garantire le imprese che quotidianamente lavorano nel rispetto della legalità soprattutto per assicurare la sicurezza ed il benessere della clientela.
  Aspetti, questi, di competenza regionale, come correttamente riferito dall'onorevole interrogante, e delle Amministrazioni preposte alla pubblica sicurezza ed al controllo della regolarità fiscale delle imprese.
  È per questo che il Ministro ha inteso proporre, proprio in questa Commissione, l'aggiornamento del piano strategico per il turismo, approvato dal Governo Monti, quale strumento formidabile per una strategia condivisa che consenta a tutti i territori, a tutte le regioni di ritrovarsi all'interno di una unica pianificazione strategica della quale costituiscono un cardine fondamentale i provvedimenti connessi all'Art-bonus.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-04769 Covello: Valorizzazione del patrimonio culturale e rilancio del settore turistico calabrese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'Onorevole Covello, nel rammentare l'occasione fornita dall'Expo 2015, chiede quali iniziative il Governo intende porre in essere per garantire la valorizzazione del patrimonio culturale calabrese ed il rilancio del settore turistico.
  Vorrei, a tale proposito, rammentare che il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo è l'Amministrazione titolare del Programma Nazionale Operativo (PON) «Cultura e Sviluppo» predisposto nell'ambito della programmazione del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) allocato per l'Italia in relazione al periodo 2014-2020 a beneficio delle «regioni meno sviluppate» tra le quali, in primo luogo, la Regione Calabria.
  Tra gli obiettivi tematici individuati dall'Accordo di partenariato, vi è quello della protezione, promozione e sviluppo del patrimonio culturale, considerato asset potenzialmente decisivo per lo sviluppo del Paese, sia in quanto fattore cruciale per la crescita e la coesione sociale, capace di assumere un ruolo di «acceleratore di processi innovativi» a scala territoriale/distrettuale, sia per gli effetti e le ricadute positive che esso è potenzialmente in grado di determinare sull'industria turistica.
  L'Accordo di partenariato assegna al PON Cultura e Sviluppo oltre 368 milioni di euro che, con il cofinanziamento nazionale, arrivano a oltre 490 milioni di euro sui tre Assi: Rafforzamento delle dotazioni culturali, Attivazione dei potenziali territoriali di sviluppo legati alla cultura e Assistenza tecnica e su due Obiettivi tematici.
  In questo campo, nell'ambito delle diversificate finalità illustrate, il Ministero non mancherà di dedicare la dovuta attenzione alle esigenze del territorio calabrese, ricco di importanti siti, soprattutto archeologici, distribuiti nelle diverse province.
  In particolare, all'obiettivo tematico 6, relativo, tra l'altro, ad interventi per la tutela, la valorizzazione e la messa in rete del patrimonio culturale ed al sostegno e alla diffusione della sua conoscenza e fruizione, è destinata la quota preponderante delle risorse del PON pari circa al 76 per cento della dotazione del programma per dare attuazione ad un'ampia azione di valorizzazione territoriale fondata sul rafforzamento del sistema degli attrattori di rilevanza nazionale e dei servizi culturali ad essi collegati. La motivazione di tale allocazione di risorse nei confronti di un unico obiettivo tematico e di un unico obiettivo specifico scaturisce dalla scelta, generata dallo stesso Accordo di programma, di intervenire sulle condizioni di sottoutilizzo delle risorse culturali nella consapevolezza che il patrimonio e le attività culturali rappresentano prioritari fattori di competitività delle Regioni meno sviluppate, tra le quali, appunto, la Calabria, ancora non completamente valorizzati.
  Gli attrattori selezionati per la Regione Calabria sono stati individuati nel Museo archeologico nazionale di Crotone, nel Museo e nell'area archeologica di Locri in provincia di Reggio Calabria, nel Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria, nel Museo e Parco Archeologico di Sibari in provincia di Cosenza, nel Parco Pag. 110Archeologico di Kaulon a Monasterace in provincia di Reggio Calabria ed il Parco Archeologico Nazionale di Scolacium, a Borgia, in provincia di Catanzaro.
