CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 6 novembre 2014
330.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) – C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 – C. 2680 Governo.

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione,
   esaminati lo stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017, nonché le parti connesse del disegno di legge di stabilità per il 2015;
   premesso che il disegno di legge di stabilità pur confermando nel medio termine gli obiettivi di consolidamento dei saldi di finanza pubblica, quest'anno reca un impianto di carattere espansivo il quale appare tanto più opportuno in considerazione della persistente gravità della crisi economica;
   ritenuto che in tale prospettiva appare opportuno il differimento del conseguimento dell'obiettivo del pareggio strutturale di bilancio, poiché una manovra di finanza pubblica più rigorosa avrebbe inevitabilmente contribuito a peggiorare la condizione economica del Paese;
   considerato che i provvedimenti del Governo recano importanti interventi a favore del settore dell'istruzione, il quale, nonostante alcune misure di contenimento di specifiche voci di spesa, registra, complessivamente, un incremento delle risorse finanziare;
   ritenuto in particolare che il disegno di legge di stabilità prevede lo stanziamento di 1 miliardo di euro nel 2015 e di 3 miliardi a decorrere dal 2016 per la realizzazione del piano «La Buona scuola», il quale costituisce un essenziale intervento strategico per il miglioramento della qualità del sistema scolastico, nonché lo stanziamento di 200 milioni di euro dal 2015 a favore delle scuole paritarie;
   considerata la necessità di escludere dal Patto di stabilità interno le risorse per l'edilizia scolastica degli istituti degli enti locali e la stabilizzazione del personale precario delle scuole per l'infanzia;
   sottolineata la criticità della proroga del blocco degli incrementi stipendiali nel pubblico impiego, la quale, riferita al comparto scuola, determina oltre ad una generale questione di legittimità derivante dal perdurare di tale regime che dovrebbe, viceversa, essere temporaneo ed eccezionale, una specifica problematicità dovuta al livello medio stipendiale degli insegnanti della scuola italiana il quale è significativamente inferiore ai livelli medi europei;
   segnalata inoltre l'esigenza che la disciplina limitativa delle sostituzioni dei collaboratori scolastici e personale ATA, in caso di assenze brevi, sia comunque coordinata con la necessità imprescindibile di assicurare l'apertura delle scuole e, con specifico riferimento alle scuole dell'infanzia e del primo ciclo, la sorveglianza degli alunni;Pag. 127
   considerata l'opportunità che la revisione delle dotazioni organiche del personale amministrativo, tecnico ed ausiliario della scuola sia coordinata con l'effettivo avanzamento della digitalizzazione dei processi amministrativi affidati alle segreterie scolastiche;
   apprezzato che, tra i nuovi stanziamenti, è presente l'incremento del Fondo per il finanziamento ordinario delle università, per 150 milioni di euro, a decorrere dal 2015, al fine di aumentare la quota premiale;
   segnalata con preoccupazione tuttavia la previsione, per le Università e per gli enti di ricerca, di una consistente riduzione delle spese per l'acquisto di beni e servizi che, pur motivata dall'esigenza condivisa di spending review, rischia di costituire un ostacolo all'autonomia costituzionalmente garantita di queste istituzioni e un effettivo intralcio alle loro attività didattiche e di ricerca che, per la loro natura, abbisognano di grande flessibilità e prontezza, anche per rispondere alla competizione internazionale;
   considerate positivamente le misure dirette ad agevolare gli investimenti delle imprese in attività di ricerca e sviluppo, si segnala tuttavia il progressivo assottigliamento del sostegno alla ricerca di base, la quale rischia di essere compromessa dalla soppressione di una quota riservata alla stessa ricerca di base nell'ambito del Fondo per gli Investimenti nella Ricerca Scientifica e Tecnologica originariamente prevista, quando invece questo tipo di ricerca è un aspetto irrinunciabile dell'attività universitaria e pubblica oltre ad essere lo strumento fondamentale per ogni significativo progresso culturale, scientifico e tecnologico;
   segnalata con preoccupazione l'ulteriore forte riduzione percentuale del fondo di funzionamento delle istituzioni AFAM che colpisce il sistema delle accademie e dei conservatori statali in un momento in cui deve confrontarsi anche con il venir meno del sostegno economico finora offerto delle amministrazioni provinciali,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti condizioni:
   1. Con riferimento alle risorse stanziate per l'attuazione del Piano «La Buona Scuola» devono essere previste misure idonee a garantire che l'intervento realizzi gli obiettivi di miglioramento della qualità dell'offerta formativa, prevedendo, in particolare, che l'immissione in ruolo del personale precario sia accompagnata da meccanismi in grado di assicurare il necessario grado di competenze dei docenti, anche con l'attuazione di un piano nazionale di formazione del personale in servizio, in vista delle sfide che il sistema scolastico deve affrontare;
   2. nell'ambito del predetto Piano, sia prevista l'attuazione del cosiddetto «organico funzionale» per ciascun istituto, che consenta di assegnare alle scuole risorse aggiuntive per far fronte anche ad altre funzioni, quali quelle dei docenti con funzioni vicarie dei dirigenti, e quelle dei docenti addetti alla vigilanza delle sezioni staccate o delle sedi coordinate delle scuole, nonché il coordinamento periferico delle attività scolastiche di educazione fisica;
   3. sopprimere il comma 6, dell'articolo 28, poiché l'eliminazione della possibilità di collocare fuori ruolo docenti e dirigenti scolastici per assegnazioni presso associazioni professionali ovvero enti operanti nel campo delle tossicodipendenze e della formazione e ricerca educativa e didattica, rischia di pregiudicare un'attività essenziale che è parte integrante dei compiti e delle funzioni della stessa scuola;
   4. sia modificato il comma 19 dell'articolo 28, al fine di eliminare la natura onorifica dell'incarico di Presidente delle istituzioni di Alta formazione artistica e musicale, la quale risulta incompatibile con le delicate responsabilità che attengono a tali incarichi;Pag. 128
   5. con riferimento allo stralcio delle disposizioni di cui all'articolo 28, comma 24 (relativo alle risorse destinate all'INVALSI, agli istituti superiori degli studi musicali e alle Accademie delle belle arti), commi 26 e 27 (relativo ad un programma straordinario di reclutamento di personale da parte dell'INVALSI) provveda la Commissione a prevedere meccanismi che possano comunque garantire il soddisfacimento delle essenziali esigenze amministrative alle quali erano finalizzate le disposizioni;
   6. inoltre, con riferimento alla norma stralciata di cui all'articolo 28, comma 23, la quale interviene sui meccanismi di controllo contabile sull'utilizzo, da parte delle scuole, di risorse provenienti dal PON istruzione, sia definito un intervento compatibile con il contenuto proprio della legge di stabilità, al fine di non pregiudicare la possibilità di utilizzare risorse di provenienza comunitaria;
   7. sia ripristinato il finanziamento di 10 milioni di euro originariamente previsto dall'articolo 28, comma 25, poi stralciato, destinato al potenziamento e alla valorizzazione dell'alta formazione artistica, musicale e coreutica, mantenendolo per 8 milioni alle destinazioni previste, includendovi anche la ricerca e il dottorato di ricerca, e trasferendo 2 milioni di euro sul fondo di funzionamento delle istituzioni AFAM, con destinazione vincolata, a spese in conto capitale per la messa in sicurezza degli edifici e per la tutela e valorizzazione dei patrimoni artistici;

