CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 26 febbraio 2015
396.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04841 Pellegrino: Iniziative del Governo in merito all'impianto di rigassificazione da realizzarsi nell'area di Trieste, proposto dalla società spagnola Gas natural Fenosa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento a quanto richiesto di conoscere dagli interroganti con l'atto di sindacato ispettivo in parola, si rappresenta che con parere n. 1706 del 6 febbraio 2015 la Commissione tecnica di verifica dell'impatto ambientale VIA e VAS ha concluso il supplemento istruttorio che aveva portato all'emanazione del decreto n. 128/2013 di temporanea sospensione dell'efficacia del decreto VIA n. 808 del 17 luglio 2009, relativo al parere favorevole di compatibilità ambientale relativo alla realizzazione nel porto di Trieste, nella zona Zaule, di un rigassificatore GNL da parte della Gas natural rigassificazione Italia Spa.
  Previa attenta valutazione della ulteriore documentazione esaminata, le conclusioni cui è pervenuta la predetta Commissione VIA/VAS, con il citato parere n. 1706 non evidenziano aspetti di incompatibilità ambientali tra le previsioni del proposto nuovo piano regolatore portuale di Trieste ed il progetto del rigassificatore GNL di Zaule.
  Tali essendo le determinazioni assunte in sede tecnica dal competente organo, che non consentono allo stato l'adozione di provvedimenti di secondo grado, esse sono state portate a conoscenza nelle naturali sedi competenti per i seguiti autorizzatori, cioè al Ministero dello sviluppo economico, nonché alle amministrazioni territoriali e alla società proponente.

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ALLEGATO 2

5-04842 Zolezzi: Sulla sostenibilità ambientale del nuovo processo di distruzione dei manufatti in cemento amianto brevettato dalla società Chemical Center s.r.l.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In ordine alla costruzione dell'impianto sperimentale per la denaturazione delle fibre di amianto mediante l'uso di siero esausto di latte e rifiuti alimentari acidi, nel comune di Melpignano (Lecce), anche sulla scorta delle notizie acquisite dal predetto ente, si riferisce quanto segue.
  Nel luglio scorso, la Project Resource Asbestos srl di Cavallino (Lecce), ha chiesto al comune di Melpignano la possibilità di avere in locazione trentennale un'area comunale per l'installazione di un impianto sperimentale di trasformazione di manufatti in cemento-amianto.
  A seguito, poi, della dichiarazione favorevole espressa dal comune, il professor Roveri dell'Università di Bologna ha provveduto all'illustrazione delle caratteristiche tecniche del progetto nel corso del consiglio pubblico del 13 ottobre 2014.
  Di tutt'altro avviso è stato il parere della provincia di Lecce, primo destinatario per l'espressione sull'assoggettabilità alla VIA, che, il 21 ottobre 2014, nel corso della conferenza dei servizi tenutasi presso la medesima provincia, ha evidenziato come il lotto di terreno destinato ad ospitare l'impianto fosse tipizzato nel Piano urbanistico generale (PUG) di Melpignano quale zona «F – attrezzature ed impianti di interesse generale», in contrasto, quindi con il Piano di gestione dei rifiuti speciali.
  La stessa provincia, il successivo 28 novembre, a seguito della «comunicazione di variazione del progetto» da parte della società proponente e, trattandosi di iniziativa finanziata con fondi strutturali, ai sensi dell'articolo 23 della legge regionale n. 18/2012, ha ritenuto che la competenza relativa al procedimento di assoggettabilità a VIA fosse della regione Puglia e, pertanto, ha trasmesso all'ente regionale la relativa documentazione.
  Nelle more del passaggio di competenza, è venuto meno il finanziamento pubblico sopra citato, cosicché la regione Puglia ha dichiarato la propria incompetenza e a breve tutti gli atti verranno rimessi agli organi competenti.
  In merito, il Ministero dello sviluppo economico, ha rappresentato che il processo di trasformazione dei manufatti in cemento-amianto (Eternit) con siero di latte esausto, oggetto anche di un Premio ricerca e innovazione da parte della Camera di commercio di Bologna, rappresenta una tecnologia altamente innovativa per lo smaltimento di questo rifiuto pericoloso.
  Dal punto di vista ambientale, il processo brevettato dal Chemical Center non presenta particolari criticità. Infatti, il processo di frammentazione e disgregazione dei manufatti in cemento-amianto avviene per immersione in siero di latte esausto, evitando così ogni possibile dispersione di fibre nell'ambiente, inoltre, il trattamento avviene in un reattore completamente chiuso e il processo idrotermico a 180 oC trasforma la struttura cristallina dell'asbesto, in una soluzione ricca in sali minerali che non presenta più le caratteristiche di pericolosità del diametro ridotto e facilmente respirabile.
  In sintesi, il predetto Ministero ritiene che il processo di «denaturazione» delle fibre di amianto mediante siero esausto di latte o altri residui alimentari acidi rappresenti una soluzione innovativa e promettente Pag. 56per lo smaltimento di materiali compositi cemento-amianto, nonché una valida alternativa alle tipiche tecniche di smaltimento quali la messa in discarica e la vetrificazione.
  Poiché l'Ispra su tale processo ha rappresentato di non poter dare alcun riscontro scientifico, in quanto non in possesso neanche delle minime indicazioni tecniche necessarie per la valutazione, il Ministero dell'ambiente si riserva di acquisire ogni elemento utile affinché l'Istituto predetto possa esprimerne le sue valutazioni in merito.

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ALLEGATO 3

5-04843 Carrescia: Sull'ambito di applicazione degli articoli 184-ter e 184-quater del decreto legislativo n. 152 del 2006.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preliminarmente, è utile evidenziare che le casse di colmata non sono discariche e, pertanto, il materiale in esse contenuto non è classificato come rifiuto.
  Ciò premesso, l'articolo 184-quater del decreto legislativo n. 152 del 2006 fa piuttosto riferimento a tutti quei casi in cui depositi temporanei dei sedimenti dragati sono stati sequestrati dall'autorità giudiziaria per decorrenza dei termini dell'autorizzazione, senza che questi siano stati rimossi e trasferiti alla destinazione finale o riutilizzati.
  Per questi casi, dove il sedimento dragato è stato definito come rifiuto, il predetto articolo 184-quater introduce le condizioni affinché questo possa essere sottoposto ad operazioni di recupero e perdere, di conseguenza, la qualifica di rifiuto.
  Tra le condizioni necessarie, alla lettera b) del citato articolo, è previsto che sia certo il sito di destinazione e che i materiali siano utilizzati direttamente, anche ai fini del riuso o rimodellamento ambientale, senza rischi per le matrici ambientali interessate.
  Considerato che il richiamato utilizzo dei materiali è previsto a terra, si ritiene che la sussistenza delle condizioni di cui al comma 1, lettera a), dell'articolo 184-quater, del decreto legislativo 152/2006 debba essere verificato rispetto a tutti i parametri chimici della tabella I, dell'allegato 5 al titolo V della parte quarta del medesimo decreto.
  Diverso è il caso dello schema di decreto recante modalità per il rilascio dell'autorizzazione all'immissione in mare di cui all'articolo 109, comma 2, del medesimo decreto legislativo, per il quale è giustificato il richiamo dei soli parametri normalmente presenti in ambito portuale.

