CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 dicembre 2014
361.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03959 Cominardi: Condizioni dei lavoratori della FIAT occupati nel polo logistico di Nola.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto parlamentare dell'onorevole Cominardi, inerente a quei lavoratori della FIAT Group Automobiles spa, inizialmente impiegati presso lo stabilimento di Pomigliano d'Arco e – dal maggio 2008 – trasferiti presso il Polo logistico di Nola (NA), passo ad illustrare gli elementi informativi forniti dai competenti uffici del Ministero che rappresento.
  In via preliminare con riferimento ai casi di suicidio citati dall'interrogante e riportati dagli organi stampa – faccio presente quanto segue.
  Per quanto attiene il caso del signor Giuseppe De Crescenzo – non avendo mai lo stesso espresso disagi di alcun genere né all'assistente sociale né ai suoi diretti responsabili – non sussistono elementi per mettere in correlazione l'infausto evento con la sua situazione lavorativa.
  Il secondo caso, invece, sebbene il nominativo non sia stato indicato dall'onorevole interrogante, potrebbe riferirsi ad una dipendente FIAT della sede di Nola.
  Al riguardo, da informazioni acquisite dalla competente Direzionale provinciale del lavoro del Ministero che rappresento, non risulta che tale persona sia stata un'attivista del Comitato mogli operai di Pomigliano d'Arco, né che la stessa sia stata coniugata con un dipendente della FIAT di Pomigliano d'Arco.
  Inoltre, da informazioni assunte dall'assistente sociale operante da anni, in qualità di consulente esterna, presso lo stabilimento di Nola, è emerso che la dipendente in parola, sin dal 2006, accusava un disagio dovuto essenzialmente alla sua condizione di solitudine.
  In particolare, nel corso dei vari colloqui con l'assistente sociale la stessa non ha mai manifestato doglianze in relazione alla sua attività lavorativa ma solo problemi di tipo personale dovuti principalmente alla mancanza di riferimento familiare.
  Passando invece a trattare della situazione aziendale è opportuno evidenziare che la pesante contrazione della produzione della sede di Pomigliano d'Arco di FIAT Group Automobiles spa – diretta conseguenza della sfavorevole congiuntura economica e finanziaria manifestatasi sin dalla metà del 2008 e tutt'ora perdurante – ha avuto ripercussioni negative anche sullo stabilimento di Nola la cui attività prevalente si sostanzia nella preparazione e nello smistamento dei materiali necessari all'attività di produzione realizzata nella sede di Pomigliano d'Arco.
  In siffatto contesto, il 28 luglio 2011, la FIAT Group Automobiles spa ha presentato un programma di riorganizzazione aziendale che prevedeva la realizzazione di soluzioni tecnologiche e metodologiche avanzate per la gestione della logistica tali da consentire al centro di Nola di porsi come punto di riferimento per un numero sempre maggiore di clienti.
  Il predetto programma, avente durata biennale – dal 15 luglio 2011 al 14 luglio 2013 – prevedeva altresì, per tutta la sua durata, il ricorso al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) nei confronti dei dipendenti del sito di Nola, nonché la realizzazione di un percorso di formazione professionale in ragione delle Pag. 124diverse e più articolate attività logistiche richieste dall'attuazione del programma medesimo.
  Preciso al riguardo, che i competenti uffici del Ministero che rappresento hanno provveduto – con successivi decreti ministeriali – all'approvazione del programma di riorganizzazione autorizzando, nel contempo, la corresponsione del trattamento di CIGS per il predetto periodo (dal 15 luglio 2011 al 14 luglio 2013) in favore dei lavoratori impiegati presso il Polo logistico di Nola e sospesi, per un massimo di 305 unità lavorative.
  Successivamente, la FIAT Group Automobiles spa ha presentato una richiesta di proroga del programma – per il periodo dal 15 luglio 2013 al 13 luglio 2014 – per complessità dei processi di riorganizzazione.
  Informo, in proposito, che – nel corso della relativa istruttoria – i competenti uffici del Ministero che rappresento hanno rilevato talune criticità che non hanno consentito l'accoglimento dell'istanza. Pertanto, a seguito della comunicazione dei motivi ostativi all'accoglimento dell'istanza, la Società ha trasmesso ai competenti uffici del Ministero che rappresento una nota con la quale ha rappresentato le proprie controdeduzioni.