  Vorrei poi aggiungere che tra le linee direttrici della recente riforma del Ministero, proprio in considerazione della competenza assunta in materia di turismo, vi è proprio la piena integrazione tra cultura e turismo.
  La stessa organizzazione del Ministero prevede, nel segretario regionale la figura di raccordo dell'Amministrazione con le Regioni e gli enti locali, l'attuatore degli indirizzi strategici e dei progetti relativi alla valorizzazione e alla promozione turistica degli itinerari culturali e di eccellenza paesaggistica e delle iniziative finalizzate a promuovere la conoscenza delle identità territoriali e delle radici culturali delle comunità locali.
  Il segretario regionale, di recente nominato anche per la Calabria, favorisce altresì l'attuazione delle politiche turistiche definite a livello centrale e la realizzazione di iniziative per il sostegno di progetti strategici, per il miglioramento della qualità dei servizi turistici e per la promozione di circuiti nazionali di eccellenza.
  Sempre nell'articolazione periferica del Ministero, deve porsi l'accento sul nuovo ufficio del direttore del polo museale regionale, cui è demandato il compito di promuovere la costituzione di un sistema museale integrato favorendo la creazione di poli museali comprendenti gli istituti e luoghi della cultura statali e quelli delle amministrazioni pubbliche presenti nel territorio nonché di altri soggetti pubblici e privati al fine di definire strategie di valorizzazione in rapporto all'ambito territoriale di pertinenza.
  La riorganizzazione ha inoltre eletto a istituto autonomo di livello dirigenziale il Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria che potrà, in tal modo, fungere, insieme al polo museale, da elemento catalizzatore delle azioni di valorizzazione e promozione del turismo culturale su tutto il territorio.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-04555 Gallinella: Sperimentazioni relative alla produzione di energia attraverso processi di fissione piezonucleare.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto prospettato dall'onorevole interrogante si forniscono le seguenti informazioni acquisite dal CNR con nota del 17 aprile 2015.
  In data 2 ottobre 2006 il Consiglio nazionale delle ricerche ha depositato presso l'Ufficio italiano brevetti e marchi il brevetto denominato «Apparecchiatura e procedimento per la produzione di neutroni mediante ultrasuoni e cavitazione di sostanze», a titolarità esclusiva del medesimo Ente.
  Nella stessa data il CNR ha depositato altre due domande di brevetto con l'intento di tutelare, attraverso un piccolo cluster brevettuale, i risultati della ricerca che stavano scaturendo dal proprio Istituto per lo studio dei Materiali Nanostrutturati (ISMN-CNR).
  La tutela assicurata dalla priorità italiana è stata, per tutte e tre le domande di brevetto, estesa a livello internazionale entro l'anno di priorità attraverso la procedura PCT (Patent Cooperation Treaty) considerata l'opportunità, da parte dell'inventore, dell'Istituto e del Dipartimento di afferenza, di proseguire nell'investimento in attesa di verificare l'evidenza sperimentale sulla tecnologia.
  Al termine della sua durata, 18 mesi, la procedura PCT non è stata proseguita con convalide a livello regionale e nazionale – dati i costi che tali procedure comportano e in assenza di interessi industriali – e si è quindi lasciata attiva la sola tutela derivante dalla priorità italiana.
  Si ricorda, in proposito, che l'esame approfondito della solidità brevettuale in termini di novità e altezza inventiva è stato introdotto in Italia solo negli ultimi anni e la valutazione e successiva concessione dei brevetti a livello italiano era, all'epoca, molto meno stringente di quanto lo sia adesso.
  La portata della tutela, solo a livello italiano, e le scarse manifestazioni di interesse industriale nel tempo manifestate e mai concretizzate, hanno condotto a diverse valutazioni circa l'opportunità di proseguire nel mantenimento dei brevetti. Col passare del tempo, sono emersi dubbi sul valore degli stessi, indipendentemente dalla tecnologia rivendicata, in relazione al suo mercato di riferimento.