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ALLEGATO 4

5-04844 Segoni: Sulla situazione di inquinamento ambientale del territorio di Civitavecchia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La normativa nazionale in materia di qualità dell'aria, di cui al decreto legislativo n. 155 del 13 agosto 2010, e successive modificazioni e integrazioni, affida alle regioni e alla province autonome le attività di valutazione e di pianificazione finalizzate a conoscere il contesto territoriale, identificare le misure più efficaci per il rispetto dei valori di qualità dell'aria ed assicurarne l'attuazione.
  A tali enti compete, quindi, il monitoraggio degli inquinanti atmosferici, la predisposizione dei piani o programmi per il risanamento e la tutela della qualità dell'aria nonché la trasmissione al Ministero dell'ambiente delle relative informazioni per il successivo invio alla Commissione europea.
  La regione Lazio, per fronteggiare il problema dell'inquinamento atmosferico, nel 2009 aveva approvato il Piano per il risanamento della qualità dell'aria. Poiché il comune di Civitavecchia rientra tra le zone in cui è accertato, sia con misure dirette o per risultato di un modello di simulazione, l'effettivo superamento o l'elevato rischio di superamento, del limite da parte di almeno un inquinante, in questa zona sono previsti i piani di azione per il risanamento della qualità dell'aria.
  In attuazione della disciplina introdotta dal decreto legislativo n. 155/2010, la regione Lazio ha provveduto ad adeguare la zonizzazione del territorio regionale e la rete di monitoraggio della qualità dell'aria, inserendo il comune di Civitavecchia nella zona definita «Agglomerato di Roma IT1213».
  Con riferimento, in particolare, alla rete di monitoraggio, nel corso del 2014 è stato valutato positivamente dal Ministero dell'ambiente il progetto di revisione della rete di misura denominato «Programma di valutazione della qualità dell'aria – Revisione del sistema regionale di rilevamento della qualità dell'aria», nell'ambito del quale, a fronte delle 3 stazioni previste nella vecchia rete di monitoraggio, è previsto che nel comune di Civitavecchia la valutazione della qualità dell'aria ambiente sia effettuata tramite 7 stazioni fisse di monitoraggio, denominate: Civitavecchia, Civitavecchia Villa Albani, Civitavecchia via Roma, S. Agostino, Fiumaretta, Faro e Campo dell'Oro.
  La regione Lazio prevede che l'adeguamento della rete di misura potrà essere terminato entro il 2016, incrementando sensibilmente, la copertura del monitoraggio della zona in oggetto. L'intera rete continuerà ad essere gestita dall'ARPA Lazio.

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ALLEGATO 5

5-02469 Tino Iannuzzi: Iniziative del Governo per il recupero della viabilità ed il potenziamento delle infrastrutture, stradali e ferroviarie, in provincia di Salerno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In risposta al quesito posto sul potenziamento della linea Salerno-Reggio Calabria, con particolare riferimento alla tratta Salerno-Agropoli-Vallo della Lucani-Sapri, sono state fornite le seguenti informazioni da ferrovie dello Stato italiane.
  Il potenziamento viene perseguito prioritariamente attraverso interventi di tipo tecnologico, finalizzati ad elevare gli standard prestazionali della rete e la velocità commerciale. Nel più lungo periodo, sarà possibile prevedere interventi più impegnativi, quale la realizzazione di tratte con caratteristiche AV/AC.
  Nel breve periodo, invece, sono previsti e finanziati interventi che interessano la tratta campana della linea tra Battipaglia e Sapri, e che sono inclusi nel più ampio progetto di investimento «Interventi di adeguamento tecnologico e infrastrutturale per l'incremento delle prestazioni e l'affidabilità della linea Battipaglia-Reggio Calabria». In particolare:
   costruzione galleria subalvea Fiumicello binario dispari; tratta Ascea-Pisciotta, che consentirà di eliminare l'interferenza della linea ferroviaria con un grosso fenomeno franoso in atto, portando la velocità di tracciato dagli attuali 80 chilometri orari a 160 chilometri orari; successivamente all'approvazione del progetto da parte del CIPE, si potrà procedere con l'attività negoziale. L'avvio dei cantieri è previsto per l'inizio del 2016;
   adeguamento sagome gallerie in Campania e in Basilicata; sono interessate, tra le altre, le gallerie Spina binario pari (tratta Pisciotta-Celle Bulgheria) e la galleria Rutino, binario pari (tratta Agropoli-Omignano). I lavori della galleria Spina sono stati completati a giugno 2014; l'attivazione di tutte le opere è prevista entro il 2015. Gli interventi consistono negli adeguamenti agli standard costruttivi della sagoma, all'armamento e alla linea di contatto;
   costruzione sottopassaggio e adeguamento a Piano regolatore generale della stazione di Policastro; i lavori, già consegnati e con termine previsto a metà 2015, consentiranno il miglioramento dell'accessibilità della stazione.

