CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 28 gennaio 2015
378.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-04325 Prodani: Provvedimenti per regolarizzare e regolamentare il settore delle nuove strutture ricettive.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Prodani chiede notizie in merito all'adozione delle misure per regolarizzare e regolamentare il settore delle nuove strutture ricettive, previste dall'articolo 10 del decreto-legge n. 83 del 2014.
  Come è noto, al fine di migliorare la qualità dell'offerta ricettiva per accrescere la competitività delle destinazioni turistiche, nonché per promuovere l'adozione e la diffusione della «progettazione universale» e l'incremento dell'efficienza energetica, il comma 5 dell'articolo 10 del decreto-legge 31 maggio 2014, n. 83, convertito, con modificazioni, nella legge del 29 luglio 2014, n. 106, prevede che il Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, con proprio decreto da emanare entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, previa intesa in sede di Conferenza unificata, aggiorna gli standard minimi, uniformi in tutto il territorio nazionale, dei servizi e delle dotazioni per la classificazione delle strutture ricettive e delle imprese turistiche, ivi compresi i condhotel e gli alberghi diffusi, tenendo conto delle specifiche esigenze connesse alle capacità ricettiva e di fruizione dei contesti territoriali e dei sistemi di classificazione alberghiera adottati a livello europeo e internazionale.
  La questione è stata oggetto fin dall'approvazione della legge di conversione di particolare attenzione tenuto conto che intende dare finalmente uno sbocco positivo e definito a un profilo, quello dell'uniformità degli standard alberghieri, oggetto più volte di tentativi nei precedenti governi e legislature, con esiti non soddisfacenti, a causa, da un lato, delle divergenti posizioni in materia tra le diverse associazioni di categoria e, dall'altro, dei diversi orientamenti delle regioni, dovuti anche alle differenziazioni territoriali.
  Peraltro, il contenuto del decreto è oggetto di attenta riflessione, con profili delicati sia sul versante tecnico che «politico», richiedendo una forte «condivisione» con le Regioni e con il livello associativo. Si fa presente che, stando all'attuale ripartizione di competenze, la classificazione è normata dalle regioni, per cui è assolutamente necessario un accordo preventivo sulla norma.
  All'esito di una prima serie di contatti e approfondimenti con i soggetti istituzionali e privati, interessati al provvedimento, il 18 dicembre 2014 su iniziativa del Ministero, si è tenuta una riunione tecnica di confronto con gli uffici delle Regioni, incaricati del coordinamento in materia di turismo, e le associazioni di categoria (Confindustria Alberghi, Confesercenti, Federalberghi) per discutere i vari profili, relativi al provvedimento, compresa l'eventuale utilizzazione di standard europei.
  Per il prossimo 4 febbraio, il Ministero ha convocato il tavolo con le regioni al fine di stabilire un percorso coordinato che aggiorni il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 21 ottobre 2008 contenente gli standard minimi delle imprese alberghiere, recepiti nelle normative regionali, in alcune con miglioramenti che sono, ora, oggetto di riflessione al fine di elevare gli standard alberghieri nel nuovo provvedimento.
  Sulla base della riunione del dicembre scorso e degli esiti del prossimo tavolo Pag. 60tecnico, gli uffici del Ministero provvederanno a definire compiutamente il provvedimento che, come è noto, dovrà essere, poi, trasmesso alla Conferenza unificata per l'intesa.
  Premesso che la materia dei controlli e, in generale, della lotta all'abusivismo nel settore turistico è essenzialmente di pertinenza delle autonomie, in particolare di quelle locali (Comuni), per quanto riguarda il problema dell'abusivismo e dei modi di arginarlo, nella riunione del 18 dicembre si è prospettata anche l'ipotesi, tuttora in valutazione, di aprire un tavolo tra Ministero, regioni e associazioni per affrontare il tema dell'extralberghiero al fine di rendere omogenea la tipizzazione delle imprese turistiche su base nazionale.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-04353 Prodani: Adozione dei decreti attuativi previsti dal decreto-legge n. 83 del 2014 e approvazione dello Statuto di Enit.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Prodani chiede notizie in merito all'emanazione dei decreti volti a dare attuazione alle nuove norme sul turismo contenute nel decreto-legge n. 83 del 2014 e all'approvazione dello statuto dell'ENIT.
  A tale riguardo, considerata l'analiticità dell'interrogazione, mi sembra opportuno offrire puntuali risposte alle questioni sollevate dall'interrogante.
  L'articolo 9, commi 1 e 4, del decreto-legge n. 83 del 2014, prevede l'emanazione di un decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentito il Ministro dello sviluppo economico relativo al cosiddetto tax credit per la digitalizzazione degli esercizi ricettivi e delle agenzie di viaggio.
  Il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha già predisposto lo schema di decreto (anche con i contributi pervenuti dalle associazioni di categoria: Confindustria Alberghi, Confesercenti, Federalberghi, Fiavet, incontrate il 17 settembre 2014) e lo ha inviato il 6 novembre 2014 al Ministero dell'economia e delle finanze, per il concerto, e al Ministero dello sviluppo economico, per il parere.
  Si è in attesa, da entrambi i dicasteri, di un riscontro già più volte sollecitato.
  L'articolo 10, commi 1 e 4, del decreto-legge n. 83 del 2004, dispone che sia adottato un decreto del Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, con il Ministro dello sviluppo economico e con il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, sentita la Conferenza unificata, relativo al cosiddetto tax credit per la riqualificazione e il miglioramento delle strutture ricettivo-alberghiere.
  Il Ministero dei beni e delle attività culturali ha predisposto lo schema di decreto ministeriale (anche con i contributi pervenuti dalle Associazioni di categoria: Confindustria Alberghi, Confesercenti, Federalberghi, incontrate il 17 settembre 2014) e lo ha inviato il 7 novembre 2014 (nota UL MIBACT n. 22335) al Ministero dell'economia e delle finanze, al Ministero dello sviluppo economico e al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per ottenerne il concerto richiesto dalla norma di legge. Il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (nota n. 46749 del 25 novembre 2014) e Ministero dello sviluppo economico (nota n. 468 del 12 gennaio 2015) hanno intanto risposto, chiedendo lievi correzioni e integrazioni al testo del provvedimento.
  In relazione agli schemi di questi due decreti, il Ministero, proprio in questi giorni, ha potuto ottenere per le vie informali (in attesa di riceverle ufficialmente) e sta attentamente valutando, le articolate osservazioni formulate in merito dall'Amministrazione finanziaria, e si propone di pervenire, nel più breve tempo consentito, a dar luogo, tenendo conto anche delle osservazioni e delle proposte dalle altre Amministrazioni coinvolte, a dei testi quanto più possibile «condivisi», e quindi di giungere alla fase finale del percorso normativo. Nel contempo, le strutture tecniche del Ministero, in particolare la Direzione generale Turismo, si Pag. 62stanno già organizzando – con formazione di personale dedicato, redazione della apposita modulistica, eccetera – per poter fornire da subito, una volta pubblicati i provvedimenti nella gazzetta ufficiale, la necessaria «copertura amministrativa» agli stessi, in modo che lo svolgimento dei procedimenti di richiesta delle agevolazioni fiscali sia molto rapido, con tutte le immaginabili ricadute positive per le imprese interessate, e in finale, per l'economia locale e i cittadini/viaggiatori/turisti.
  Per quanto riguarda lo stato di attuazione del decreto previsto dall'articolo 10, comma 5, del decreto-legge n. 83 del 2014, mi sia consentito rimandare alla risposta all'interrogazione, sempre dell'onorevole Prodani, la n. 4525, esposta in questa odierna riunione di Commissione.
  Con riferimento all'articolo 11, comma 1 del decreto-legge n. 83 del 2014, che prevede l'adozione di un piano straordinario della mobilità turistica, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha promosso, con le amministrazioni interessate, un tavolo tecnico per la redazione del piano. In data 27 gennaio 2015, il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti ha richiesto la riunione della Conferenza dei presidenti delle regioni al fine di avviare le procedure istruttorie per acquisire le proposte e le valutazioni dalle regioni, da discutere in sede tecnica. L'obiettivo del tavolo è quello di individuare i siti corrispondenti ai requisiti richiesti dalla normativa (articolo 11), per individuare i livelli di accessibilità e di integrazione tra il trasporto locale e internazionale.
  Relativamente all'attuazione dell'articolo 11, comma 4, (decreto guide turistiche) il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo ha inviato il 12 dicembre 2014 un testo per l'intesa (requisiti) e il parere (siti speciali) alla Conferenza Unificata. Il provvedimento, in accordo con la Conferenza unificata, è stato scisso in due distinti decreti, uno relativo ai requisiti di abilitazione e uno relativo ai siti speciali. La Conferenza, nella seduta del 18 dicembre 2014, ha reso l'intesa sul decreto ministeriale relativo ai requisiti, che è in sottoposizione alla firma del Ministro.
  La Conferenza, invece, ha rinviato il parere sul provvedimento siti, che necessita di ulteriori approfondimenti, tuttora in corso con le regioni dal parte del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo.
  In generale, va evidenziato come questo Ministero, nell'ottica di pervenire il prima possibile all'adozione dei decreti in materia turistica (e non solo) derivanti dal decreto-legge n. 83 del 2014, abbia richiesto alla Presidenza del Consiglio dei ministri, nel suo ruolo istituzionale relativo all'attuazione del programma del Governo, di svolgere una intensa azione di coordinamento tra le Amministrazioni interessate (in particolare con riguardo al decreto ministeriale per la riqualificazione degli alberghi, che richiede ben tre concerti: Ministero dell'economia e delle finanze, Ministero dello sviluppo economico e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti), ed abbia contestualmente sollecitato – e in parte, come visto, ottenuto – i necessari riscontri tecnici dall'Amministrazione finanziaria, tenuto conto della complessità delle articolazioni della stessa (ogni decreto deve essere visionato dagli uffici legislativi Finanze e Economia, dal Dipartimento delle finanze, dalla Ragioneria generale dello Stato e dall'Agenzia delle Entrate).
  Riguardo al decreto di attuazione del cosiddetto tax free shopping, previsto dall'articolo 13-bis del decreto-legge n. 83 del 2014, si informa che il provvedimento è alla firma del Ministro dell'economia e delle finanze che, dopo la firma, provvederà ad inviarlo al Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per la firma del Ministro.
  Infine, relativamente all'adozione dello statuto dell'ENIT, informo che il Ministero per i beni e le attività culturali e il turismo, in data del 23 dicembre 2014, ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, la deliberazione 14/2014 del commissario straordinario dell'ENIT, di adozione del nuovo statuto per l'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di approvazione del nuovo statuto.