CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 dicembre 2014
360.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01366 Ricciatti: Sul diritto all'educazione e all'istruzione per i soggetti affetti da disabilità.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante chiede di conoscere quali misure intenda adottare questo Ministero per garantire pienamente il diritto all'educazione e all'istruzione delle persone con disabilità.
  L'integrazione degli alunni con disabilità rappresenta una priorità assoluta per questo Ministero.
  Al fine di assicurare continuità al sostegno per gli alunni con disabilità unitamente alla piena realizzazione del diritto allo studio, in attuazione di quanto previsto dal decreto-legge n. 104 del 12 settembre 2013, è stata autorizzata, a decorrere dal 1° settembre 2013, l'assunzione a tempo indeterminato di unità di personale docente da destinare agli alunni con disabilità su posti vacanti e disponibili, di cui 4.447 per l'anno scolastico 2013/2014 e 13.342 per il corrente anno.
  Si tratta di interventi in linea con un ben preciso programma di valorizzazione del sostegno già in atto da alcuni anni, che prevede anche l'attivazione di posti in deroga, a fronte di situazioni di particolare gravità, secondo i principi riconosciuti dalla Corte Costituzionale con sentenza n. 80 del 2010 in materia di diritto all'inclusione scolastica, costituzionalmente garantito.
  Quanto al numero degli alunni con disabilità, nell'anno scolastico 2014/2015 si registra un leggero incremento degli stessi – 210.909 – rispetto ai 209.814 dell'anno precedente, mentre i posti di sostegno in organico di diritto sono attualmente 81.137, coperti con personale di ruolo, e arriveranno a 90.032 nel prossimo anno scolastico per effetto del piano di assunzioni previsto dal citato decreto-legge n. 104 del 2013.
  Dopo l'intervento della Corte costituzionale, il decreto-legge n. 78 del 2010 ha previsto, all'articolo 9, comma 15, l'attivazione di posti in deroga per far fronte a situazioni di particolare gravità.
  Si è assistito così ad un aumento costante del numero degli insegnanti di sostegno cui ha fatto seguito un ulteriore incremento, disposto nell'arco di tre anni dall'articolo 15 del decreto-legge n. 104 del 2013, della dotazione organica di diritto dei posti di sostegno di 26.684 unità, come ricordato dall'interrogante, con le conseguenti assunzioni in ruolo sui nuovi posti autorizzati, in aggiunta a quelle ordinarie di sostituzione del personale collocato a riposo.
  Inoltre il piano di assunzioni straordinario previsto da «La Buona Scuola» e la costituzione dell'organico dell'autonomia garantirà l'utilizzo di personale specializzato che risponde sia al diritto dell'alunno disabile all'istruzione e alla sua crescita personale, sia all'esigenza delle famiglie di avere docenti formati e preparati.
  Tutto ciò favorirà la continuità didattica e il rapporto di fiducia tra i docenti, le famiglie e questi alunni che hanno più degli altri bisogno di attenzioni e di insegnamenti specifici.
  Nella consapevolezza che la piena garanzia dei diritti delle persone disabili, nel mondo scolastico, passa anche attraverso la qualità formativa dei docenti, e al fine di superare una visione assistenzialista della scuola e di valorizzare le potenzialità degli alunni, il Ministero si sta adoperando per realizzare una scuola efficacemente Pag. 51inclusiva, dove la formazione dei docenti, sia iniziale che continua e specialistica, è posta in primo piano.
  Infatti, per la formazione iniziale degli insegnanti sono in fase di svolgimento i percorsi previsti dai decreto ministeriale n. 249 del 2010 per l'acquisizione del titolo di specializzazione, mentre per la formazione continua e specialistica dei docenti in servizio sono stati previsti nuovi percorsi formativi rivolti a docenti e dirigenti scolastici su specifiche tematiche. Proprio in questi mesi sono stati attivati i corsi di perfezionamento e master su autismo, sindrome ADHD, ritardo maturativo e mentale, rieducazione psicomotoria, disabilità sensoriali. Si tratta di 40 master per una platea di docenti superiore alle 11.000 unità.
  Inoltre, il recente decreto ministeriale n. 762 del 2 ottobre 2014, nel dare attuazione all'articolo 16 del citato decreto-legge n. 104 del 2013, che prevede percorsi di formazione e aggiornamento obbligatorio in servizio, all'articolo 2 stabilisce specifiche attività formative finalizzate a potenziare i processi di integrazione a favore di alunni con disabilità.
  Destinatario delle suddette è l'intero corpo docente, con priorità per coloro che si trovino a operare nelle classi con alunni con disabilità. Ciò al fine di fornire le competenze necessarie alla presa in carico del progetto inclusivo nelle singole classi e nell'intera comunità scolastica.