  Con un orizzonte di realizzazione più ampio, il Contratto di programma 2012-2016 prevede i seguenti interventi:
  Progetto «Potenziamento Battipaglia-Reggio Calabria: variante Ogliastro-Sapri»: costituisce una prima fase funzionale del progetto di investimento «Direttrice AV/AC Battipaglia-Reggio Calabria». La soluzione ottimale, individuata nello studio di fattibilità sviluppato nel 2005, è il potenziamento della tratta Battipaglia-Ogliastro, quadruplicamento fuori sede della tratta Ogliastro-Sapri (inizio nel tratto di linea tra Paestum e Ogliastro Cilento e sviluppo in direzione Sapri per circa 57,2 chilometri) e upgrading della tratta Sapri-Reggio Calabria. L'intervento è stato suddiviso in due macrofasi: la prima da Ogliastro a circa 2 chilometri a sud di Vallo della Lucania, la seconda da Vallo a Sapri. Il Contratto di programma 2012-2016 prevede il finanziamento della sola progettazione preliminare.Pag. 60
   Il progetto «Quadruplicamento Salerno-Battipaglia» prevede il quadruplicamento da Bivio Salerno a Battipaglia, e completa la direttrice Napoli-Battipaglia interessata tra Napoli e Salerno dalla nuova linea «a Monte del Vesuvio», già attivata. Il progetto preliminare è stato sviluppato e trasmesso al MIT, secondo l’iter di legge obiettivo, nel 2003. A seguito delle osservazioni formulate dalla Commissione speciale VIA e dagli enti territoriali interessati, è stata elaborata una variante al progetto preliminare con un diverso tracciato. Il Contratto di programma 2012-2016 prevede il finanziamento della sola progettazione preliminare.
  Quanto, invece, alla grave situazione di degrado e di dissesto idrogeologico in cui versa la viabilità di gran parte del territorio della provincia di Salerno, e in particolare del Cilento e del Vallo di Diano, occorre evidenziare che i compiti di messa in sicurezza della strade sono in capo all'ente proprietario, così come previsto dall'articolo 14 del codice della strada.
  Nel caso di specie, trattandosi in gran parte di strade provinciali, ricordo che la legge n. 56 del 2014 (legge Delrio) ha confermato in capo all'ente provincia la funzione definita fondamentale di costruzione e gestione di tali strade, nonché la regolazione della circolazione stradale ad essa inerente (articolo 1, comma 85, lettera b)).
  In merito, il Ministero dell'interno ha fatto pervenire dettagliate informazioni per il tramite della prefettura di Salerno, che di seguito riporto.
  Innanzitutto, la prefettura rileva la complessa e grave situazione della viabilità nella provincia di Salerno, in particolare del Cilento, ed evidenzia che il dissesto idrogeologico ha assunto dimensioni veramente importanti, in un territorio dove la condizione della rete stradale – già precaria in quanto obsoleta e insufficiente rispetto al traffico veicolare e pericolosa per la scarsa manutenzione dovuta ad una carenza di risorse finanziarie degli enti competenti – risulta anche compromessa dalla fragilità del territorio, che si rivela particolarmente vulnerabile agli eventi atmosferici.
  Pertanto, la prefettura ha costantemente promosso intese tra i vari soggetti istituzionali preposti (regione, provincia, comuni) al fine di ricercare possibili soluzioni e, proprio il quattro febbraio scorso, il tema della criticità della viabilità provinciale è stato nuovamente affrontato per analizzare lo stato di fatto sui vari interventi e progetti in fase di attuazione, a seguito dello stanziamento di fondi disposti dalla regione Campania.
  Al proposito, la medesima riferisce che il 29 gennaio 2014, mediante l'accesso ai fondi europei per l'accelerazione della spesa che hanno copertura immediata, la giunta regionale ha deliberato lo stanziamento, mediante i fondi del POR-FESR 2007/2013, di circa 28 milioni di euro per 46 interventi di messa in sicurezza e adeguamento di altrettanti tratti di strade provinciali dissestate (di cui allegato elenco).
  Il 6 febbraio scorso, la citata prefettura ha appreso che la regione Campania ha reso esecutiva la delibera di stanziamento delle risorse per interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e la difesa del suolo sulle arterie provinciali di Salerno, per 12,7 milioni di euro e che l'attuazione degli interventi è completamente in capo alla provincia, sia per quanto riguarda la progettazione che la direzione lavori e la conseguente realizzazione.
  Infine, il Ministero dell'ambiente informa che è in corso di predisposizione un piano nazionale di interventi di mitigazione del rischio idrogeologico. Gli interventi dovranno essere individuati e proposti, per il territorio di competenza, da ciascuna regione secondo specifiche priorità. In particolare, la regione Campania ha proposto due interventi – localizzati nel comune di Agropoli – di consolidamento franoso che coinvolgono anche infrastrutture, e in particolare il viadotto Chiusa; è stato anche segnalato un ulteriore Pag. 61intervento di consolidamento nel comune di Prignano che coinvolge la sp ex SS18.
  Tali interventi dovranno seguire la procedura generale stabilita per l'accertamento della loro ammissibilità tecnica e amministrativa, e saranno finanziati qualora sarà garantita la disponibilità di risorse economiche.
  Inoltre, il medesimo Ministero informa di aver sottoscritto, nel novembre 2010, un Accordo di programma con la regione Campania per il finanziamento di n. 97 interventi prioritari di mitigazione del rischio idrogeologico che coinvolgono il territorio dell'intera regione per un importo di 220 milioni.

