CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 15 gennaio 2015
370.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04465 Ribaudo: Dati relativi ai rimborsi per detrazioni per carichi di famiglia di importo superiore a 4.000 euro sottoposti a controllo da parte dell'Agenzia delle entrate.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il documento in esame, gli onorevoli interroganti evidenziano le criticità in merito al preventivo controllo dell'Agenzia delle entrate sui rimborsi richiesti dai contribuenti di ammontare superiore ad euro 4.000 a cui abbiano concorso detrazioni per carichi di famiglia e/o eccedenze d'imposta derivanti da precedenti dichiarazioni, così come introdotto dall'articolo 1, commi 586 e 587, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 (legge di stabilità per il 2014).
  Secondo gli onorevoli interroganti, l'applicazione della norma, prevedendo il termine di sei mesi per l'Agenzia delle entrate per l'effettuazione dei controlli preventivi, determina l'allungamento del termine di rimborso delle somme spettanti ai contribuenti. Al fine di contenere i ritardi nell'erogazione dei citati rimborsi, l'articolo 1, comma 726 della legge 23 dicembre 2014, n. 190, ha previsto che i rimborsi, che risultano dovuti a seguito dei controlli preventivi, siano erogati non oltre il settimo mese successivo alla scadenza dei termini previsti per la trasmissione della dichiarazione, ovvero dalla data della trasmissione, ove questa sia successiva alla scadenza di detti termini.
  Tutto ciò premesso, gli onorevoli interroganti chiedono di conoscere quanti rimborsi siano stati richiesti fino ad oggi e quanti ne siano stati erogati, quanti siano ancora sottoposti al controllo preventivo e quali siano i tempi medi per l'erogazione.
  Al riguardo, sentiti gli Uffici dell'Amministrazione finanziaria, si rappresenta quanto segue.
  Le domande di rimborso di cui all'articolo 1, comma 586, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 presentate nel 2014 sono state 76.568 per un ammontare complessivo di circa 468 milioni di euro.
  Al fine di velocizzare il più possibile l'erogazione dei rimborsi, è stata rapidamente sviluppata una procedura automatizzata di controllo alla quale sono stati sottoposti tutti i rimborsi richiesti.
  Quando l'esito di tali controlli non ha rilevato elementi di incertezza sulla spettanza e la misura del rimborso, le somme sono state erogate con modalità automatizzate:
    nel mese di ottobre sono stati erogati 37.226 rimborsi per circa 225 milioni di euro;
    nel mese di novembre sono stati erogati 7.894 rimborsi per circa 48 milioni di euro.

  Ne consegue che il totale dei rimborsi che è stato possibile erogare entro il 5 dicembre, cioè entro il termine ultimo per effettuare operazioni di tesoreria statale nel 2014 previsto dalla circolare n. 25 del 28 ottobre 2014 del Dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato, è pari a n. 45.120 per un ammontare pari circa 273 milioni di euro. Da quanto sopra esposto risulta come circa il 60 per cento dei rimborsi richiesti è stato erogato dopo soli circa tre mesi rispetto alla data di trasmissione delle dichiarazioni (7 luglio 2014)
  Sul punto è necessario precisare che rimborsi di tale importo sono erogati velocemente Pag. 64solo nei casi in cui il contribuente abbia fornito l'IBAN del proprio conto corrente. Sono erogati invece con vaglia, cioè con una modalità più complessa e lunga, nei casi in cui l'IBAN non sia stato fornito.
  Proprio per questo motivo, l'Agenzia delle entrate, nel mese di settembre, ha inviato a tutti i titolari dei rimborsi in oggetto, un invito a fornire l'IBAN, ma non tutti i contribuenti hanno aderito alla richiesta cosicché:
   43.109 rimborsi sono stati accreditati e quindi già ricevuti dai contribuenti;
   2.011 rimborsi, in assenza dell'IBAN, sono stati erogati con vaglia cambiario della Banca d'Italia, con la conseguenza che le somme sono ricevute certamente con tempi più lunghi rispetto all'accredito.