  In occasione della decisione circa l'opportunità di prosecuzione nel mantenimento per l'ottava annualità, la struttura del CNR responsabile della gestione della proprietà intellettuale, in una logica di ottimizzazione delle risorse destinate al portafoglio brevetti in relazione alla possibilità di sfruttamento industriale, ha deciso, in accordo con il Direttore del Dipartimento e a seguito della valutazione del Presidente in carica pro-tempore, per l'abbandono dei citati tre brevetti, ai sensi dell'articolo 19 del Regolamento per la generazione, gestione e valorizzazione della proprietà intellettuale sui risultati della ricerca del CNR (si veda Gazzetta ufficiale n. 281 del 30 novembre 2013).
  In base alla richiamata disposizione, l'inventore ha potuto esercitare il diritto a subentrare nella titolarità dei diritti di proprietà intellettuale, con accollo delle spese di manutenzione e di subentro.
  L'accordo di cessione è stato sottoscritto il 5 marzo 2014, e registrato dall'inventore in data 5 marzo 2015 presso Pag. 112l'Agenzia delle entrate. Lo stesso inventore ha presentato istanza di trascrizione della dichiarazione di avvenuta cessione in data 12 marzo 2015; la conferma ufficiale della trascrizione sarà emessa tra qualche mese.
  Per quanto riguarda, infine, l'attività di sperimentazione finalizzata alla produzione di energia attraverso processi di fusione piezonucleare da parte della Società Ansaldo nucleare e circa eventuali aggiornamenti in merito ai progressi di tale sperimentazione, si rappresenta che allo stato attuale degli atti il CNR non è a conoscenza di possibili attività di sperimentazione da parte della stessa Ansaldo nucleare.

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ALLEGATO 5

Documento di economia e finanza 2015
Doc. LVII, n. 3 e Allegati.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La X Commissione, Attività produttive, commercio e turismo,
   esaminato il Documento di economia e finanza 2015 (Doc. LVII, n. 3 e Allegati);
   sottolineato che – come si annota in Premessa del Programma di Stabilità – «la favorevole evoluzione del contesto macroeconomico sta spingendo le principali organizzazioni internazionali a rivedere al rialzo le stime di crescita per l'Area dell'Euro e l'Italia», configurandosi infatti «una speciale finestra di opportunità per riprendere a crescere a un ritmo sostenuto e porre il rapporto tra debito e PIL su un sentiero discendente», e che contesto ed opportunità inducono il Governo ad una «prudenziale» revisione del tasso di crescita per il 2015 di un solo decimo di punto, portando il valore previsionale allo 0,7 per cento, fermo restando che «il più rapido miglioramento del ciclo nel corso dell'anno avrà riflessi positivi soprattutto sulla variazione del PIL nel 2016» con una previsione di crescita ora programmaticamente attesa nella misura dell'1,4 per cento;
   evidenziato che contesto ed opportunità altresì confermano e rafforzano – in Europa ed in Italia, in concomitanza con il lancio del Piano Juncker e con il quantitative easing della Banca Centrale Europea – le ragioni di una strategia fondata su responsabilità fiscale ed attenzione alla crescita, accelerazione delle riforme strutturali, rilancio di investimenti pubblici e privati, sicché, tra l'altro, «la forte discontinuità di politica economica imposta dal Governo è tesa a imprimere una decisa accelerazione a investimenti e consumi, e a consolidare l'attuale sensibile miglioramento delle aspettative di imprese e famiglie»;
   sottolineati, ancora, tanto il rilievo della decisione di scongiurare l'attivazione delle clausole di salvaguardia per il 2016 – «che avrebbero prodotto aumenti del prelievo pari all'1,0 per cento del PIL» – e ciò grazie al miglioramento del quadro macroeconomico ed alla riduzione della spesa per interessi, «con un effetto complessivo valutabile in 0,4 punti percentuali del PIL», nonché «per effetto delle misure di revisione della spesa che verranno definite nei prossimi mesi, per un importo pari allo 0,6 per cento del PIL», quanto l'importanza della decisione di avvalersi della flessibilità «connessa all'utilizzo della clausola europea sulle riforme», da cui deriva la possibilità di un più graduale percorso di miglioramento del saldo strutturale con la previsione del raggiungimento del pareggio strutturale di bilancio nel 2017;