Elenco
  1. Strada provinciale 82 Policastro-Santa Marina; 2. Strada provinciale 101; 3. strada regionale ex SS n. 447 nel comune di San Mauro la Bruca; 4. Via di fuga/esodo da Siano all'A30; 5. Strada provinciale 93 nel comune di Rofrano; 6. Strada provinciale 430 nel comune di Agropoli; 7. Strada provinciale 269 nel comune di Ascea; 8. Strada provinciale 430 del comune di Montano Altilia; 9. Strada provinciale 11 nel comune di Albanella; 10. Strada provinciale 16 nei comuni di Casaletto Spartano, Tortorella, Tonaca e Vibonati; 11. Strada provinciale 210 nel comune di Morigerati; 12. Strada statale 488 nel comune di Roccaraspide; 13. Strada provinciale 342b Roscigno-Corleto Monforte; 14. Strada provinciale 12 e strada provinciale 342a Sacco-Corleto Monforte; 15. Strada provinciale 84 Futani-San Mauro la Bruca; 16. Strada regionale ex strada statale 447 Pisciotta-Palinuro; 17. Strada provinciale 430 Roccagloriosa; 18. Strada provinciale 54 Vibonati-Morigerati; 19. Strada provinciale 17 Celle di Bulgheria; 20. Strada provinciale 257 Pisciotta-Rodio-Ceraso; 21. Strada provinciale 269 Ascea-Ceraso; 22. Strada provinciale 365 Pattano-Metoio; 23. Strada provinciale 16 Tonaca; 24. Strada provinciale 17b Acquavena-S. Giovanni a Piro; 25. Strada provinciale 18b Rofrana Sanza; 26. Strada provinciale 18a Rofrano Laurito; 27. Strada provinciale 273 Padula; 28. Strada provinciale 35b Petina-Polla; 29. Strada provinciale 94 Auletta; 30. Strada regionale ex strada statale 562 S. Giovanni a Piro; 31. Strada provinciale 10a Palomonte-Contursi; 32. Strada provinciale 249 Contursi Terme; 33. Strada provinciale 48a Pollica-Pioppi; 34. Strada provinciale 15 Pollica-Acciaroli; 35. Strada provinciale 10b Buccino; 36. Strada provinciale 355 Buccino; 37. Strada provinciale 35 Sicignano degli Alburni; 38. Strada provinciale 143 Montano Antilia-Abatemarco; 39. Strada provinciale 198 Montano Antilia; 40. Strada provinciale 346 Abatemarco-Massicelle; 41. Strada provinciale ex strada statale 407o Confine Provincia; 42. Strada provinciale 91 Castelnuovo di Conza; 43. Strada provinciale 381 Laviano; 44. Strada provinciale 33 Santomenna; 45. Strada provinciale 26 Giffoni Sei Casali; 46. Stada regionale ex strada statale 103 Confine Provincia.

