CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 17 settembre 2014
298.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01847 Tripiedi: Finanziamenti pubblici alla multinazionale Electrolux.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto, la vertenza sull'Electrolux si è conclusa, dopo nove mesi di confronti serrati e trattative il i 5 maggio scorso, con la firma di un'accordo che ha consentito di preservare la produzione e il lavoro, un segnale importante per un settore di rilievo come quello degli elettrodomestici, che dimostra che in Italia si può continuare a investire e fare impresa.
  L'accordo prevede, tra l'altro, investimenti per circa 150 milioni di euro destinati per il 60 per cento ad innovazioni di prodotto e per il rimanente 40 per cento ad interventi anche innovativi sul processo produttivo e la salvaguardia di tutte le linee di prodotto. Ciò consentirà il mantenimento in attività dei quattro stabilimenti del gruppo Electrolux sul territorio nazionale di Porcia, Susegana, Forlì, Solaro e la garanzia dei posti di lavoro. L'azione del Governo è stata inoltre rivolta a supportare anche economicamente l'utilizzo dei contratti di solidarietà, attraverso la riduzione del peso contributivo a carico delle aziende e, di concerto con le regioni, a finanziare progetti di innovazione sia di prodotto che di processo.
  Sulla specifica richiesta degli interroganti informo che l'impresa Electrolux Italia Spa risulta beneficiaria di agevolazione concessa a valere sul bando FIT «Reach» di cui al Decreto Ministeriale 13 marzo 2009. L'intervento è finalizzato al sostegno delle attività di sviluppo sperimentale, eventualmente comprendenti anche attività non preponderanti di ricerca industriale, riguardanti innovazioni di prodotto e/o di processo volte a sostituire e/o eliminare le sostanze chimiche «estremamente preoccupanti» di cui al Regolamento (CE) n. 1907/2006 (REACH).
  Il progetto finanziato è realizzato presso lo stabilimento di Porcia (Pordenone).
  In particolare, è stato concesso un finanziamento agevolato per euro: 522.575,00 con decreto di concessione agevolazione in data 2 dicembre 2013.
  Ad oggi, non risultano somme erogate in favore dell'impresa.
  L'impresa Electrolux Italia Spa è altresì presente in 7 progetti di innovazione industriale (PII) agevolati sui tre bandi di Industria 2015 e precisamente:
   tre progetti del bando Efficienza Energetica;
   tre progetti del bando Made in Italy;
   un progetto del bando Mobilità Sostenibile.

  Si precisa che non ci sono state erogazioni a favore dell'impresa in questione e che per due progetti relativi al Made in Italy ne è pervenuta la rinuncia.
  Si riportano di seguito i contributi concessi:
   euro 325.822,34 per il Programma di «Nuova generazione di sistemi di illuminazione/segnalazione intelligenti ad alta efficienza che incorporano generazione ed accumulo energetico»;
   euro 357.205,00 per il Programma «PIACE - Piattaforma intelligente, integrata e adattativa di micro-cogenerazione ad elevata efficienza per usi residenziali»;Pag. 124
   euro 186.891,00 per il Programma «E-Cube: Sviluppo e sperimentazione pilota di un sistema scalabile per l'ottimizzazione dei consumi energetici secondo principi di Ecosostenibilità, Efficienza ed Efficacia»;
   euro 71.756,46 per il Programma «DEFCOM - Competitività nella Deformazione»;
   euro 91.892,00 per il Programma «EASY RIDER».

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-02258 Tidei: Stipula della convenzione (ex articolo 2, decreto-legge n. 69/2013) per la concessione di finanziamenti alle piccole e medie imprese.