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ALLEGATO 2

5-03169 Fabbri: Su un piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere da parte del Ministro delegato per le pari opportunità, da attuare in particolare nelle scuole.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante chiede notizie in merito all'attuazione di quanto disposto dal comma 2, lettera c) dell'articolo 5 del decreto-legge n. 93 del 14 agosto 2013 relativamente all'elaborazione di un «Piano d'azione straordinario contro la violenza sessuale e di genere» con particolare riguardo alle misure di contrasto alla violenza perpetrata sulle donne.
  Si precisa in primo luogo che l'elaborazione di tale Piano è stata affidata ad una task force interistituzionale composta da tutti i Ministeri interessati, dai rappresentanti della Autonomie territoriali e dal mondo dell'associazionismo, coordinata dal Dipartimento per le pari opportunità.
  A tale scopo sono stati costituiti sette sottogruppi tematici con il compito di formulare delle proposte. Il MIUR è stato individuato quale capofila e coordinatore del sottogruppo dedicato al tema «Educazione» e ha prodotto un documento, inviato al Dipartimento per le Pari Opportunità con nota del 1° dicembre 2014, nel quale vengono presentate diverse misure.
  In particolare, gli obiettivi individuati da questo Ministero per promuovere i necessari cambiamenti socio-culturali volti al superamento dei fenomeno della violenza sulle donne, possono essere così riassunti:
   Formazione del personale docente e dirigente;
   Sensibilizzazione e fondazione degli studenti attraverso l'elaborazione di un Documento che solleciti tutte le istituzioni scolastiche ad una riflessione e ad un approfondimento sui temi legati, tra le altre cose, alla violenza sulle donne, fornendo così un riferimento per l'elaborazione del proprio curricolo all'interno del Piano dell'Offerta Formativa;
   Avvio di un tavolo tecnico con l'Associazione italiana editori (AIE) finalizzato alla riflessione sull'uso del linguaggio e sulla conoscenza delle origini delle forme di stereotipo e del loro significato discriminatorio nei diversi contesti di studio, di vita e di lavoro;
   Azioni di sensibilizzazione su tutto il territorio attraverso l'istituzione di un sistema di governance territoriale a supporto delle attività di educazione alle pari opportunità, di prevenzione e di contrasto della violenza attraverso il coinvolgimento dei Centri Territoriali di Supporto (CTS) presso gli Uffici Scolastici Regionali.

  Tra le altre forme di intervento proposte, si citano l'emanazione di un bando nazionale volto a favorire la realizzazione di iniziative di sensibilizzazione che abbiano come obiettivo il contrasto alla violenza nei confronti delle donne e alla violenza domestica, l'ideazione di una campagna di comunicazione nazionale per avversare attraverso i social network e i new media l'immaginario stereotipato che viene proposto promuovendo una nuova visione di genere, contrario a ogni forma di violenza e al rispetto della peculiarità di ciascuno.
  Il MIUR sta avviando l'istituzione dei tavoli tecnici che realizzeranno i citati progetti, in attesa di una loro definitiva Pag. 53approvazione da parte del Dipartimento per le Pari Opportunità. È stata, infatti, avviata una Consultazione pubblica dal 10 dicembre al 10 gennaio 2015 attraverso la quale si potrà fornire un utile contributo sulle linee di azione contenute nel piano.
  Ciò premesso, si ricordano alcune iniziative già promosse dal MIUR a livello nazionale sui tema:
   la «Settimana nazionale contro la violenza e la discriminazione», rivolta a tutte le scuole di ogni ordine e grado;
   in occasione della Giornata Internazionale della Violenza sulle Donne – il 25 novembre – il MIUR ha promosso, attraverso il linguaggio teatrale, una serie di iniziative su questi temi tra le quali, per l'anno scolastico 2013/2014, una rassegna di spettacoli che si è tenuta in diverse città italiane con la partecipazione degli studenti di ogni ordine e grado;
   inoltre, il MIUR, sotto il Patronato del Presidente della Repubblica, da sette anni indice il concorso nazionale «Donne per le Donne» rivolto anch'esso a tutte le scuole di ogni ordine e grado. Concorso finalizzato a focalizzare l'attenzione degli studenti sul ruolo delle donne nella società contemporanea.

