CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 4 dicembre 2014
350.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03587 Manzi: Sulla nomina del direttore regionale delle Marche del MIBACT.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento alla interrogazione parlamentare con la quale l'onorevole Manzi chiede quali iniziative questa Amministrazione intenda assumere per procedere a nominare il responsabile della Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche si comunica preliminarmente che sulla Gazzetta Ufficiale del 25 novembre scorso è stato pubblicato il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171, recante il Regolamento di organizzazione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. Il Regolamento entrerà in vigore dal prossimo 10 dicembre.
  Nel frattempo l'Amministrazione sta procedendo agli adempimenti previsti al fine dell'avvio della procedura di interpello volta al conferimento degli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale di direzione delle strutture organizzative individuate, in linea con quanto previsto dall'articolo 41, comma 4, del richiamato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 29 agosto 2014, n. 171, che recita: «In esito alla pubblicazione del presente decreto, il Ministero provvede ai sensi dell'articolo 2, comma 8, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 101, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 ottobre 2013, n. 125, al conferimento degli incarichi dirigenziali per le strutture riorganizzate, seguendo le modalità, le procedure e i criteri previsti dall'articolo 19 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165».
  Con circolare n. 373, prot. n. 43712 del 1o dicembre 2014, sono stati pubblicati il decreto ministeriale 27 novembre 2014, in corso di registrazione, recante disciplina dei criteri e delle procedure per il conferimento degli incarichi dirigenziali e il decreto ministeriale in pari data, anch'esso in corso di registrazione, con cui è stata definita la graduazione delle funzioni dirigenziali di livello generale.
  Con ulteriore decreto ministeriale, in data 27 novembre 2014, è stata definita l'articolazione degli uffici dirigenziali di livello non generale del Ministero.
  Ho brevemente riassunto la suddetta attività per significare come il Ministero abbia dettato disposizioni volte ad assicurare in maniera tempestiva il buon andamento dell'Amministrazione. In riferimento allo specifico quesito posto dall'Onorevole interrogante, riferisco quanto segue.
  A seguito del collocamento a riposo, il 26 febbraio 2014, della dottoressa Lorenza Mochi Onori, la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche è rimasta priva di titolare.
  Il Segretario generale, con nota prot. n. 2770 del 5 marzo 2014, nella fase di rideterminazione degli assetti organizzativi, ha disposto che le funzioni di Direttore regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Marche fossero esercitate interinalmente dall'arch. Stefano Gizzi, dirigente di seconda fascia, con incarico di Soprintendente per i beni architettonici e paesaggistici delle Marche.
  Con circolare n. 179 del 5 giugno 2014, sono state pubblicate le sedi disponibili per gli incarichi di funzione dirigenziale di livello generale prive di direttore. Per quanto concerne la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici delle Pag. 79Marche, nessuna istanza è pervenuta entro il termine stabilito del 9 giugno 2014.
  Il Segretario generale con circolare n. 43 prot. n. 13162 del 26 novembre 2014 ha dettato disposizioni volte ad assicurare, nelle more della riorganizzazione delineata dal suddetto decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, la continuità dell'azione amministrativa per tutte le funzioni esercitate a qualsiasi titolo e a tutti i livelli dirigenziali. Sulla base delle disposizioni transitorie del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri che introducono una ultra-vigenza temporanea degli organi del vecchio ordinamento, la circolare specifica che i detti organi proseguono con pienezza di poteri nell'esercizio delle funzioni pregresse, esercitate a qualsiasi titolo e a tutti i livelli dirigenziali, titolarità, interim, supplenza. In sostanza, quindi, fino al conferimento del nuovo incarico di segretario regionale, in luogo del preesistente ufficio di direttore regionale, l'arch. Gizzi permane nell'esercizio delle funzioni finora svolte.

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ALLEGATO 2

5-03886 Carnevali: Sulla nomina di taluni membri nei consigli di amministrazione delle Istituzioni ad alta formazione artistica, musicale e coreutica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti chiedono notizie in ordine alla nomina dei presidenti delle istituzioni di alta formazione artistica, musicale e coreutica, attualmente vacanti, nonché riguardo il conferimento degli incarichi, di nomina ministeriale, di membro esperto dei relativi consigli di amministrazione.
  Con specifico riferimento a quanto chiesto dall'onorevole interrogante, si ricorda che la materia è disciplinata dal decreto del Presidente della Repubblica n. 132 del 2003 concernente «Regolamento recante criteri per l'autonomia statutaria, regolamentare e organizzativa delle istituzioni artistiche e musicali, a norma delle legge 21 dicembre 1999 n. 508» che all'articolo 5, come modificato dal decreto del Presidente della Repubblica n. 295 del 2006, individua le modalità di nomina del Presidente delle predette istituzioni e all'articolo 7 la composizione del Consiglio di Amministrazione.
  In particolare, il comma 2 dell'articolo 5 recita: «Il presidente è nominato dal Ministro entro una terna di soggetti, designata dal Consiglio accademico, in possesso di alta qualificazione professionale e manageriale, nonché di comprovata esperienza maturata nell'ambito di organi di gestione di istituzioni culturali ovvero avente riconosciuta competenza nell'ambito artistico e culturale».
  Con il successivo articolo 7, inoltre, vengono definiti i componenti del Consiglio di amministrazione. Di esso fanno parte: il Presidente, il direttore, un docente dell'istituzione, uno studente della stessa e un «esperto di amministrazione, nominato dal ministro, scelto tra personalità del mondo dell'arte e della cultura, del sistema produttivo e sociale, delle professioni e degli enti pubblici e privati».
  Si rammenta, poi, che sia il Presidente che il Consiglio di Amministrazione durano in carica tre anni e possono essere confermati una sola volta, così come previsto dall'articolo 4 comma 2 del richiamato decreto del Presidente della Repubblica n. 132.
  Al riguardo, si precisa che attualmente risultano nominati tutti i Presidenti delle 80 Istituzioni Afam il cui incarico risultava scaduto ad eccezione di 6 che sono all'attenzione del Ministro. Va inoltre precisato che la recente previsione normativa di cui all'articolo 6 del decreto-legge n. 90 del 2014 ha previsto il divieto di conferire incarichi dirigenziali o direttivi o cariche in organi di Governo «a soggetti già lavoratori privati o pubblici collocati in quiescenza», consentendo tuttavia il conferimento di soli incarichi a titolo gratuito e per la durata non superiore ad un anno, non prorogabili né rinnovabili.
  Anche ciò è stato oggetto di valutazione ai fini della scelta nell'ambito delle teme proposte, nell'ottica di favorire l'efficacia e la continuità di governo di tali istituzioni, evitando più brevi incarichi annuali rispetto alla più ampia prospettiva del triennio.

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ALLEGATO 3

5-03857 Simone Valente: Sul progetto «Sport di classe».
5-03982 Coccia: Sul progetto «Sport di classe».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli Onorevoli interroganti pongono alcuni quesiti relativi alla realizzazione del Progetto «Sport di classe». In generale chiedono come si concilierà l'iniziativa con l'attuazione delle Linee-guida de «La Buona scuola» ed, in particolare, domandano qual’è il ruolo esercitato, in tale ambito, dai cosiddetti tutor.
  Si evidenzia, anzitutto, che il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il CONI e il Comitato italiano paralimpico, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei ministri – Dipartimento per gli affari regionali, il turismo e lo Sport, per la prima volta hanno voluto integrare, con un nuovo sistema di governance, le competenze dei singoli enti per una gestione «istituzionale» dello sport scolastico, al fine di porre rimedio alla frammentazione delle proposte offerte agli alunni da diversi enti e associazioni che operano sul territorio. Ciò nella considerazione che le pregresse sperimentazioni relative alla Alfabetizzazione motoria e al Progetto per l'educazione fisica nella scuola primaria, pur avendo sicuramente costituito un importante bagaglio di esperienze, hanno evidenziato talune criticità, prima tra tutte quella di non essere riusciti a coinvolgere tutte le istituzioni scolastiche sede di scuola primaria.
  L'istituzione dell'Organismo nazionale sport a scuola, e degli altri organismi a livello territoriale, ha l'obiettivo di rendere efficaci gli interventi sull'attività fisica, di promuovere la diffusione tra i giovani del messaggio che lo sport è una sana abitudine quotidiana che favorisce un corretto stile di vita. Tutto ciò in coerenza con l'ottica trasversale dell'educazione alla convivenza civile, finalità irrinunciabile delle indicazioni nazionali del primo ciclo d'istruzione.
  Si evidenzia che il progetto non ha come priorità di far acquisire ai docenti curricolari la competenza in educazione fisica, ma di fornire loro gli strumenti per co-progettare un piano dell'offerta formativa per competenze trasversali, facendo emergere in tal modo l'apporto fondamentale di questa disciplina nello sviluppo della personalità e rendendo abitudine permanente negli alunni uno stile di vita attiva e salutare, secondo le direttive dell'Organizzazione mondiale della sanità.
  In definitiva, il progetto Sport di classe rappresenta un «ponte» verso l'attuazione delle Linee guida de «La buona scuola» ovvero raffigura un ulteriore passo verso l'introduzione dell'educazione fisica nella scuola primaria come disciplina curriculare, insegnata da specialisti. A tal fine, è utile sottolineare che proprio in questi giorni il progetto, proposto inizialmente per le classi terze, quarte e quinte, è stato esteso anche alle classi prime e seconde degli istituti scolastici che hanno fatto richiesta.
  La figura del tutor sportivo scolastico, elemento cardine del progetto, offre un concreto supporto alle scuole primarie, per quanto concerne le ore di educazione fisica, attraverso una strategia di co-costruzione e interazione che consentirà di accrescere le capacità dei docenti titolari della classe in questa specifica disciplina. È di tutta evidenza che presupposto essenziale per il raggiungimento delle finalità Pag. 82del progetto è la stretta sinergia didattica tra lo specialista della disciplina (tutor) e l'insegnante titolare della classe.
  A differenza delle precedenti sperimentazioni, il tutor assume un ruolo più significativo. Infatti, oltre a garantire esemplificazioni operative in orario curricolare per un'ora al mese per ciascuna classe assegnata, il tutor collabora con il dirigente scolastico e con il docente alla progettazione delle attività didattiche, alla programmazione e realizzazione delle attività motorie e sportive scolastiche, individua strategie per la partecipazione attiva degli alunni con bisogni educativi speciali. In poche parole, agevola lo scambio di competenze e di esperienze tra i soggetti corresponsabili dello sviluppo dei ragazzi, in una prospettiva unitaria, conformemente alle Indicazioni nazionali per il curriculo.
  Relativamente agli ulteriori aspetti evidenziati dagli Onorevoli interroganti, si precisa quanto segue.
  Circa la tempistica di emanazione della nota ministeriale del 3 novembre 2014, è stato possibile dare corso all'attività solo dopo aver acquisito la certezza della disponibilità delle necessarie risorse economiche da parte di tutti gli enti coinvolti.
  Ad oggi, la partecipazione al citato progetto non costituisce titolo di preferenza ai fini di un inserimento del docente di attività motoria in seno alla scuola primaria.
  L'inquadramento contrattuale dei tutor ha le stesse caratteristiche previste per la figura di esperto delle precedenti edizioni progettuali di Alfabetizzazione motoria e Progetto per l'educazione fisica nella scuola primaria. I tutor sottoscriveranno un contratto di prestazione d'opera con il presidente del CONI regionale competente, secondo le modalità che la specifica normativa consente. Al tutor potranno essere assegnate fino ad un massimo di 30 classi, con priorità all'interno della stessa istituzione scolastica ed educativa. Il corrispettivo annuo per le prestazioni richieste, descritte sull'avviso pubblico per candidature di tutor sportivo scolastico, è pari a euro 150 onnicomprensivi per ogni classe assegnata, a fronte di un impegno di 10 ore per ciascuna classe per l'intera durata del contratto.
  Gli ambienti in cui si svolgerà l'attività progettuale sono quelli destinati allo svolgimento delle ore di educazione fisica curriculari. Altri spazi, ritenuti idonei dai dirigenti delle istituzioni scolastiche coinvolte, potranno essere individuati e messi a disposizioni da enti che operano sul territorio, grazie alla collaborazione che l'attività vuole promuovere e incentivare.
  Tra i titoli preferenziali previsti per l'inserimento nel progetto, è stato attribuito uno specifico punteggio in favore di coloro che hanno partecipato ai precedenti progetti di Alfabetizzazione motoria e Progetto per l'educazione fisica nella scuola primaria, come da tabella dedicata inserita all'interno dell'avviso pubblico per le candidature dei tutor previsto dalla citata nota ministeriale del 3 novembre scorso.
  In merito alla spesa relativa alla forniture del kit di materiale sportivo, essa rientra nei costi previsti per il progetto e non costituisce onere aggiuntivo rispetto ai fondi stanziati. Le procedure di individuazione delle ditte fornitrici sono demandate al CONI.

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ALLEGATO 4

5-04013 Vezzali: Sul progetto sperimentale di alfabetizzazione motoria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto parlamentare in discussione si chiedono notizie circa i tempi di erogazione dei compensi al personale esperto coinvolto nei progetti di attività sportive svoltesi nelle scuole primarie nell'anno scolastico 2013/2014.
  L'attività motoria e sportiva nella scuola primaria è stata promossa, a partire dall'anno scolastico 2009/2010 e fino al 2012/2013, attraverso il Progetto Alfabetizzazione motoria nella scuola primaria, realizzato dal Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca in accordo con il Comitato olimpico nazionale italiano e la Presidenza del Consiglio dei ministri.
  Nel successivo anno scolastico 2013/2014 è stato avviato il Progetto nazionale per l'educazione fisica nella scuola primaria, in esecuzione del Protocollo d'intesa stipulato in data 4 dicembre 2013 tra il MIUR e il CONI e sulla base delle indicazioni diramate dalla competente direzione generale del Ministero con nota n. 304 del 17 gennaio 2013. Tali indicazioni prevedevano, in particolare, l'affiancamento all'insegnate di scuola primaria di un esperto laureato in scienze motorie o diplomato ISEF per due ore a settimana e la selezione di 150 tutor. Le risorse destinate al Progetto afferenti al MIUR ammontano ad euro 2.500.000.
  Dal corrente anno scolastico, si è intrapresa la nuova iniziativa Sport di classe che rappresenta un ulteriore passo verso l'introduzione dell'educazione fisica nella scuola primaria come disciplina curricolare.
  Venendo alla specifica questione posta dall'interrogante, che fa riferimento al Progetto nazionale per l'educazione fisica nella scuola primaria per l'anno scolastico 2013/2014, si informa che questo Ministero ha sottoscritto in data 7 marzo 2014 un'apposita Convenzione con il CONI. Con questo atto il MIUR si è impegnato a versare al CONI il succitato finanziamento, pari a 2.500.000 euro, previa acquisizione dallo stesso Comitato della necessaria rendicontazione. La Convenzione ha stabilito che sia la rendicontazione che la successiva erogazione del finanziamento avvenissero in due fasi: la prima, a copertura del periodo da febbraio a giugno 2014, la seconda per il periodo da settembre a dicembre 2014.
  Per quanto riguarda l'erogazione della prima quota, la procedura è giunta a conclusione, ovvero il MIUR ha corrisposto al CONI la somma di propria spettanza sulla base della relativa rendicontazione.
  Per quanto riguarda la seconda fase, relativa al periodo settembre-dicembre 2014, la citata Convenzione stabilisce che il CONI presenti al MIUR la rendicontazione entro il 15 gennaio 2015. Una volta acquisita tale documentazione, il Ministero provvederà agli adempimenti finalizzati alla corresponsione dei restanti fondi.