CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 9 dicembre 2014
353.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Giustizia (II)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione 5-03621 Arlotti: Sulla situazione del carcere di Rimini.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'On. Arlotti ed alle sue osservazioni sulla Casa Circondariale di Rimini ricordando, in via preliminare, che l'impegno del Ministro Guardasigilli per migliorare le condizioni detentive è stato massimo sin dall'inizio del suo mandato. Il Parlamento, dopo l'insediamento del nuovo Governo, ha approvato la delega per la depenalizzazione di reati di minore allarme sociale e per la implementazione della detenzione domiciliare, in una logica che è di ripensamento delle pene detentive, nonché misure per l'affidamento in prova ai servizi sociali con sospensione del processo, sul modello della probation, già collaudato con successo per i minori. Si è così definita una tendenza legislativa volta all'introduzione di misure per la riduzione dei flussi detentivi di entrata, attraverso un più rigoroso regime della custodia cautelare, la depenalizzazione, la rivisitazione delle sanzioni in materia di stupefacenti e, dall'altro lato, la previsione di ulteriori misure per l'aumento dei flussi in uscita.
  I risultati ottenuti sul versante della diminuzione della popolazione carceraria sono sicuramente importanti.
  Sul piano generale sono, infatti, notevolmente diminuiti i flussi medi di ingresso essendo ad oggi ridotti di 9.100 unità circa rispetto all'anno scorso (da gennaio a novembre del 2013 il flusso in entrata era stato di 55.213 persone; nel corrente anno è stato invece di 46.074 persone, così come si sono significativamente ridotte le presenze di detenuti in attesa di primo giudizio (10.052 al 30 novembre 2014 a fronte di 11.873 al 30 novembre dell'anno scorso) ed è ulteriormente cresciuto il numero di detenuti ammessi a misure alternative (pari ad oggi a 31.045).
  Anche nel caso del penitenziario riminese la realtà carceraria risulta essere decisamente migliorata rispetto al recente passato, dal momento che – come comunicato dal Dipartimento dell'Amministrazione penitenziaria – alla data del 6 dicembre ultimo scorso presso la Casa Circondariale di Rimini erano presenti 112 detenuti – di cui la metà stranieri – a fronte di una capienza regolamentare di 139 posti detentivi.
  Preciso, peraltro, che sebbene la capienza regolamentare dell'istituto sia attualmente ridotta a causa della temporanea inagibilità di alcune stanze detentive, non risultano comunque violati, neanche sotto questo specifico profilo, i principi della Convenzione Europea sui Diritti dell'Uomo e le Libertà fondamentali, così come interpretati della CEDU, atteso che tutti i detenuti hanno a disposizione non meno di 3 mq.
  Sottolineo, nondimeno, che, anche nei momenti in cui nel penitenziario di Rimini si è registrato un esubero di presenze detentive rispetto alla capienza regolamentare, risulta che sono state adottate misure atte ad assicurare condizioni carcerarie di qualità adeguata ad attuare il principio costituzionale della funzione rieducativa della pena ed ad osservare gli obblighi internazionali assunti dall'Italia.
  La capienza regolamentare, infatti, è stata calcolata dalla competente Direzione generale utilizzando un criterio ben superiore a quello considerato dalla Corte EDU.Pag. 38
  Il valore adottato corrisponde, infatti, a quanto disposto dal Ministero della salute per le abitazioni private (che prevede uno spazio di 9 mq per una persona singola, più 5 mq per ogni altra persona alloggiata nello stesso ambiente), mentre il parametro che la Corte EDU utilizza, mutuandolo dagli standard del Comitato per la prevenzione della tortura, è di 7 mq per la persona singola e altri 4 mq per ogni persona ulteriore.
  Per quanto riguarda, invece, le ulteriori problematiche segnalate e, nello specifico, la tipologia dei detenuti ristretti nella Casa Circondariale di Rimini, segnalo che alla data di rilevazione del 6 dicembre ultimo scorso, vi erano 5 detenuti in stato di semilibertà, 4 nel circuito di custodia attenuata, 7 allocati nel reparto di prima accoglienza, mentre i restanti 96 detenuti erano inseriti nel circuito di media sicurezza, con regime detentivo cosiddetto aperto; la sezione soggetti protetti per transessuali risulta alla data indicata priva di occupanti.
