CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 marzo 2015
408.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03701 Ribaudo: Sull'Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione cui si risponde riguarda il progetto presentato dall'Istituto sperimentale zootecnico per la Sicilia, in partnership con l'Istituto zooprofilattico della Sicilia «A. Mirri» e la Fondazione Ri.MED.
  Come già ricordato dall'On. le interrogante, il progetto sopra indicato è stato ammesso al finanziamento, previsto nell'ambito dei fondi del Programma PON ricerca e competitività 2007-2013, di cui all'Avviso diramato con decreto direttoriale n. 254 del 18 maggio 2011, per un importo complessivo di euro 10.400.000,00.
  Nel dicembre 2011, in coerenza con quanto previsto all'articolo 8 dell'Avviso e a seguito dell'esito positivo dei controlli da parte dell'Organismo Responsabile per i Pagamenti e dell'Unità preposta ai Controlli di primo livello, è stato autorizzato il trasferimento ai suddetti enti, in qualità di attuatori, della prima erogazione pari all'80 per cento del costo approvato e ammesso per un totale complessivo di euro 8.320.000,00, così suddiviso:
   1) euro 3.815.953,51 all'Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia;
   2) euro 2.655.600,00 all'Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia «A. Mirri»;
   3) euro 1.848.446,49 alla Fondazione RiMED.

  Ad oggi, la spesa rendicontata sul progetto, nei 7 stati di avanzamento lavori presentati, è pari ad euro 1.246.040,95, e nello specifico così ripartita:
   1) Istituto Sperimentale Zootecnico per la Sicilia: euro 305.025,44;
   2) Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia «A. Mirri»: euro 379.224,94;
   3) Fondazione RiMED: euro 561.790,57.

  I costi ammessi fino ad oggi, a seguito dei controlli di primo livello effettuati sui primi sei stati di avanzamento dei lavori (il settimo è in corso di valutazione), sono complessivamente pari ad euro 826.462,32.
  Il ridotto avanzamento della spesa realizzato rispetto al costo ammesso a finanziamento è imputabile a una serie di problematiche di ordine amministrativo e legale riscontrate dai tre enti nell'attuazione delle attività progettuali. Le maggiori difficoltà si sono riscontrate nell'ambito della realizzazione delle opere edili. Il Progetto ha registrato un sensibile ritardo nell'espletamento delle procedure di gara prescritte dal Codice dei contratti pubblici di lavori, forniture e servizi di cui al decreto legislativo n. 163 del 2006.
  Gli Attuatori, verificata l'impossibilità di concludere il Progetto entro il 31 dicembre 2014 – termine stabilito dall'articolo 4, comma 4, dell'Avviso –, hanno richiesto una proroga delle attività progettuali al 30 maggio 2015. Il MIUR ha sottoposto alla valutazione dell'Esperto tecnico-scientifico incaricato tale richiesta. In data 20 febbraio 2015 questi ha dato riscontro trasmettendo una valutazione positiva circa la congruità e la pertinenza della variazione delle tempistiche con gli obiettivi del progetto.
  A tale riguardo, si rappresenta che la condizione descritta non costituisce un caso isolato, si riscontrano infatti significativi ritardi nella maggior parte dei progetti Pag. 46finanziati, al punto che l'Amministrazione ha ritenuto di dover adottare un provvedimento di proroga degli stessi termini stabiliti dall'Avviso.
  Allo scopo di seguire costantemente l'andamento di tutti i progetti e dell'intero Avviso, il MIUR ha attivato anche un monitoraggio strategico e dedicato che individuando per ogni singolo progetto e soggetto le problematiche sorte adotti specifiche soluzioni, con immediatezza, allo scopo di scongiurare la mancata realizzazione delle attività nei termini come da ultimo prorogati.

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ALLEGATO 2

5-04244 D'Uva: Sul consorzio CINECA.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante, nell'esprimere alcune critiche sulla vicenda che ha interessato lo svolgimento delle prove per l'accesso alle scuole di specializzazione medica e sulla affidabilità dei servizi erogati dal consorzio CINECA, chiede se il Ministro intenda intervenire in relazione ai rapporti attualmente in essere tra il Consorzio e il MIUR per la fornitura e gestione dei sistemi informatici.
  In riferimento alle prove di accesso alle scuole di specializzazione medica, occorre premettere che il CINECA ha riconosciuto l'errore materiale di importazione dei quesiti validati dalla Commissione nazionale nel software utilizzato per la prova.
  Nell'interesse primario dei candidati e in ossequio ai principi costituzionali di buon andamento, di conservazione dei valori giuridici e di ragionevolezza, il Ministero, anche a seguito di un'interlocuzione con l'Avvocatura dello Stato, ha deciso di non invalidare i test ma di neutralizzare solo le due domande relative all'errore di esportazione in ognuna delle due prove di area. Ciò anche in ragione del riconoscimento, da parte della Commissione, della congruenza dei criteri con cui sono stati definiti i contenuti delle stesse, e quindi della validità scientifica del test nella forma in cui è stato effettivamente proposto ai candidati. Si fa presente che il TAR Lazio, con sentenza n. 3926 del 9 marzo 2015, in sede cautelare ha rigettato tutte le censure dei ricorrenti in merito allo svolgimento delle prove in oggetto.
  Con riferimento invece alle criticità relative alla affidabilità dei servizi erogati dal consorzio CINECA si ritiene opportuno premettere che l'accorpamento dei Ministeri ex Istruzione ed ex Università e Ricerca in un'unica entità ha inciso profondamente sulla ridefinizione, in senso unitario, della gestione dei servizi informatici utilizzati dalla ex Direzione Generale per il Coordinamento e lo Sviluppo della Ricerca (DGCSR).
  Per l'espletamento delle proprie funzioni in materia di sostegno finanziario alle attività di ricerca, l'ex DGCSR si è avvalsa nel tempo di servizi informatici acquisiti e gestiti in outsourcing. Sotto tale profilo tutti gli interventi sono stati organizzati e sviluppati (dalla fase di presentazione delle domande, sino all'erogazione dell'ultima quota di contributo) attraverso specifici supporti informatici, realizzati e implementati dai Consorzi Interuniversitari CINECA e CILEA.
  In vista di un progressivo coordinamento tra il sistema informativo dell'Istruzione con quello dell'Università e della Ricerca, la ex DGCSR in collaborazione con la Direzione Generale per gli studi la statistica e i sistemi informativi ha rilevato l'esigenza di definire forme di dialogo e di integrazione tra i diversi servizi offerti dai predetti Consorzi al fine di disporre di un patrimonio unitario di informazioni.
  A tale preciso scopo, nell'ottica di una piena e completa integrazione delle attività riconducibili ai due consorzi, è stato avviato fra il 2010 e il 2011 un percorso di riorganizzazione dei servizi offerti dal CILEA e dal CINECA mediante la predisposizione del «Piano per l'integrazione e ammodernamento dei servizi informatici a supporto delle attività di sostegno del MIUR».
  Al fine di consentire una concreta unificazione dei servizi offerti dai predetti Pag. 48consorzi si è dunque ritenuto opportuno predisporre un'apposita convenzione in forza della quale il Ministero potesse integrare i servizi sviluppati dai due consorzi per il monitoraggio degli interventi di ricerca, esercitando un'azione di coordinamento e controllo del processo di unificazione.
  Tale bozza di convenzione è stata sottoposta alla DIGIT PA al fine di richiedere il rilascio del necessario parere sulla coerenza strategica e congruità economica e tecnica dell'intervento ai sensi dell'articolo 3, comma 3, del decreto legislativo 1o dicembre 2009, n. 177.
  Si è quindi provveduto a stipulare la predetta convenzione fra il MIUR e i consorzi CILEA e CINECA in data 29 dicembre 2011.
  Con successivo Decreto Direttoriale, registrato dalla Corte dei Conti, prot. n. 44/Ric. del 13 febbraio 2012 è stata approvata la convenzione in parola.
  Posto ciò, occorre evidenziare che in materia di affidamento in via diretta al CINECA, da parte del MIUR, di servizi nel campo dell'informatica, si è recentemente espresso il Consiglio di Stato, Sezione Seconda, il quale con proprio parere n. 298/2015 del 30 gennaio scorso ha chiarito che il CINECA svolge la funzione di «strumento operativo dell'amministrazione» e che il modello accolto è quello dell’in house providing ed in particolare quello «della cooperazione pubblico-pubblico istituzionalizzata di tipo verticale (in house [...]), creato nella giurisprudenza comunitaria, con taluni caratteri però di quello della cooperazione pubblico-pubblico non istituzionalizzata di tipo orizzontale».
  Appaiono dunque sussistere i presupposti che consentono di configurare la relazione tra il CINECA ed i suoi consorziati (MIUR, università, enti di ricerca) come relazione in house.
  Infatti, il Consiglio di Stato precisa che sussistono i seguenti requisiti: controllo analogo da parte del MIUR sull'ente CINECA, attività prevalente svolta a favore dei soggetti consorziati e partecipazione maggioritaria di capitale pubblico.
  Inoltre, la possibilità di partecipare a società o ad altri consorzi o di affidare a terzi l'esercizio di parte dell'attività di competenza non appare in alcun modo alterare il carattere pubblicistico delle attività consortili che, oltretutto, si realizzano dichiaratamente «senza fini di lucro» (articolo 1, comma 3 dello Statuto).
  Ciò posto, è opportuno ricordare, per l'inquadramento conclusivo della vicenda, che lo stesso legislatore ha stabilito, con l'articolo 7, comma 42-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, in legge 7 agosto 2012, n. 135, al fine di razionalizzare la spesa, la necessità di procedere all'accorpamento dei consorzi interuniversitari attraverso la costituzione di un unico soggetto a livello nazionale «con il compito di assicurare l'adeguato supporto, in termini di innovazione e offerta di servizi, alle esigenze del Ministero, del sistema universitario, del settore ricerca e del settore istruzione».