   evidenziate, altresì, le «interazioni positive» tra politica di bilancio e riforme strutturali per l'innalzamento della produttività, per la diminuzione dei costi indiretti per le imprese e per la riduzione dei margini di incertezza dell'assetto giuridico, nonché la necessità «dell'effettiva addizionalità delle risorse impiegate» ai fini del successo del Piano di investimenti per l'Europa e del Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici, e del rafforzamento – sul versante della finanza pubblica italiana – del «graduale incremento della spesa in conto capitale», accompagnato Pag. 114da azioni volte a «i) rafforzare la governance degli investimenti pubblici; ii) aumentare la capacità progettuale nella predisposizione delle opere pubbliche; iii) estendere la trasparenza nelle procedure di svolgimento; iv) migliorare i processi di valutazione ex-ante ed ex-post», nonché da «politiche di massima trasparenza» della pubblica amministrazione «non solo come strumento di prevenzione della corruzione, ma anche come leva per incrementare l'efficacia dell'intervento pubblico»;

delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) segnali la Commissione V al Governo l'esigenza del più attento monitoraggio della dinamica attesa della crescita, del concorso del contenimento del costo del servizio del debito pubblico al miglioramento dell'indebitamento netto, del contributo del gettito da privatizzazioni – secondo un programma coerente con l'obiettivo di mobilitare, tra il 2016 e il 2018, risorse pari a circa l'1,3 per cento del PIL – al miglioramento del rapporto debito/PIL, nonché della più efficace integrazione tra gli impulsi derivanti dalle politiche macro economiche a vantaggio del rafforzamento della domanda interna e del consolidamento della domanda estera e le misure volte all'irrobustimento del potenziale produttivo a vantaggio della ripresa dell'occupazione;
   b) tanto più in ragione dell'opportuna correzione espansiva prevista per il periodo 2015-2019 ed emergente dal confronto tra indebitamento netto tendenziale e indebitamento netto programmatico e tra saldo primario tendenziale e saldo primario programmatico, segnali la Commissione V al Governo l'esigenza del più attento monitoraggio dell'attuazione del piano strutturale di medio periodo connesso all'attivazione della «clausola sulle riforme» in merito al Patto di stabilità e crescita;
   c) anche ai fini del perseguimento di un profilo decrescente della pressione fiscale – al netto del bonus fiscale e delle clausole di salvaguardia – dal 42,9 per cento del 2015 al 41,6 per cento del 2019, segnali la Commissione V al Governo – nell'ambito dei processi di revisione della spesa pubblica e già in ragione degli impegnativi obiettivi quantitativi assegnati all'avanzamento del processo – l'esigenza di un approccio ispirato da principi di ridefinizione e riqualificazione strutturale della funzione pubblica, accompagnato, in un'ancora delicatissima fase del ciclo economico, dalla più puntuale valutazione ex ante ed ex post dell'impatto delle scelte effettuate in ambiti cruciali – quali, in particolare, la razionalizzazione degli incentivi alle imprese e delle tax expenditures – e da un metodo di valorizzazione di strumenti d'intesa interistituzionale – quale, in particolare, la Conferenza permanente per il coordinamento della finanza pubblica (articolo 5, L. n. 42/2009) – nonché la necessità della più tempestiva attuazione delle misure concernenti: la diffusione della metodologia dei costi e dei fabbisogni standard e dei piani di razionalizzazione delle partecipate degli Enti locali, «con particolare attenzione – come annota lo stesso Programma di Stabilità – ai settori del trasporto pubblico locale e alla raccolta rifiuti, che soffrono di gravi e crescenti criticità di servizio e di costo»; lo sviluppo dei processi di razionalizzazione dell'uso degli immobili, delle stazioni appaltanti e delle centrali d'acquisto (anche attraverso la più attenta implementazione dei parametri di prezzo/qualità del sistema delle convenzioni Consip); l'attuazione della Legge delega fiscale «con particolare attenzione – come ancora si legge nel Programma di Stabilità – alla creazione di un sistema di tracciabilità telematica delle transazioni commerciali, anche al fine di recuperare perdite di gettito (tax gap), e alla razionalizzazione delle tax expenditures»;
