CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 22 gennaio 2015
374.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-02372 Burtone: Interventi a favore dello stabilimento di produzione dell'Amaro Lucano a Pisticci.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Convengo con l'onorevole interrogante che l'Amaro Lucano è uno dei brand più noti del made in Italy anche all'estero che rappresenta una impresa storica nell'ambito dell'imprenditoria nazionale e, quindi, un'importante realtà produttiva che deve essere salvaguardata.
  Per quanto concerne la situazione dei lavoratori dello stabilimento di Pisticci, da quanto comunicato dal Ministero del lavoro risulta che ad oggi le Parti non hanno richiesto alcun incontro per l'esame della situazione aziendale e che la società abbia fatto ricorso all'istituto del contratto di solidarietà. Lo stesso Ministero ha autorizzato la corresponsione del trattamento di integrazione salariale in favore di n. 10 unità su un organico complessivo di 42 unità, per il periodo dal 21 ottobre 2013 al 31 dicembre 2013.
  Il Ministero dello sviluppo economico conferma la propria disponibilità all'apertura di un tavolo di confronto ove richiesto dalle Parti.

Pag. 309

ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-03018 Mucci: Prospettive industriali e occupazionali della BredaMenarinibus e n. 5-04165 Fabbri: Piano industriale di Industria Italiana Autobus e continuità produttiva del polo di Bologna.

TESTO CONGIUNTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni n. 5-03018 dell'onorevole Mucci e n. 5-04165 dell'onorevole Fabbri trattando le stesse analogo argomento.
  Il 20 novembre scorso è stato firmato presso il Ministero dello sviluppo economico l'accordo tra Finmeccanica e King Long Italia che prevede il passaggio della BredaMenarinibus da Finmeccanica a Industria Italiana Autobus (IIA), la newco alla quale è affidato il decollo del polo italiano di produzione di autobus.
  Con il conferimento dell'azienda bolognese, Finmeccanica è entrata in IIA con il 20 per cento e il restante 80 per cento è in mano alla King Long Italia. L'atto formale, sottoscritto al Ministero il 20 Novembre scorso, ha costituito un passaggio fondamentale nel processo che ha portato successivamente all'acquisizione da parte della newco IIA anche dello stabilimento ex Irisbus di Valle Ufita (Avellino) e ha rappresentato il presupposto per la conclusione del confronto con le parti sociali su entrambe le operazioni.
  Successivamente, il 16 Dicembre scorso è stato firmato al Mise l'accordo che ha avuto come risultato fondamentale il passaggio dei trecento dipendenti del sito ex Irisbus di Flumeri alla Industria Italiana Autobus. Il giorno successivo, il 17 Dicembre 2014, è stato invece siglato l'accordo che ha consentito il passaggio dei duecento dipendenti della BredaMenarinibus alla newco IIA.
  Per quanto riguarda i lavoratori della ex Irisbus di Valle Ufita, il Ministero del lavoro ha evidenziato che al fine di rendere produttivo lo stabilimento è stato previsto un percorso per l'utilizzo da parte di IIA della CIGS per riorganizzazione o ristrutturazione per la durata del processo di reindustrializzazione, nella misura di due anni, prorogabili ai sensi della normativa vigente, qualora non fossero sufficienti.
   Lo stesso Ministero riferisce che il 12 gennaio scorso si è svolto presso la Regione Campania il conseguente esame congiunto di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 218/2000, preventivo alla autorizzazione di rilascio della CIGS per ristrutturazione per la durata di 24 mesi decorrenti dal 1o gennaio 2015 e per un massimo di 298 lavoratori, pari all'intero organico.
  Concludo, evidenziando che con la firma di questi accordi ha cominciato a delinearsi la costruzione di un polo del trasporto su gomma grazie alla confluenza di due storie importanti, quella degli stabilimenti di BredaMenarinibus di Bologna e quella di Irisbus di Flumeri che danno vita a una realtà nuova, Industria Italiana Autobus, un'azienda italiana che guarda con fiducia ai mercati internazionali.
  Il rinnovo del materiale impegnato nel trasporto su gomma urbano ed extra urbano di passeggeri, è un obiettivo primario del Governo e delle Regioni. La produzione di veicoli di elevata qualità nonché la possibilità di migliorare il parco circolante con azioni di ammodernamento/revamping rappresentano obiettivi centrali nella strategia di Industria Italiana Autobus. Pag. 310
  Dato questo quadro di riferimento è auspicabile che l'offerta italiana sia adeguatamente apprezzata dal mercato sia privato che pubblico.
   Il Governo, valutata l'importanza strategica del processo avviato con la costituzione di Industria Italiana Autobus, nonché la sostenibilità di medio/lungo periodo del piano industriale e finanziario, si impegna a monitorare costantemente la fase attuativa del piano industriale predisposto dalla nuova società.

Pag. 311

ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03913 Sgambato: Prospettive industriali dell'azienda Firema Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il Ministero dello sviluppo economico sta seguendo con molta attenzione la situazione aziendale della società Firema che è stata ammessa alla procedura di amministrazione straordinaria il 2 agosto 2010. Il programma di recupero dell'equilibrio economico della società, tuttora in corso di esecuzione, è finalizzato alla cessione dei complessi aziendali in esercizio.
  La gestione del Commissario, che nel tempo ha dato luogo all'acquisizione di nuove commesse con marginalità positiva, ha prodotto positivi risultati in termini di salvaguardia del valore dell'azienda e dei livelli occupazionali.
   In particolare, la sostenibilità economica dell'attività di impresa comprovata dal Commissario nelle sue relazioni ha costituito presupposto indispensabile alla proroga del programma fino al massimo consentito dalla legge, vale a dire fino al 18 marzo 2015.
  Il Commissario ha posto in essere in questi anni tre esperimenti di vendita dei complessi aziendali nelle forme dell'evidenza pubblica, con esito sostanzialmente negativo, perseguendo ogni tentativo utile a definire la vendita entro il predetto termine di scadenza del programma, con l'obiettivo di garantire la salvaguardia dell'azienda ed il mantenimento in attività dei circa 530 addetti attualmente in forza.
   A tal riguardo, occorre segnalare, in particolare, che non è stato possibile definire positivamente la vendita del ramo di azienda operante in Spello, per il quale era stata acquisita un'offerta congrua, essendo stato accertato il sussistere di provvedimenti interdittivi a carico della società offerente.
  Alla fine dello scorso mese di ottobre, il Commissario è stato autorizzato ad avviare una trattativa privata, tuttora in corso, con una cordata di imprenditori interessata all'acquisto dei rami di azienda di Firema, in merito alla quale ha finora riferito in via informale.
  Ad oggi la procedura di vendita è giunta nella sua fase conclusiva e si prevede che si possa procedere ad assegnazione prima della scadenza prevista per l'esecuzione del programma di cessione dei complessi aziendali.

Pag. 312

ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-04196 Ginefra: Prospettive delle Agenzie ENI.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione all'atto di sindacato ispettivo in titolo, con il quale l'onorevole interrogante chiede di conoscere se il Governo sia a conoscenza della possibile chiusura e/o accorpamento, con gravi ricadute occupazionali, delle Agenzie ENI che svolgono la propria attività di commercializzazione di prodotti petroliferi ed assistenza alle stazioni di servizio a marchio ENI su tutto il territorio nazionale, e se non intenda avviare un immediato confronto, pur rilevando che l'argomento trattato non rientra nelle competenze dirette di questo Ministero, per effetto dei processi di privatizzazione e liberalizzazione, in corso ormai da tempo, degli asset delle imprese una volta partecipate dallo Stato, di seguito si forniscono gli elementi assunti direttamente da ENI.
  La Società ENI, durante la seconda metà del 2014, ha deciso di avviare una serie di progetti interni mirati principalmente al recupero di efficienza, all'eliminazione degli sprechi e ad una migliore e più appropriata struttura organizzativa per garantire il presidio e la sostenibilità delle attività commerciali negli anni a venire.
   In questo contesto, uno dei progetti fondamentali individuati riguarda la trasformazione e l'omogeneizzazione del modello di presidio commerciale indiretto della rete carburanti (attraverso agenti), al modello di gestione diretto (attraverso propri dipendenti). Già dall'anno 2006 era stato avviato il primo processo di passaggio in diretta di una parte della rete carburanti, che fino al 2005 era gestita interamente tramite Agenti. Nel corso degli anni 2006-2009, la metà della rete carburanti è stata portata in gestione diretta ed attualmente la rete carburanti è gestita con il modello ibrido che prevede la contemporanea presenza di presidi territoriali affidati in parte ad una struttura di propri dipendenti (circa il 50 per cento della rete) e in parte ad una struttura composta da agenti o agenzie».
  La Società ENI ha evidenziato, al riguardo, i motivi per i quali ha deciso di optare per un'unica soluzione omogenea di presidio territoriale della rete carburanti, attraverso una struttura completamente affidata a dipendenti:
   razionalizzare il sistema di gestione della rete carburanti, attualmente gestito con due modalità, adottando un solo modello di presidio che consenta di uniformare i processi di governo e accorci la filiera operativa (modello di «diretta» coerente con quello adottato dalle altre major petrolifere);
   utilizzare il modello di agenzia per i soli contesti che per caratteristiche prevedono il procacciamento di nuovi clienti, ottimizzando nel contempo i format contrattuali (obbligo di esclusiva) e la revisione dei parametri provvigionali;
   ampliare l'utilizzo di risorse e professionalità interne in una fase delicata di contrazione dei consumi petroliferi interni;
   ottenere risparmi strutturali verso l'attuale modello ibrido a vantaggio della futura sostenibilità dell'intero comparto rete carburanti».

  Infine, per ciò che riguarda il settore dei lubrificanti, ENI ha ulteriormente evidenziato Pag. 313la necessità di recuperare efficienza e redditività anche in questo comparto, circostanza che ha portato la Società a snellire la struttura commerciale in modo selettivo, operando soprattutto in quei territori dove già la redditività delle strutture commerciali era critica e scegliendo soluzioni alternative in grado di garantire sostenibilità economica alle strutture terze ed all'azienda.