  Nei casi in cui, invece, l'esito dei controlli automatizzati ha fatto emergere elementi di incertezza l'esame delle dichiarazioni è stato necessariamente affidato alla lavorazione degli uffici territoriali (n. 31.448 posizioni per circa 195 milioni di euro).
  In particolare è opportuno evidenziare che il più rilevante elemento di incertezza che ha imposto un ulteriore controllo manuale delle dichiarazioni è stato la presenza di 10.114 dichiarazioni duplicate che comportano un pedissequo confronto dei dati per individuare la misura del rimborso effettivamente spettante e scongiurare l'ipotesi che, in danno della collettività, il rimborso venisse erroneamente erogato.
  Al 2 gennaio 2015 risulta che gli uffici territoriali dell'Agenzia delle entrate hanno già esaminato n. 13.748 istanze di rimborso. Di queste, 11.796 sono state accolte, mentre 1.952 sono state denegate o sospese.

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ALLEGATO 2

5-04466 Paglia: Problematiche concernenti le procedure relative alla prestazione di garanzie creditizie pubbliche in favore della società Chil Srl.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'interrogazione immediata in Commissione dell'onorevole Paglia si fa presente quanto segue.
  Il Fondo Centrale di garanzia, ex articolo 2, comma 100, della legge n. 662 del 1996, rientra nell'ambito delle competenze del Ministero dello sviluppo economico ed è gestito tramite un Raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Banca del Mezzogiorno – Mediocredito Centrale.
  Esso rappresenta il principale strumento per l'accesso al credito delle piccole e medie imprese in Italia, sostenendone, in funzione anticiclica, le esigenze di liquidità e di nuovi investimenti e contrastando il fenomeno della contrazione del credito.
  Le richieste di ammissione al Fondo sono presentate da banche (garanzia diretta) e da Confidi o altri fondi di garanzia (controgaranzia), cui le imprese devono rivolgersi per ottenere la garanzia.
  Il Fondo opera in base a procedure e criteri, uniformi, trasparenti e non discriminatori, definiti, in base alla legge, con provvedimenti del Ministero dello sviluppo economico, di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze.
  L'operatività del Fondo ha fatto registrare una crescita significativa con l'attribuzione nel 2009 della garanzia dello Stato di ultima istanza, passando dalle 14.000 domande accolte nel 2008 alle 77.000 del 2013 e alle 86.000 nel 2014.
  I finanziamenti in essere a valere sul Fondo centrale di garanzia al 31 dicembre 2014 ammontavano a 22 miliardi di euro per un importo garantito in essere pari a 13,8 miliardi di euro.
  In particolare, per la regione Toscana, come previsto dalla deliberazione del 28 novembre 2002 della Conferenza Unificata, l'intervento del Fondo è limitato alle operazioni di controgaranzia su garanzie concesse da fondi regionali e confidi.
  Sulla specifica operazione di controgaranzia oggetto dell'interrogazione, il Gestore del Fondo ha comunicato quanto segue.
  L'operazione di finanziamento della BCC di Pontassieve (importo di euro 437.000, durata di 7 anni, destinato al consolidamento di passività a breve termine) a favore della Chil Post S.r.l., PMI a prevalente partecipazione femminile operante nel settore «Studi di Mercato e Sondaggi di Opinione» (Cod. ISTAT 74.13.0), è stata ammessa alla garanzia del Fondo Centrale in data 23 luglio 2009, su domanda presentata in data 22 giugno 2009 da Fidi Toscana S.p.A. (garante di primo livello, autorizzato, sulla base delle procedure del Fondo, a valutare autonomamente il merito di credito dell'impresa garantita).
  Per il predetto finanziamento, Fidi Toscana, in data 15 giugno 2009, ha rilasciato la propria garanzia con copertura massima pari all'80 per cento, richiedendo la controgaranzia del Fondo centrale, nella misura del 90 per cento dell'importo garantito, conformemente alla disciplina del Fondo. Il finanziamento è stato erogato dalla BCC di Pontassieve in data 12 agosto 2009.
  In data 7 agosto 2013 a seguito di vicende coinvolgenti l'impresa, Fidi Toscana, in qualità di garante di primo livello, ha effettuato in favore della predetta BCC di Pontassieve il versamento dell'importo di euro 263.114,70, relativo Pag. 66all'insolvenza del predetto contratto di finanziamento di euro 328.893,40. In data 24 ottobre 2013 Fidi Toscana ha conseguentemente richiesto l'attivazione della Garanzia prestata dal Fondo centrale.
  In data 18 giugno 2014, all'esito della positiva verifica istruttoria condotta dal Gestore, il Fondo ha deliberato la liquidazione della perdita a favore di Fidi Toscana S.p.A. per un ammontare pari al 90 per cento di quanto da questa già versato ed è stato, pertanto, liquidato, in data 25 luglio 2014, l'importo di euro 236.803,23.
  La verifica del Gestore attiene:
   1) all'ammissibilità, in termini di requisiti soggettivi e oggettivi, della richiesta di ammissione e di attivazione della controgaranzia prestata dal Fondo;
   2) all'appartenenza dell'impresa, – alla data di presentazione della richiesta di ammissione – alla prima fascia di valutazione (così come dichiarato dal Fidi Toscana, in quanto soggetto autorizzato a certificare il merito di credito delle imprese che beneficiano della garanzia);
   3) all'assenza di motivi ostativi/cause di inefficacia all'accoglimento della predetta richiesta di attivazione.

  In base alle Disposizioni Operative del Fondo, approvate con decreto del Ministro dello sviluppo economico, sentito il Ministro dell'economia e delle finanze, le variazioni intervenute nel corso dell'operazione, (trasferimento di quote societarie, cambio management, spostamento sede legale), successivamente alla data di presentazione della richiesta di ammissione non rilevano ai fini dell'efficacia della garanzia prestata dal Fondo nei confronti del garante di primo livello.
  Pertanto, le verifiche effettuate dal Gestore del Fondo sull'operazione in questione non hanno evidenziano anomalie rispetto alle ordinarie modalità di intervento del Fondo, fissate dalla legge e dai provvedimenti ministeriali.

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ALLEGATO 3

5-04467 Barbanti: Integrazione del collegio della CONSOB e nomina del nuovo Direttore generale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione immediata in Commissione l'onorevole Barbanti ed altri pongono quesiti in ordine alla nomina del nuovo Direttore Generale da parte della Consob.
  Al riguardo, la Commissione Nazionale per le Società e la Borsa ha comunicato che la nomina dell'attuale Direttore Generale della Consob, dottor Angelo Apponi, è avvenuta in perfetta aderenza, formale e sostanziale, alla vigente disciplina, dettata in materia dall'articolo 27, commi 1-bis e 1-ter, del «Regolamento concernente l'organizzazione e il funzionamento della Commissione Nazionale per le Società e la Borsa».
  A seguito delle dimissioni presentate dal dottor Gaetano Caputi dall'incarico di Direttore Generale, determinate da motivi di carattere personale, la Commissione, preso atto della irrevocabile volontà del medesimo, ha accolto le sue dimissioni, esprimendo vivo apprezzamento per l'importante lavoro svolto in questi difficili anni con alta professionalità e dedizione all'Istituzione.
  In data 12 gennaio 2015, la Commissione, tenuto conto che la continuità temporale nel delicato incarico di Direttore Generale della Consob è di fondamentale importanza per l'efficacia della vigilanza e per la conseguente stabilità del mercato, unanimemente, ha nominato Direttore Generale il dottor Angelo Apponi, al quale è stato conferito il mandato come nuovo Direttore Generale per la durata di tre anni.
  Nello stesso frangente, la Commissione ha esteso l'ambito delle deleghe del vice Direttore Generate, dottor Giuseppe D'Agostino, attribuendogli competenze sul coordinamento delle attività di vigilanza sugli intermediari, in particolare per quanto riguarda la prestazione dei servizi d'investimento (implementazione della direttiva europea Mifid 2) e i poteri di Consob sulla distribuzione di prodotti d'investimento, nonché delle attività nel campo dell'educazione finanziaria, della ricerca e degli studi economici, degli archivi informatici a supporto della vigilanza e della gestione del sito internet di istituto.
  Ulteriori deleghe in materia di organizzazione interna del lavoro, di coordinamento delle politiche di vigilanza e dell'attività ispettiva erano state già conferite al dottor D'Agostino dal precedente Direttore Generale e sono state confermate dal Direttore Generale Apponi come suo primo atto.
  Con particolare riguardo alla figura dell'attuale Direttore Generale, la Consob ha, infine, precisato che il dottor Apponi ha rivestito svariati incarichi sempre nelle funzioni di vigilanza, svolgendo anche attività normativo-regolamentare nelle principali sedi internazionali (Unione Europea, Ocse, Esma, Iosco), come peraltro risulta dal suo curriculum vitae, pubblicato sul sito istituzionale della Commissione.