TESTO DELLA RISPOSTA

  La disciplina attuativa contenuta nell'articolo 2, comma 6, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69 (c.d. decreto «del fare»), convertito con modificazioni dalla legge n. 98/2013 cui fa riferimento l'On.le interrogante, è stata emanata con decreto ministeriale del 27 novembre 2013.
  Il citato decreto ministeriale ha disciplinato i «finanziamenti per l'acquisto di nuovi macchinari, impianti e attrezzature da parte di piccole e medie imprese» (c.d. Nuova Sabatini), rinviando, per quanto riguarda il concorso dell'intervento del Fondo centrale di garanzia, alla disciplina ordinaria di quest'ultima misura, ma con previsione di una priorità cronologica nell'istruttoria delle operazioni (sebbene i tempi per l'ammissione alla garanzia del Fondo centrale siano in generale già molto contenuti).
  Anche la Convenzione tra MISE, MEF, ABI e CDP, cui fa riferimento l'interrogazione, è già stata stipulata: per l'esattezza, l'atto è stato sottoscritto il 14 febbraio 2014.
  L'intervento previsto dal decreto «del fare» ha trovato, quindi, completa e rapida attuazione, le operazioni ammesse al Fondo che hanno beneficiato della Nuova Sabatini sono, ad oggi, 639 per un importo complessivo di finanziamenti concessi pari a euro 202.387.439,24 e un importo garantito dal Fondo pari a euro 156.358.055,09 (dati dal 31 marzo 2014 – entrata in vigore della misura – al 10 settembre 2014).
  I tempi medi di istruttoria delle domande, anche in ragione della priorità assegnata dalla norma, sono all'incirca di una settimana.
  Infine, si segnala che l'articolo 18, comma 9-bis, del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, come modificato dalla legge di conversione n. 116 del 2014, ha novellato il già citato articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 69 del 2013, prevedendo ora che: «la valutazione economico-finanziaria e del merito creditizio dell'impresa, in deroga alle vigenti disposizioni sul Fondo di garanzia, è demandata al soggetto richiedente, nel rispetto di limiti massimi di rischiosità dell'impresa finanziata, misurati in termini di probabilità di inadempimento e definiti con decreto del Ministro dello sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell'economia e finanze. Il medesimo decreto individua, altresì, le condizioni e i termini per l'estensione delle predette modalità di accesso agli altri interventi del Fondo di garanzia, nel rispetto delle autorizzazioni di spesa vigenti per la concessione delle garanzie del citato Fondo».
  Il nuovo testo che è in vigore appena dal 21 agosto 2014 ha, quindi, previsto che, con decreto ministeriale, si modifichino in maniera piuttosto radicale i criteri e le modalità di valutazione delle imprese che possono accedere alla garanzia del Fondo. Tale provvedimento è già allo studio e, tuttavia, anche in ragione della possibile estensione – prevista dalla legge – di tali novità all'intero ambito di operatività del Fondo di garanzia, la sua redazione merita un'istruttoria particolarmente attenta e approfondita.
  Si ribadisce, comunque, che nelle more dell'emanazione di tale ulteriore decreto, l'intervento delle «Nuova Sabatini», integrato dalla garanzia del Fondo centrale per le PMI, è già pienamente operativo sulla base dell'originaria disciplina attuativa del decreto «del fare».