  e con le seguenti osservazioni:
   a) sia definitivamente chiarita l'esatta portata tecnica dell'articolo 28, comma 28, in direzione dell'auspicabile massima liberalizzazione possibile dell'assunzione di ricercatori universitari a tempo determinato, visto che il perdurante blocco parziale del turnover sta portando ad un rapidissimo depauperamento delle forze docenti universitarie di ruolo e, contemporaneamente, ad un mancato futuro ricambio, dovuto alla chiusura di quasi ogni possibilità di lavoro di ricerca per i giovani più preparati, la maggior parte dei quali finisce con l'abbandonare la carriera scientifica o con lo scegliere di percorrerla all'estero, intervenendo anche sulle norme che limitano la durata dei contratti per lo svolgimento a tempo determinato di attività di ricerca;
   b) sia valutata la possibilità di rivedere le norme di blocco parziale del turnover del personale di ruolo delle università e degli enti pubblici di ricerca per evitare che sia ulteriormente indebolito il settore dell'alta formazione e della ricerca, rischiando seriamente di ridurre, anche nel lungo periodo, la competitività del sistema Paese;
   c) sia ripristinato il finanziamento della ricerca di base destinandole una quota prefissata del Fondo per gli Investimenti nella Ricerca Scientifica e Tecnologica;
   d) siano attentamente riviste le norme riguardanti le indennità di presidenti, direttori e consiglieri di amministrazione delle istituzioni AFAM e dei componenti degli organi degli enti pubblici di ricerca, in modo da rispettare i previsti risparmi di spesa garantendo al contempo il mantenimento dell'alta qualità culturale e professionale di persone che assumono importanti e delicate responsabilità amministrative, eventualmente rivedendo anche la norma di esclusione del personale in quiescenza disposta recentemente dal decreto-legge n. 90 del 2014.

