CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 gennaio 2015
366.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-04388 Gnecchi: Adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza della vita.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto parlamentare presentato dall'onorevole Gnecchi e altri, concernente il decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 16 dicembre 2014 recante l'adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento agli incrementi della speranza di vita.
  Ricordo che le recenti politiche in materia pensionistica sono state improntate all'esigenza di garantire la sostenibilità di lungo periodo del sistema e si sono progressivamente sviluppate attraverso una serie di provvedimenti, tra i quali quelli volti ad adeguare i requisiti anagrafici per l'accesso al sistema pensionistico all'incremento della speranza di vita (accertato dall'ISTAT).
  Il principio dell'adeguamento alla speranza di vita è stato originariamente introdotto dall'articolo 22-ter, comma 2 del decreto-legge n. 78 del 2009.
  Tale disposizione prevedeva che l'adeguamento decorresse dal 1o gennaio 2015, con modalità tecniche demandate ad un apposito regolamento di delegificazione, da emanarsi entro il 31 dicembre 2014.
  Successivamente la normativa in questione è stata interessata, in breve lasso di tempo, da plurimi interventi normativi, tra i quali il decreto-legge n. 201 del 2011, cosiddetto decreto Salva Italia che ha comportato un generale aumento dei requisiti pensionistici.
  In ordine al quesito posto dagli onorevoli interroganti voglio sottolineare che il decreto del Ministero dell'economia e delle finanze del 16 dicembre 2014 che eleva i requisiti per l'accesso alla pensione di ulteriori 4 mesi, è stato redatto in ossequio alle disposizioni normative in materia e secondo una logica tesa al mantenimento della sostenibilità finanziaria del sistema pensionistico.
  Trattasi del secondo adeguamento dei requisiti pensionistici alla speranza di vita, mentre il primo è avvenuto con decreto del 6 dicembre 2011 che aveva già comportato un aumento dei requisiti pari a 3 mesi.
  Ciò detto, tenuto conto che per alcune categorie di lavoratori sono già previsti requisiti di accesso al pensionamento più favorevoli, la questione sollevata dagli onorevoli interroganti è meritevole di ulteriore approfondimento, in considerazione del fatto che l'attuale sistema pensionistico prevede il progressivo aumento dell'età pensionabile.
  Evidenziando, infine, l'oggettiva complessità della questione trattata che deve essere affrontata con uno studio condiviso assieme agli altri uffici interessati sotto il profilo tecnico e finanziario, faccio presente che l'INPS ha dichiarato fin d'ora la disponibilità ad effettuare un approfondimento finalizzato a valutare la possibilità di diversificare il criterio di adeguamento dell'aspettativa di vita in base alle specifiche caratteristiche dell'attività lavorativa.

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ALLEGATO 2

5-04389 Rizzetto: Iniziative per la ricollocazione dei lavoratori già occupati dalla Getek Information Technology S.r.l. nel call center INPS-INAIL.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole Rizzetto – con il presente atto parlamentare – richiama nuovamente, l'attenzione sulla vicenda occupazionale dei 73 lavoratori della Getek Information Technology S.r.l. operanti presso il sito di Crotone ed utilizzati nell'ambito di una commessa avente ad oggetto la gestione del servizio di contact center integrato INPS/INAIL.
  Al riguardo, ricordo brevemente che, nell'estate del 2005, la Getek Information Technology S.r.l. è risultata aggiudicataria – insieme ad un consorzio capitanato da Poste Italiane Spa – di una gara ad evidenza pubblica per la gestione di un contact center integrato INPS/INAIL.
  Nell'ottobre del 2008, a seguito della scadenza del contratto di appalto del 2005, l'INPS e l'INAIL hanno bandito una nuova gara di appalto a procedura ristretta, all'esito della quale – nel novembre del 2009 – la gestione del servizio di Contact Center integrato INPS/INAIL è stata affidata alla società Transcom Worldwide Spa che è subentrata così ai precedenti fornitori capitanati da Poste Italiane Spa tra i quali, per l'appunto, la Getek Information Technology S.r.l.
  Nel giugno 2010, la Getek Information Technology S.r.l. otteneva una proroga che la impegnava ad effettuare, in via esclusiva, il servizio di contact center integrato INPS/INAIL fino al 25 settembre 2010.
  Allo scadere della proroga, la Getek Information Technology S.r.l. ha dato avvio ad una serie di iniziative finalizzate al reimpiego dei lavoratori nella medesima attività ma senza alcun esito positivo con conseguente ricorso agli ammortizzatori sociali e successivo avvio della procedura di mobilità.
  Tanto premesso, l'INPS nuovamente interpellato sulla questione dai competenti uffici del Ministero che rappresento, ha precisato di non aver potuto inserire nel bando di gara alcuna prescrizione nei confronti del nuovo affidatario Transom Worldwide Spa in ordine ai rapporti di lavoro con gli operatori del servizio di contact center, per non violare le disposizioni di leggi operanti in materia di contratti pubblici e di trasparenza e correttezza.
  L'INPS, dunque, nel ribadire che la sua azione non può che assumere una connotazione meramente esortativa, ha confermato il proprio impegno a farsi parte attiva con la società aggiudicataria per consentire il reimpiego, presso la stessa, dei 73 lavoratori in questione.
  Da ultimo, nei rilevare che, ad oggi, non è stato richiesto dalle Parti sociali alcun incontro per l'esame della situazione occupazionale in argomento, non posso che ribadire la piena disponibilità del Ministero che rappresento a valutare – qualora richiesto – ogni possibile soluzione diretta a tutelare la posizione dei lavoratori e delle loro famiglie, tenuto anche conto degli strumenti di tutela finora attivati.

