CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 25 settembre 2014
303.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03268 Pisano: Su interventi edificatori effettuati nella città di Salerno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Pisano, chiede quali iniziative il Ministero intenda intraprendere per garantire la tutela paesaggistica dei luoghi interessati dall'edificazione dell'edificio denominato Crescent.
  Al riguardo, posso rassicurare l'On.le interrogante sul fatto che l'amministrazione, attraverso i suoi competenti organi periferici, è impegnata a dare piena e corretta esecuzione alle sentenze del Consiglio di Stato citate nell'interrogazione, mediante rifacimento del parere di compatibilità paesaggistica annullato dal Giudice amministrativo.
  Ed è nell'ambito di questo procedimento, che si sta svolgendo nel pieno rispetto della legislazione di settore e dei principi generali dell'azione amministrativa, come consacrati nella legge n. 241 del 1990, che si colloca, del tutto coerentemente e legittimamente, il «tavolo tecnico» criticamente evocato dall'On.le interrogante.
  Al riguardo giova precisare che, al di là della denominazione di «tavolo tecnico» adoperata per indicare l'instaurazione di un confronto con il soggetto proponente, esso costituisce una modalità di svolgimento del contraddittorio procedimentale del tutto fisiologico e appropriato, nel quadro dell'articolo 10-bis della legge n. 241 del 1990.
  Ed infatti la discussione del merito dei motivi ostativi e delle correlative controdeduzioni della parte che ha proposto l'autorizzazione paesaggistica (il Comune di Salerno) rientra appieno nelle finalità proprie e tipiche dell'istituto del preavviso di diniego, introdotto nella legge n. 241 del 1990 (articolo 10-bis) dalla legge n. 15 del 2005 (e ciò tanto più nel caso in esame, in cui la parte istante è costituita da un ente pubblico nell'esercizio delle sue funzioni istituzionali di tutela del paesaggio, coerenti in linea teorica con quelle dell'amministrazione statale, a termini dell'articolo 5 del Codice dei beni culturali e del paesaggio). Questo istituto, infatti, è stato introdotto proprio per rafforzare il confronto dialettico tra le parti, nell'ambito del procedimento. Esso, inoltre, è appena il caso di specificarlo, in quanto istituto generale essenziale per il buon funzionamento dei procedimenti amministrativi, si applica in tutte le procedure, anche, quindi, in quella relativa all'autorizzazione paesaggistica (peraltro l'articolo 10-bis è pure espressamente richiamato nell'articolo 146 del codice dei beni culturali e del paesaggio).
  Non c’è dunque nessuna delle illegittimità paventate nell'interrogazione in esame.
  Il procedimento, inoltre, si sta svolgendo nel pieno rispetto delle competenze gestionali degli uffici tecnici, sia di quelli periferici ministeriali, sia di quelli comunali (non vi è stata invero alcuna interlocuzione formale tra questa amministrazione e il Sindaco di Salerno; gli atti comunali intercorsi provengono tutti dai competenti uffici burocratici).
  Del tutto infondata è altresì l'asserzione relativa a una presunta interferenza del Segretario generale. Il Segretario generale, infatti, come è incontestabile in base agli atti, si è limitato a svolgere le sue funzioni (doverose) di coordinamento (articolo 2 del decreto del Presidente della Repubblica Pag. 58n. 233 del 2007), essendo stato peraltro chiamato in causa proprio per iniziativa dell'ufficio periferico, che aveva fisiologicamente chiesto chiarimenti procedurali (solo procedurali, deve sottolinearsi, e giammai di merito) sullo svolgimento della propria attività istituzionale.
  Alla stessa stregua, con riguardo alla lamentata sospensione dei termini del procedimento, basta ricordare che tale sospensione è prevista dalla già citata legge generale sul procedimento.
  Quanto alla richiesta dell'interrogante circa la conoscenza, da parte di questa Amministrazione, della posizione giudiziaria del Sindaco di Salerno si evidenzia come su tale vicenda sia stata numerose volte riportata dagli organi di informazione.