  Preciso, al riguardo, che tali controdeduzioni sono, allo stato, in corso di valutazione.
  Faccio inoltre presente che – allo scadere del predetto periodo di CIGS – la Società ha presentato un ulteriore istanza di proroga fino al 13 luglio 2015, sempre con la medesima causale (complessità dei processi riorganizzativi posti in essere).
  Da ultimo, riguardo al trasferimento dei circa 300 dipendenti del sito di Pomignano presso il Polo di Nola, occorre precisare che la regolarità e la correttezza delle relative procedure è stata acclarata anche in sede giudiziaria attraverso diverse sentenze del Tribunale di Nola – Sezione Lavoro e della Corte di Appello di Napoli.

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ALLEGATO 2

5-04059 Ghizzoni: Iniziative relative al pensionamento del personale della scuola della cosiddetta «quota 96».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti – con il presente atto parlamentare – richiamano l'attenzione del Governo sugli effetti prodotti dalla riforma pensionistica introdotta dal decreto-legge n. 201 del 2011 (cosiddetto decreto Salva Italia) nei confronti del personale appartenente al comparto scuola.
  La predetta riforma – entrata in vigore a decorrere dal 1o gennaio 2012 – ha introdotto nuovi e più rigidi requisiti per l'accesso al pensionamento, facendo, tuttavia, salva l'applicazione della previgente normativa – basata sul cosiddetto sistema delle quote – nei confronti di quei soggetti che maturassero i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2011.
  Al contempo la predetta riforma, a protezione di particolari categorie di soggetti che, con l'entrata in vigore delle nuove disposizioni in materia pensionistica, si sarebbero ritrovate prive di retribuzione e di pensione, ha introdotto deroghe e salvaguardie in materia di requisiti di accesso e di regime delle decorrenze vigenti prima della data di entrata in vigore del decreto «Salva Italia».
  Con particolare riferimento al comparto scuola non sono state riscontrate specificità di carattere previdenziale tali da giustificare una regolamentazione differenziata (deroghe o salvaguardie) rispetto alla generalità dei lavoratori.
  L'unica specificità rispetto ai dipendenti civili di altri comparti è costituita, infatti, dall'obbligo, per il personale della scuola, di accedere al pensionamento il 1o settembre di ogni anno, circostanza, di per sé, non ritenuta idonea dal Legislatore del 2011 a giustificare una deroga alle nuove previsioni generali di cui all'articolo 24 del decreto Salva Italia.
  Conseguentemente, le deroghe ai nuovi requisiti di accesso al pensionamento non trovano applicazione nei confronti di quei lavoratori appartenenti al comparto scuola che hanno maturato i requisiti pensionistici nei corso dell'anno scolastico 2011/2012, con decorrenza dal 1o gennaio 2012.
  In tale contesto di riferimento, tengo a precisare che la questione prospettata dagli onorevoli interroganti è stata più volte sottoposta all'attenzione del Governo che ha provveduto ad avviare i dovuti approfondimenti soprattutto in ordine alla reperibilità della necessaria copertura finanziaria, al fine di garantire una positiva soluzione della vicenda.
  A tal riguardo è utile ribadire quanto affermato dal Vice Ministro Morando nel corso dell'esame del disegno di legge di stabilità presso la Commissione bilancio della Camera. In tale occasione è stato evidenziato come il Governo sia oramai prossimo all'adozione di un intervento normativo di notevole rilievo volto ad incidere profondamente sul mondo della scuola e principalmente orientato a favorire il ricambio generazionale del corpo docente.
  Il Vice Ministro ha auspicato che la definizione dell'intervento richiesto dagli interroganti possa avere luogo nell'ambito Pag. 126della realizzazione del più complessivo piano di riforma denominato «La buona scuola», secondo una tempistica tale da assicurare che il nuovo impianto regolatorio possa entrare in vigore a partire dall'anno scolastico 2015-2016 e ha manifestato la volontà del Governo a impegnarsi ad affrontare in via risolutiva, già dalla prossima primavera e nel contesto del citato piano «La buona scuola», anche la questione concernente i lavoratori di «quota 96».