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ALLEGATO 3

5-04390 Prataviera: Controlli sui rapporti di lavoro nell'ambito delle cooperative.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante – con il presente atto parlamentare – chiede di conoscere quali iniziative, anche a carattere di controllo, intenda assumere il Governo nel settore delle cooperative ed in particolare nei confronti della società cooperativa Codess Sociale di Padova.
  A tale proposito rappresento che al Ministero del lavoro e delle politiche sociali è attribuita la vigilanza in materia di rapporti di lavoro e dei livelli essenziali delle prestazioni concernenti i diritti civili e sociali, con particolare attenzione alla prevenzione e alla promozione dell'osservanza delle norme di legislazione sociale e del lavoro, ivi compresa l'applicazione dei contratti collettivi di lavoro e della disciplina previdenziale anche da parte delle società cooperative.
  In particolare, il Ministero che rappresento ha fornito ai propri uffici territoriali, con due distinte lettere circolari del 2010 e del 2012, specifiche istruzioni operative in materia di attività ispettiva nel settore cooperativistico.
  A tale proposito, faccio presente che nell'ambito della vigilanza svolta, nel 2014, dagli uffici territoriali del Ministero che rappresento sono state ispezionante, per i predetti profili di competenza, circa 5.000 cooperative e di queste circa 3.200, pari al 64 per cento, sono risultate irregolari. In particolare sono stati rilevati: 7.200 circa di lavoratori irregolari, di cui più di mille in nero e 3.300 casi di somministrazione. Sono stati, inoltre, riqualificati circa 1.500 rapporti di lavoro.
  Ricordo, inoltre, che al fine di controllare e contrastare il fenomeno delle cooperative spurie (quelle, cioè, che utilizzano i soci come mera forza lavoro escludendoli dalla gestione, dalla partecipazione e dal controllo e non perseguendo, dunque, lo scopo mutualistico) e la sua proliferazione, il Ministero del lavoro e quello dello sviluppo economico, con l'AGCI, la CONFCOOPERATIVE, la LEGACOOP, nonché la CGIL, la CISL e la UIL, hanno siglato, nell'ottobre del 2007, il Protocollo della Cooperazione.
  Con tale Protocollo sono stati istituiti, presso le Direzioni territoriali del lavoro, gli Osservatori sulla cooperazione, che hanno il compito di fornire elementi utili per l'attività ispettiva nel settore cooperativistico, al fine di renderla più efficace nel sanzionare i comportamenti scorretti e più efficiente nell'utilizzazione delle risorse a disposizione.
  Per quanto concerne più specificatamente la società cooperativa Codess Sociale, la Direzione territoriale del lavoro di Padova ha fatto sapere che tutti i dipendenti, circa 3.500, sono anche soci lavoratori. Secondo quanto previsto dallo statuto societario, i soci vengono ammessi a fronte del versamento rateale di 3.000 euro a titolo di tassa di ammissione.
  La quota associativa viene versata da tutti i dipendenti, in modo rateale, mediante una trattenuta sulla busta paga del 7,5 per cento. Tale somma viene rimborsata al lavoratore, a conclusione del rapporto associativo, solo dopo l'approvazione del bilancio a consuntivo. La tassa di ammissione, invece, viene trattenuta nella misura del 20 per cento per i rapporti di lavoro di durata inferiore a tre mesi Pag. 91mentre, per quelli di durata superiore, è previsto il conguaglio al termine del rapporto.
  Per quanto concerne il licenziamento della lavoratrice cui si fa riferimento nel presente atto parlamentare, sulla basse dei primi accertamenti compiuti dagli ispettori del lavoro di Padova è emerso che la Codess Sociale ha effettuato 9 licenziamenti, di cui 2 per motivi disciplinari e 7 per il superamento del periodo di comporto. Nessuno di questi, però, riguarda lavoratori operanti nell'ambito della regione Veneto.
  Per quanto riguarda il lamentato «inquadramento ad una categoria inferiore» non risultano presentati, sino ad oggi, presso la Direzione territoriale di Padova, richieste di intervento o segnalazioni e da parte di lavoratori o di organizzazioni sindacali.
  Ad ogni modo, faccio presente che il Ministero che rappresento, nell'ambito della Commissione centrale di coordinamento dell'attività di vigilanza, presieduta dal Ministro del lavoro, ha intenzione di dare, nell'anno in corso, maggiore impulso all'attività di vigilanza del settore cooperativo stimolando maggiormente l'attività di indirizzo degli osservatori sulle cooperazione.
  Voglio ricordare, inoltre, che il decreto legislativo n. 300 del 1999 ha attribuito al Ministero dello sviluppo economico la competenza in materia di vigilanza sulla cooperazione e, più specificatamente, l'attività di revisione amministrativo-contabile con riferimento alla verifica dei requisiti di mutualità.
  A tal proposito, il Ministero dello sviluppo economico ha reso noto che la Codess Sociale è sottoposta a revisione annuale da parte della Lega delle cooperative, a cui è associata, e che nell'ultima revisione non sono emerse irregolarità nella gestione amministrativa e contabile, con riferimento alla verifica dei requisiti di mutualità.
  Ricordo, inoltre, che la Codess Sociale è sottoposta ad ulteriori controlli, da parte di una società di revisione privata, al fine di ottenere la certificazione Europea ed a controlli interni da parte del collegio sindacale e del comitato etico (elettivo e composto da lavoratori).
  Con riguardo, infine, all'opportunità di intensificare i controlli sulle società cooperative, il Ministero dello sviluppo economico sta lavorando per approntare un piano straordinario di ispezioni e per prevedere anche procedure coordinate tra le amministrazioni pubbliche che a vario titolo effettuano controlli sugli enti cooperativi.

