CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 gennaio 2015
370.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03456 Tripiedi: Situazioni di crisi nelle imprese del settore metalmeccanico del territorio della provincia di Monza e Brianza.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante – con il presente atto parlamentare – richiama l'attenzione del Governo sulla delicata situazione occupazionale, generata dalla crisi economico-finanziaria che l'Europa intera sta affrontando, con specifico riferimento al settore metalmeccanico della provincia di Monza e Brianza.
  Preliminarmente faccio presente che questo Governo, sin dal suo insediamento, ha adottato alcuni importanti interventi che hanno avuto come obiettivo principale il rilancio dell'occupazione ed in particolare di quella giovanile.
  A tale proposito, ricordo che la legge n. 183 del 2014, di recente approvata dal Parlamento – meglio nota come Jobs act –, mira a rafforzare le opportunità di ingresso nel mondo del lavoro da parte di coloro che sono in cerca di occupazione, prevedendo, in coerenza con le indicazioni europee, la promozione del contratto a tempo indeterminato come forma comune di contratto di lavoro.
  Preciso, altresì, che la legge n. 183 del 2014 ha conferito al Governo, tra le altre, la delega ad adottare un decreto legislativo che preveda per le nuove assunzioni il contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti. Tale decreto legislativo, com’è noto, è stato adottato nel recente Consiglio dei Ministri dello scorso 24 dicembre ed è ora all'esame del Parlamento.
  Voglio ricordare che la legge n. 183 del 2014 prevede, inoltre, l'adozione da parte del Governo di un decreto legislativo teso, tra l'altro, a semplificare e modificare la disciplina delle diverse tipologie contrattuali esistenti.
  Evidenzio inoltre, le importantissime misure adottate con la legge di stabilità per il 2015 e mi riferisco in particolare:
   agli incentivi di carattere fiscale, come la deducibilità totale dall'IRAP del costo del lavoro;
   agli sgravi di carattere contributivo per le imprese che stipulano contratti a tempo indeterminato nel 2015 e per quelle che assumono lavoratori in mobilità.

  Una menzione particolare merita, inoltre, il decreto-legge n. 34 del 2014 con il quale il Legislatore ha apportato rilevanti innovazioni alla disciplina del contratto a tempo determinato, eliminando, da un lato, l'obbligo di indicare le ragioni giustificatrici dell'apposizione del termine, e prevedendo, dall'altro, precisi limiti di carattere quantitativo alla stipula di tali contratti.
  Per quanto concerne l'occupazione giovanile, voglio ricordare il piano nazionale Garanzia Giovani importante strumento di occupabilità e di attivazione rivolto ai cosiddetti NEET (giovani che non studiano, non lavorano e non sono coinvolti in attività di formazione) di età compresa tra i 15 ed i 29 anni, allo scopo di garantire un'offerta qualitativamente valida di lavoro, proseguimento degli studi, apprendistato o tirocinio o altra misura di formazione.
  Di notevole importanza è stato, inoltre, il contributo del Ministero del lavoro e delle politiche sociali nella soluzione di Pag. 115alcune delicatissime vicende occupazionali, tra le quali va ricordata la ThissenKrupp-AST di Terni, che rappresenta ancora una delle più importanti realtà del settore metalmeccanico italiano.
  Voglio sottolineare, inoltre, che i dati sull'occupazione diffusi dall'Istat qualche giorno fa mostrano l'allineamento dell'occupazione con il quadro economico generale del nostro Paese, confermando come l'andamento del mercato del lavoro ne segua le evoluzioni. Continua a destare preoccupazione il dato relativo alla disoccupazione giovanile, anche se il numero assoluto degli occupati nella fascia d'età 15-24 anni rimane stabile rispetto ai mesi precedenti. Inoltre, il tasso di disoccupazione generale viene significativamente influenzato dal costante aumento dei cittadini che si attivano per cercare un lavoro, tanto è vero che il numero degli inattivi a novembre è il più basso degli ultimi due anni.
  La consapevolezza di questa situazione ha motivato le scelte del Governo contenute nella legge di stabilità ed il rapido avvio dei decreti di attuazione della riforma del mercato del lavoro. Solo nei prossimi mesi se ne potranno vedere gli effetti. È infatti ragionevole ipotizzare che la decontribuzione triennale totale prevista per i nuovi assunti a tempo indeterminato nel 2015 e l'attivazione del contratto a tutele crescenti, abbiano influito e possano influire sulle scelte di molte imprese, spingendole a rinviare la decisione di procedere a nuove assunzioni nel momento in cui saranno pienamente operativi questi strumenti che le rendono più convenienti.
  Ad ogni modo, posso assicurare l'attenzione del Ministero che rappresento e del Governo nella sua collegialità nel contribuire a valorizzare ulteriormente il grande valore dell'industria manifatturiera e tra questa sicuramente quella metalmeccanica senza la quale non c’è produzione di valore, posti di lavoro, reddito e sviluppo per l'intero Paese.
  Infine desidero precisare che le dichiarazioni rilasciate dal Ministro Poletti lo scorso 31 luglio – citate nel presente atto parlamentare – si basano sui dati elaborati e diffusi dall'Istat.

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ALLEGATO 2

5-03758 Incerti: Iniziative per consentire il regolare svolgimento delle funzioni delle consigliere di parità.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Incerti, inerente alle iniziative che il Governo intende assumere per assicurare alle Consigliere di parità il regolare svolgimento delle proprie funzioni, in conformità con quanto sancito dalla normativa nazionale e comunitaria, occorre precisare che – a causa del generale processo di razionalizzazione delle risorse e di contenimento della spesa pubblica – la dotazione del Fondo per le attività finalizzate a ridefinire e potenziare le funzioni, il regime giuridico e le dotazioni strumentali dei consiglieri di parità ha subito una progressiva riduzione dello stanziamento di bilancio.
  Infatti, la legge di bilancio per il triennio 2014-2016, in attuazione dell'articolo 1, comma 218, della legge n. 147 del 2013 (legge di stabilità per l'anno 2014), ha previsto per il predetto Fondo uno stanziamento di importo pari a 500 mila euro, per il solo anno 2014.
  Inoltre, sulla predetta somma – in attuazione del decreto-legge n. 4 del 2014 – è stata effettuata una riduzione per un importo pari ad euro 27.441.
  Da ultimo, la legge n. 190 del 2014 (legge di stabilità per il 2015) – recentemente entrata in vigore – non ha previsto per il Fondo in argomento alcuno stanziamento per l'anno in corso.
  Ciò posto – nell'evidenziare l'importanza del ruolo svolto dalle Consigliere di parità nell'attività di contrasto delle discriminazioni di genere nel mondo del lavoro – faccio presente che la questione segnalata dall'onorevole interrogante è oggetto di riflessione del Governo nell'ambito della delega contenuta nella legge n. 183 del 2014 (cosiddetto Jobs Act).
  Ricordo, infatti, che l'articolo 1, comma 8, lettera l), della predetta legge individua tra i criteri e i principi cui dovrà attenersi il Governo nell'esercizio della predetta delega la semplificazione e la razionalizzazione degli organismi, delle competenze e dei Fondi operanti in materia di parità e pari opportunità nel lavoro.