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-03217 Raciti: Rilancio produttivo della raffineria di Gela.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il settore della raffinazione sta attraversando ormai da alcuni anni una fase di crisi strutturale, aggravata da un quadro di recessione dell'economia europea, la cui conseguenza è stata un forte calo della domanda di prodotti petroliferi che, dal 2006, è diminuita nell'area OCSE in media del 2 per cento l'anno, mentre in Italia tale riduzione è stata doppia, in media del 4 per cento l'anno.
  Nel nostro Paese l'eccesso di capacità di lavorazione è riconducibile essenzialmente al calo dei consumi interni e delle esportazioni, alla quasi totale scomparsa del consumo di olio combustibile, destinato alle centrali elettriche, e all'entrata in esercizio di nuove raffinerie, realizzate nei Paesi emergenti, caratterizzate da grandi capacità di lavorazione e bassi costi gestionali. La capacità media delle raffinerie europee è di circa 8 milioni di tonnellate rispetto agli impianti di raffinazione, avviati o prossimi all'avviamento, dell'area Asia-Pacifico, la cui dimensione media si attesta intorno alle 20 milioni di tonnellate circa. La crisi è acuita anche dai conflitti geopolitici emersi in aree chiave per le forniture di greggi nella zona europea (Egitto, Libia, Siria, Iraq, e Siria e Iran per l'adozione di sanzioni da parte UE).
  La riduzione dei consumi ha determinato in Italia anche una forte diminuzione nei tassi di utilizzo delle raffinerie: dal 95 per cento nel periodo 2005-2008, al 65-70 per cento di utilizzo attuale.
  Nello specifico, il piano proposto da ENI per l'area di Gela prevede investimenti per 2,2 miliardi di euro e si articola in diversi ambiti, come lo sviluppo dell'attività upstream in Sicilia. Il piano per quanto riguarda la Regione siciliana e l'area di Gela prevede per l'attività di ricerca e di estrazione d'idrocarburi investimenti per circa 1.800 milioni di euro per il periodo 2014-2017 relativi a importanti progetti di sviluppo di giacimenti esistenti, offshore e onshore e nuova attività di esplorazione.
  Per quanto concerne l’offshore, presso il Ministero dello sviluppo economico sono in corso di completamento i processi, anche autorizzativi, relativi alla realizzazione di progetti già valutati positivamente dal punto di vista ambientale. La seconda linea di attività è la realizzazione di una green refinery da 750 chilotonnellate anno, la realizzazione di un hub per la ricezione, lo stoccaggio e la spedizione dei greggi locali, la realizzazione di centri di eccellenza e, infine, il risanamento ambientale del sito.
  ENI, per dar corso a quanto previsto nel verbale sottoscritto, del 31 luglio scorso, ha comunque immediatamente proceduto a riattivare le attività manutentive presso la raffineria al fine di garantire la conservazione degli impianti e il ripristino dell'efficienza operativa della cosiddetta «linea 1». E queste ultime attività saranno completate entro la seconda metà di ottobre 2014 e coinvolgeranno circa 500 risorse dell'indotto ogni giorno.
  La stessa, ha inoltre avviato il confronto con le organizzazioni sindacali a livello locale per approfondire i contenuti del progetto nell'ambito d'incontri che si sono svolti con le segreterie territoriali e le RSU, anche il 3 settembre scorso, e attualmente sta proseguendo il confronto a livello nazionale. L'obiettivo è quello di Pag. 127realizzare a breve un accordo di programma per Gela che coinvolga tutti gli interlocutori con l'obiettivo di definire un progetto in grado di dare stabilità di lungo periodo industriale e produttiva al sito.
  Infine, ferma restando la competenza esclusiva della regione Sicilia in materia di autorizzazioni degli impianti petroliferi siti nell'ambito del territorio della regione, presso il Ministero è attivo un «tavolo permanente della raffinazione» nel quale è attivo un confronto in merito alla situazione della raffinazione in Italia ed in particolare per crisi della raffineria di Gela, per l'attuazione di un piano volto a salvaguardare e incrementare i posti di lavoro nella regione siciliana e che sia in grado di garantire nel contempo, un ritorno economico per il territorio.

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ALLEGATO 4

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014). C. 2093 Governo.

NUOVA PROPOSTA DI PARERE

  La X Commissione, esaminato il testo del disegno di legge recante Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014) (C. 2093 Governo), come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito,

  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
   a) in relazione all'articolo 8-bis intervenga la Commissione di merito al fine di preservare i meccanismi di salvaguardia per le realizzazioni antecedenti ai provvedimenti che disciplinano i Sistemi efficienti di utenza da parte dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico integrato, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 10, comma 2, del decreto legislativo n. 115 del 2008;
   b) in relazione all'articolo 14-quater, provveda la Commissione di merito a rivedere il testo privilegiando una formulazione che favorisca ed incentivi la diffusione del sistema del vuoto a rendere su cauzione, espungendo al contempo previsioni di obblighi e penalizzazioni (comma 4);
   c) in relazione all'articolo 26-ter intervenga la Commissione di merito per chiarire in maniera non equivoca che nel Paese è vietata la ricerca e l'estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari, e quindi è vietata anche qualunque tecnica in pressione nel sottosuolo utilizzante fluidi, liquidi o gassosi compresi eventuali additivi, finalizzata a produrre o favorire la fratturazione delle formazioni rocciose in cui lo shale gas and oil è intrappolato;

e le seguenti osservazioni:
   1) in relazione all'articolo 8-bis valuti la Commissione di merito l'opportunità di modificare l'attuale formulazione dell'articolo 10, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 115 del 2008 specificando che la titolarità possa appartenere anche a soggetti riconducibili al medesimo gruppo societario, ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile;
   2) in relazione all'articolo 9-bis, valuti la Commissione di merito di prevedere la definizione di tempistiche certe per l'ottenimento delle certificazioni ambientali denominate ECOLABEL ed EMAS;
   3) in relazione all'articolo 11, valuti la Commissione di merito l'opportunità di meglio definire (o evitare di utilizzare) il termine «riciclo» che sembra limitare la possibilità di riutilizzo di determinati materiali non completamente riciclabili (quali le vetroresine);
   4) in relazione all'articolo 13-bis, valuti la Commissione di merito l'opportunità di modificare il comma 5, ove si fa obbligo al CONAI di sostituirsi ai comuni inadempienti nella raccolta differenziata su superficie pubblica, nonché i commi 6 Pag. 129ed 8, in cui si qualifica il CONAI e i consorzi di filiera come «incaricati di pubblico servizio»;
   5) in relazione alla soppressione dell'articolo 15, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, all'interno degli articoli che disciplinano il funzionamento del CONAI, la differenziazione del contributo ambientale di cui all'articolo 224, comma 3, lettera h), del decreto legislativo n. 152 del 2006, proporzionandolo alla reale riciclabilità dell'imballaggio immesso sul mercato.

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ALLEGATO 5

Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014). C. 2093 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione, esaminato il testo del disegno di legge recante Disposizioni in materia ambientale per promuovere misure di green economy e per il contenimento dell'uso eccessivo di risorse naturali (collegato alla legge di stabilità 2014) (C. 2093 Governo), come risultante dagli emendamenti approvati dalla Commissione di merito,

  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

con le seguenti condizioni:
   a) in relazione all'articolo 8-bis intervenga la Commissione di merito al fine di preservare i meccanismi di salvaguardia per le realizzazioni antecedenti ai provvedimenti che disciplinano i Sistemi efficienti di utenza da parte dell'Autorità per l'energia elettrica, il gas e il servizio idrico integrato, ai sensi di quanto previsto dall'articolo 10, comma 2, del decreto legislativo n. 115 del 2008;
   b) in relazione all'articolo 14-quater, provveda la Commissione di merito a rivedere il testo privilegiando una formulazione che favorisca ed incentivi la diffusione del sistema del vuoto a rendere su cauzione, espungendo al contempo previsioni di obblighi e penalizzazioni (commi 1 e 4);
   c) in relazione all'articolo 26-ter intervenga la Commissione di merito per chiarire che nel Paese è vietata la ricerca e l'estrazione di shale gas e shale oil e il rilascio dei relativi titoli minerari, e quindi è vietata anche qualunque tecnica in pressione nel sottosuolo utilizzante fluidi, liquidi o gassosi compresi eventuali additivi, finalizzata a produrre o favorire la fratturazione delle formazioni rocciose in cui lo shale gas and oil è intrappolato;

e le seguenti osservazioni:
   1) in relazione all'articolo 8-bis valuti la Commissione di merito l'opportunità di modificare l'attuale formulazione dell'articolo 10, comma 2, lettera b), del decreto legislativo n. 115 del 2008 specificando che la titolarità possa appartenere anche a soggetti riconducibili al medesimo gruppo societario, ai sensi dell'articolo 2359 del codice civile;
   2) in relazione all'articolo 9-bis, valuti la Commissione di merito di prevedere l'effettivo rispetto delle tempistiche previste per l'ottenimento delle certificazioni ambientali denominate ECOLABEL ed EMAS ottimizzando le procedure per il rilascio;
   3) in relazione all'articolo 11, valuti la Commissione di merito l'opportunità di meglio definire (o evitare di utilizzare) il termine «riciclo» che sembra limitare la possibilità di riutilizzo di determinati materiali non completamente riciclabili (quali le vetroresine);
   4) in relazione all'articolo 13-bis, valuti la Commissione di merito l'opportunità di modificare il comma 5, ove si fa obbligo al CONAI di sostituirsi ai comuni inadempienti nella raccolta differenziata su superficie pubblica, nonché i commi 6 Pag. 131ed 8, in cui si qualifica il CONAI e i consorzi di filiera come «incaricati di pubblico servizio»
   5) in relazione alla soppressione dell'articolo 15, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere, all'interno degli articoli che disciplinano il funzionamento del CONAI, la differenziazione del contributo ambientale di cui all'articolo 224, comma 3, lettera h), del decreto legislativo n. 152 del 2006, proporzionandolo alla reale riciclabilità dell'imballaggio immesso sul mercato.