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ALLEGATO 2

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) – C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 – C. 2680 Governo.

Tabella n. 13: Stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo, per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione,
   esaminati lo stato di previsione del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017, nonché le parti connesse del disegno di legge di stabilità per il 2015;
   premesso che il disegno di legge di stabilità, pur prevedendo misure di riduzione delle spesa, cerca di contenere gli effetti negativi sulla operatività del settore dei beni culturali attraverso la previsione di interventi mirati,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti condizioni:
   1. al fine di garantire la necessaria organicità e la stabilità degli interventi per la tutela del patrimonio culturale, anche in considerazione del fatto che il meccanismo di finanziamento previsto dalla legge n. 289 del 2002 (legge finanziaria per il 2003), non è riuscito sinora a garantire un adeguato flusso di risorse, sia istituito un apposito Fondo per la tutela del patrimonio culturale destinato a finanziare programmi triennali di intervento;
   2. sia incrementata la quota di risorse derivanti dai proventi delle giocate infrasettimanali del lotto destinata al finanziamento di interventi per la tutela del patrimonio culturale, che era stata oggetto di una significativa riduzione ai sensi della legge n. 244 del 2007 (legge finanziaria per il 2008);
   3. al fine di assicurare la possibilità per i musei di rilevante interesse nazionale di disporre di adeguato personale qualificato, siano elevate le risorse disponibili per le assunzioni a tempo determinato di giovani professionisti presso gli istituti e i luoghi della cultura statali previste dal recente decreto-legge n. 83 del 2014;
   4. al fine di incentivare la diffusione della lettura, agevolando nuovi modelli basati sulle ultime innovazioni tecnologiche, e di eliminare una ingiustificata disparità di trattamento, si preveda una modifica della disciplina fiscale al fine di chiarire che i libri elettronici siano sottoposti alla medesima disciplina prevista per i libri cartacei.

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ALLEGATO 3

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) – C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 – C. 2680 Governo.

Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione,
   esaminati lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017, limitatamente alle parti relative allo sport e al settore dell'editoria, nonché le parti connesse del disegno di legge di stabilità per il 2015;
   considerato che è in atto un processo profondo di trasformazione del settore dell'editoria in relazione all'affermazione di nuove tecnologie, nuovi prodotti e nuovi processi produttivi, si sottolinea la necessità di avviare un processo di revisione dei criteri e dei meccanismi di sostegno pubblico alle attività editoriali, il quale deve essere finalizzato a garantire la sostenibilità del processo di transizione del settore e che, pertanto, deve poter disporre di adeguate risorse,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 4

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) – C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 – C. 2680 Governo.

Tabella n. 3: Stato di previsione del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione,
   esaminati lo stato di previsione della spesa del Ministero dello sviluppo economico per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016, limitatamente alle parti di competenza, nonché le parti connesse del disegno di legge di stabilità per il 2015;
   ritenuta opportuna la riduzione dei proventi del canone da corrispondere alla concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo RAI, si segnala la necessità che tale riduzione non pregiudichi i livelli occupazionali dell'azienda,

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE.

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ALLEGATO 5

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015) – C. 2679-bis Governo.

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2015 e bilancio pluriennale per il triennio 2015-2017 – C. 2680 Governo.

Tabella n. 7: Stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI RELAZIONE DEI DEPUTATI SIMONE VALENTE, LUIGI GALLO, BRESCIA, VACCA, MARZANA, D'UVA E DI BENEDETTO

  La VII Commissione,
   esaminate, per le parti di competenza, la Tabella n. 7, recante lo stato di previsione per l'anno finanziario 2015, del disegno di legge C. 2680, recante «Bilancio dello Stato per l'anno finanziario 2015 e per il triennio 2015-2017», e le connesse parti del disegno di legge C. 2679-bis, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2015)»;
   per quanto concerne le materie di competenza della Commissione,
   premesso che:
    lo stato di previsione del MIUR, a legislazione vigente, reca, per lo stesso esercizio finanziario 2015, spese in conto competenza per 51.484,9 milioni di euro;
    rispetto alle previsioni assestate per l'esercizio finanziario 2014 – quali riportate nel disegno di legge di bilancio 2015 – si registra, all'esito di variazioni di segno opposto, una riduzione di euro 567,4 milioni;
    in particolare, lo stanziamento complessivo per la missione Istruzione universitaria – articolata in 3 programmi – pari, come si è visto, a euro 7.639,2 milioni, corrisponde al 14,8 per cento dello stanziamento del Ministero (-euro 232,1 milioni, pari a -2,9 per cento, rispetto all'assestamento 2014);
    inoltre, si segnala che lo stanziamento complessivo per la missione Ricerca e innovazione – ora articolata in unico programma – pari, come si è visto, a euro 2.038,7 milioni, (-euro 121,7 milioni, pari a -5,6 per cento, rispetto all'assestamento 2014);
    l'Italia conferma di essere dunque ancor molto lontana dalla media europea e dagli obiettivi indicati dagli organismi dell'Unione Europea in quanto a spesa pubblica per istruzione e ricerca;
   considerato che:
    l'articolo 3 del disegno di legge di stabilità istituisce nello stato di previsione del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca il Fondo per la realizzazione del Piano «La Buona Scuola», con la dotazione di 1 miliardo di euro per il 2015 e di 3 miliardi di euro dal 2016. Il Fondo è finalizzato, in via prioritaria, alla realizzazione di un piano straordinario di assunzione di docenti e al potenziamento dell'alternanza scuola-lavoro;
    gli articoli 17, comma 10, e 28, comma 16, dispongono, rispettivamente, Pag. 133dal 2015, un aumento delle risorse da destinare al Fondo per il finanziamento ordinario delle università (FFO, capitolo 1694) al fine di incrementare la quota premiale e una riduzione di risorse da destinare al medesimo Fondo in considerazione della razionalizzazione della spesa per acquisto di beni e servizi che le università dovranno conseguire;
    pertanto, a seguito del combinato disposto di tutte le previsioni normative citate, lo stanziamento per il 2015 – pari ad euro 6.815,2 milioni nel disegno di legge di bilancio, a legislazione vigente, – passerebbe ad euro 6.927,7, quindi senza variazioni significative;
    il comma 16 dell'articolo 28 prevede la riduzione del Fondo per il finanziamento ordinario (FFO) delle università per 34 milioni di euro nel 2015 e per 32 milioni di euro dal 2016;
    l'articolo 20, al comma 1, dispone la riduzione dei trasferimenti dal bilancio dello Stato in favore di enti e organismi pubblici indicati nell'allegato 6 al disegno di legge in esame, che per quanto riguarda il MIUR comporta un taglio di oltre 2 milioni di euro;
    le disposizioni di cui all'articolo 21, relative al blocco degli incrementi stipendiali nel pubblico impiego, penalizzano il personale del comparto scuola per oltre 350 milioni di euro;
    l'articolo 24 dispone la riduzione delle dotazioni di bilancio, sia in termini di competenza che di cassa, degli stati di previsione dei singoli Ministeri, in particolare per il MIUR si prevede una riduzione di 148,6 milioni per il 2015, 136,2 milioni per il 2016 e 136,2 milioni per il 2017;
    il comma 3 dell'articolo 27 opera riduzioni degli stanziamenti per le indennità di servizio all'estero del personale docente delle scuole italiane all'estero, infatti, l'autorizzazione di spesa per il personale in servizio nelle istituzioni scolastiche e culturali all'estero – è ridotta nella misura di 3,7 milioni per il 2015, e di 5,1 milioni a decorrere dal 2016;
    l'articolo 28 dispone in materia di tagli penalizzando il MIUR con una riduzione che si aggira intorno i 300 milioni di euro;
    i tagli di 180 milioni complessivi al FIS, agli organici ATA di oltre 2000 unità, l'abolizione degli esoneri e dei semiesoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici, l'eliminazione delle supplenze brevi pregiudicano il funzionamento degli istituti scolastici, già fortemente penalizzati dalle politiche degli ultimi governi;
   considerato che:
    le risorse stanziate dall'articolo 3 sono destinate alla realizzazione del progetto «La Buona Scuola» piuttosto evanescente, trattandosi di semplici dichiarazioni d'intenti, ancora oggetto di consultazione online e quindi per definizione suscettibile di modificazioni. Deve pertanto rilevarsi che il riferimento in legge di stabilità appare del tutto privo di portata normativa;
    le succitate risorse sono ben lontane dal rappresentare l'inversione di tendenza pubblicizzata dal Governo, poiché altro non sono che una compensazione dei forti tagli presenti anche in questa manovra finanziaria e che non portano al settore alcuna risorsa aggiuntiva;
    non si intravedono in legge di stabilità interventi capaci di rilanciare il settore e tantomeno di risolvere gli innumerevoli problemi che attanagliano il mondo dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
   rilevato che:
    risulta evidente la mancanza di volontà di superare i limiti di scelte politiche risultate fallimentari, come ad esempio la quota premiale prevista per le università. La legge di stabilità incrementa di 150 milioni le risorse destinate a questo scopo ma non interviene su un meccanismo Pag. 134di premialità basato su criteri che inevitabilmente penalizzano le università più deboli;
    si maschera ancora una volta l'intervento a sostegno delle scuole paritarie; il comma 9 dell'articolo 17 stanzia 200 milioni per un programma di interventi in materia di istruzione da definirsi con un decreto ministeriale da adottarsi previa intesa in Conferenza unificata ma la stessa relazione tecnica fa riferimento al finanziamento delle scuole non statali. Si tratta di una palese elusione del giudicato costituzionale, com’è noto nella sentenza n. 50 del 2008 la Consulta giudicò lesiva dell'autonomia legislativa e finanziaria delle Regioni la norma che attribuiva risorse vincolate; questo atteggiamento in linea con il recente decreto sblocca Italia che all'articolo 42 ha reso vano l'accordo, non ancora raggiunto, in sede di Conferenza di fatto confermando una scarsa attenzione al rispetto della competenze costituzionalmente stabilite;
   considerato infine che:
    tenuto conto che la legge di stabilità e di bilancio avrebbe dovuto altresì:
     prevedere interventi mirati a risolvere le problematiche relative al personale, all'edilizia scolastica, all'incremento del tempo pieno, alla lotta alla dispersione scolastica, all'innovazione tecnologica della didattica e degli ambienti di apprendimento, al potenziamento degli interventi per il diritto allo studio; nella consapevolezza che la scuola dovrebbe rappresentare uno dei più importanti fattori di crescita sociale e culturale del Paese;
     adottare iniziative concrete per rilanciare, anche economicamente, il sistema universitario italiano, modernizzando le università italiane con la digitalizzazione dell'offerta didattica, introducendo forme sistematiche di valutazione efficace dell'utilizzo di risorse, incentivi e disincentivi con fondi premiali aggiuntivi e non sostitutivi, nella consapevolezza che l'università deve essere un motore essenziale della mobilità sociale e della crescita sociale e culturale del Paese, nonché interventi finalizzati a ridurre la contribuzione universitaria che pesa come un macigno sugli studenti;
     reperire i fondi necessari al fine di favorire e di non penalizzare il comparto della ricerca, a partire da quella di base, con l'obiettivo di creare una nuova leva di giovani ricercatori e di investire su di essi come risorsa per modernizzare tanto il funzionamento delle istituzioni di ricerca quanto l'università, rendendola un motore essenziale della mobilità sociale e della crescita, e che rispetto a tali obiettivi il Governo dimostra di rimanere lontano da qualsiasi iniziativa concreta;
    per le ragioni illustrate in premessa,

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO.