CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 12 marzo 2015
405.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04480 Busin: Consulenze esterne dell'Agenzia Invitalia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde all'atto presentato, anche sulla base delle informazioni riferite dall'Amministratore delegato di Invitalia.
  Il conferimento dell'incarico in argomento si connette con l'attuazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo: «Napoli-Bari-Lecce-Taranto» sottoscritto dall'allora Ministro per la Coesione territoriale, dal Ministro delle Infrastrutture e Trasporti, dalle Regioni Campania, Basilicata e Puglia e dalle Ferrovie dello Stato e Rete ferroviaria italiana, in data 2 agosto 2012.
  L'avviso di procedura selettiva, bandita dal Ministro per la Coesione territoriale il 20 settembre 2012, riguardava, come noto, il conferimento di un incarico di «Esperto di relazioni istituzionali e facilitatore dei processi di concertazione socio-istituzionali» per garantire l'attuazione del Contratto Istituzionale di Sviluppo citato («Napoli-Bari-Lecce-Taranto») nei tempi stabiliti.
  La procedura selettiva è stata gestita dal Dipartimento Sviluppo e coesione, Direzione Generale per la politica regionale unitaria nazionale, e si è conclusa il 12 ottobre 2012 con l'individuazione del vincitore Costantino Boffa.
  L'Agenzia, nell'ambito delle attività di attuazione dei Contratti Istituzionali di sviluppo e, più precisamente, per le attività inserite nel Piano di supporto all'attuazione dei Contratti Istituzionali di sviluppo e degli interventi strategici del Piano di Azione e Coesione, ha recepito gli esiti di tale selezione, in adempimento a quanto disposto dal citato Dipartimento per lo sviluppo, ha stipulato con il vincitore un contratto di collaborazione a progetto con decorrenza 2 aprile 2013 fino al 31 dicembre 2015, data oltre la quale il contratto non potrà essere più rinnovato.
  Per quanto concerne più nello specifico la domanda dell'interrogante sulla necessità ed opportunità di mantenere un'agenzia come Invitalia in un momento di spending review e di contrazione della spesa pubblica, rappresento che l'Agenzia è Ente strumentale dell'Amministrazione statale ed ha come obiettivi strategici la ripresa di competitività del «sistema Paese» ed, in particolare, del Mezzogiorno, attraverso la promozione, diffusione e accelerazione dello sviluppo produttivo ed imprenditoriale per rafforzare la competitività del Paese, fungendo da catalizzatore di risorse pubbliche e private.
  La società gestisce, per conto dell'Amministrazione statale, la quasi totalità degli strumenti agevolativi nazionali attraverso i quali ha il compito di sostenere i programmi di investimento presentati dalle imprese con particolare riferimento alle nuove imprese, ai giovani imprenditori ed ai settori innovativi.
  In sintesi indico i principali settori di intervento di Invitalia:

   il sostegno allo sviluppo d'impresa e creazione di nuove imprese: attraverso agevolazioni e servizi di assistenza e promozionali favorisce la creazione di nuove piccole iniziative imprenditoriali e, più di recente, lo start up di iniziative innovative (economia digitale, spin off da ricerca, innovazione di prodotto/processo); da ricordare il versante degli aiuti alle piccole imprese meridionali dove un importante Pag. 112ruolo è stato rivestito da Invitalia con il DL 179/2012 in tema di agevolazione alle piccole imprese innovative nelle Regione Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sardegna e Sicilia;

   il supporto alla competitività del territorio: la stessa favorisce processi di riconversione e riqualificazione nelle aree del Paese con crisi industriali e settoriale che comportano una perdita di posti di lavoro di rilevanza nazionale; sostiene la crescita e l'innovazione nelle imprese e nei sistemi produttivi attraverso la promozione del trasferimento tecnologico per migliorare la capacità di aggregazione di filiere, distretti e reti d'impresa;

   il supporto alle Amministrazioni centrali dello Stato nella gestione di programmi comunitari cofinanziati con fondi strutturali comunitari: presta supporto tecnico-operativo alle pubbliche amministrazioni in molteplici misure;