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ALLEGATO 6

5-03058 Franco Bruno: Sulla messa in sicurezza di specifici svincoli sulla strada statale 107 Silana-Crotonese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla problematica esposta dall'onorevole interrogante, sono state acquisite precise informazioni presso l'ANAS.
  Sulla strada statale 107 Silana Crotonese, nel tratto compreso tra i chilometri 25 e 26, sono in fase di ultimazione i lavori per l'adeguamento degli svincoli denominati «Piano di Maio» e «Piano Monello», peraltro già fruibili in tutte le manovre; l'intervento risulta interamente finanziato da un soggetto privato interessato a realizzare, sul tratto in questione, una nuova area di servizio.
  Circa il progetto di rimodulazione degli innesti, evidenzio che lo stesso è stato realizzato in ottemperanza al decreto del Ministero delle infrastrutture e trasporti del 19 aprile 2006 «Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali»; la normativa prevede, infatti, che le strade extraurbane secondarie (tipo C), come la strada statale 107, non siano provviste di corsie di immissione.
  L'ANAS, tuttavia, al fine di garantire un adeguato livello di sicurezza ha predisposto l'inserimento di innesti, inclinati di 30o rispetto alla viabilità principale, opportunamente indicati dalla presenza di segnaletica, sia verticale che orizzontale, con obbligo di STOP e di svolta a destra.
  In merito, infine, all'elevata incidentalità segnalata dall'onorevole interrogante sul tratto in esame della strada statale 107, ANAS informa che la causa primaria è il mancato rispetto dei limiti di velocità vigenti, così come riscontrato dagli accertamenti effettuati dalla stessa società in collaborazione con gli organi di Polizia competenti.

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ALLEGATO 7

5-03963 Scotto: Sulla messa in sicurezza della galleria «Privati» in provincia di Napoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

  I quesiti posti nell'atto in esame riguardano la galleria Privati, che si estende dal chilometro 7+620 al chilometro 9+750 della strada statale 145 Sorrentina, nel comune di Castellammare di Stabia.
  Circa i «continui lavori di manutenzione» evidenziati dall'onorevole interrogante, ANAS, interessata al riguardo, segnala che gli interventi eseguiti sono stati effettuati per elevare gli standard di sicurezza dell'infrastruttura e hanno riguardato sia l'adeguamento degli impianti tecnologici esistenti – lavori ultimati nel marzo 2014 con un investimento di circa 9 milioni di euro – che il ripristino della pavimentazione stradale e della segnaletica orizzontale e verticale – lavori conclusi nell'ottobre scorso con un investimento di circa 300.000 euro.
  Per quanto riguarda, invece, «le motivazioni alla base della mancata ultimazione dei lavori dell'uscita di emergenza della galleria», la stessa società evidenzia che il passaggio verso l'esterno, situato nella parte centrale del tunnel, non rappresenta una via di uscita bensì un collegamento ad uso esclusivo del personale ANAS.