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ALLEGATO 2

5-03229 Malpezzi: Sul liceo musicale sperimentale del conservatorio Giuseppe Verdi di Milano.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante segnala la situazione del Liceo ad indirizzo musicale «Giuseppe Verdi» di Milano, fino ad oggi operante nei locali dell'omonimo Conservatorio di musica in virtù di un'apposita convenzione che lo stesso Conservatorio ha annunciato di non voler proseguire. Chiede, al riguardo, che vengano verificate le ragioni del trasferimento del liceo musicale presso un'altra sede, anche al fine di assicurare agli allievi un ambiente sereno per lo svolgimento delle lezioni.
  Al riguardo, pur in considerazione del fatto che l'individuazione dei locali necessari per lo svolgimento dell'attività didattica nelle scuole è di competenza degli enti locali, comuni e province, ai sensi dell'articolo 3 della legge n. 23 del 1996, il Ministero dell'istruzione si è comunque adoperato per il tramite dell'Ufficio scolastico regionale per la Lombardia per valutare la possibilità di trovare un accordo tra le parti e consentire alle stesse di proseguire tale esperienza formativa. In particolare, l'Ufficio scolastico, sentito sulla vicenda, ha, riferito, che «si è cercato, ad ogni buon conto, di contemperare i diversi interessi degli enti coinvolti e dell'utenza». Ha precisato, inoltre, che l’«accordo di massima, ad oggi raggiunto, prevede la collocazione del liceo ordinamentale presso l'Istituto comprensivo ex «Cuoco - Sassi» in Milano a partire dall'anno scolastico 2015/2016 e la conferma della disponibilità da parte del direttore del Conservatorio a continuare ad ospitare le classi terminali del liceo sperimentale».
  Ciò posto, tengo ad evidenziare che il mio Ministero attribuisce un'importanza fondamentale allo studio della musica, in considerazione dell'alto valore culturale che essa assume nella formazione dei giovani studenti.
  Ricordo che è punto fondamentale del Rapporto «La buona scuola», pubblicato il 3 settembre 2014, ove si rappresenta la necessità che la conoscenza dell'arte e della cultura, in particolare di quella musicale, sia resa maggiormente presente negli insegnamenti forniti dalle istituzioni scolastiche, fin dalla primaria, e che tale processo si svolga in sinergia con le diverse istituzioni musicali (conservatori, enti lirici e sinfonici, bande militari e civili) esistenti nel nostro Paese.

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ALLEGATO 3

5-03224 Centemero: Sulla valorizzazione delle opere letterarie di Grazia Deledda nelle scuole secondarie di II grado.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogante chiede di sapere se il Ministero intenda continuare i progetti messi in atto per celebrare l'opera di valorizzazione, su scala nazionale, della figura della scrittrice premio Nobel per la letteratura, Grazia Deledda, anche attraverso una revisione ed aggiornamento delle indicazioni nazionali e delle linee guida, che porti ad una integrazione del «canone» degli autori e delle opere del novecento.
  Come è noto all'Onorevole interrogante, il Ministero ha assunto un anno fa, e poi ha continuato, l'impegno di celebrare l'anniversario della pubblicazione del romanzo «Canne al vento» – che ricorreva nel 2013 – attraverso una serie di iniziative ed attraverso il coinvolgimento, oltre che degli istituti scolastici di primo e di secondo grado, di diverse regioni, enti e soggetti esterni – come l'Istituto Superiore Regionale Etnografico della Sardegna, il Comune di Nuoro, l'Ufficio scolastico regionale per la Sardegna, l'Università degli studi di Sassari, l'Associazione degli Italianisti, Rai Radio3, Rai Cultura – e diversi scrittori contemporanei.
  Le iniziative assunte hanno registrato un notevole successo presso le scuole partecipanti: attraverso la produzione di numerosi materiali originali sulla Scrittrice si è diffuso il suo valore letterario e se ne è aumentata la spendibilità didattica, soprattutto in termini di competenze tra gli studenti.
  Si è provveduto a diffondere, con due seminari interregionali organizzati dal Ministero, gli Uffici scolastici regionali, l'Associazione docenti e dirigenti scolastici italiani, i risultati raggiunti con il Convegno di Nuoro «Deledda nelle scuole», del 27-29 marzo 2014, e con la «Giornata pro-Grammatica» del 26 settembre 2013, a Palermo e a Firenze, rispettivamente il 7 aprile 2014 e il 1 6 maggio 2014.
  Gli ulteriori sviluppi delle iniziative promosse dal Ministero, si snodano in due azioni di prossima attuazione:
   la prima consiste in un'operazione di comunicazione allargata sull'opera e sulla figura della scrittrice, destinata a tutti i tipi di pubblico, in età scolare e non, attraverso l'organizzazione di una mostra didattica dal taglio divulgativo. La mostra, come da accordi informali presi con l'Assessorato alla cultura del Comune di Nuoro – che dovrebbe sostenere l'iniziativa a livello organizzativo e logistico – oltre a promuovere la lettura delle opere e della vita della grande scrittrice, è tesa a valorizzare il ruolo attivo della scuola nella conoscenza della donna e dell'artista e testimonierà direttamente delle competenze raggiunte dagli studenti. Le scuole progetteranno, ciascuna per le specificità dei suoi indirizzi, gli apparati grafici e promozionali, l'allestimento, le ricerche iconografiche, visite guidate dalla mostra al territorio, in lingua italiana, in lingua sarda e nelle principali lingue comunitarie, contribuendo così a valorizzare anche il patrimonio culturale della città;
   la seconda azione, subordinata alla possibilità di reperire i fondi necessari, prevede un'operazione didattica congiunta nelle città di Nuoro e Roma, dove si svolse la vita della scrittrice. L'obiettivo è quello di tracciare un percorso che ricostruisca gli itinerari biografici della Scrittrice, i Pag. 61luoghi della Deledda, la sua produzione letteraria, i paesaggi e i territori di cui narrò o in cui visse, anche attraverso documenti sonori, archivi familiari, fotografie, interviste, corrispondenze personali, testimonianza della vita dei protagonisti della cultura italiana del Novecento.

  Quanto al richiamo dell'interrogante alla revisione delle «Indicazioni nazionali» per i licei e delle «Linee guida» per gli istituti tecnici e professionali, premesso che esse, a garanzia dell'autonomia riconosciuta alle scuole, hanno solo un valore orientativo, si concorda sull'importanza di un aggiornamento che tenga conto degli sviluppi culturali emergenti e delle esigenze espresse da enti, soggetti e istituzioni qualificate.
  In sede di aggiornamento e revisione si potrà far confluire il dibattito sul «canone» degli autori del Novecento della letteratura italiana, che la competente direzione di questo Ministero sta promuovendo proprio in questo periodo attraverso il progetto di ricerca e azione «Compita», rivolto inizialmente agli insegnanti di circa cinquanta scuole italiane e ora entrato in una fase di disseminazione e di più ampio coinvolgimento.
  La partecipazione al dibattito avviato dal Ministero sulla questione del «canone» consentirà di raccogliere, da più voci, elementi di giudizio utili sulle sue possibili soluzioni.

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ALLEGATO 4

5-03173 L'Abbate: Sulla tutela e valorizzazione degli ulivi pugliesi, ai fini della conservazione del paesaggio e dello sviluppo anche turistico dei relativi territori.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Signor Presidente, Onorevoli deputati, il paesaggio rurale ha acquisito una sempre maggiore importanza nell'ambito delle politiche di Sviluppo Rurale, quale luogo di collegamento di valori estetici, economici, culturali e ambientali.
  Già nella fase di programmazione 2007-2013, nell'ambito del Piano Strategico Nazionale per lo Sviluppo Rurale, abbiamo definito la cornice entro cui le regioni italiane hanno varato misure dedicate alla sua salvaguardia, tutela e valorizzazione.
  Nella nuova PAC 2014-2020 la materia relativa al paesaggio rurale acquisirà sempre maggiore considerazione, anche quale elemento di connotazione di prodotti tipici non riproducibile dalla concorrenza internazionale.
  Ricordo che nel novembre 2012 è stato istituito un Osservatorio nazionale del paesaggio rurale, delle pratiche agricole e delle conoscenze tradizionali, i cui obiettivi sono finalizzati a elaborare principi generali, strategie e azioni tese alla salvaguardia e valorizzazione del paesaggio rurale, nonché a censire, in un apposito registro nazionale, i siti rurali ritenuti idonei.
  Con riferimento alla eventuale sussistenza dei presupposti per impugnare la legge della regione Puglia n. 12 del 2013, ai sensi dell'articolo 127 della Costituzione, ricordo che il termine entro cui il Governo avrebbe potuto sollevare la questione di legittimità costituzionale in via principale è scaduto il 16 giugno 2013, poiché la stessa era stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Puglia il 14 aprile 2013. In proposito faccio presente che il Consiglio dei Ministri nella seduta del 15 giugno 2013 ha deliberato di non impugnare la legge regionale in questione.
  Rilevo, comunque, che l'articolo 4 del Regolamento Unione europea n. 29 del 2012 prevede che il nome geografico che si può apporre in etichetta comprende unicamente il riferimento ad uno Stato membro dell'Unione o ad uno Stato terzo, a seconda della provenienza UE o extra UE – articolo 4, comma 2, lettere a) e b) – e che il riferimento ad una regione amministrativa è consentito solo nell'ambito dei prodotti DOP e IGP ai sensi del Regolamento Unione europea n. 510 del 2006.
  In ordine poi alla creazione di network imprenditoriali, richiamati dagli interroganti, faccio presente che nell'ambito dei 21 Programmi dello Sviluppo Rurale Regionali, la Rete Rurale Nazionale (RRN - www.reterurale.it) è un network deputato alla diffusione delle buone pratiche di governance presso gli stakeholders dello sviluppo rurale, in particolare presso gli imprenditori agricoli. La Rete Rurale Nazionale ha già curato la propagazione di iniziative legate ai prodotti tipici ed agli elementi caratteristici del paesaggio italiano, compresi gli olivi monumentali.
  Tali esperienze catalizzano la costituzione di network di imprenditori agricoli, ma anche di imprenditori che operano lungo la filiera, e continueranno a trovare spazio nell'azione dello sviluppo rurale Pag. 63nello scorcio finale della programmazione 2007-2013 ed in tutta la programmazione 2014-2020.
  Per quanto concerne il sostegno agli agricoltori e ai proprietari di ulivi plurisecolari, ricordo che trattasi di iniziativa già inclusa nella passata programmazione della PAC e nella fase di negoziazione della PAC 2014-2020.
  Peraltro la condizionalità, dispositivo della PAC che sancisce le norme agro-ambientali cui soggiace l'ottenimento dei cosiddetti «pagamenti diretti» del primo pilastro prevede, fra le diverse norme da osservare per ottenere gli aiuti diretti, uno standard sul mantenimento degli oliveti in buone condizioni agronomiche ed ambientali, ivi compresi gli uliveti plurisecolari, ed uno standard che impedisce l'abbattimento degli olivi.
  Inoltre, in considerazione della grande importanza che il settore olivicolo riveste per il nostro Paese, la PAC 2014-2020 (settore pagamenti diretti) stabilisce una misura specifica in favore degli oliveti situati nelle Regioni ove tale coltura occupa una superficie pari almeno al 25 per cento della superficie agricola utilizzabile (SAU) regionale.
  Sempre nell'ambito della PAC, ricordo, che con le misure dello sviluppo rurale, è possibile prevedere sostegni aggiuntivi all'olivicoltura di qualità e di particolare interesse paesaggistico.
  Ad ogni buon fine, evidenzio che recentemente, il legislatore è intervenuto in materia di tutela degli alberi monumentali, con la legge n. 10 del 14 gennaio 2013.
  In particolare, l'articolo 7 della citata legge citata definisce l'albero monumentale e stabilisce sanzioni amministrative per l'eventuale abbattimento o danneggiamento dei medesimi.
  Preciso, al riguardo che al fine di individuare i principi e criteri direttivi per l'istituzione del c.d. «elenco degli alberi monumentali d'Italia», il citato articolo 7 prevede, al comma 2, l'emanazione di un apposito decreto del Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali, di concerto con il Ministro per i beni e le attività culturali e il Ministro dell'ambiente e della tutela dei territorio e del mare.
  Il Corpo forestale dello Stato è stato individuato quale ente gestore dell'elenco nazionale degli alberi monumentali.
  Il citato decreto, già sottoscritto dal Ministro Martina, è in fase di emanazione.

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ALLEGATO 5

5-03434 Coccia: Sui fondi per i progetti di alfabetizzazione motoria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'Onorevole interrogante, con riferimento all'attività di alfabetizzazione motoria nella scuola primaria, chiede di sapere: le motivazioni del ritardo nei pagamenti delle somme relative ai progetti dell'anno scolastico 2012/2013 (1); quanti fondi sono stati stanziati per l'anno in corso e per i successivi, dettagliando l'importo per singole istituzioni impegnate finanziariamente (2); quali obiettivi ci si propone programmare per i prossimi anni e se sia previsto in futuro l'inserimento della figura del docenti di educazione motoria nella scuola primaria (3); quali garanzie si intende attuare in favore dei lavoratori attualmente impegnati nel progetto (4).
   (1)(2) Sui pagamenti delle somme dei progetti dell'anno 2012/2013 e sullo stanziamento dei fondi, ricordo che il progetto è nato nell'anno scolastico 2009/2010 come «progetto pilota», il cui contributo complessivo è stato assicurato per 7,5 milioni di euro dal CONI, per 2,5 milioni dal MIUR e per 3,5 milioni dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. La parte di competenza del Ministero, quindi, ammonta al 18,5 per cento del totale. Tuttavia, la procedura per l'erogazione di detti fondi è ancora in corso, stante l'adeguamento alla nuova normativa in materia di fatturazione elettronica. In ogni caso, si sta collaborando con il CONI per sbloccare il tutto al più presto.
   (3)(4) Sulla programmazione per i prossimi anni e sull'inserimento della figura del docenti di educazione motoria nella scuola primaria, in data 16 settembre 2014 è stato presentato presso l'istituto «Manin» di Roma il progetto «Sport di classe» per il potenziamento dell'attività motoria e sportiva a scuola, rivolto in particolare agli alunni della scuola primaria. Detto progetto, elaborato di concerto con la Presidenza del Consiglio dei Ministri, il CONI ed il Comitato Italiano Paralimpico (CIP), prenderà l'avvio entro il prossimo mese di novembre 2014, coinvolgendo per il corrente anno scolastico tutte le scuole primarie, con l'insegnamento dell'educazione fisica per due ore settimanali nelle classi terze, quarte e quinte da inserire nel piano dell'offerta formativa.

  Il personale scelto per tale insegnamento ricade nella figura di un docente di educazione fisica laureato in scienze motorie o di un diplomato ISEF, denominato Tutor Sportivo e sarà incardinato all'interno del Centro sportivo scolastico. L'insegnante titolare della classe, unitamente al Tutor, gestirà le due ore di educazione fisica e sportiva e dovrà prevedere corsi di integrazione degli alunni disabili, anche con il contributo del CIP, rappresentato in tutti gli organismi di gestione delle attività. Il processo sopra descritto coinvolgerà anche gli enti locali, e verrà presumibilmente implementato nel prossimo anno scolastico con l'intervento anche sulle prime e seconde classi.
  In definitiva, con il progetto «Scuola di classe» si intende dare una nuova governance all'insegnamento dell'educazione fisica, passando da un livello di sperimentazione riservata a un limitato numero di classi ad un piano che coinvolgerà tutte le istituzioni scolastiche di scuola primaria Pag. 65del territorio, prevedendo la possibilità per le stesse di usufruire dei fondi europei.
  Tutto quanto sopra, nell'impegno di questo Ministero alla diffusione di una nuova concezione dello sport nelle scuole che contribuisca al conseguimento di un corretto stile di vita, al miglioramento della convivenza civile – secondo le direttive dell'Organizzazione mondiale della sanità – nonché consenta di migliorare l'apporto che l'educazione fisica reca allo sviluppo delle funzioni cognitive e della creatività.