   lo sviluppo di investimenti esteri qualificati: l'Agenzia ha il compito di attrarre investimenti diretti dall'estero. Tale attività di attrazione di investimenti riguardano in particolare l'assistenza a soggetti esteri (dal 2009 al 2013 ha prestato assistenza a 1.474 soggetti esteri). In particolare l'agenzia ha scelto negli ultimi anni una strategia tesa a mantenere la gestione delle attività il più possibile dedicate ai servizi, dando quindi priorità al supporto alle imprese. In tema di attrazione degli investimenti esteri, con il DL 145 del 2013 è stato riconosciuto all'Agenzia un ruolo importante nell'ambito del «Piano Destinazione Italia» quale soggetto attuatore del programma.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04533 Mucci: Sicurezza delle attività di estrazione nella Val d'Agri.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito a quanto evidenziato nell'Interrogazione in titolo, si specifica preliminarmente che il raggiungimento dei 180 mila barili al giorno di produzione in Val d'Agri, in mancanza delle autorizzazioni regionali necessarie alla manutenzione dei giacimenti, non è tecnicamente perseguibile: la produzione di 90 mila barili/giorno, che si riferisce tra l'altro al 2013, è infatti calata nel 2014 ed allo stato degli atti è destinata negli anni a diminuire ulteriormente.
  Il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), interrogato al riguardo, comunica che il deposito oli minerali denominato «Centro Olio Val D'Agri» (sito in Contrada Cembrina – Viggiano (PZ) – gestito dalla ENI S.p.A. – Divisione Exploration & Production), risulta notificatosi ai sensi del decreto legislativo n. 334 del 1999 e s.m.i. (recepimento nazionale della cosiddetta Direttiva Seveso II – Dir. 96/82/CE e s.m.i.) quale «stabilimento a rischio di incidente rilevante» di soglia superiore e, pertanto, soggetto, tra l'altro, all'obbligo di redazione del Rapporto di Sicurezza (RdS), della definizione della Politica di prevenzione e dell'adozione del Sistema di gestione della Sicurezza (SGS), mentre il Prefetto territorialmente competente è tenuto alla predisposizione del Piano di Emergenza Esterna (PEE).
  In particolare per il deposito ENI di Viggiano (PZ), agli atti degli Uffici del MATTM risulta che:

   il competente Comitato Tecnico Regionale (competente anche in materia antincendio) ha concluso nel maggio 2013 la prevista istruttoria tecnica sull'ultima edizione del RdS (soggetto ad obbligo di aggiornamento quinquennale), formulando alcune prescrizioni oggetto di specifico crono programma per la loro attuazione;

   il Prefetto ha predisposto il PEE, da ultimo aggiornato nell'aprile 2014;

   tra settembre 2008 e gennaio 2009 il deposito è stato oggetto di verifica ispettiva sul SGS.