  Si tratta, in evidenza, di una popolazione detenuta la cui composizione non rivela presenze tali da destare particolare allarme sociale, in relazione alla natura dei titoli di detenzione e di custodia.
  In presenza, tuttavia, di soggetti con problematiche maggiormente accentuate è comunque previsto che in istituto vi sia un monitoraggio attento e costante dei casi in questione, anche al fine di valutare la possibile adozione di cautele particolari a norma dell'articolo 32 del regolamento di esecuzione, recante disposizioni in materia di «Assegnazione e raggruppamento per motivi cautelari».
  Per completezza di informazione, faccio presente, poi, che nel corso di questa estate non si è registrata alcuna impennata delle presenze detentive.
  Alla data del 15 agosto, infatti, in pieno periodo estivo, risultavano ristretti 101 detenuti (di cui 50 stranieri), numero persino inferiore a quello attuale. Faccio presente, peraltro, che il dato riferito non presenta il carattere della eccezionalità dal momento che analoga situazione si è verificata anche durante l'estate dell'anno passato, allorché le presenze registrate alla data del 15 agosto 2013 sono risultate inferiori a quelle rilevate in quel medesimo istituto nel mese di settembre del medesimo anno.
  In ogni caso, ricordo che rientra nelle prerogative del Provveditore regionale dell'Amministrazione penitenziaria valutare l'opportunità di integrare il personale di polizia presente nei vari istituti, adottando provvedimenti temporanei di distacco di unità in servizio in altri istituti della regione, in caso di un aumento del numero degli ingressi e delle relative traduzioni verso le aule di Tribunale.
  Per quanto concerne, poi, l'assistenza sanitaria comunico che ai detenuti ristretti presso la Casa Circondariale di Rimini è assicurata la presenza di un presidio per tossicodipendenti, di un gabinetto odontoiatrico e di un servizio di protesi odontoiatriche. In istituto operano anche un dermatologo, un infettivologo, uno psicologo e uno psichiatra.
  Quanto, invece, al personale appartenente alle qualifiche dirigenziali ed alle aree funzionali amministrative e tecniche dell'amministrazione penitenziaria, nel penitenziario riminese, rilevo che prestano attualmente servizio 9 unità, a fronte di una previsione organica di 2. L'ultima assunzione è stata effettuata nel mese di marzo 2012, a seguito della approvazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 31 gennaio 2012, con il quale si è proceduto alla rideterminazione delle dotazioni organiche del personale dell'amministrazione penitenziaria, in conformità a quanto previsto dall'articolo 74 della legge n. 133/08 e dall'articolo 2 della legge n. 25/2010.
  Come noto, nel periodo successivo alla predetta assunzione sono intervenute diverse disposizioni limitative delle assunzioni: a) l'articolo 1 comma 3 del decreto-legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito in legge 148/2011, che ha previsto la necessità di una aggiuntiva riduzione delle dotazioni organiche, pena, in caso di inadempienza un ulteriore blocco delle assunzioni, a decorrere dal 1o aprile 2012; b) e il decreto-legge 6 luglio 2012 n. 95, convertito Pag. 39nella legge 135/2012 (cosiddetta spending review), che ha previsto una riduzione ulteriore delle dotazioni organiche, in mancanza delle quali restano tuttora vigenti i vincoli normativi che impediscono assunzioni per questa Amministrazione.
  A fronte di tali dati, mi preme segnalare che con la prevista riorganizzazione dell'intero Ministero della Giustizia, attualmente in corso, è contemplata anche una ridefinizione delle dotazioni organiche dell'Amministrazione penitenziaria e che in ogni caso rientra tra le priorità governative la individuazione di nuove politiche in tema di personale amministrativo.
