CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 20 novembre 2014
340.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro. C. 2660 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione Attività produttive, commercio e turismo,
   esaminato il disegno di legge recante «Deleghe al Governo in materia di riforma degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro e delle politiche attive, nonché in materia di riordino della disciplina dei rapporti di lavoro e dell'attività ispettiva e di tutela e conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro» (C. 2660), nel testo comprendente gli emendamenti approvati dalla Commissione;
   esprimendo apprezzamento per l'impianto complessivo del provvedimento, in particolare per le disposizioni concernenti il riordino della normativa in materia di ammortizzatori sociali finalizzato ad assicurare, per la disoccupazione involontaria, tutele uniformi e legate alla storia contributiva dei lavoratori, a razionalizzare la normativa in materia di integrazione salariale ed a favorire il coinvolgimento attivo dei soggetti espulsi dal mercato del lavoro;
   esprimendo altresì apprezzamento per la finalità di procedere al riordino delle diverse forme contrattuali esistenti, delle quali si prevede l'esatta individuazione, affiancata alla promozione, in coerenza con le indicazioni europee, del contratto a tempo indeterminato come forma privilegiata di contratto di lavoro, e, con riferimento alle nuove assunzioni, l'introduzione del contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti in relazione all'anzianità di servizio;
   esprimendo infine apprezzamento per la finalità di procedere alla revisione e all'aggiornamento delle misure intese all'aggiornamento delle forme di conciliazione dei tempi di cura, di vita e di lavoro, considerandole fattori fondamentali per la modernizzazione dell'organizzazione aziendale e, quindi, per la competitività delle imprese;
   valutando in maniera convintamente favorevole le modifiche apportate nel corso dell'esame da parte della Commissione di merito, e in particolare quelle finalizzate a:
     salvaguardare gli interventi di cassa integrazione straordinaria anche in casi di crisi aziendali di grande rilievo ma che conservano margini di possibile ripresa della attività;
     chiarire le fattispecie del reintegro in caso di licenziamenti disciplinari;
     delimitare la possibilità di utilizzo dei sistemi di controllo a distanza, al fine di tutelare la dignità dei lavoratori e il loro diritto alla riservatezza,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) in relazione al riordino degli ammortizzatori sociali e all'introduzione di nuove fattispecie di sostegno in caso di disoccupazione, provveda la Commissione Pag. 95di merito a segnalare alla V Commissione e al Governo la necessità di individuare, nell'ambito del disegno di legge di stabilità, la dotazione finanziaria adeguata;
   b) in riferimento all'introduzione del contratto di lavoro a tutele crescenti connesso all'anzianità di servizio, valuti la Commissione di merito di prevedere correttivi che da un lato mirino a scoraggiare, in caso di partecipazioni a gare, posizioni di inopportuno vantaggio da parte di aziende che fruiscano degli sgravi contributivi dei quali si prevede l'introduzione rispetto ad aziende che non ne possano usufruire; e dall'altro, a prevedere misure di carattere sanzionatorio adeguate a scoraggiare comportamenti scorretti quali licenziamenti di lavoratori al termine del periodo di decontribuzione del relativo rapporto di lavoro;
   c) in relazione all'aggiornamento delle misure di conciliazione vita-lavoro, preveda la Commissione di merito di valorizzare la conciliazione vita-lavoro come principio fondamentale che guida il datore di lavoro, pubblico o privato, nell'esercizio del potere organizzativo dell'azienda, per consentire ai lavoratori e alle lavoratrici di accrescere il proprio benessere, alle imprese di ridurre i propri costi e di beneficiare di una maggiore produttività dei dipendenti e delle dipendenti nonché di incrementare le assunzioni e di sostenere l'occupazione.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01713 Basso: Progetto industriale relativo agli stabilimenti di Sestri Ponente e Finale Ligure di Piaggio Aero Industries.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La società Piaggio Aero Industries è una tra le più importanti aziende di produzione aeronautiche italiane. La stessa è stata destinataria di contributi pluriennali ai sensi della Legge 24 dicembre 1985 n. 808 a fronte di cinque programmi aereonautici di R&S approvati negli anni 2008 e 2009, poi adeguati per il proseguimento delle attività con i costi riguardanti gli anni 2010 e 2011. Le agevolazioni concesse nel periodo ammontano a circa 90 milioni di euro a fronte di costi sostenuti dall'azienda per 191,4 milioni di euro.
  Tali programmi hanno riguardato sostanzialmente attività di ricerca volta alla progettazione di sistemi di bordo, apparati per la sorveglianza e l'impiego militare e lo studio di nuove tecnologie motoristiche da utilizzare prevalentemente in ambito civile.
  Per lo sviluppo di quest'ultimo progetto gli investimenti complessivi ammontano a 9,8 milioni di euro complessivi nel periodo 2009-2011 consentendo alla società Piaggio Aero Industries S.p.A. di acquisire il necessario Know-how di progettazione per partecipare in maniera propositiva ad un futuro programma di sviluppo di nuove versioni di derivati da motori esistenti, anche attraverso la riprogettazione di componenti di motori attuali.
  Circa i contributi pubblici ai sensi della Legge 237/93 la società è stata beneficiaria per circa euro 27,2 milioni (di cui metà sotto forma di contributo a fondo perduto e metà a titolo di finanziamento agevolato al tasso dello 0,50 per cento), a fronte di un complesso ed articolato programma d'investimenti di oltre 100 milioni di euro, avente per oggetto la delocalizzazione dello stabilimento di Finale Ligure nel nuovo sito di Villanova d'Albenga.
  Allo stato attuale sono stati liquidati oltre euro 12,5 milioni a fronte di quattro stati di avanzamento lavori ad oggi presentati.
  Si evidenzia, inoltre, che il mercato di riferimento di Piaggio Aero ha subito un forte calo di volumi e di prezzi nell'ultimo quadriennio (-30 per cento consegne velivoli nel mercato della Business Aviation); la forte contrazione della domanda di velivoli P. 180 Avanti II ha generato pesanti ricadute economico finanziarie nel periodo 2009-13.
  Nel corso del 2013 è stato, quindi, messo a punto un nuovo piano industriale di rilancio e salvataggio che ha comportato una ricapitalizzazione in corso, da parte degli azionisti di riferimento, per un importo pari a 190 milioni di euro, un piano di ristrutturazione del debito bancario e un piano di investimento pari a 200 milioni di euro nel periodo 2013-16 a sostegno del rilancio industriale.
  Gli elementi essenziali del Piano riguardano:
   1) la diversificazione ed ampliamento della gamma prodotti con lo sviluppo di nuove piattaforme velivolistiche per missioni di pattugliamento, sorveglianza e controllo (ISR) sia pilotate che a pilotaggio remoto;
   2) il miglioramento e aggiornamento tecnologico del velivolo P. 180 Avanti II;
   3) lo sviluppo del business dei motori aeronautici attraverso l'implementazione Pag. 97delle produzioni esistenti ed anche l'acquisizione di importanti nuovi contratti con i primari operatori del segmento;
   4) il consolidamento delle attività produttive in un solo nuovo impianto industriale presso Villanova d'Albenga in fase di ultimazione, al fine di razionalizzare i processi e massimizzare la logistica;
   5) la focalizzazione sulle attività produttive ad alto valore aggiunto ed implementazione del ruolo di integratore di sistemi;

  I dati forniti dall'azienda evidenziavano tuttavia un notevole impatto di esuberi ed esternalizzazioni sul totale dell'organico impiegato, nelle attività interessate dalla razionalizzazione organizzativa. Il totale del personale coinvolto dalla razionalizzazione ammontava a 372 unità, su un totale di 1.309 addetti nel 2013.
  A seguito di un confronto serrato tra le Parti, in data 10 giugno 2014 presso il MiSE è stato siglato un accordo, nel quale la Piaggio si è impegnata a non procedere ad alcun licenziamento e, in alternativa, a ricorrere alla cassa integrazione per ristrutturazione. Con tale accordo, la società si è impegnata a realizzare nuovi investimenti per 135 milioni di euro in un settore a tecnologia avanzata.
  I lavoratori hanno altresì accettato il trasferimento nello stabilimento di Villanova di Albenga e l'azienda si è impegnata a mantenere attivo il sito di Sestri Ponente, dove si focalizza l'attività sul completamento del ciclo produttivo sulla manutenzione e sui servizi.
  In data 7 novembre è stato inaugurato il nuovo stabilimento della Piaggio a Villanova d'Albenga.
  Si segnala, infine, che la società Piaggio Aero ha presentato al Mise domanda di finanziamento a valere sulla legge 808/85 per un progetto di ricerca e sviluppo che riguarda le tecnologie abilitanti per la realizzazione di 2 velivoli a pilotaggio remoto (denominati P1HH e P2HH).
  Il progetto – che prevede investimenti complessivi per circa 82 milioni di euro – è in corso di esame da parte degli uffici competenti e sarà sottoposto successivamente alla valutazione del Comitato per lo sviluppo dell'industria aeronautica.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-02903 Tullo: Piano industriale e prospettive dell'azienda Esaote.
