CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 settembre 2014
299.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03578 Catalano: Esercizio della tutela aziendale da parte dei dipendenti della società Poste italiane SpA.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In via preliminare faccio presente che le criticità riportate nell'atto in esame sono state oggetto di altre interrogazioni parlamentari presentate dallo stesso onorevole interrogante la cui risposta è stata delegata ad altre Amministrazioni maggiormente competenti non essendo l'attività di gestione risorse umane svolta dalla società Poste Italiane afferente ai compiti specifici affidati al Ministero dello sviluppo economico.
  Ciò premesso informo, che secondo quanto riferito dalla citata società, l'assegnazione del dipendente a cui si fa riferimento nell'atto si inserisce in un progetto divisionale che prevede una serie di interventi che, garantendo la riqualificazione delle competenze e valorizzando quelle pregresse, assicurano contestualmente una copertura mirata su attività e aree business che non presentavano un presidio dedicato. La società riferisce, inoltre, che tale progetto divisionale riguarda tra l'altro, il rafforzamento del presidio territoriale Filatelia e che nel territorio siciliano ha interessato complessivamente 26 risorse 5 delle quali applicate al cosiddetto «progetto Filatelia» citato nell'atto in esame.
  Poste Italiane precisa, altresì, che al dipendente a cui fa riferimento l'atto in esame, il 15 settembre scorso nell'ambito di un colloquio gestionale a cura della Filiale di Palermo 2, è stato comunicato formalmente l'assegnazione dell'incarico e delle attività connesse e che l'interessato l'abbia accettato come «notificato».

Infine la medesima società fa presente che il suddetto dipendente ha già avanzato duplice istanza cautelare al Giudice del lavoro di Palermo per comportamenti «fortemente penalizzanti e vessatori» del quale sarebbe stato fatto oggetto da parte dell'Azienda. In entrambi i casi il Giudice si è pronunciato in senso sfavorevole al dipendente.

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ALLEGATO 2

5-03579 Bruno Bossio: Progressiva chiusura degli uffici postali nel territorio nazionale e violazione degli obblighi di servizio pubblico da parte della società Poste italiane SpA.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento alla richiesta formulata dall'onorevole interrogante, sentita anche l'Autorità Garante nelle Comunicazioni, rappresento quanto segue.
  Il decreto legislativo del 22 luglio 1999, attribuisce all'Autorità Garante nelle Comunicazioni una competenza specifica nella «determinazione dei criteri di ragionevolezza funzionali alla individuazione dei punti del territorio nazionale necessari a garantire una regolare ed omogenea fornitura del servizio».
  La società Poste Italiane è tenuta, sulla base del Contratto di programma stipulato con il Ministero dello sviluppo economico e in conformità al decreto ministeriale 7 ottobre 2008, a trasmettere all'Autorità, entro l'inizio di ogni anno di riferimento, un elenco delle strutture di recapito «che non garantiscono condizioni di equilibrio economico», un piano di intervento e i relativi criteri per la razionalizzazione della loro gestione.
  Ciò premesso, il piano di razionalizzazione 2012, citato nell'atto in esame, risultava conforme ai criteri di distribuzione degli uffici postali che il Ministero dello sviluppo economico, allora competente, aveva stabilito al fine di garantire sul territorio nazionale, un congruo numero di punti di accesso alla rete postale.
  Nello specifico della regione Calabria, Poste italiane ha informato che a fronte di n. 89 chiusure di uffici postali previste dal succitato Piano di razionalizzazione, a seguito dei confronti con le organizzazioni sindacali le istituzioni locali interessate, sono state effettivamente attuate, nel periodo 2012-2013, n. 39 chiusure.
  Per la chiusura dell'ufficio postale «Rocca Imperiale» sito nell'omonimo comune nella provincia di Cosenza, Poste Italiane ha comunicato che lo stesso fu inserito nel Piano delle chiusure relativo all'anno 2012, a causa dell'esiguità dei flussi di traffico che da tempo presentava e che non permetteva il raggiungimento di una situazione di equilibrio tra domanda e offerta di servizi, nel rispetto dei vincoli normativi previsti dal decreto ministeriale 7 ottobre 2008.
  Nel mese di giugno 2013 l'ufficio è stato definitivamente chiuso. Poste italiane ha assicurato che l'operatività del predetto ufficio è stata assorbita senza criticità di sorta dall'ufficio di «Rocca Imperiale Marina», ubicato nel medesimo Comune, aperto dal lunedì al sabato.
  Su tale delicata materia, tuttavia, l'Autorità ha avviato con propria delibera n. 236/13/CONS, un'apposita istruttoria finalizzata a valutare la congruità dei vigenti criteri di distribuzione dei punti di accesso.
  Tale istruttoria si è conclusa con l'adozione di una ulteriore delibera n. 342/14/CONS, da parte dell'Autorità medesima con la quale la stessa ha integrato i criteri di distribuzione degli uffici postali di cui all'articolo 2 del decreto del 7 ottobre 2008, attraverso l'introduzione di specifiche previsioni di garanzia a tutela degli utenti residenti nelle zone remote del Paese, qualificando come tali, da un lato, i comuni rurali che rientrano anche nella categoria di comuni totalmente montani, dall'altro, le isole minori.Pag. 170
  Tengo a far presente che gli uffici citati nell'atto, situati nei Comuni di San Pietro in Guarano, Aprigliano e Rocca Imperiale, rientrano nella categoria delle zone remote, in quanto Comuni rurali e totalmente montani (secondo l'elenco di Comuni italiani pubblicato dall'lSTAT a giugno 2013) e in quanto tali sono ora tutelati dal divieto di chiusura nei limiti di quanto previsto dall'articolo 2 della suddetta delibera.
  L'Autorità Garante nelle Comunicazioni ha sottolineato, tuttavia, come tale divieto non abbia, chiaramente, efficacia retroattiva e si applichi a far data dall'entrata in vigore della delibera.