  Alla luce di quanto sopra, in linea con la proprio mission istituzionale, e con le indicazioni europee, il MIUR è impegnato a porre in essere tutte le misure che rispondono alla sensibilizzazione sul tema della violenza contro le donne.

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ALLEGATO 3

5-03452 Rampi: Su una questione ordinamentale concernente la scuola Enaip di Botticino (BS).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Premettendo che il tema posto riguarda solo parzialmente il MIBACT, rispondo per quanto di competenza.
  Vorrei premettere, in merito al tema della professione del restauratore dei beni culturali e del tecnico del restauro di beni culturali, che le scelte operate, negli anni recenti, hanno definito iter formativi che seguono percorsi fortemente diversificati per i quali la normativa attualmente in vigore non prevede possibilità di osmosi.
  Per i tecnici del restauro di beni culturali, la formazione professionale è di competenza delle regioni sulla scorta dell'accordo tra MIBAC, MIUR, Regioni e Province autonome del 25 luglio 2012 che definisce lo standard professionale e formativo dei tecnici del restauro dei beni culturali, in conformità a quanto disposto dai decreti ministeriali n. 86 e n. 87 del 26 maggio 2009.
  Come è noto il decreto ministeriale n. 86 del 2009 riguarda «la definizione dei profili di competenza dei restauratori e degli altri operatori che svolgono attività complementari al restauro», mentre il decreto ministeriale n. 87 del 2009 riguarda «la definizione dei criteri e livelli di qualità cui si adegua l'insegnamento del restauro», le modalità di accreditamento delle scuole e i relativi requisiti organizzativi e di funzionamento, le modalità di vigilanza sull'attività didattica e sugli esami finali.
  Per la formazione dei restauratori di beni culturali vige il decreto interministeriale 2 marzo 2011 (MIUR-MIBAC) che istituisce e definisce la classe di laurea magistrale a ciclo unico in Conservazione e Restauro dei beni culturali, nonché i già citati decreti ministeriali 86 e 87 del 2009.
  Per quanto riguarda, specificatamente, la scuola di Botticino vorrei rammentare che, nel 1975, con la collaborazione della Regione Lombardia e dell'Istituto Centrale del Restauro, vennero attivati presso l’ex convento Trinità di Botticino (Brescia), corsi orientati alla conservazione ed il restauro di manufatti artistici tutelati. Nel 1980 la scuola di Botticino ottenne il riconoscimento come Scuola Regionale per la Valorizzazione dei Beni Culturali. La ricerca europea COMBEFOR del 2000 ha posto il Centro di Botticino tra i 5 Istituti osservati a livello nazionale.
  La Scuola Enaip di Botticino che da anni svolge quindi corsi di formazione professionale riconosciuti e finanziati dalla Regione Lombardia ha ottenuto, in data 15 febbraio 2013, parere favorevole dalla «Commissione tecnica paritetica (MIUR – MiBACT) per le attività istruttorie finalizzate all'accreditamento delle istituzioni formative e per la vigilanza sull'insegnamento del restauro» per avviare i corsi, della Classe di Laurea LMR2 magistrale a ciclo unico in Conservazione e restauro dei beni culturali per i Percorsi formativi PFP1, PFP2, PFP3.
  Tali corsi rilasceranno un titolo equipollente ad una laurea magistrale e dovranno, quindi, rispondere ai dispositivi normativi che regolamentano i corsi universitari ovvero alla legge 30 dicembre 2010, n. 240, recante «Norme in materia di organizzazione delle università, di personale accademico e reclutamento, nonché delega al Governo per incentivare la qualità e l'efficienza del sistema universitario» Pag. 55pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 10 del 14 gennaio 2011 – Supplemento Ordinario n. 11.
  L'assenza di una previsione normativa che disponga l'osmosi tra i due corsi potrà comunque consentire, come noto e come disposto dall'articolo 14 della citata legge n. 240 del 2010 (articolo che disciplina il riconoscimento dei crediti), il riconoscimento dell'attività formativa di tipo professionale dei corsi triennali all'interno dei Corsi di livello universitario con una corresponsione di un certo numero di crediti.
  Ogni attività provvedimentale in tal senso è riferita, tuttavia, alla competenza dell'Amministrazione dell'istruzione.
  È invece in corso di perfezionamento il decreto interministeriale (MiBACT-MIUR) di autorizzazione ad istituire e ad attivare, dall'anno accademico 2013/2014, il Corso in «Conservazione e Restauro dei Beni culturali» a ciclo unico (quinquennale), abilitante alla professione di «Restauratore di beni culturali», in riferimento ai seguenti percorsi formativi professionalizzanti sopra accennati ovvero:
   PFP1: Materiali lapidei e derivati. Superfici decorate dell'architettura;
   PFP2: Manufatti dipinti su supporto ligneo e tessile. Manufatti scolpiti in legno. Manufatti in materiali sintetici lavorati, assemblati e/o dipinti;
   PFP3: Materiali e manufatti in tessili e in pelle.

