CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 3 marzo 2015
399.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO

ALLEGATO

Schema di decreto legislativo recante norme per l'attuazione della direttiva 2013/14/UE, che modifica le direttive 2003/41/CE, 2009/65/CE e 2011/61/UE, e per l'adeguamento alle disposizioni del regolamento (UE) n. 462/2013, che modifica il regolamento (CE) n. 1060/2009, relativo alle agenzie di rating del credito.
(Atto n. 148).

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La VI Commissione Finanze della Camera dei deputati,
   esaminato lo schema di decreto legislativo recante norme per l'attuazione della direttiva 2013/14/UE che modifica le direttive 2003/41/CE, 2009/65/CE e 2011/61/UE e per l'adeguamento alle disposizioni del regolamento (UE) n. 462/2013, che modifica il regolamento (CE) n. 1060/2009, relativo alle agenzie di rating del credito (Atto n. 148);
   evidenziato come le vicende connesse alla recente crisi finanziaria abbiano indotto negli ultimi anni l'Unione europea ad adottare, in più riprese, una serie di interventi in materia di agenzie di rating, determinati dalla necessità di assicurare che le agenzie stesse forniscano giudizi indipendenti, obiettivi e della massima qualità;
   segnalato come il settore delle agenzie di rating presenti una serie di elementi di criticità, più volte evidenziati ed emersi con particolare evidenza nel corso della crisi finanziaria, in particolare per quanto riguarda i profili della fondatezza e trasparenza delle metodologie di valutazione utilizzate, della risoluzione dei conflitti di interesse, dell'indipendenza, del regime di responsabilità civile, degli obblighi informativi e di pubblicità, della concorrenza, della vigilanza, nonché dell'utilizzo acritico e indiscriminato a fini imprenditoriali e regolamentari dei rating emessi, criticità rispetto alle quali è ineludibile individuare soluzioni risolutive, concludendo il processo di riforma già avviato in materia dal legislatore europeo e nazionale;
   rilevato come, in tale contesto, lo schema di decreto legislativo intenda recepire alcune norme contenute nel pacchetto normativo elaborato dall'Unione europea comprendente il regolamento (UE) n. 462/2013 relativo alle agenzie di rating, il quale modifica il Regolamento (CE) n. 1060/2009, e la direttiva (UE) n. 2013/14;
   evidenziato come la nuova disciplina derivante dal combinato disposto tra la direttiva 2013/14 e i regolamenti europei in materia rechi una serie di interventi molto positivi, tra i quali si segnala, in estrema sintesi: la creazione di un sistema di vigilanza centralizzato sulle agenzie di rating; il mantenimento in capo alle competenti autorità nazionali delle funzioni relative al controllo sull'uso dei rating di credito a fini regolamentari; regole in materia di rating non richiesti sul debito sovrano; la possibilità per gli investitori di citare in giudizio un'agenzia di rating, sia in caso di dolo sia per colpa grave; l'introduzione di divieti di partecipazione e di obblighi di trasparenza e di astensione volti a prevenire i conflitti di interesse alle agenzie di rating; l'obbligo, per le istituzioni finanziarie, di non basarsi esclusivamente o automaticamente sui rating esterni per valutare il merito di credito, Pag. 126ma di sviluppare sistemi interni di analisi; la progressiva eliminazione dei riferimenti ai rating contenuti nei vari atti legislativi dell'Unione Europea, nonché l'eliminazione dei riferimenti ai rating contenuti negli orientamenti, nelle raccomandazioni e nei progetti di norme tecniche emanati dalle tre Autorità di vigilanza europee (EBA, EIOPA ed ESMA); incentivi a una maggiore concorrenza nel mercato dei giudizi di rating;
   sottolineato come la Commissione Finanze della Camera sia risultata opportunamente coinvolta, nel corso della XVI Legislatura, nell'esame in «sede ascendente» della proposta di regolamento recante modifica del regolamento n. 1060/2009, successivamente approvata come regolamento n. 462/2013, approvando un articolato documento finale contenente una serie di rilievi piuttosto puntuali che hanno trovato in larga parte corrispondenza nelle decisioni normative dell'Unione europea in materia, specificamente per quanto riguarda il ridimensionamento del ruolo complessivo attribuito dalla normativa ai giudizi espressi dalle agenzie di rating, nonché circa l'impatto dei giudizi stessi sul funzionamento dei mercati, in particolare eliminando o circoscrivendo significativamente l'uso a fini regolamentari dei rating emessi;
   condivise pienamente le finalità dello schema di decreto legislativo, il quale consentirà di ridurre l'eccessivo affidamento ai rating e di eliminare gradualmente ogni effetto automatico derivante dai rating stessi, a vantaggio della stabilità e della trasparenza dei mercati finanziari, incentivando il ricorso, da parte dei soggetti vigilati che operano in maniera professionale nei settore dei fondi pensione e del risparmio gestito, a procedure interne di valutazione del rischio di credito alternative o complementari ai giudizi espressi dalle agenzie di rating;
   segnalato inoltre come le modifiche recate dallo schema di decreto consentano di rafforzare il quadro di vigilanza e sanzionatorio in materia, definendo con maggiore precisione le responsabilità rispettivamente spettanti alla CONSOB, alla Banca d'Italia, all'IVASS e alla COVIP (Commissione di vigilanza sui fondi pensione), in quanto autorità settoriali competenti sulle diverse categorie di operatori, nonché prevedendo una forte collaborazione tra di esse, anche sulla base di appositi protocolli d'intesa;
   evidenziato come lo schema di decreto operi una serie di puntuali modifiche alle discipline relative ai gestori di organismi di investimento collettivo del risparmio – OICR (Organismi d'investimento collettivo in valori mobiliari – OICVM e Fondi di investimento alternativi – FIA), alle banche e agli intermediari finanziari, nonché ai fondi pensione, recate, rispettivamente, dal Testo unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (TUF) di cui decreto legislativo n. 58 del 1998, dal Testo unico delle leggi in materia bancaria creditizia (TUB) di cui al decreto legislativo n. 385 del 1993 e dal decreto legislativo n. 252 del 2005;
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PARERE FAVOREVOLE.