   d) sempre sul versante della spesa pubblica, rammentato che – secondo quanto emerge dal Programma Nazionale di Riforma – i dati confermerebbero Pag. 115«l'esaurimento dello stock di debito “patologico” accumulato dalle Amministrazioni», che potrebbero, quindi, «velocizzare i tempi medi di pagamento delle forniture», segnali la Commissione V al Governo l'esigenza del più attento monitoraggio del tema attraverso le nuove misure operative dal 2015, tra cui l'indicatore di tempestività dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni;
   e) posto che «l'Italia è – come sempre si legge nel Programma di Stabilità – tra i Paesi europei in cui è maggiore il bisogno di un sostenuto rilancio degli investimenti, sia pubblici che privati, per aumentare il progresso tecnologico, sostenere lo sviluppo del capitale umano, incidere sul rischio della deflazione e agevolare il percorso di riduzione del debito pubblico», segnali la Commissione V al Governo la necessità della compiuta attuazione e di ogni compatibile potenziamento del percorso previsionale concernente la ripresa degli investimenti, intanto attesi in crescita dell'1,9 per cento nel 2015 e del 4,5 per cento nel 2016;
   f) rimarcato che l'impianto analitico del Programma Nazionale di Riforma muove dalla constatazione della «bassa efficienza» del «percorso degli investimenti pubblici» per trarne l'indicazione programmatica della necessità di «un cambio di passo», segnali la Commissione V al Governo tanto la rilevanza di una rinnovata qualità della programmazione strategica fondata su una più robusta «cultura di analisi di costi e benefici», della valorizzazione di schemi contrattuali incentivanti certezza di tempi e di costi e del contrasto delle patologie corruttive, quanto l'importanza di «una maggiore attenzione per le opere medio piccole volte ad assicurare la manutenzione del territorio e del patrimonio immobiliare pubblico» e, sul versante dell'utilizzo dei fondi comunitari, di un «piano di interventi realistici e maturi»;
   g) ricordato che «per semplificare il quadro dei tributi locali sugli immobili e ridurre i costi di compliance per i contribuenti – come annota il Programma Nazionale di Riforma – il Governo ha annunciato l'introduzione, nel corso del 2015, di una nuova local tax, che unifichi IMU e TASI e semplifichi il numero delle imposte comunali, mediante un unico tributo/canone in sostituzione delle imposte e tasse minori e dei canoni esistenti», segnali la Commissione V al Governo la specifica necessità, in questo contesto, di un'organica revisione del regime di tassazione degli immobili strumentali delle imprese, prevedendone, in particolare, forme di ampia deducibilità;
   h) rammentato che – in sede di illustrazione della strategia per il rafforzamento della competitività delle imprese – il Programma Nazionale di Riforma giustamente sottolinea la rilevanza delle leve dell'innovazione e dell'internazionalizzazione e contestualmente richiama l'esigenza di «strutture finanziarie d'impresa sufficientemente solide e attrezzate per sostenere un nuovo ciclo d'investimenti», segnali la Commissione V al Governo – accanto all'utilità degli interventi volti al superamento del banco-centrismo del modello italiano di finanza d'impresa ed all'impulso agli investimenti in beni strumentali – le esigenze di un ulteriore potenziamento del ruolo del Fondo Centrale di Garanzia, della valorizzazione di un modello di organizzazione delle MPMI per cluster proprio ai fini dello sviluppo dei processi di internazionalizzazione e di innovazione, nonché della realizzazione tanto della «piattaforma nazionale di investimenti pubblico-privati per progetti integrati di smart cities», quanto del progetto strategico Agenda Digitale, da assumersi quale condizione strutturale per «favorire il passaggio – come sempre osserva il Piano Nazionale di Riforma – da un'economia a baricentro manifatturiero a una ’pienamente industriale’ nella quale la R&S, l'innovazione, il digitale, i servizi che gravitano intorno al manifatturiero, assumono un ruolo e una centralità davvero strategici»;