Interrogazione n. 5-03874 Basso: Stato della vertenza relativa all'azienda Esaote.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il 23 ottobre scorso, presso il Ministero dello sviluppo economico, si è svolto un ulteriore incontro con le parti coinvolte, inclusi i rappresentanti degli Enti Territoriali e le rappresentanze sindacali riguardante la situazione della Società Esaote. In tale sede è stato proseguito l'esame del progetto di riorganizzazione e ristrutturazione della stessa.
  I rappresentanti della società hanno specificato che l'azienda intende procedere nel processo di razionalizzazione ed efficientamento di tutte le strutture operative. Il progetto riorganizzativo, secondo la medesima società, coinvolge anche le attività di ricerca ed è rivolto a realizzare strutture in grado di migliorare l'efficacia della ricerca stessa, superando le attuali debolezze che non hanno consentito di raggiungere risultati apprezzabili negli ultimi anni.
  Per quanto attiene il sito di Genova, le attività produttive e i reparti ad essa collegati, la società ha rappresentato che gli interventi per il contenimento dei costi e il miglioramento della qualità possono essere perseguiti solo superando progressivamente la frammentazione del ciclo produttivo, oggi alimentato da troppi subfornitori.
  In questo quadro Esaote intende assegnare all’ unità di Firenze un ruolo primario per lo sviluppo e la produzione delle sonde. Inoltre si conferma la scelta di realizzare a Firenze una nuova struttura dedicata al mercato e alla logistica.
  A parere della stessa, infatti, il potenziamento delle sonde e la costituzione del customer center costituiranno opportunità di nuova occupazione, di ricollocazione per i dipendenti in esubero e/o che non possono trasferirsi a Genova.
  Per quanto riguarda i trasferimenti da Firenze a Genova previsti, la Società ha fatto presente che cercherà le soluzioni più idonee per agevolarli sia nel caso in cui siano disponibili a trasferirsi, sia nel caso contrario.
  Per quanto riguarda il sito di Genova Esaote ha l'obiettivo di rafforzare e razionalizzare le attività produttive in un'ottica di mantenimento delle stesse in loco; ciò verrà perseguito con l'esternalizzazione di una parte delle attività.
  La società ha inoltre ricordato che i problemi occupazionali potranno trovare una progressiva soluzione con una politica attiva del lavoro anche attraverso l'utilizzo degli ammortizzatori sociali e circa 40 dipendenti con il beneficio della mobilità potranno essere pensionabili.
  Le Organizzazioni sindacali hanno rinnovato la richiesta all'azienda di riconsiderare la propria posizione su trasferimenti e esternalizzazione, dando tuttavia la propria disponibilità a ricercare un accordo.Pag. 99
  Le Istituzioni presenti hanno confermato con forza la necessità di trovare un accordo in tempi brevi.
  In considerazione pertanto di quanto rappresentato dalla società, sembra esserci la volontà di Esaote di fare dell'Italia un punto focale. È un impegno tuttavia che richiede la disponibilità di tutti ad arrivare ad un accordo che contenga in modo chiaro questa prospettiva oltre al rafforzamento dei siti e degli altri impegni annunciati.
  In conclusione, la vertenza è ancora in corso ed è previsto un nuovo incontro presso il MISE entro la prima settimana di dicembre.
  Il Ministero sta seguendo con forte impegno la vicenda poiché Esaote è senza dubbio un'azienda di grande eccellenza tecnologica e patrimonio da salvaguardare.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-03481 Crippa: Partecipazione di Enea al programma di ricerca sullo shale gas promosso dalla European Energy Research Alliance (EERA).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento ai quesiti posti dall'interrogante, in particolare sul coinvolgimento dell'Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA) nel programma di ricerca sul gas di scisto dell'Alleanza Europea per la Ricerca sull'energia (EERA), si fa presente quanto segue.
  Il Joint Programme sullo shale gas di EERA intende «creare una piattaforma di ricerca sul potenziale, sull'impatto e sulla sicurezza delle attività di esplorazione e produzione di gas da scisto in Europa» e, considerando che il tema è sicuramente controverso a causa dell'impatto ambientale legato alle pratiche estrattive che richiedono il ricorso alla tecnica del fracking, lo studio intende fornire informazioni ed elementi utili per l'opinione pubblica e per le istituzioni nazionali ed europee chiamate a decidere sulle normative che regolano le attività produttive dello shale gas. Al progetto partecipano diversi partners, tra cui Università ed enti di ricerca, provenienti da 15 Stati membri dell'Unione Europea (Regno Unito, Danimarca, Francia, Germania, Belgio, Olanda, Polonia, Norvegia, Spagna, Portogallo, eccetera).
