CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 18 settembre 2014
299.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione 5-02501 Carocci: Sulla costituzione presso gli istituti tecnici per il settore tecnologico di un ufficio tecnico.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo all'interrogazione parlamentare con cui l'On.le Carocci lamenta la mancata applicazione dell'articolo 4, comma 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 88 del 2010, Regolamento recante norme di riordino degli istituti tecnici, con il quale si prevede che gli istituti tecnici per il settore tecnologico siano dotati di un ufficio tecnico.
  A tale riguardo, preciso che con le circolari n. 34 del 1o aprile 2014 e n. 41 del 15 luglio 2014 sono state diramate al riguardo istruzioni a tutti i Direttori degli Uffici Scolastici Regionali. Con le stesse è stato previsto che, se le risorse di organico assegnate per l'anno scolastico 2014/2015 lo consentono, è possibile istituire, già in organico di diritto, un Ufficio tecnico per ogni istituto tecnico, coprendo i posti, prioritariamente, con personale già titolare nell'istituzione scolastica e, in mancanza, con personale appartenente a classe di concorso in esubero.
  In quest'ultimo caso potrà essere attivato l'ufficio tecnico in via di fatto.
  Infatti, le suddette disposizioni ministeriali hanno chiarito che la scelta della classe di concorso cui assegnare l'Ufficio tecnico deve essere prioritariamente finalizzata alla riduzione del personale in esubero nella scuola e, in subordine, in ambito provinciale mediante un riutilizzo funzionale dello stesso.
  Le richieste di costituzione dell'Ufficio tecnico sono, inoltre, valutate – in relazione alla disponibilità dei posti d'organico e alle classi di concorso di appartenenza degli insegnanti tecnico-pratici – dall'Ufficio scolastico territoriale competente che formalizza la richiesta della variazione delle piante organiche d'interesse, indirizzandola al competente Ufficio del Ministero. Le domande inevase vengono riesaminate in sede di adeguamento dell'organico di diritto alla situazione di fatto.
  La competente Direzione Generale del Ministero ha regolarmente provveduto ad inserire nel S.I.D.I. (il sistema informativo del Ministero che raccoglie le notizie relative a tutte le scuole) le richieste di istituzione di Ufficio tecnico pervenute dai Direttori degli Uffici Scolastici Regionali, consentendo in tal modo una costante attività di monitoraggio e di rilevazione circa l'attuazione delle vigenti disposizioni normative in materia.
  Alla luce di questi dati, posso riferire che, relativamente all'a.s. 2013/2014 risultano autorizzati 680 uffici tecnici, mentre per l'a.s. 2014-2015 ne risultano complessivamente autorizzati 702.

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ALLEGATO 2

Interrogazione 5-03142 Vacca: Sulla valutazione scolastica degli studenti di ogni ordine e grado.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto parlamentare in discussione gli Onorevoli interroganti chiedono al Ministro di valutare l'opportunità di avviare una fase di dibattito in merito alla valutazione degli apprendimenti degli alunni.
  Tengo ad evidenziare che, al riguardo, in seno alla scuola e al Ministero, non si è mai sopito il dibattito, che, peraltro, ha dato luogo a molte iniziative di studio, sperimentazione e discussioni. Ricordo, ad esempio, che una sezione del monitoraggio sulle Indicazioni nazionali per la scuola dell'infanzia e del primo ciclo di istruzione, condotto dal Ministero, in collaborazione con l'Indire, ha riguardato proprio la valutazione degli apprendimenti degli alunni e, per quanto attiene alla scuola secondaria di primo grado, lo svolgimento dell'esame di Stato, con un focus specifico sulle modalità di definizione del giudizio di idoneità.
  Non è questa, certo, la sede per dirimere una volta per tutte il dibattito relativo alla scelta tra il voto o il giudizio nella valutazione, ma sono tuttavia assolutamente consapevole di quanto, il processo valutativo concorra a costruire e modificare la percezione che ogni studente ha di sé e quanto questo possa influenzare il suo percorso formativo, accendendo o spegnendo la fiducia nelle proprie capacità.
  Come è noto, la materia della valutazione degli alunni è attualmente disciplinata dal decreto-legge n. 137 del 2008, convertito dalla legge n. 169 del 2008, e dal Regolamento approvato con decreto del Presidente della Repubblica n. 122 del 2009.
  In particolare, l'articolo 3 del decreto-legge n. 137 prevede che la valutazione periodica ed annuale degli apprendimenti degli alunni della scuola primaria e della scuola secondaria di primo grado, nonché la certificazione delle competenze da essi acquisite e la valutazione dell'esame finale, sono effettuate mediante l'attribuzione di un voto espresso in decimi.
  La norma descritta ha così reintrodotto nel primo ciclo la modalità di valutazione numerica in luogo di quella espressa con giudizi analitici e per singole discipline di studio, modalità quest'ultima che, per la scuola secondaria di secondo grado, è invece costantemente rimasta in uso, senza soluzione di continuità.
  Con il sopra citato Regolamento si è poi provveduto al coordinamento delle varie disposizioni in materia di valutazione, che lo stesso provvedimento definisce quale espressione dell'autonomia professionale propria della funzione docente, nella sua dimensione sia individuale che collegiale, nonché dell'autonomia didattica delle istituzioni scolastiche, affermando inoltre che la valutazione deve essere svolta attenendosi ai principi di trasparenza e di tempestività.
  Ciò posto, come già detto, segnalo che il Ministero è ben consapevole dei profili che il tema in argomento presenta e pertanto l'Amministrazione è aperta ad ogni contributo che possa risultare funzionale a conseguire il miglior risultato possibile, nell'interesse primario degli studenti e delle loro famiglie.
  In particolare, già nell'ambito della consultazione sul Piano «La Buona Pag. 144Scuola» promosso da questo Governo, è possibile avviare la discussione e il confronto richiesti sulla valutazione sia on line che off line, quindi in pratica sia rispondendo al questionario predisposto e pubblicato sul sito del Ministero e del Governo, sia aderendo all'iniziativa «Un grande dibattito diffuso» che intende raccogliere i contributi derivanti dai vari interlocutori a livello locale che aderiscono ai dibattiti organizzati anche su iniziativa degli Uffici scolastici regionali.