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ALLEGATO 4

5-03989 Vacca: Sul riconoscimento della parità scolastica da parte dello Stato.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto parlamentare in esame l'onorevole interrogante segnala il caso della scuola media paritaria «Sacro Cuore» di Avezzano presso la quale ha prestato servizio nell'anno scolastico 2013/2014 un docente privo del titolo di abilitazione e domanda in particolare se, in presenza di tale circostanza, l'Amministrazione fosse tenuta a revocare il provvedimento di parità alla stessa scuola.
  Come già noto all'Onorevole interrogante, la questione è stata sollevata attraverso un esposto presentato all'Ufficio scolastico della Regione Abruzzo in data 27 maggio 2014 da una docente che aveva comunicato alla predetta scuola la disponibilità all'insegnamento per l'anno scolastico 2013/2014. Il Direttore dell'USR ha dato riscontro all'interessata con nota n. 5539 del 25 luglio 2014 informandola sull'esito degli accertamenti effettuati.
  Con la citata nota è stato riferito alla professoressa che, nella medesima data – il 13 novembre 2013 – in cui veniva fornita risposta alla istanza della stessa di accesso agli atti, l'Ufficio scolastico regionale invitava formalmente la rappresentante legale della scuola «Sacro Cuore» a sanare le irregolarità, cioè la presenza di personale con abilitazione diversa da quella richiesta per la materia insegnata.
  La scuola dava riscontro alla richiesta dell'Amministrazione con lettera pervenuta all'USR l'11 dicembre 2014, precisando in particolare che le ore di educazione tecnica erano state assegnate, per completamento di orario, al docente già assunto in via principale per l'insegnamento di disegno e storia dell'arte, per il quale lo stesso era in possesso della relativa abilitazione. Tale determinazione era stata dettata dalla circostanza che, al momento dell'attribuzione del completamento, non risultavano per la materia educazione tecnica aspiranti in possesso di abilitazione.
  A tale riguardo, si fa presente che anche nelle scuole statali, a volte, vengono assegnate ore di insegnamento su materie affini a docenti non in possesso della specifica abilitazione, per completamento di orario o per utilizzo in caso di esubero nella propria classe di concorso.
  La legale rappresentante della scuola assicurava, altresì, che si sarebbe provveduto alla sostituzione del docente al termine dell'anno scolastico, al fine di garantire agli alunni la continuità didattica.
  Posto ciò, l'USR in data 29 gennaio 2014 trasmetteva una specifica nota alla scuola «Sacro Cuore» chiedendo «assicurazione di adempimento in ordine alla sostituzione del docente».
  Questo anche alla luce della circolare emanata dall'USR in data 23 gennaio 2014 con cui si invitavano tutte le scuole paritarie a rispettare la normativa riguardante il possesso dell'abilitazione all'insegnamento da parte dei docenti assunti in servizio.