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ALLEGATO 8

5-04167 De Rosa: Iniziative del Governo in merito alla realizzazione di opere infrastrutturali all'interno della città di Monza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In risposta al quesito posto dagli Onorevoli Interroganti, sono state assunte precise informazioni presso ANAS Spa, la quale riferisce quanto segue.
  I lavori di connessione della strada statale 36 al sistema autostradale di Milano sono stati eseguiti nel rispetto del progetto approvato in sede di Conferenza di servizi, ai sensi dell'articolo 81 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.
  Il provveditorato alle opere pubbliche di Milano, con decreto 16 gennaio 2002 n. 12537, approvava il progetto, poi ratificando, unitamente alla giunta della regione Lombardia (delibera n. VII/6039/02) l'avvenuta intesa Stato-regione.
  La strada statale 36, all'uscita della galleria di Monza (tratto sud di viale Lombardia verso Milano), è costituita da tre corsie più una corsia di interscambio, necessaria sia per l'immissione del traffico locale sia, soprattutto, per consentire l'immissione in sicurezza dell'elevato flusso veicolare (punte di 50.000 veicoli/giorno) nel complesso sistema di svincoli verso le contigue autostrade A4 e A52.
  Nello stesso tratto, il progetto ha anche previsto una strada di servizio per le abitazioni, le attività commerciali e artigianali, confinanti ad ovest con la stessa statale.
  La citata infrastruttura risulta, per evidenti motivi legati alla sicurezza della circolazione e all'abbattimento dei rumori prodotti dal traffico, strutturalmente separata dalle corsie della strada statale 36 mediante una barriera spartitraffico tipo new-jersey, sormontata da una barriera fonoassorbente.
  La quarta corsia della strada statale 36, citata dagli interroganti, costituisce la via di interscambio, di immissione e di uscita del tratto di carreggiata sud compreso tra il chilometro 9+910 (comune di Cinisello Balsamo) e il chilometro 10+270 (comune di Monza).
  In particolare, tale corsia, della lunghezza di 350 metri circa, consente l'immissione sulla carreggiata sud dei veicoli provenienti dalla viabilità locale di Monza (rotatoria di San Fruttuoso) e l'uscita, dal medesimo tratto di strada statale 36, dei veicoli diretti sia sulla A52 Tangenziale nord di Milano, che sulla viabilità locale del comune di Cinisello Balsamo.
  La strada di servizio alla carreggiata sud della strada statale 36, destinata all'utenza locale (comune di Monza), è caratterizzata da una corsia pavimentata unidirezionale e da un marciapiede a destra adiacente le proprietà private, e costituisce, anch'essa, una via di servizio per il collegamento agli accessi dei residenti e delle attività commerciali nell'abitato del comune di Monza, che ne cura la gestione.
  Segnalo, inoltre, che durante lo svolgimento dei lavori di riqualifica del tratto sud di viale Lombardia, si sono tenuti numerosi incontri con associazioni di cittadini e il comune di Monza, coordinati dalla prefettura, ove si è stabilito di ridurre lo spazio occupato dalla barriera spartitraffico di 60 centimetri e di allargare la controstrada locale al fine di consentire, anche in caso di soste abusive, un migliore accesso alle proprietà private e al transito dei mezzi di soccorso.Pag. 65
  Per i motivi ora esposti, non è risultato, quindi, possibile accogliere l'istanza avanzata dai consiglieri regionali lombardi del Movimento 5 Stelle finalizzata all'ampliamento della strada di servizio (controstrada) da una a due corsie, poiché, così facendo, si sarebbe eliminata la corsia di interscambio con evidenti riflessi negativi sulla viabilità della strada statale 36 (con punte di traffico pari a 100.000 veicoli/giorno) e sul connesso sistema autostradale A4 e A52.
  Trasformando, infatti, l'attuale corsia in un corridoio di decelerazione e di collegamento con il sistema autostradale, si avrebbe la riduzione dell'attuale sezione stradale della strada statale 36 da tre a due corsie, con inevitabili code e congestioni di veicoli sia nel tratto a monte che all'interno della galleria di viale Lombardia, vanificando, in tal modo, i benefici dell'opera realizzata.
  Per quanto riguarda, poi, la realizzazione di una pista ciclabile, ANAS fa presente che la stessa non è stata progettualmente prevista e che una richiesta in tal senso non è stata mai avanzata in sede di Conferenza dei servizi.
  Circa la fermata della linea Z222, informo che l'ANAS ha provveduto a ripristinare, nelle posizioni preesistenti, le piazzole di sosta dei bus al fine di garantire la salita e la discesa dei passeggeri in corrispondenza dei nuovi marciapiedi.
  A tal proposito, segnalo che il mancato utilizzo della predetta fermata è frutto di una scelta della società di trasporto, motivata dall'impossibilità di far transitare i propri mezzi a causa della sosta abusiva di autoveicoli lungo la controstrada Monza-Milano.
  L'esecuzione del progetto dei lavori non ha precluso il regolare esercizio dei bus adibiti al trasporto pubblico e le caratteristiche geometriche e funzionali delle opere eseguite risultano compatibili con l'espletamento di tale servizio.
  Ad oggi, sulla controstrada non risulta alcuna preclusione per i mezzi di soccorso (ambulanze e vigili del fuoco) diretti alle proprietà residenziali e commerciali; peraltro, nelle numerose riunioni tenutesi presso la prefettura di Monza e Brianza, tale situazione non è mai stata evidenziata dai rappresentanti degli enti di soccorso o dai cittadini residenti.
  Per completezza di informazione, evidenzio che i TIR in uscita dalla ditta commerciale Mobil Money non possono, per motivi di sicurezza, «immettersi direttamente sulla strada statale 36 scavalcando le barriere», ma hanno l'obbligo di percorrere la controstrada per accedere alla viabilità primaria e/o autostradale.