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ALLEGATO 3

5-03580 Liuzzi: Vendita negli uffici postali di biglietti della lotteria istantanea «Gratta e vinci».

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nell'atto in esame gli interroganti affrontano il tema della vendita di biglietti cosiddetti «gratta e vinci» all'interno degli uffici postali, sollevando questioni di compatibilità e/o di opportunità, circa lo svolgimento di tali attività da parte della società Poste italiane, concessionaria del servizio pubblico. Preliminarmente, pur condividendo le preoccupazioni degli interroganti, rilevo che la cognizione a valutare la rilevanza delle predette attività non è competenza del Ministero dello Sviluppo Economico che quindi non ha nelle proprie facoltà la possibilità di «interdire» la vendita dei citati biglietti all'interno degli uffici postali.
  Tuttavia si è provveduto ad acquisire le necessarie informazioni presso la società Poste Italiane, la quale nell'assicurare che la vendita dei biglietti «Gratta e Vinci» risulta essere conforme a tutte le prescrizioni sia normative che contrattuali, ha specificato che la stessa è regolata da:
   un accordo di collaborazione sottoscritto dalle Lotterie Nazionali, dal Consorzio Lotterie Nazionali, da Poste Italiane e dalla Società Poste Shop;
   un contratto di autorizzazione alla vendita dei biglietti, sottoscritto da Poste Shop Spa e Lotterie Nazionali s.r.l.;
   un accordo attuativo sottoscritto da Poste Italiane e Poste Shop, avente ad oggetto l'erogazione dei servizi inerenti le attività di vendita di biglietti delle lotterie nazionali e a estrazione istantanea.

  Per quanto concerne il rischio che l'attività di commercializzazione in argomento possa incentivare forme patologiche di dipendenza dal gioco, la Società ha evidenziato che la stessa attività risulta essere conforme alle prescrizioni in materia di pubblicità e tutela dei minori, di cui alla Legge n. 189 del 2012 (cosiddetto Decreto Balduzzi).
  L'azienda ha precisato, infine, che, come prescritto dalla citata normativa, in ogni ufficio postale abilitato alla vendita vengono esposte numerose comunicazioni alla clientela che informano in maniera chiara circa il rischio di dipendenza dal gioco e le probabilità di vincita. Tali avvertenze sono presenti anche sui tagliandi di gioco e su appositi adesivi informativi applicati ai distributori.
  Il Ministero dello sviluppo economico condivide la preoccupazione degli interroganti relativamente a scelte e attività che possano favorire lo sviluppo di ludopatie e circa la necessità di iniziative e comportamenti idonei a contrastare tale fenomeno. In tal senso si è espresso più volte il Consiglio Nazionale dei Consumatori e utenti. Il Consiglio non dispone, allo stato attuale nonostante ciò, di elementi di valutazione circa l'effettiva incidenza e il grado di rilevanza della vendita di biglietti «gratta e vinci» sull'incremento del fenomeno della ludopatia.
  Posso assicurare, tuttavia, che la problematica del gioco d'azzardo patologico è da tempo all'attenzione del Governo, in particolare del Ministero della salute, in quanto viene configurato come dipendenza patologica. Pag. 172Il medesimo Ministero ha, infatti segnalato che con il decreto Balduzzi sono state introdotte precise disposizioni in tema di contrasto alla ludopatia.
  Nel dicembre 2013, l'Osservatorio Nazionale istituito dall'articolo 7, comma 10, del citato decreto, ha emanato il Piano di Azione Nazionale sul Gioco di Azzardo Patologico. Esso si articola in una serie di iniziative di prevenzione, tra cui anche la definizione ed applicazione di indicazioni utili per ridurre l'impatto pubblicitario incentivante il gioco sulla popolazione vulnerabile, nonché l'accessibilità alle slot machines ed alle altre forme di scommesse o lotterie.