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ALLEGATO 3

5-04834 Gelli: Su una vicenda di rilevanza penale avvenuta presso l'Istituto di Fisiologia del CNR di Pisa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione cui si risponde verte sulla denuncia presentata dal direttore dell'Istituto di fisiologia clinica del C.N.R. di Pisa nei confronti del responsabile dell'ufficio progetti il quale, dopo avere ottenuto l'incarico esibendo un falso titolo accademico, avrebbe gestito, in modo illegale, le attività istituzionali, con rilevante danno economico a carico dell'Istituto.
  Per meglio inquadrare la vicenda denunciata dall'on.le interrogante, si ritiene opportuno fornire alcune informazioni sulla natura del CNR e sulle sue funzioni, con particolare riguardo alla sua articolazione territoriale, alla relativa gestione finanziaria e ai diversi livelli di controlli.
  Innanzitutto, corre l'obbligo ricordare che il CNR è ente pubblico nazionale di ricerca con competenza scientifica generale, dotato di personalità giuridica di diritto pubblico e di autonomia scientifica, finanziaria, organizzativa, patrimoniale e contabile.
  Come previsto dallo Statuto, il CNR articola la rete scientifica in Dipartimenti ed in Istituti. Gli Istituti sono le unità organizzative afferenti ai dipartimenti, nelle quali si svolgono le attività di ricerca. Questi, a loro volta, operano con autonomia scientifica, finanziaria e gestionale, nel rispetto dell'autonomia scientifica dei ricercatori.
  L'Istituto di Fisiologia Clinica è uno dei 103 Istituti di ricerca del CNR che nell'ambito della descritta autonomia, gestiscono una parte del bilancio del CNR, amministrando autonomamente sia le entrate che le uscite.
  Ad ogni Istituto è preposto un Direttore, che ne dirige e coordina l'attività adottando gli atti di competenza dell'Istituto, compresi quelli che impegnano l'Istituto verso l'esterno. In particolare il Direttore gestisce le risorse umane, finanziarie e strumentali assegnate all'Istituto, esercitando i conseguenti poteri di spesa e assume gli atti di organizzazione degli uffici interni all'Istituto.
  Ogni Istituto è supportato da un ufficio, amministrativo e contabile, denominato «segreteria amministrativa» che svolge le funzioni di ragioneria nonché di acquisizione delle entrate e di erogazione delle spese, ai sensi del regolamento di contabilità.
  Relativamente alla gestione delle entrate, ogni istituto provvede ad effettuare gli accertamenti di entrata sulla base di un idoneo titolo giuridico e verificando sia la fondatezza del credito, sia la certezza del credito, oltre alla competenza finanziaria ed economica a favore dell'esercizio considerato.
  A fronte di tale accertamento, l'Istituto può e deve iscrivere le medesime somme in parte uscite, al fine di avere le disponibilità per poter sostenere le spese necessarie allo svolgimento dell'attività di ricerca.
  Ai sensi del regolamento di contabilità, il Direttore dell'Istituto cura, nei limiti delle rispettive attribuzioni e sotto la propria personale responsabilità, che l'accertamento, la riscossione e il versamento delle entrate siano fatti prontamente e integralmente.
  Oltre a tale primo livello di controllo, totalmente decentrato, l'amministrazione centrale del CNR effettua un secondo livello di controllo:Pag. 50
   mediante la verifica della regolarità amministrativa e contabile della documentazione di entrata sottoposta dagli Istituti per l'iscrizione a bilancio;
   il controllo della sussistenza dei residui attivi;
   mediante attività di internal audit.

  Un ulteriore livello di controllo, necessariamente effettuato a campione, viene esercitato direttamente dal Collegio dei Revisori dei Conti.
  Posto ciò, venendo alla questione sollevata dall'on.le interrogante, occorre rilevare come nel caso di specie tutti i controlli prescritti siano stati regolarmente effettuati, ma vanificati dalla produzione di documenti contraffatti.
  Tale alterazione, appena scoperta, è stata prontamente comunicata all'amministrazione centrale del CNR, dal nuovo Direttore dell'Istituto di Fisiologia clinica che, in occasione del passaggio di consegne con il precedente direttore, ha iniziato ad effettuare i prescritti controlli.
  A seguito della comunicazione di tali irregolarità all'amministrazione centrale, si è provveduto immediatamente, in via cautelativa, ad effettuare le prescritte denunce all'autorità giudiziaria. Contestualmente, è stato avviato un procedimento disciplinare interno volto ad accertare i fatti, nel corso del quale, essendo emersi ulteriori fatti penalmente rilevanti ed ipotesi di danno erariale, il Dirigente dell'Ufficio ha prontamente effettuato nuove denunce all'autorità giudiziaria.
  Da parte del competente ufficio dell'amministrazione centrale, poi, è stato anche avviato un procedimento di Audit amministrativo-contabile, attività che solo parzialmente si è potuta svolgere a seguito dell'intervento dell'autorità giudiziaria che ha posto sotto sequestro tutta la documentazione amministrativa dell'Istituto.
  Attualmente è stata costituita una apposita Commissione di indagine amministrativa con il fine di coordinare le attività già svolte dagli Uffici, di accertare i fatti e di provvedere ad aggiornare le denunce alle autorità giudiziarie competenti.
  Si evidenzia, in conclusione, che IFC in termini di eccellenza scientifica e capacità di attrazione di risorse esterne è uno degli Istituti maggiormente competitivi, con i suoi 54 progetti attivi di cui 20 internazionali, 24 nazionali e 10 regionali.