  Per quanto concerne il personale di polizia penitenziaria, nell'istituto di Rimini su un organico di 144 unità di polizia penitenziaria, quale rideterminato dal Provveditore nel rispetto della dotazione organica regionale di cui al decreto ministeriale 22 marzo 2013, risultano presenti, al netto dei provvedimenti di distacco in entrata e in uscita, 116 unità. Per i fini che qui interessano, faccio presente che con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 8 settembre 2014 del Dipartimento della Funzione Pubblica e Ministero dell'Economia e delle Finanze, è stata autorizzata – per l'anno 2014 – l'assunzione di complessive n. 506 unità di personale nella qualifica iniziale del ruolo degli agenti/assistenti (di cui n. 20 unità nel Gruppo Sportivo Fiamme Azzurre).
  Entro l'anno, pertanto, sarà avviato il 169o corso di formazione, della durata di mesi sei, diretto a n. 486 unità, al termine del quale gli allievi potranno essere assegnati, secondo le consuete procedure, presso gli istituti e servizi penitenziari del territorio nazionale.
  A decorrere dal 1o gennaio 2015, sono state, inoltre, autorizzate ulteriori assunzioni in relazione alle quali, entro il primo trimestre 2015, sarà attivata la procedura per un successivo corso di formazione. Infatti, per le esigenze connesse allo svolgimento di Expo Milano 2015, è stata approvata con la legge 11 agosto 2014, n. 114 una norma eccezionale che stabilisce «... le Forze di polizia, in deroga a quanto previsto dall'articolo 2199 del codice dell'ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66 e successive modificazioni, sono autorizzate, in via straordinaria, per l'immissione nei rispettivi ruoli iniziali, ai sensi del medesimo articolo 2199, allo scorrimento delle graduatorie dei concorsi indetti per l'anno 2013, approvate entro il 31 ottobre 2014...».
  Tenuto conto delle particolari e diverse situazioni, i commi 3-bis, 3-quater, 3-quinquies e 3-sexies, in relazione alla necessità di assumere con urgenza personale per le esigenze connesse all'Expo, dettano disposizioni di dettaglio per l'utilizzo delle graduatorie dei concorsi indicati al comma 3-bis. Con riferimento al Corpo di polizia penitenziaria, allo stato è possibile ipotizzare la previsione dell'assunzione dei vincitori e degli idonei delle graduatorie dei concorsi indetti nel mese di novembre 2013, per un numero complessivo di unità pari al 50 per cento delle cessazioni dal servizio che saranno intervenute al 31 dicembre 2014.
  Per quanto concerne il personale di Polizia penitenziaria in servizio nell'istituto di Rimini, comunico che l'organico è stato di recente incrementato di due unità e che un eventuale ulteriore incremento sarà oggetto di valutazione da parte della competente Direzione Generale in occasione della ripartizione del personale a conclusione dei corsi prima menzionati.
  Per quanto riguarda da ultimo le criticità strutturali evidenziate in interrogazione, faccio presente che, nell'autunno del 2013, la prima sezione del penitenziario di Rimini è stata oggetto di un radicale intervento di manutenzione realizzato con manodopera dei detenuti. Nello stesso periodo, nell'ambito dei lavori di ristrutturazione della seconda sezione, è stata rifatta anche l'impermeabilizzazione della copertura che era causa di notevoli infiltrazioni di acqua piovana e che rendeva, all'epoca, inagibili 25 posti detentivi. Per quanto riguarda, infine, la seconda sezione, dotata di 22 posti detentivi, comunico che la stessa è stata ristrutturata, che i lavori, effettuati con ditte esterne, sono stati ultimati e si è in attesa del relativo collaudo.

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ALLEGATO 2

Interrogazione 5-04228 Sarti: Sulla situazione del carcere di Rimini.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel rispondere all'interrogazione dell'On.le Sarti mi permetto di rinviare, per i profili comuni ai rispettivi atti di sindacato ispettivo, alle considerazioni poc'anzi espresse in sede di risposta all'interrogazione presentata dall'On. Arlotti in merito alla Casa Circondariale di Rimini.
  Venendo alle specifiche questioni poste dall'On.le Sarti, osservo in via preliminare che l'istituto penitenziario di Rimini è una struttura risalente agli anni ’70, che nel corso del tempo ha subito importanti interventi di ripristino anche strutturale, con il completo rifacimento di intere sezioni detentive, che ora rispondono ai criteri di edilizia penitenziaria previsti dal legislatore. L'istituto ospita cinque sezioni ordinarie, una sezione per la semilibertà, una sezione per detenuti transessuali ed una a custodia attenuata (denominata Andromeda) per detenuti tossicodipendenti che intendono seguire un programma di recupero.
  La capienza regolamentare complessiva dell'istituto, calcolata nel rispetto delle disposizioni CEDU in materia, è di 139 posti detentivi suddivisi in otto sezioni; al 6 dicembre risultano detenute 112 persone; occorre tuttavia tener conto del fatto che alcune sezioni detentive, destinate alla custodia di particolari tipologie di soggetti, sono attualmente vuote o con presenza ridotta di detenuti; le rimanenti sezioni ordinarie, destinate ai detenuti di media sicurezza, hanno una capienza complessiva di 67 posti ed ospitano, alla medesima data, 96 persone.
  In particolare, la prima sezione detentiva, destinata ad accogliere 33 detenuti con posizione giuridica di persone in attesa di giudizio o condannati con sentenza non definitiva, ospita 33 persone; la seconda sezione detentiva, che ha una capienza di 22 posti, è attualmente chiusa per lavori, già ultimati ma in attesa di collaudo; la terza sezione detentiva, destinata ad ospitare detenuti con varie posizioni giuridiche, ha una capienza complessiva di 18 posti, oltre 2 posti di isolamento, ed attualmente ospita 19 persone; la quarta sezione, destinata ad ospitare i detenuti nuovi giunti, ha una capienza di 16 posti ed attualmente ospita 7 persone; la quinta sezione detentiva è suddivisa in due aree: la prima area, destinata ai detenuti con posizione giuridica di definitivi, ha una capienza di 13 posti ed attualmente ospita 13 persone; la seconda area, destinata ai detenuti tossicodipendenti con posizione giuridica mista, ha una capienza di 31 posti ed attualmente ospita 31 tossicodipendenti; la sesta sezione detentiva è destinata ad ospitare i detenuti omosessuali e transessuali ed attualmente è vuota (l'ultimo detenuto risulta scarcerato il 5 dicembre scorso); la settima sezione detentiva, denominata Andromeda e destinata a custodia attenuata per i detenuti che hanno intrapreso un percorso trattamentale di recupero in collaborazione con il Ser.T., si trova all'esterno della cinta muraria, ha una capienza di 16 posti e, allo stato, ospita 4 persone; la sezione semiliberi, destinata ad ospitare i detenuti i detenuti ammessi alla misura della semilibertà o al lavoro all'esterno ai sensi dell'articolo 21 dell'ordinamento penitenziario, ha una capienza di 11 posti e attualmente ospita 5 persone.
  Per quanto concerne lo stato delle strutture detentive, preciso che la prima sezione è stata oggetto di un radicale Pag. 41intervento di manutenzione effettuato nell'autunno 2013 con manodopera dei detenuti, mentre per la seconda sezione – oggetto di un intervento di ristrutturazione affidato a ditte esterne – il locale Provveditorato ha già provveduto ad effettuare i pagamenti dei lavori realizzati e ultimati; la sezione sarà riaperta alla consegna, da parte della ditta appaltatrice, della necessaria certificazione di conformità dei lavori.
  Il Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria ha comunicato che la Direzione dell'Istituto ha già richiesto al competente Provveditorato i fondi occorrenti per eseguire i lavori di impiantistica idraulica ed elettrica necessari per ampliare le camere detentive; tali lavori saranno realizzati in tempi brevi.
  Quanto al cortile ricreativo, esso si compone di due zone, una soleggiata ed una piccola area coperta; anche il campo sportivo è composto da due parti, protette da tappetino, destinate una al passeggio e una al gioco ed entrambe esposte al sole. Riguardo all'area verde, questa era utilizzata nel periodo estivo sfruttando la copertura di un tendone, che in seguito alla forte nevicata del 2012 e crollato; la mancanza di fondi specifici ha sinora impedito il ripristino della struttura.
  In ordine alle attività trattamentali in corso, diverse sono le iniziative offerte ai detenuti: risultano ad oggi attivati corsi di alfabetizzazione, corsi di scuola media, un corso per addetto alla «panificazione», un corso per addetto alla «manutenzione edile ordinaria», un laboratorio di ceramica, un laboratorio per la creazione di oggettistica natalizia, un laboratorio di disegno murales per l'allestimento di una ludoteca, un laboratorio di riciclo con materiale vario, un laboratorio interculturale per la pubblicazione del calendario 2015; sono organizzati tornei di calcetto; ogni settimana si svolge un incontro di catechesi.
  I detenuti che prestano lavoro retribuito a favore dell'amministrazione sono 24, di cui 22 per tre ore giornaliere e 2 per cinque ore giornaliere.
  Per quanto riguarda gli atti di aggressione citati dall'interrogante, essi si riferiscono a due episodi avvenuti rispettivamente il 2 ed il 7 ottobre del corrente anno; il primo è consistito nell'aggressione da parte di un detenuto nei confronti di un altro detenuto ed all'esito dell'istruttoria disciplinare il colpevole è stato sanzionato con 12 giorni di isolamento durante la permanenza all'aria aperta e successivamente trasferito ad altra sede; nel corso dell'aggressione, due unità di personale, intervenute per calmare l'aggressore, erano state colpite dallo stesso con calci e pugni ed erano dovute ricorrere a cure mediche; anche il secondo episodio è consistito nell'aggressione di un detenuto da parte di un altro detenuto; l'autore della condotta è stato sanzionato con quindici giorni di esclusione dalle attività in comune e trasferito il successivo 20 ottobre presso altra struttura penitenziaria.
  L'episodio autolesionistico verificatosi sempre in data 2 ottobre è del tutto scollegato ai primi, avendo riguardato un detenuto tossicodipendente che si è inferto delle ferite da taglio per motivi sanitari legati alle continue richieste di ulteriori terapie mediante farmaci psicotici.
  Con riferimento all'asserita mancata consegna dei generi necessari alla pulizia delle celle, si rappresenta che la relativa fornitura è sempre garantita nel rispetto della tabella dei generi di pulizia personale da distribuire ai detenuti.
  Quanto alla mancanza di un direttore effettivo, effettivamente l'istituto penitenziario di Rimini è oggi retto da un dirigente penitenziario che, stabilmente assegnato ad altro istituto penitenziario, vi si reca con provvedimento di missione; tale situazione, che purtroppo non è isolata nel complessivo panorama italiano, è diretta conseguenza della riduzione delle dotazioni organiche complessive del Dipartimento dell'Amministrazione Penitenziaria per effetto degli interventi di riduzione degli assetti organizzativi previsti dall'articolo 74 della legge n. 133 del 2008, dall'articolo 2 della legge n. 25 del 2010 e dall'articolo 1, comma 3, del decreto-legge Pag. 42n. 138 del 2011, convertito dalla legge n. 148 del 2011, nonché, da ultimo, dal decreto-legge n. 95 del 2012, convertito dalla legge n. 135 del 2012 (cosiddetta spending review).
  Per quanto riguarda le problematiche attinenti agli organici della Polizia Penitenziaria, si rimanda a quanto precisato nel corso della risposta alla precedente interrogazione.
  Mi si consenta, infine, di sottolineare ancora una volta i significativi risultati ottenuti dalle politiche poste in campo dal Governo nella materia penitenziaria e, particolarmente, nel contrasto al fenomeno del sovraffollamento; risultati che hanno condotto, da ultimo, all'importante riconoscimento da parte della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo di Strasburgo, che il 13 novembre scorso ha comunicato di avere respinto la seconda e ultima parte dei 3.564 ricorsi proposti contro il sovraffollamento degli istituti penitenziari, dopo che una prima tranche era stata respinta tra il 16 e 23 ottobre, così confermando il grande e fattivo impegno posto in essere dal Governo nell'affrontare la drammatica emergenza del sovraffollamento carcerario e nell'aver trovato soluzioni efficaci di risarcimento per i detenuti.