CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 ottobre 2014
323.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO

Memoria depositata dal sottosegretario Gabriele Toccafondi, in merito allo «Schema di decreto ministeriale per il riparto del Fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca per l'anno 2014» (Atto del Governo n. 114).

  In merito alla questione relativa alla quota premiale, mi preme sottolineare che già nella relazione illustrativa dello schema di decreto viene chiarito che la previsione con la quale è stato stabilito di calcolare la quota premiale sull'assegnazione ordinaria si è resa necessaria a seguito dei pareri resi in data 9 aprile 2014 dalle competenti Commissioni Parlamentari sul decreto di riparto della quota premiale per l'anno 2013. Al riguardo, le Commissioni evidenziarono la necessità di individuare specifici criteri di riparto della quota premiale, rilevando la necessità di assicurare il carattere «aggiuntivo» delle risorse destinate alla stessa.
  In ragione di tali osservazioni, il provvedimento individua criteri e motivazioni di riparto della quota premiale per l'anno 2014, prevedendo l'attribuzione di una quota minima prevista per legge, pari al 7 per cento del fondo ordinario. Tale disposizione, che diversamente da quanto stabilito nel decreto FOE 2013 dispone di calcolare il 7 per cento della quota premiale esclusivamente sulla quota ordinaria, è stata adottata proprio in ragione dell'impossibilità di reperire, per il corrente anno, risorse aggiuntive da destinare alla quota premiale rispetto a quelle stanziate per il finanziamento del fondo ordinario, come richiesto nei predetti pareri. In tal modo è stata rispettata la previsione di una quota minima destinata al finanziamento premiale riducendo, nella misura minima consentita, le risorse destinate agli enti per il funzionamento ordinario e per specifiche progettualità (progetti straordinari, progetti bandiera e progetti a valenza internazionale) garantendo comunque il 100 per cento della quota ordinaria assegnata nell'anno precedente.
  Lo schema di decreto, inoltre, individua per quest'anno criteri e motivazioni di riparto della quota premiale, prevedendo una proposta di distribuzione tra gli enti elaborata dal Comitato di esperti per la politica della ricerca (CEPR) e basata rispettivamente: a) per una quota pari al 70 per cento sulla Valutazione della Qualità della Ricerca 2004-2010, b) per il restante 30 per cento sulla base di specifici programmi e progetti proposti in collaborazione tra gli enti, privilegiando quelli a favore di infrastrutture internazionali. Come si evince dalla relazione illustrativa, la successiva ripartizione delle somme, che saranno individuate in base ai predetti criteri, sarà effettuata con decreto del Direttore generale per il coordinamento, la promozione e la valorizzazione della ricerca.
  Tale decreto si limiterà a disciplinare le modalità procedurali concernenti la presentazione dei progetti da parte degli enti e a distribuire, previa valutazione del CEPR ed in base ai criteri già prefissati nel citato decreto FOE per l'anno 2014, le somme ai singoli enti beneficiari.
  Relativamente al coinvolgimento del CEPR, richiesto al pari delle questioni inerenti alle così dette «chiamate dirette» di cui all'articolo 13 del Decreto legislativo n. 213 del 2009, mi preme ricordare le ampie competenze riconosciute al Comitato dall'articolo 3 del Decreto legislativo n. 204 del 1998, il quale dispone che «il Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica affida ai membri del comitato o al comitato nella sua collegialità Pag. 57compiti di consulenza e di studio concernenti la politica e lo stato della ricerca, nazionale e internazionale».
  Rispetto al decreto con il quale è stato disposto il riparto della quota premiale per l'anno 2013, sottolineo che i criteri restano fissati con decreto del Ministro nello schema di decreto FOE 2014, mentre è la mera erogazione delle somme ad essere ripartita con decreto direttoriale.
  Infatti, è l'articolo 23 del decreto-legge n. 104 del 2013 a prevedere espressamente che i criteri e le motivazioni di assegnazione della quota premiale siano disciplinati con decreto del Ministro.
  La norma, infatti, dispone che «la ripartizione del fondo ordinario per gli enti di ricerca finanziati dal Ministero, di cui all'articolo 7 del decreto legislativo 5 giugno 1998, n. 204, è effettuata sulla base della programmazione strategica preventiva di cui all'articolo 5 del presente decreto, e considerando la specifica missione dell'ente nonché tenendo conto, per la ripartizione di una quota non inferiore al 7 per cento del fondo e soggetta ad incrementi annuali, dei risultati della valutazione della qualità della ricerca scientifica condotta dall'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) e di specifici programmi e progetti, anche congiunti, proposti dagli enti. I criteri e le motivazioni di assegnazione della predetta quota sono disciplinati con decreto avente natura non regolamentare del Ministro».
  Il citato dettato legislativo fa parte della più ampia disposizione, l'articolo 23 appunto, rubricato «Finanziamento degli enti di ricerca» nel quale viene disciplinato il riparto del fondo ordinario per il funzionamento degli enti di ricerca (FOE) ed all'interno di tale riparto anche la quota premiale.
  In ragione di ciò, anche alla luce di un'interpretazione sistematica della predetta disposizione, non può ritenersi difforme dal dettato legislativo l'inserimento dei criteri e delle motivazioni di riparto della quota premiale nel medesimo decreto ministeriale predisposto per il riparto del FOE, come nel caso in esame. Tale scelta, che garantisce la natura ministeriale della determinazione dei criteri e la relativa valutazione da parte delle competenti Commissioni parlamentari consentirà di semplificare la procedura di definizione della quota premiale, evitando il passaggio di due decreti (quello FOE ed il successivo decreto premiale) alle Commissioni Parlamentari.
  Circa le motivazioni per le quali non sono state reperite risorse aggiuntive rispetto al FOE per le grandi infrastrutture nazionali ed internazionali di ricerca, ritengo opportuno sottolineare, come già riportato nella relazione illustrativa dello schema di decreto, che l'impossibilità di tale reperimento è da attribuirsi al mancato accoglimento di una espressa istanza formulata dal MIUR in occasione della definizione dei provvedimenti di finanza pubblica.
  Nello specifico fu sollevata la necessità e l'urgenza di ottenere sul capitolo di bilancio del FOE ulteriori risorse aggiuntive a legislazione vigente, al fine di incrementare gli stanziamenti per la premialità e la progettualità degli Enti Pubblici di Ricerca, nonché per il loro funzionamento ordinario, senza però alcun esito. Inoltre, evidenzio che anche per l'anno finanziario 2015, il MIUR ha richiesto in sede di predisposizione della legge di stabilità una quota aggiuntiva ad incremento del FOE per i fini predetti.
  Relativamente agli Enti non vigilati dal Miur che potrebbero beneficiare della somma di 500 mila euro per l'assunzione di ricercatori, occorre evidenziare che a partire dallo scorso anno è stato previsto che sul capitolo 7236 confluissero i fondi di cui alla legge n. 350 del 2003.
  Trattasi, in particolare, di oneri finanziari relativi alle assunzioni di ricercatori effettuate da alcuni enti di ricerca tra i quali anche tre enti non vigilati dal Miur ossia ISPRA, INEA ed ENEA: per questi ultimi l'importo complessivo da assegnare annualmente è pari ad euro 534.000,00.
  L'articolo 2 del decreto di riparto del FOE per l'anno 2013 non conteneva, diversamente dallo schema di decreto per l'anno 2014, alcuna previsione espressa in merito a questi oneri finanziari, pertanto Pag. 58è stato sollevato il problema di come siano stati pagati nell'anno 2013 e se siano stati sacrificati i fondi destinati agli enti vigilati dal Miur nel decreto FOE 2013.
  Su tale problematica per l'anno 2013 la soluzione è stata la seguente: non sono stati ridotti i fondi destinati dal decreto FOE del 2013 agli enti vigilati dal Miur ma sono state utilizzate parte delle somme conservate in bilancio, alla lettera f) provenienti dalla finalizzazione dell'importo originariamente destinato al progetto bandiera «Super B factory», che è stato rimodulato alla luce della valutazione effettuata da una Commissione nominata ad hoc.
  Nello specifico il Miur ha recuperato la somma dei 534.000,00 euro da tale conservazione senza ridurre nessuno degli importi assegnati agli enti beneficiari del decreto FOE 2013.
  Per l'anno 2014 i medesimi enti verranno correttamente finanziati tramite decreto di riparto FOE per un importo pari ad euro 534.000,00 destinato alle finalità di cui alla legge n. 350 del 2003.
  In merito alle considerazioni per le quali l'INGV e l'Istituto Italiano Studi Germanici hanno ricevuto, rispettivamente, il 105,7 ed il 177 per cento della quota assegnata al 2013, a fronte di una media di 101,5 per cento degli altri enti, preciso che relativamente all'INGV, tale incremento per l'anno 2014, è il risultato di un'assegnazione pari a 2.000.000 di euro disposta dall'articolo 24 del decreto- legge n. 104 del 2013, che ha autorizzato l'INGV ad assumere, nel quinquennio 2014-2018, complessive 200 unità di personale. Relativamente all'Istituto Italiano di Studi germanici, invece, sottolineo che nel corso degli ultimi anni il medesimo ente ha subito notevoli riduzioni passando da una quota complessiva dell'anno 2006 pari ad euro 800.000,00 ad una quota del 2013 pari ad euro 659.842,00. Per tale motivazione, al fine di garantire la sopravvivenza dell'Ente e la prosecuzione delle attività di ricerca ad esso correlate si è ritenuto di attribuire per l'anno 2014 la somma di euro 1.167.833.
  Sulla richiesta di valutare, in assenza delle condizioni temporali per la predisposizione in tempo utile degli atti per l'attribuzione della quota premiale, una riduzione della stessa entro i limiti di legge per renderla disponibile nell'esercizio 2013 distribuendola pro-quota agli enti che hanno subito il taglio del 5 per cento, preciso che la predetta quota relativa all'anno 2013 è stata già distribuita.
  Relativamente, poi, al Programma nazionale di ricerca (PRN) e alle motivazioni per le quali lo stesso non sia a tutt'oggi disponibile, mi preme evidenziare sia che in data 31 gennaio 2014 ne è stata pubblicata una prima bozza (rappresentata da slides) sul sito della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sia che il lamentano ritardo è da attribuirsi a due specifiche motivazioni.
  In primo luogo, al cambio di Governo. In secondo luogo, alla necessità di adeguamento ed armonizzazione del PNR con la rinnovata programmazione europea.
  Sottolineo, quindi, che il Programma a breve effettuerà il passaggio al CIPE per poi essere presentato in Consiglio dei Ministri, così come prevede il prescritto iter procedimentale.
  Inoltre, in merito al FOE 2015, non posso che associarmi all'auspicio di un incremento, come voi sollecitate, tuttavia, esso non è oggetto dell'odierno parere. In ogni caso, in riferimento al FOE 2014, in risposta a una precisa indicazione delle Commissioni, si è operato in modo tale che la quota «ordinaria» al netto della quota «premiale» non fosse inferiore a quella dello scorso anno e, in molti casi, la superasse.
  In riferimento alle quote assegnate per le chiamate straordinarie ex articolo 13 del Decreto legislativo 213/2009, mi preme sottolineare come esse sono sempre assegnate per intero, senza residui.
  È condivisibile e, quindi, è da considerarsi già introdotta la precisazione secondo cui l'assegnazione del 30 per cento della quota premiale è destinata «anche» a specifici programmi e progetti proposti in collaborazione fra gli enti, e non esclusivamente ad essi.Pag. 59
  Voglio precisare, altresì, che nel Decreto Direttoriale di interpello per i progetti a valere sul «premiale» saranno introdotti tutti i termini richiesti, la pubblicità degli atti del CEPR e le relative motivazioni di assegnazione nonché il numero di progetti presentabili.
  Per gli Enti cosiddetti «senza VQR» sarà direttamente chiesto al CEPR che tipo di valutazione privilegiare.
  Sul progetto del CCNS dalle informazioni ricevute dagli uffici risulta che il Consorzio non abbia presentato (neppure per il tramite del CNR) alcun rendiconto della somma assegnata lo scorso anno pari a 4,6 mln di euro. In sede di razionalizzazione delle spese dei progetti internazionali/infrastrutturali nel FOE 2014, pertanto, in questo come in altri casi di nuovi progetti non sufficientemente motivati, il Ministero ha ritenuto di cassare le proposte. Nel caso specifico, tuttavia, il valore intrinseco del progetto, se documentato mediante apposita richiesta, può tranquillamente essere finanziato sul Fondo FISR residuo del 2013 da portarsi all'attenzione del CIPE prima della fine dell'anno. Tale soluzione garantirebbe eventualmente un finanziamento congruo ed eviterebbe, nel contempo, il ricorso a «tagli lineari» sui progetti attualmente finanziati sul FOE 2014.