CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 25 novembre 2014
343.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare. Nuovo testo della proposta di legge C. 348 Cenni e C. 1162 Verini.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato il nuovo testo unificato delle proposte di legge C. 348 Cenni e C. 1162 Verini recante «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare»;
   rilevato che:
    l'articolo 2 della Convenzione per la Diversità Biologica definisce le «risorse genetiche» come materiale genetico di valore effettivo o potenziale;
    il Piano di interesse nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e le Linee guida nazionali per la conservazione in situ, on farm ed ex situ della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario andrebbero aggiornati con decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare;
    all'articolo 10, sarebbe preferibile il riferimento all'inquinamento genetico, che può essere causato da fattori diversi e non solo da forme di contaminazione da organismi geneticamente modificati;
    al medesimo articolo 10, il Fondo per la tutela della biodiversità agraria e alimentare è alimentato solo pro quota con i proventi delle sanzioni pecuniarie relative ai reati ambientali, che non vengono peraltro specificati, gravando pertanto per la restante parte sulle risorse pubbliche,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) all'articolo 2, valuti la Commissione l'opportunità di chiarire che la definizione di cui al comma 1 riguarda le «risorse genetiche di interesse alimentare e agrarie»; conseguentemente si valuti l'opportunità di integrare ogni riferimento alle «risorse genetiche» nel provvedimento con la specificazione di «interesse alimentare e agrario»;
   b) all'articolo 7, valuti la Commissione l'opportunità di prevedere che l'aggiornamento del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e delle Linee guida nazionali per la conservazione in situ, on farm ed ex situ della biodiversità vegetale, animale e microbica di interesse agrario è adottato con decreto del Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, di concerto con il Ministero dell'Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare;
   c) all'articolo 10, valuti la Commissione l'opportunità di fare riferimento alle forme di inquinamento genetico più che a forme di contaminazione da organismi geneticamente modificate coltivati in violazione Pag. 22dei divieti stabiliti ai sensi delle disposizioni vigenti;
   d) all'articolo 10, valuti la Commissione l'effettiva opportunità di alimentare il Fondo per la tutela della biodiversità agraria e alimentare con risorse pubbliche, stante che solo una quota parte, del Fondo medesimo, pari al 5 per cento, è alimentata con i proventi delle sanzioni pecuniarie relative ai reati ambientali;
   e) all'articolo 10, valuti la Commissione l'opportunità di chiarire a quali reati si faccia riferimento con il richiamo ai «reati ambientali».

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare. Nuovo testo della proposta di legge C. 348 Cenni e C. 1162 Verini.

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La VIII Commissione,
   esaminato il disegno di legge recante «Disposizioni per la tutela e la valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare», per quanto di competenza;
   posto che il provvedimento intende regolare e armonizzare, a livello nazionale, il sistema di tutela e valorizzazione della biodiversità agraria e alimentare, attraverso l'istituzione dell'Anagrafe nazionale, Rete nazionale, Portale nazionale e Comitato permanente per la biodiversità agraria e alimentare, al fine, tra l'altro, di facilitare lo scambio di informazioni presenti a livello locale e la condivisione delle conoscenze;
   posto che, altresì, il provvedimento intende regolare le modalità di aggiornamento del Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo e delle Linee guida nazionali per la conservazione della biodiversità agricola e alimentare;
   considerato che, sebbene l'istituzione di un sistema nazionale di tutela delle risorse genetiche locali, a rischio di estinzione o erosione genetica, e di raccordo con le numerose realtà regionali sia un elemento indispensabile per attuare azioni a tutela e conservazione dell'intero territorio rurale nazionale, il provvedimento in esame tende a creare un sistema eccessivamente articolato e centralizzato, che finisce per penalizzare l'aspetto più «tecnico» riguardante la messa a punto di strumenti e azioni volti a limitare i fenomeni di spopolamento e a preservare il territorio da inquinamento genetico e perdita del patrimonio genetico;
   posto che, nello specifico, la previsione di istituire un'Anagrafe e un Portale nazionali, presso il Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, appare più funzionale alla creazione di strutture ed organismi, e che le funzioni di banca dati, monitoraggio e diffusione potrebbero essere svolte dalla stessa Anagrafe – tanto più considerato che dal funzionamento di tali organismi derivano oneri stimati in circa 440.000 euro –. Stessa perplessità concerne il Comitato per la biodiversità agraria e alimentare, che sostituisce il Comitato permanente per le risorse genetiche istituito nel 2009;
   posto che, inoltre, le definizioni introdotte, formulate in modo piuttosto generico, si prestano ad essere interpretate in modo non univoco ed inappropriato; tuttavia, tale proposta rappresenta un primo elemento nella regolamentazione della conservazione e dell'uso sostenibile delle risorse fitogenetiche per l'alimentazione e l'agricoltura,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   si valuti l'opportunità di implementare il provvedimento tenendo conto dei 6 obiettivi della «Strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2020», il cui obiettivo Pag. 24principale è la fine della perdita della biodiversità e dei servizi eco sistemici e la loro conseguente ricostruzione;
   si valuti l'opportunità di promuovere nelle diverse regioni italiane la redazione di una Lista Rossa – su esempio di quello mondiale richiesta dall'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura –, come strumento utile da condividere, a livello nazionale, per avere una visione d'insieme delle priorità d'intervento e per monitorare, successivamente, lo stato di salute dei luoghi;
   si valuti l'opportunità di prevedere l'incentivazione, nell'ottica della promozione di progetti innovativi, già previsti dal provvedimento in parola, a «forme sostenibili di agricoltura, alla luce delle considerazioni relative ai cambiamenti climatici» (articolo 2 del Protocollo di Kyoto);
   si valuti l'opportunità, nell'ottica di un avvicinamento dei giovani al mondo agricolo, di implementare la diffusione delle informazioni relative all'accesso ai fondi europei disponibili e alle modalità di utilizzo.

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ALLEGATO 3

Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2014, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi. Atto n. 112.

PROPOSTA DI PARERE ALTERNATIVA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO 5 STELLE

  La VIII Commissione,
   esaminato l'atto del Governo n. 112, recante «Schema di decreto ministeriale concernente il riparto dello stanziamento iscritto nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno 2014, relativo a contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi»;
   considerato che già nel 2013 le risorse assegnate ai sensi del comma 40 dell'articolo 1 della legge 28 dicembre 1995, n. 549, erano state giudicate inadeguate e la Commissione ambiente, nel proprio parere, espresse la propria preoccupazione a proposito «dell'esiguità di tali stanziamenti e della loro insufficienza a garantire, come sarebbe necessario, l'ottimale funzionamento degli enti parco nazionali e delle aree marine protette, vale a dire di organismi che rappresentano una delle eccellenze italiane e che la Commissione giudica fondamentali, non solo per la tutela dell'ambiente e della biodiversità, ma anche per l'affermazione di un nuovo modello di sviluppo locale sostenibile, incentrato sulla tutela e valorizzazione della natura, delle attività economiche e delle tradizioni di cui sono espressione le comunità che vivono sul territorio, nonché sull'alleanza strategica e la collaborazione fra la cultura e la sensibilità ambientale con il coinvolgimento dei rappresentanti delle istituzioni locali e degli stakeholder»;
   considerato che, nel medesimo parere, la Commissione affermò «la necessità che il Governo provveda ad inserire già nel disegno di legge di stabilità per il 2014 che si appresta a presentare al Parlamento, specifiche disposizioni dirette a garantire ulteriori risorse a favore delle aree protette»;
   considerato che il valore complessivo delle risorse del capitolo 1551 dello stato di previsione del bilancio dello Stato si è progressivamente ridotto a partire dal 2011, come evidenziato dalla seguente tabella:

Anno Milioni di euro
2011 6,16
2012 5,61
2013 5,87
2014 4,93
2015 4,38

(i dati del 2015 sono riferiti all'AC 2680, bilancio di previsione 2015)
   atteso che lo stanziamento da ripartire per il 2014 è pari a 4,93 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai 5,87 milioni di euro ripartiti nel 2013; la diminuzione dello stanziamento relativo al 2014 è conseguenza dell'accantonamento di 896.597 euro, intervenuto sullo stanziamento iniziale di 5.826.000 euro per il 2014, per effetto del decreto-legge n. 35 dell'8 aprile 2013, del decreto-legge n. 4 del 28 gennaio 2014 e del decreto-legge Pag. 26n. 66 del 24 aprile 2014; a parziale integrazione della riduzione del fondo operata dalle citate norme è stata richiesta una variazione in assestato del fondo pari ad euro 450.000; le risorse ripartite nel 2012 erano pari a 5,61 milioni di euro, mentre quelle del 2011 erano pari a 6,16 milioni di euro;
   valutato che questa riduzione ha comportato un corrispondente taglio delle somme assegnate agli Enti Parco e agli enti di gestione delle Aree Marine Protette per l'attuazione della Direttiva ministeriale del 21 ottobre 2013 «Direttiva agli enti parco nazionali e alle aree marine protette per l'indirizzo delle attività dirette alla conservazione della biodiversità» e dunque per la realizzazione delle azioni progettuali proposte alla luce della medesima direttiva, come evidenziato nella stessa relazione illustrativa del provvedimento;
   valutato, altresì, che una quota delle ridotte somme del capitolo 1551 vengono assegnate ai Parchi minerari, rispetto ai quali nella relazione illustrativa si legge che «sono in fase di avanzata definizione gli statuti per i Parchi tecnologico ed archeologico delle Colline metallifere grossetane e del Museo delle miniere dell'Amiata, mentre per quello dello Zolfo delle Marche permangono criticità gestionali e la mancanza di una governance definita» e dunque al di fuori di una logica programmatoria come quella dettata con la citata Direttiva ministeriale del 21 ottobre 2013, e dunque a prescindere da una effettiva impiego delle risorse assegnate per la realizzazione di attività dirette alla conservazione della biodiversità;
   considerato che il Governo, nella legge di stabilità 2015, a decorrere dall'esercizio finanziario 2015 ha ridotto di un milione di euro la spesa prevista dalla legge 14 febbraio 1994, n. 124, «Ratifica ed esecuzione della convenzione sulla biodiversità, con annessi, fatta a Rio de Janeiro il 5 giugno 1992» e di un milione di euro le risorse destinate agli enti parco;
   considerato, dunque, che con il presente atto, il Governo dimostra un'evidente indifferenza rispetto al problema rappresentato dalla necessità di rafforzare – attraverso l'indispensabile contributo di risorse pubbliche – le attività degli enti parco indirizzate alla realizzazione integrata di studi e progetti per la conservazione della biodiversità, conferma la tendenza, da lungo tempo in atto, a ridurre progressivamente gli stanziamenti a beneficio degli enti parco e dei gestori delle aree marine protette e ad utilizzare, almeno in parte, le somme stanziate fuori da ogni logica programmatoria assegnandole ad enti che operano ancora in mancanza di un adeguato quadro di regole e di appropriati meccanismi gestionali;
   considerata, dunque, l'evidente indifferenza del Governo – confermata dalla reiezione in Commissione degli emendamenti con cui si chiedeva il ripristino dei fondi tagliati – di fronte alla necessità di intervenire per garantire agli enti parco le risorse necessarie per la loro indispensabile azione di valorizzazione e tutela delle aree protette e della biodiversità e considerato che, invece, asseconda un inspiegabile trend discendente degli stanziamenti statali per la politica dei parchi,
  esprime

PARERE CONTRARIO.