  Per ciò che attiene alle materie di più stretta competenza del Ministero dello Sviluppo Economico, preme far presente che l'azione del Governo nel suo complesso è volta a eliminare i meccanismi duplicativi e farraginosi che regolamentavano gli iter autorizzativi per il rilascio dei titoli minerari e, contemporaneamente, mira a introdurre misure di razionalizzazione normativa.
  In tale contesto si inserisce la conversione in legge del c.d. decreto-legge «Sblocca Italia» che, tuttavia, non implica alcun possibile «via libera del Governo nazionale a nuovi pozzi petroliferi», come affermato nell'Atto di che trattasi.
  È necessario notare, infatti, che il decreto non incide minimamente sul rigore procedimentale e sul ruolo delle Regioni e degli Enti Locali nell'iter autorizzativo: in piena conformità con il dettato costituzionale in materia, in nessun caso un titolo minerario può essere rilasciato senza la positiva conclusione dell'endoprocedimento VIA ed il necessario rilascio dell'intesa decisiva della Regione territorialmente interessata.Pag. 114
  Fatte tali doverose precisazioni, in merito alle questioni poste dall'Onorevole interrogante si riporta che, nel corso del 2014, presso il Centro Oli di Viggiano, sono stati registrati 4 interventi della torcia di emergenza che hanno superato il livello base di fiamma.
  Subito dopo tali episodi, l'Ufficio tecnico competente del Ministero dello Sviluppo Economico (UNMIG) ha provveduto ad impartire all'Eni S.p.A. le necessarie prescrizioni, in parte ad attuazione immediata ed in parte a realizzazione nel medio e lungo termine, al fine di salvaguardare la sicurezza e la qualità della vita dei lavoratori e dei cittadini, e di minimizzare l'impatto sull'ambiente. In particolare è stato richiesto alla Società di predisporre uno studio tecnico-progettuale che esamini gli eventi ed indichi gli interventi necessari a minimizzare la probabilità del verificarsi di circostanze similari. È stato, inoltre, prescritto ad Eni S.p.A. di implementare eventuali misure di immediata attuazione volte a garantire una migliore continuità dell'approvvigionamento elettrico (la cui sospensione ha portato all'attivazione della torcia di emergenza) ed un continuo miglioramento delle azioni in grado di assicurare elevati standard di formazione tecnica specialistica di tutte le maestranze addette.
  Le prescrizione impartite sono state tutte adempiute dalla Società nei tempi previsti.
  Riguardo al tema inerente i livelli emissivi di idrogeno solforato (H2S), non risulta che si sia verificata alcuna anomalia nella gestione dei processi produttivi del Centro Olio, tale, comunque, da aver generato la fuoriuscita di detto gas: esso viene difatti abbattuto completamente nell'impianto di trattamento o, se del caso, di combustione in torcia. Ad ogni modo, a tutela della salute dei lavoratori, nell'impianto è presente una rete capillare di sensori atti a rilevare anche minime quantità di H2S.
  Inoltre, si segnala che i limiti di emissione di H2S stabiliti dalla regione Basilicata risultano già ampiamente inferiori a quelli fissati dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).
  In particolare, la Delibera di Giunta Regionale n. 1640/2012 (»Adozione delle norme tecniche e delle azioni per la tutela della qualità dell'aria nell'area della Val d'Agri e segnatamente nei comuni di Viggiano e Grumento Nova») ha definito per l'H2S una soglia di intervento pari a 32 microgrammi al metro cubo, ovvero 0,023 parti per milione (media su 24 ore di prelievo).
  Le linee guida dell'OMS indicano, invece, per l'H2S un valore guida di 150 microgrammi al metro cubo oppure 0,10 parti per milione per un tempo medio di 24 ore.
  Resta fermo, comunque, l'impegno del Ministero dello Sviluppo Economico a monitorare, tramite gli Uffici competenti e come già accaduto nel recente passato, il corretto adempimento delle prescrizioni e delle procedure di sicurezza concernenti il deposito in questione, come stabilito dalla normativa in materia e come concordate con Eni S.p.A.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-04584 Ginefra: Prospettive produttive e occupazionali dell'azienda Ansaldo Caldaie.
Interrogazioni n. 5-04622 Losacco: Prospettive produttive e occupazionali dell'azienda Ansaldo Caldaie.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti in epigrafe, poiché gli stessi sono volti a conoscere quali siano le iniziative si intendano assumere per salvaguardare i livelli occupazionali del sito industriale di Gioia del Colle (Bari) di Ansaldo Caldaie e per incentivare l'azienda a rivedere la propria strategia.
  A riguardo si rende noto che, si sono tenuti più incontri presso il Ministero dello sviluppo economico che hanno visto la presenza dei rappresentanti del Ministero stesso, delle istituzioni locali, dei vertici aziendali, di Confindustria (Bari) e delle OO.SS. nazionali e territoriali dei metalmeccanici.
  In un primo incontro interlocutorio svoltosi il giorno 4 febbraio 2015, si è discusso sul futuro del citato stabilimento e dei circa 200 lavoratori nei confronti dei quali l'azienda aveva attivato la procedura di messa in mobilità.
  Il rappresentante dell'azienda Ansaldo Caldaie ha argomentato tale scelta con la trasformazione di mercato e i costi troppo alti che si trova costretta a fronteggiare.
  Nelle successive riunioni, il rappresentante del MiSE e la Regione Puglia hanno innanzi tutto invitato la Ansaldo Caldaie a ripensare la chiusura del sito di Gioia del Colle e chiesto tempo per esaminare la sostenibilità di un piano industriale finalizzato alla prosecuzione dell'attività dello stabilimento pugliese.
  Il percorso messo a punto dal Ministero dello Sviluppo Economico ha consentito di verificare, con esito positivo, la disponibilità a proseguire l'attività dello stabilimento.
  Infatti, a seguito di questi incontri è stato concluso un accordo sindacale in sede locale, tra l'azienda e le OO.SS. L'accordo prevede la continuità della produzione con l'intervento della Sofinter, adeguati investimenti destinati alla riorganizzazione produttiva ed all'inserimento di nuove attività.
  L'accordo sarà ratificato entro il mese di marzo presso il Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza della Regione Puglia e delle OO. SS.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-04625 Bargero: Definizione della missione strategica dell'Agenzia Enea e superamento dell'assetto commissariale.
Interrogazione n. 5-04758 De Maria: Definizione della missione strategica dell'Agenzia Enea e superamento dell'assetto commissariale.
Interrogazione n. 5-04906 Senaldi: Rifocalizzazione degli obiettivi dell'Agenzia Enea e definizione della missione strategica nell'ambito degli enti pubblici di ricerca.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde congiuntamente agli atti in discussione essendo tutti riguardanti l'ENEA.
  L'Agenzia ENEA, istituita già ai sensi dell'articolo 37 della legge n. 99/2009, è sottoposta alla vigilanza del Ministero dello sviluppo economico e opera in base agli indirizzi definiti dal Ministro dello sviluppo economico d'intesa con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
  Per il Ministero dello sviluppo economico è prioritario il superamento dell'attuale fase commissariale e tale esigenza è ampiamente sentita anche per definire un assetto ordinamentale dell'Agenzia coerente con il nuovo ruolo strategico derivante dagli indirizzi di politica energetica dell'attuale mandato di Governo.
  Il commissariamento disposto nell'agosto del 2014 si è reso necessario per garantire il buon andamento delle attività in itinere, efficientando la struttura e gli apparati dell'ENEA anche nelle more di un intervento normativo teso a semplificare la costituzione dell'Agenzia.
  In particolare, sul primo aspetto, recentemente il Ministro dello sviluppo economico ha autorizzato il Commissario in carica a procedere ad una revisione della struttura organizzativa dell'ente, funzionale al rispetto del principio dell'invarianza di spesa e al massimo contenimento dei costi, così chiedendo al contempo di rivalutare le linee di attività ritenute prioritarie per l'attuazione del programma di Governo con particolare riguardo all'efficienza e al risparmio energetico e alla promozione della ricerca e dell'innovazione.
  Questo percorso, realizzabile a legislazione vigente permette comunque di soddisfare l'esigenza di garantire una razionalizzazione dei costi tenuto conto che, allo stato attuale, il contributo ordinario finalizzato al funzionamento dell'ENEA è stato notevolmente ridotto anche, da ultimo, per effetto della legge di stabilità per l'anno 2015.
  In tal senso, una ottimale riallocazione delle risorse umane, molte delle quali connotate da formazione ed esperienza specialistica anche in tema di ricerca scientifica, è apparsa sicuramente funzionale al programma di revisione generale della spesa soprattutto se si considera che i costi del personale hanno una incidenza determinante sul costo complessivo della struttura ENEA.
  Di conseguenza, l'efficientamento permette di rivalutare la disponibilità di risorse dedicate ai programmi di ricerca finalizzati e di stampo comunitario destinati Pag. 117alle Amministrazioni pubbliche e ai soggetti privati italiani e internazionali.
  In tale contesto, il primo e determinante livello strategico è affidato proprio al personale specializzato dell'Agenzia, chiamato a rivestire ruoli di responsabilità per competenza ed esperienza e, quindi, per comprovato merito.
  La valutazione dei profili esistenti è determinata dalle procedure intraprese e dalla metodologia di massima condivisione interna. Le procedure selettive sul personale sono state avviate o completate in forza di accordi sindacali esistenti dal commissariamento delle precedenti annualità. I criteri approvati con i citati accordi, potranno essere integrati solo con un nuova contrattazione sindacale interna.
  In merito, invece, al secondo aspetto riferito ai percorsi normativi intrapresi dall'Amministrazione per risolvere le difficoltà della normativa vigente – che affida a numerosi concerti e provvedimenti amministrativi la costituzione dell'Agenzia ENEA – il Ministero dello sviluppo economico ha proposto l'emanazione di una norma di semplificazione per il riordino dell'Agenzia.
  Tale norma già inserita negli emendamenti alla legge di stabilità per il 2015 verrà riproposta con l'obiettivo di focalizzare la mission dell'ENEA incentrandola sulla ricerca e sull'innovazione tecnologica nonché sulla prestazione di servizi avanzati alle imprese, alle Amministrazioni e ai cittadini oltre che sull'energia, sull'ambiente e sullo sviluppo economico sostenibile confermandone quindi il ruolo di Agenzia per l'efficienza energetica del Paese nel quadro degli obiettivi di efficienza energetica definiti dalla Strategia Energetica Nazionale.
  Tale impegno, unitamente alla revisione della governance strutturale dell'ente promossa dal commissario in carica, rappresenta la missione strategica dell'ENEA nell'ambito degli enti di ricerca nazionali ferme restando le competenze in tema di riordino degli enti di ricerca non esclusive del Ministero dello sviluppo economico.

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