   i) ancora rammentato che – sempre in sede di illustrazione della strategia per Pag. 116il rafforzamento della competitività delle imprese – il Programma Nazionale di Riforma ricorda che «il costo dell'energia, e in particolare dell'energia elettrica, rappresenta storicamente un fattore di svantaggio competitivo per le imprese italiane, segnali la Commissione V al Governo l'esigenza di accelerare la definizione degli «ulteriori provvedimenti» finalizzati a «garantire la sostenibilità di lungo termine degli investimenti nelle fonti rinnovabili, la decarbonizzazione dell'economia e la piena liberalizzazione del mercato», anche attraverso un compiuto «Green Act», che sia, tra l'altro, occasione di conferma ed espansione dei bonus per ristrutturazioni edilizie ed efficientamento energetico;
   j) anche in riferimento ai rilievi della Commissione UE di cui al Documento sugli squilibri macroeconomici dello scorso mese di marzo ed alla segnalazione, in quel contesto, della necessità, per l'Italia, di conseguire un recupero di quote di export nei settori dei beni scambiabili (in particolare, agricoltura ed industria), segnali la Commissione V al Governo il ruolo cruciale della compiuta attuazione e del potenziamento del «Piano per la promozione straordinaria del Made in Italy», nonché di ogni utile azione di prevenzione e contrasto della contraffazione e dell’Italian sounding;
   k) sottolineato che «nel rispetto delle regole europee, pre-condizione per l'attuazione efficace dell'ampio programma di spesa sostenuto dai fondi strutturali è la possibilità di utilizzare gli spazi di flessibilità nell'applicazione del Patto di Stabilità e Crescita», segnali la Commissione V al Governo la centralità dei processi di rafforzamento della capacità amministrativa e della qualità della programmazione e della spesa effettiva ai fini dell'efficacia della politica di coesione;
   l) in riferimento all'attesa pubblicazione ed implementazione del Programma Nazionale per la Ricerca 2014-2020, segnali la Commissione V al Governo la centralità dei processi di sincronizzazione della ricerca pubblica e privata alle sfide di Horizon 2020, di sostegno selettivo delle infrastrutture di ricerca e di stabile collaborazione pubblico-privato, in particolare attraverso lo strumento dei cluster tecnologici nazionali;
   m) considerato che il Governo intende dare «continuità all'azione di rafforzamento e integrazione delle politiche in materia di cultura e turismo consapevole che entrambi i settori rappresentano un fattore essenziale nell'economia italiana, in grado di generare crescita inclusiva e occupazione», segnali la Commissione V al Governo medesimo l'esigenza di tradurre tale consapevolezza – oltre che nelle politiche di cooperazione multilivello ed interistituzionale e nelle misure di coinvolgimento ed attrazione dei capitali privati nel settore della cultura e del turismo – in coerenti e rafforzati impegni a sostegno della valorizzazione e dell'innovazione del sistema italiano dell'offerta culturale e turistica;
   n) in riferimento al processo di attuazione ed implementazione del «Jobs Act», segnali la Commissione V al Governo il rilievo del più puntuale e tempestivo monitoraggio dei suoi effetti quali/quantitativi, con particolare attenzione al versante della implementazione di più inclusive tutele e della costruzione di più robuste politiche attive per l'occupazione;
   o) anche in riferimento alle Country Specific Recommendations rivolte dalla Commissione europea all'Italia, segnali la Commissione V al Governo il rilievo dei processi di riforma concernenti il migliore funzionamento della pubblica amministrazione e del sistema giustizia, la semplificazione dei procedimenti amministrativi e la promozione della concorrenza, la valorizzazione dei principi dello Small Business Act e delle previsioni della Legge n. 180 del 2011 con particolare riferimento al veicolo della Legge annuale per le micro, piccole e medie imprese.