  Si evidenzia, inoltre, che in Italia non si ritiene possibile lo sfruttamento di «shale gas» a causa delle complesse caratteristiche geo-minerarie del territorio italiano e che, in base alle attuali conoscenze geologiche, non esistono sul territorio nazionale giacimenti di gas o olio da scisto di rilevanza commerciale.
  A conferma dell'indirizzo governativo in materia energetica, esplicitato nella SEN, si specifica infine che con l'articolo 38, comma 11-quater del decreto-legge 12 settembre 2014, n. 133 (cd «Sblocca Italia»), convertito con modificazioni dalla legge 11 novembre 2014, n. 164, è stata espressamente vietata «la ricerca e l'estrazione di shale gas e di shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari».
  Con gli ultimi atti normativi adottati il Governo italiano si è pertanto esposto in perfetta coerenza con quanto previsto dalla SEN.

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ALLEGATO 5

Interrogazione n. 5-03545 Crippa: Utilizzo delle somme erogate a soggetti distributori di energia per campagne informative a favore dell'efficienza e del risparmio energetico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione ai quesiti contenuti nell'atto riferisco quanto segue.
  Circa le operazioni comunicative, occorre anzitutto precisare che l'articolo 13, comma 6 del decreto interministeriale 20 luglio 2004 destinava il 50 per cento delle risorse di cui al comma 1 del medesimo articolo, alla copertura dei costi per un programma di campagne informative e di sensibilizzazione degli utenti finali eseguite dai distributori nel periodo 1o gennaio 2004-31 dicembre 2005 (poi prorogato al 31 dicembre 2007 dal decreto Ministeriale 22 dicembre 2006). Dette risorse erano ripartite tra i distributori stessi in relazione all'obiettivo posto in capo a ciascuno di essi. Più precisamente, con deliberazione 13 dicembre 2004, n. 213/04, l'Autorità per l'energia elettrica e il gas determinava gli obiettivi specifici per l'anno 2005 di risparmio di energia primaria per i distributori.
  Con nota del 1o marzo 2005 l'Autorità medesima comunicava che le risorse complessivamente disponibili per le attività di cui all'articolo 13, ammontavano a euro 17.014.030,73 e pertanto la quota destinata al finanziamento delle campagne informative ammontava a complessivi euro 8.507.015,365, che i Ministeri competenti (MiSE Ambiente) provvedevano successivamente a ripartire tra i distributori obbligati tenendo conto dei rispettivi obiettivi di risparmio per l'anno 2005.
  Si precisa che il 10 per cento delle suddette risorse veniva destinato al coordinamento tecnico del programma, anche al fine di assicurare il raccordo e l'armonizzazione con altre misure d'informazione e sensibilizzazione allo studio o avviate nel periodo di riferimento.
  Si rappresenta inoltre, come evidenziato anche nella delibera dell'Autorità richiamata dall'interrogante, che la proposta e successivamente il progetto operativo allora presentati da Enel Distribuzione, vennero valutati positivamente dalle Amministrazioni competenti e la valutazione di congruenza effettuata da Cassa Conguaglio per il settore elettrico (da ora CCSE), ai sensi della deliberazione 235/2005, sulla relazione delle attività svolte dal distributore negli anni 2005 e 2006 e trasmessa all'Autorità e ai Ministeri competenti il 22 giugno 2007, diede anch'essa esito positivo.
  In merito al tema dei contributi di cui al secondo punto, in primis occorre precisare che l'erogazione del contributo, ove avvenuta, è stata effettuata non a «pioggia», ma in base ad una precisa ripartizione delle risorse disponibili tra i distributori in funzione degli obiettivi specifici per l'anno 2005 di risparmio di energia primaria per ciascuno, così come definiti dall'Autorità ai sensi dell'articolo 4 del decreto interministeriale 20 luglio 2004. Secondo quanto rendicontato da CCSE, l'acconto è stato percepito da ENEL distribuzione, previa positiva valutazione di coerenza del progetto operativo con il progetto originariamente presentato, espresso dai Ministri competenti, nella misura di euro 1.702.200,00. Successivamente, in data 22 luglio 2007 CCSE ha trasmesso all'Autorità la valutazione di Pag. 102congruità delle spese sostenute da ENEL in relazione alle campagne informative attuate.
  A fronte della delibera dell'Autorità 338/2014/R/EFR che ha autorizzato il saldo, CCSE il 30 ottobre scorso, ha disposto l'erogazione, in favore dell'ENEL, dell'importo di conguaglio spettante, pari a euro 4.430.739,30. Per quanto attiene agli altri distributori, la CCSE non ha erogato risorse. Non sussiste, quindi, ad oggi, la necessità di recupero di fondi erogati.
  In riferimento ai criteri adottati per le valutazioni pregresse, si ritiene che la CCSE abbia attuato quanto previsto ai sensi dell'articolo 13, comma 8 del decreto interministeriale 20 luglio 2004 e tenendo conto, altresì, sia dei criteri forniti dai Ministeri competenti che dall'AEEGSI, in particolare con la deliberazione 235/2005.
  Circa la natura del meccanismo, si ribadisce che, come previsto esplicitamente dall'articolo 13, comma 6 del decreto interministeriale 20 luglio 2004, il programma di informazione sull'efficienza negli usi finali, posto obbligatoriamente in essere dai distributori obbligati, copriva il periodo 1o gennaio 2004-31 dicembre 2007. Si tratta di una misura attivata una tantum e non risultano altre iniziative di tal genere attivate nel periodo successivo o comunque in corso.
  Circa le aspettative del Governo sulla criticità evidenziata, s'informa che non sono stati erogati ulteriori acconti.
  Rispetto ai programmi e sulle attività svolte, oggetto della rendicontazione progettuale della CCSE, è da precisare che la valutazione di congruità effettuata da CCSE ai sensi della citata delibera 235/2005, ha evidenziato che la campagna informativa è stata posta in essere da ENEL Distribuzione negli anni 2005-2006, conformemente con le indicazioni e i criteri fissati dai Ministeri competenti e dall'Autorità.
  Con riferimento poi all'evoluzione della componente uc7 e alle sue modalità di utilizzo e assegnazione dei fondi, c’è da dire quanto segue. La componente UC7 alimenta il «conto oneri derivanti da misure e interventi per la promozione dell'efficienza energetica negli usi finali di energia elettrica» utilizzato per il finanziamento d'interventi di gestione e controllo della domanda di energia realizzati conformemente alle deliberazioni dell'Autorità nonché: gli oneri sostenuti da per l'attività a supporto della valutazione e della certificazione dei risparmi energetici; gli oneri sostenuti dalle imprese distributrici per l'attuazione del programma di campagne informative e di sensibilizzazione a supporto dell'efficienza energetica negli usi finali eseguite dai distributori; gli oneri relativi al conseguimento degli obiettivi di efficienza energetica; gli oneri sostenuti dalla Cassa per l'esecuzione delle attività a essa assegnate in materia, ai sensi del testo integrato delle disposizioni dell'AEEGSI per l'erogazione dei servizi di trasmissione e distribuzione dell'energia elettrica (Periodo di regolazione 2012-2015).

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ALLEGATO 6

Interrogazione n. 5-03892 Ginefra: Prospettive produttive della fabbrica metalmeccanica BFM Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In relazione ai quesiti contenuti nell'atto riferisco quanto segue.
  La Bari Fonderie Meridionali S.p.A. (BFM) è stata fondata nel 1961 con il nome di Breda Fucine Meridionali S.p.A. nell'ambito delle iniziative per lo sviluppo industriale del Sud Italia.
  Ancora oggi la BFM è la più grande fonderia nell'Italia Meridionale con un'area di oltre 130.000 metri quadrati ed una produzione rinomata di cuori fusi di acciaio al manganese per scambi ferroviari, ma anche nota per la produzione di getti speciali per altri impieghi, prevalentemente per il settore della lavorazione del petrolio e del gas naturale.
  Come riferito dall'interrogante, da aprile 2012 la BFM fa parte della holding DT, produttore ceco delle strutture di scambi ferroviari e tranviari.
  Per quanto concerne eventuali provvedimenti giudiziari d'interesse per la BFM, è stato sentito il Ministero di Grazia e Giustizia, dal quale si è appreso esclusivamente che delle vicende se ne sta occupando il Tribunale di Bari, IV Sezione Civile, a seguito dell'istanza di concordato preventivo in bianco.
  Al momento non ci sono tavoli aperti presso il Ministero dello Sviluppo Economico, ma, il Mi.S.E. ovviamente da la propria disponibilità, ove richiesto, a collaborare all'attivazione di un tavolo riguardante la situazione sopra illustrata nella sede istituzionale più appropriata.