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ALLEGATO 3

Interrogazioni 5-02527 Oliverio: Sul ridimensionamento del numero dei docenti nelle scuole del Mezzogiorno e 5-02571 Burtone: Sul numero di insegnanti presenti nelle regioni del Mezzogiorno e in particolare in Sicilia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con le interrogazioni cui si risponde, gli onorevoli Oliverio e Burtone segnalano la situazione di mancato incremento dell'organico di diritto del personale docente delle scuole in particolare in alcune regioni del Mezzogiorno e chiedono, al riguardo, interventi tesi ad arginare tale fenomeno.
  Mi preme precisare che il Ministero è ben consapevole delle esigenze rappresentate dagli interroganti. Allo stesso tempo, devo far presente però che, a sensi dell'articolo 64 del decreto-legge n. 112 del 2008, a decorrere dall'anno scolastico 2012/2013, le dotazioni organiche del personale docente, educativo ed ATA della scuola non devono superare la consistenza di quelle determinate nell'anno scolastico 2011/2012 (anche nel rispetto delle misure di contenimento della spesa pubblica).
  Stante la descritta cornice normativa, la ripartizione dei posti per la definizione dell'organico di diritto per l'anno scolastico 2014/2015 è stata effettuata, secondo quanto previsto dall'articolo 2, commi 2 e 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009, tenendo conto delle caratteristiche geo-morfologiche dei territori interessati, delle condizioni socio-economiche e di disagio delle diverse realtà nonché delle caratteristiche dell'edilizia scolastica.
  Unitamente ai parametri ora citati, la consistenza della popolazione scolastica ha costituito il principale elemento che si è preso in considerazione al fine di determinare gli organici. A tale proposito, è da evidenziare come, negli ultimi due anni, si è mediamente verificato, a livello nazionale, un aumento progressivo degli iscritti e ciò a fronte di un organico invariato e, peraltro, non suscettibile di incremento, come sopra precisato.
  La variazione del numero degli alunni, tuttavia, non si è presentata in maniera omogenea tra le diverse zone del Paese, infatti si sono riscontrati significativi aumenti in alcune regioni e situazioni di calo in altre. Cito, a titolo meramente esemplificativo, i dati più significativi di quattro regioni: + 12.960 in Lombardia,+ 9.344 in Emilia-Romagna, –5.409 in Sicilia,-3.064 in Puglia. Pertanto, proprio tenuto conto di tale disomogeneità, il Ministero ha ritenuto opportuno procedere a una redistribuzione dei posti di organico di diritto tra i vari Uffici scolastici regionali, rispetto all'anno precedente, in misura proporzionale alle variazioni della popolazione scolastica nel frattempo intervenute in ciascuna regione.
  Fermo restando quanto fin qui esposto, evidenzio che gli Uffici scolastici regionali, in sede di adeguamento dell'organico di diritto alla situazione di fatto, nei limiti consentiti a livello ministeriale possono intervenire per risolvere le eventuali maggiori criticità connesse alla composizione delle classi e all'offerta formativa, sia mediante l'utilizzazione di eventuali economie realizzatesi, sia attraverso l'assegnazione di risorse aggiuntive.
  Anche per l'anno scolastico 2014/2015, come avvenuto in passato, il Ministero a Pag. 146fronte delle richieste pervenute dagli Uffici scolastici regionali, ha incrementato la dotazione dei posti in organico di fatto in base alle esigenze che sono state manifestate da ciascun Ufficio in modo da ovviare alle situazioni di maggior disagio rilevate in ambito territoriale. Ovviamente sono tutelate le esigenze legate all'assegnazione del personale di sostegno ad alunni con disabilità in applicazione della sentenza della Corte Costituzionale n. 80 del 2010, per rendere effettivo il loro diritto all'istruzione.
  Ricordo, infine, che, come previsto dal rapporto «La buona scuola» sulle misure da intraprendere per la scuola, pubblicato in data 3 settembre 2014 nel sito della Presidenza del Consiglio «passodopopasso.italia.it» e nello stesso sito del MIUR, è intenzione del Governo, nel piano assunzionale annunciato, affrontare anche il tema della determinazione degli organici, anche in posizione funzionale, al fine di una revisione della disciplina che li renda maggiormente rispondenti alle esigenze dell'utenza scolastica.