  Pertanto, a seguito dell'azione dell'USR, il 27 giugno 2014 il Rappresentante legale comunicava l'avvenuta revoca, dalla stessa data, dell'incarico conferito al docente in questione e la sua sostituzione con altro personale. Infatti, dall'inizio del corrente anno scolastico 2014/2015, le ore d'insegnamento di educazione tecnica sono state assegnate ad un docente in possesso della prescritta abilitazione fino al 20 ottobre Pag. 572014, data in cui lo stesso ha rassegnato le dimissioni per assumere un diverso incarico. Lo stesso è stato sostituito con altra docente, anch'essa fornita del titolo di studio e dell'abilitazione, con incarico a tempo determinato fino al 31 agosto 2015.
  Fin qui l'evolversi della vicenda, che si è conclusa con la sanatoria dell'irregolarità. Pertanto, in base a quanto sopra esposto, non trova riscontro l'affermazione: «attualmente sembrerebbe che la condotta della scuola paritaria non si discosti da quella degli anni precedenti».
  Relativamente ai quesiti di carattere generale avanzati dall'Onorevole interrogante, si precisa che le modalità procedimentali per il conferimento della parità e per il suo mantenimento, a norma della legge n. 62 del 2000, sono definite con il regolamento di cui al decreto ministeriale n. 267 del 2007, emanato ai sensi dell'articolo 1-bis del decreto-legge n. 250 del 2005. L'articolo 3 del regolamento prevede che sia l'Ufficio scolastico regionale ad accertare il permanere dei requisiti prescritti sulla base di una dichiarazione del gestore o del rappresentante legale. In caso di mancata osservanza delle prescrizioni ovvero di irregolarità di funzionamento sempre l'USR assegna alla scuola un termine per la relativa regolarizzazione. Scaduto il predetto termine senza che la scuola abbia provveduto, l'USR dispone gli opportuni accertamenti e adotta successivamente i provvedimenti consequenziali. Per irregolarità di funzionamento sono da intendersi tutte quelle correlate con la carente rispondenza della situazione di fatto ai requisiti previsti dall'articolo 1, comma 4, della citata legge n. 62, alle disposizioni del regolamento n. 267, nonché alle disposizioni vigenti in materia di esami di Stato.
  Per l'applicazione delle norme contenute nel predetto regolamento sono state emanate delle apposite Linee guida.
  Inoltre, questo Ministero ha impartito apposite indicazioni, con nota n. 2135 del 30 marzo 2011, invitando gli Uffici scolastici regionali a predisporre piani annuali di vigilanza e indicando la documentazione che gli ispettori sono tenuti a verificare, ivi inclusi gli atti relativi alla qualificazione dei docenti. Con nota del 5 giugno 2014 ha, altresì, invitato gli uffici periferici a far pervenire al Ministero il prospetto sintetico delle risultanze emerse dalle operazioni di verifica, comunicando gli eventuali provvedimenti adottati per l'anno scolastico 2013/2014 in applicazione dell'articolo 4 del citato decreto ministeriale n. 267 del 2007.

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ALLEGATO 5

5-03801 Ghizzoni: Sul programma di ricerca SIR 2014 (Scientific Independence of young Researchers).