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ALLEGATO 4

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione strategica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 6 febbraio 2010. (C. 2752 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminato il disegno di legge n. 2752, approvato dal Senato, recante ratifica ed esecuzione dell'Accordo di collaborazione strategica tra il Governo della Repubblica italiana e il Governo del Montenegro, fatto a Roma il 6 febbraio 2010;
   condivisi gli obiettivi dell'Accordo oggetto di ratifica, che intende rafforzare le relazioni italo-montenegrine, accelerando le iniziative di collaborazione in materia di infrastrutture, investimenti, energia, turismo, tutela dell'ambiente, lotta alla criminalità organizzata, cooperazione scientifica e tecnologica, istruzione, sanità e cooperazione regionale;
   considerata la limitata incidenza del provvedimento su materie di competenza della Commissione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

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ALLEGATO 5

Norme recanti regime fiscale speciale in relazione ai rapporti con il territorio di Taiwan. (C. 2753 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminato il disegno di legge n. 2753, approvato dal Senato, che disciplina i rapporti fiscali tra l'Italia e il territorio di Taiwan;
   preso atto che il testo in esame, regolando i rapporti tributari tra i due Paesi, può incentivare gli scambi commerciali tra Italia e Taiwan, assicurando agli investitori e agli operatori economici interessati un quadro normativo certo, con l'esclusione di fenomeni di doppia imposizione;
   considerato, altresì, che il provvedimento si propone di favorire la cooperazione tra Italia e Taiwan in funzione della lotta all'evasione fiscale;
   valutati favorevolmente i profili più direttamente riferibili a materie di interesse della Commissione, riferiti, in particolare, alla tassazione dei redditi da lavoro e da pensione,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE