CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 22 ottobre 2014
320.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Risoluzione n. 7-00338 Spadoni: Sul rispetto dei diritti dell'infanzia e delle donne in Iraq in riferimento alla questione delle spose bambine.

PROPOSTA DI RIFORMULAZIONE PRESENTATA DAL RAPPRESENTANTE DEL GOVERNO

  La III Commissione,
   premesso che:
    la Jaafari personal status law, dal nome del sesto Imam a cui la legge si ispirerebbe, è attualmente in discussione nel Parlamento iracheno;
    la legge ha lo scopo di abbassare l'età matrimoniale per le bambine dai 18 ai 9 anni, legalizzare lo stupro familiare e portare a numerose restrizioni che ridurrebbero le donne in un vero e proprio stato di segregazione, come la custodia in automatico dei figli all'uomo in caso di divorzio;
    attualmente in Iraq l'età legale minima per il matrimonio è di 18 anni senza il consenso dei genitori, ma scende a 15 anni con l'approvazione di un tutore;
    la nuova norma, che estende l'età del divorzio a iracheni con non meno di 8 anni e 8 mesi (conto derivante dalle particolarità del calendario islamico), introduce di fatto la possibilità di legarsi in matrimonio sin da quella tenera età;
    la percentuale di coppie con sposi minorenni è salita dal 15 per cento del 1997 al 25 per cento del 2011;
    molti considerano la legislazione ora vigente in Iraq una delle più avanzate e progressiste del Medio Oriente sui diritti delle donne in materia di matrimonio, eredità e custodia dei figli, ma i difensori della proposta, a partire dallo stesso Ministro della giustizia Hassan al-Shammari pro tempore (aderente al partito Fadhila), sostengono che la legge attuale violi il codice della sharia;
    secondo l'ONU le spose bambine sarebbero circa 60 milioni, molte delle quali vivrebbero proprio in Medio Oriente;
    il progetto di legge in questione è stato già approvato nel mese di febbraio 2014 dal precedente Consiglio dei ministri iracheno;
    in vista delle elezioni politiche del 30 aprile, secondo alcuni analisti politici, questo sarebbe stato un chiaro tentativo da parte del partito Fadhila per ottenere consenso, aumentando il sentimento identitario degli sciiti e anche un atto d'indipendenza dall'Occidente;
    l'Iraq è stato poi chiamato a confrontarsi, a partire da giugno, con la peggiore crisi militare e politico-istituzionale post-2003 a seguito dell'avanzata nella provincia di Anbar delle milizie jiadiste dell'ISIL infiltratesi nel Paese attraverso il poroso confine con la Siria e forti del supporto di una variegata galassia di altre componenti dell'insorgenza sunnita;
    anche grazie alla pressione della comunità internazionale, si sono registrati successivamente sviluppi positivi per il riavvio del processo politico. Dopo l'incarico conferito l'11 agosto, da parte del nuovo Presidente della Repubblica Fouad Pag. 25Massum, ad Haidar Al Abadi, il Parlamento iracheno ha votato la fiducia al nuovo esecutivo lo scorso 8 settembre. I Ministri della difesa e degli interni sono stati nominati lo scorso 18 ottobre, consentendo il completamento della squadra di Governo;
    lo Stato iracheno ha firmato e ratificato la Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne del 1986 e la Convenzione sui diritti dei bambini del 1994,

impegna il Governo

a mantenere alta l'attenzione sul progetto di legge adottato dal precedente Governo iracheno ed ereditato dall'attuale Parlamento, anche in vista di possibili futuri passi che si dovessero rendere necessari per impedire la sua eventuale adozione, nel rispetto degli accordi internazionali sottoscritti e ratificati a difesa della dignità umana e dei diritti dell'infanzia e delle donne.

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ALLEGATO 2

Risoluzione n. 7-00338 Spadoni: Sul rispetto dei diritti dell'infanzia e delle donne in Iraq in riferimento alla questione delle spose bambine.

RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   premesso che:
    la Jaafari personal status law, dal nome del sesto Imam a cui la legge si ispirerebbe, è attualmente in discussione nel Parlamento iracheno;
    la legge ha lo scopo di abbassare l'età matrimoniale per le bambine dai 18 ai 9 anni, legalizzare lo stupro familiare e portare a numerose restrizioni che ridurrebbero le donne in un vero e proprio stato di segregazione, come la custodia in automatico dei figli all'uomo in caso di divorzio;
    attualmente in Iraq l'età legale minima per il matrimonio è di 18 anni senza il consenso dei genitori, ma scende a 15 anni con l'approvazione di un tutore;
    la nuova norma, che estende l'età del divorzio a iracheni con non meno di 8 anni e 8 mesi (conto derivante dalle particolarità del calendario islamico), introduce di fatto la possibilità di legarsi in matrimonio sin da quella tenera età;
    la percentuale di coppie con sposi minorenni è salita dal 15 per cento del 1997 al 25 per cento del 2011;
    molti considerano la legislazione ora vigente in Iraq una delle più avanzate e progressiste del Medio Oriente sui diritti delle donne in materia di matrimonio, eredità e custodia dei figli, ma i difensori della proposta, a partire dallo stesso Ministro della giustizia Hassan al-Shammari pro tempore (aderente al partito Fadhila), sostengono che la legge attuale violi il codice della sharia;
    secondo l'ONU le spose bambine sarebbero circa 60 milioni, molte delle quali vivrebbero proprio in Medio Oriente;
    il progetto di legge in questione è stato già approvato nel mese di febbraio 2014 dal precedente Consiglio dei ministri iracheno;
    in vista delle elezioni politiche del 30 aprile, secondo alcuni analisti politici, questo sarebbe stato un chiaro tentativo da parte del partito Fadhila per ottenere consenso, aumentando il sentimento identitario degli sciiti e anche un atto d'indipendenza dall'Occidente;
    l'Iraq sta vivendo oggi uno dei momenti più violenti della sua storia, con continui attentati che hanno raggiunto, se non superato, la disastrosa situazione conosciuta nel 2008;
    l'Iraq è stato poi chiamato a confrontarsi, a partire da giugno, con la peggiore crisi militare e politico-istituzionale post-2003 a seguito dell'avanzata nella provincia di Anbar delle milizie jiadiste dell'ISIL infiltratesi nel Paese attraverso il poroso confine con la Siria e forti del supporto di una variegata galassia di altre componenti dell'insorgenza sunnita;
    anche grazie alla pressione della comunità internazionale, si sono registrati successivamente sviluppi positivi per il Pag. 27riavvio del processo politico. Dopo l'incarico conferito l'11 agosto, da parte del nuovo Presidente della Repubblica Fouad Massum, ad Haidar Al Abadi, il Parlamento iracheno ha votato la fiducia al nuovo esecutivo lo scorso 8 settembre. I Ministri della difesa e degli interni sono stati nominati lo scorso 18 ottobre, consentendo il completamento della squadra di Governo;
    lo Stato iracheno ha firmato e ratificato la Convenzione per l'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne del 1986 e la Convenzione sui diritti dei bambini del 1994,

impegna il Governo

a mantenere alta l'attenzione sul progetto di legge adottato dal precedente Governo iracheno ed ereditato dall'attuale Parlamento, anche in vista di possibili futuri passi che si dovessero rendere necessari per impedire la sua eventuale adozione, nel rispetto degli accordi internazionali sottoscritti e ratificati a difesa della dignità umana e dei diritti dell'infanzia e delle donne.
(8-00083) «Spadoni, Manlio Di Stefano, Sibilia, Del Grosso, Di Battista, Grande, Scagliusi».