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante chiede notizie sui tempi, per l'assegnazione dei finanziamenti del programma SIR 2014 e sulla rinnovata procedura di valutazione dei progetti del relativo bando. Inoltre chiede di conoscere la situazione in cui versa attualmente il Consiglio nazionale dei Garanti per la ricerca, con riferimento specifico alla durata in carica di alcuni componenti, e quali siano le prospettive per i finanziamenti 2015 a favore della ricerca.
  Il decreto direttoriale n. 197, richiamato dall'onorevole interrogante, con cui veniva bandito il programma SIR 2014, stabiliva che la valutazione dei progetti fosse affidata a tre comitati di selezione (CdS), uno per ognuno dei tre macrosettori dell’European Research Council (ERC), i cui componenti dovevano essere designati dal Comitato Nazionale dei Garanti della Ricerca (CNGR), nell'ambito di rose di nominativi proposte dal consiglio scientifico dell'ERC.
  Interpellato, quindi, nel febbraio 2014, il Consiglio Europeo della Ricerca, per acquisire i nominativi, in data 16 luglio 2014 questo comunicava la propria indisponibilità a fornirli. Si rendeva di conseguenza necessaria una modifica del bando, avvenuta nel settembre 2014. Da una parte, quindi, si procedeva a deliberare che la rosa dei nominativi cui attingere per la formazione di ogni Comitato di Selezione fosse sorteggiata, con procedura informatica, dall'albo esperti del MIUR, dall'altra si stabiliva l'aumento del numero di componenti degli stessi Comitati allo scopo di corrispondere alle necessarie competenze richieste dai diversi settori scientifici dell'ERC.
  Per quanto concerne le modalità di designazione dei membri dei CdS, si è trattato di una scelta obbligata, a seguito del rifiuto dell'ERC di fornire le rose di nominativi, per quanto riguarda la composizione degli stessi è convinzione di questo Ministero che l'aumento del numero di componenti porti ad una sensibile accelerazione delle procedure di valutazione, contribuendo, in tal modo, a recuperare, i ritardi dovuti all'inutile attesa (da febbraio a luglio 2014) di una risposta da parte dell'ERC.
  Ciò posto, nel mese di ottobre sono stati designati i componenti dei CdS e si è perfezionato il loro insediamento. Immediatamente è quindi iniziata la procedura di valutazione degli oltre 5.000 progetti.
  È prevedibile che i risultati del bando possano essere resi noti entro il mese di aprile 2015. L'intera procedura potrebbe concludersi, quindi, in soli sei mesi dall'insediamento dei CdS, con una tempistica equiparabile a quella dei bandi del Consiglio Europeo della Ricerca.
  Del resto, la procedura di valutazione messa in atto rispecchia quella adottata dallo stesso Consiglio Europeo della Ricerca (ERC): prima fase di valutazione sulla base di abstract, seconda fase, riservata ai progetti che hanno superato la prima, sull'intera proposta.
  Come previsto dall'articolo 7 comma 2 del bando, per la valutazione dei progetti i Comitati si avvalgono di revisori esterni anonimi (in numero di tre per ogni progetto), scelti neir ambito della comunità scientifica internazionale di riferimento. Si tratta quindi in buona sostanza di modalità procedurali ormai testate da anni.Pag. 59
  L'unica significativa differenza nelle procedure valutative previste dal bando SIR, rispetto ai bandi ERG, consiste nell'anonimato non solo dei revisori esterni, ma anche dei componenti dei Comitati, i cui nominativi – come da bando – verranno resi noti solo al termine delle procedure. Si tratta effettivamente di una novità del bando SIR, mai sperimentata precedentemente, che si ritiene possa consentire a tutti i CdS di svolgere il loro lavoro con la massima serenità possibile. Ogni considerazione in merito all'opportunità di mantenere questa scelta per il futuro sarà rimessa agli esiti del bando in corso.
  Per quanto concerne poi l'attuale composizione del Comitato Nazionale dei Garanti della Ricerca (CNGR), come detto nell'atto parlamentare, esso è composto da sette esperti scientifici di livello internazionale, nominati dal Ministro attingendo ad una rosa di 15 nominativi fornita – secondo quanto prevede la legge n. 240 del 2010 – da un apposito Comitato di Valutazione – «search committee». In data 27 aprile 2012 è stato emanato il primo decreto di nomina.
  La legge istitutiva, pur prevedendo la triennalità del mandato, stabiliva inoltre che, in sede di prima applicazione, due dei componenti, individuati per sorteggio, avessero un mandato ridotto a due anni e altri due aumentato a quattro anni. Attualmente è in corso la procedura per la definizione del nuovo «search committee». È pertanto di tutta evidenza che entro aprile del 2015 sarà definita la nuova rosa di 15 nominativi dai quali saranno scelti i nuovi componenti del Comitato Nazionale dei Garanti della Ricerca.
  In conclusione, questo Ministero è ben consapevole di quanto attese siano dai giovani ricercatori le risorse relative alla ricerca di base. Per questo sta attuando ogni possibile sforzo, anche nell'ambito delle proprie risorse, per prevederne in futuro un incremento.