CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 11 settembre 2014
295.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02163 Ginefra: Realizzazione del doppio binario lungo la linea ferroviaria Foggia-Caserta, nell'ambito del progetto relativo all'alta capacità ferroviaria Napoli-Bari.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento a quanto richiesto dagli Onorevoli Interroganti circa l'esecuzione dei lavori riguardanti la realizzazione del doppio binario della linea ferroviaria Caserta – Foggia, sono state assunte dettagliate informazioni presso Rete Ferroviaria Italiana (RFI).
  I lavori relativi al «Raddoppio della linea ferroviaria Caserta – Foggia nel tratto tra le stazioni di Cervaro e Bovino», inseriti nell'itinerario Napoli-Bari, parte del Corridoio 5 (Scandinavo-Mediterraneo) delle Reti TEN-T, hanno consentito, a dicembre 2012, di attivare all'esercizio ferroviario il primo tratto costituente il nuovo binario dispari, di circa 18 chilometri.
  Superate alcune criticità a inizio 2013, a partire da luglio dello stesso anno si è verificata una brusca riduzione della produzione di cantiere, sino a quando, il successivo settembre, si sono registrati l'ingiustificato e unilaterale fermo pressoché totale dei lavori da parte dell'appaltatore, nonché la mancata erogazione degli emolumenti e la conseguente messa in cassa integrazione delle maestranze della Rabbiosi Spa, impresa individuata dalla Capogruppo mandataria all'interno dell'ATI affidataria dell'appalto.
  Persistendo tale generale situazione di grave inadempienza contrattuale, RPI ha esperito, nel rispetto della normativa vigente, ogni possibile tentativo per evitare la risoluzione del rapporto contrattuale, in considerazione anche delle gravi conseguenti ripercussioni sull'investimento e dei connessi risvolti occupazionali; tuttavia, in data 3 febbraio 2014, RFI ha deliberato la risoluzione del contratto di appalto per grave inadempimento dell'Appaltatore, posta l'assoluta indisponibilità dell'affidatario a recuperare i ritardi maturati, nonostante la totale insussistenza di condizioni di fatto e/o di validi e sostenibili presupposti contrattuali per ulteriori ingiustificate protrazioni dei tempi contrattuali.
  Pertanto RFI, pur danneggiata dagli eventi riconducibili a responsabilità dell'Appaltatore e riservandosi tutte le possibili azioni di rivalsa per i danni conseguenti, ha immediatamente avviato le procedure necessarie al riaffido delle prestazioni residue entro il corrente anno.
  Al riguardo, evidenzio che la risoluzione del contratto impone di dar corso a una serie di attività, alcune delle quali previste per legge con tempi stabiliti, a partire dall'allontanamento dai cantieri dei mezzi e delle attrezzature da parte dell'Appaltatore, alla constatazione in contraddittorio e rendicontazione dei lavori eseguiti, e alla successiva rivisitazione del progetto esecutivo per il nuovo affidamento dei lavori – i quali verranno affidati con appalti di sola realizzazione –, alle attività negoziali e all'esecuzione dei lavori.
  Il nuovo piano di committenza, garantendo la realizzazione dell'intervento e la totale utilizzazione dei finanziamenti disponibili, prevede l'esecuzione dei primi interventi, già in buona parte affidati, finalizzati a garantire la sicurezza dei cantieri e la regolarità dell'esercizio ferroviario, e contestualmente l'adeguamento della progettazione esecutiva per il riappalto Pag. 113dei lavori, in avanzato stato di redazione, il cui completamento è previsto entro il prossimo mese di ottobre.
  RFI, inoltre, in considerazione dell'emergenza occupazionale, ha dato la propria disponibilità a esaminare la perseguibilità legale e procedurale di soluzioni alternative allo scenario appena descritto, qualora siano effettivamente presentate serie e documentate proposte da parte dei componenti dell'originaria ATI o, in alternativa, a prevedere la clausola di riserva della manodopera nel nuovo appalto.
  Ciò applicando, per quanto possibile, non appena sarà pubblicato, il decreto-legge cosiddetto «Sblocca Italia» presentato al Consiglio dei ministri lo scorso 29 agosto.
  Nel concludere, informo che, essendo stato prontamente aggiornato il Contratto di Programma finalizzato a garantire i maggiori finanziamenti necessari per l'esecuzione degli interventi residui sulla citata tratta, l'avvio delle attività negoziali è previsto al più tardi entro dicembre 2014, con consegna dei lavori e apertura dei cantieri entro giugno/luglio 2015, ultimazione entro il 2016 e attivazione all'esercizio commerciale entro il primo trimestre 2017.

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ALLEGATO 2

5-03110 Mura: Sospensione delle fermate ferroviarie nella stazione di Pabillonis (Medio Campidano).
5-03167 Pili: Sospensione delle fermate ferroviarie nella stazione di Pabillonis (Medio Campidano).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Rispondo congiuntamente alle interrogazioni degli Onorevoli Mura e Pili, in quanto entrambe chiedono chiarimenti circa la soppressione delle fermate dei treni nelle stazioni di Pabillonis e di Sanluri, in Sardegna.
  In via generale, occorre premettere che, per quanto riguarda i servizi di trasporto pubblico ferroviario di interesse regionale e locale eserciti da Trenitalia sul territorio della Regione autonoma della Sardegna, le relative competenze sono state trasferite dallo Stato alla Regione medesima, ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo n. 422 del 1997 e degli articoli 4 e 5 del decreto legislativo n. 46 del 2008 (norme di attuazione dello Statuto speciale), tramite Accordo di Programma sottoscritto il 7 giugno 2012 tra MIT, MEF e Regione, il quale regola le modalità di trasferimento delle funzioni e di erogazione delle relative risorse.
  L'Accordo di programma è stato registrato dalla Corte dei conti il 15 novembre 2012 ed è efficace a partire dal 15 dicembre 2012.
  Le risorse da trasferire annualmente alla Regione Sardegna, poste a base dell'Accordo di Programma, ammontano a euro 40.467.450,00 e sono riferite ad una produzione pari a 3.676.205 treni/KM, considerata quale quantità minima dei servizi da erogare affinché sia garantito un livello di servizio adeguato alle esigenze di mobilità della popolazione.
  In ordine, poi, ai servizi di trasporto pubblico ferroviario eserciti dalle Gestioni Governative «Ferrovie della Sardegna» e «Ferrovie Meridionali Sarde», ricordo che il trasferimento delle funzioni e dei compiti di amministrazione e programmazione in materia è avvenuto nel corso del 2008, ai sensi dell'articolo 8 del citato decreto legislativo n. 422 del 1997, e in attuazione del sopracitato decreto legislativo n. 46 del 2008, tramite Accordo di Programma sottoscritto il 3 giugno 2008 tra MIT e Regione medesima; con tale accordo sono state trasferite inoltre le risorse finanziarie necessarie alla copertura degli oneri per la gestione dei predetti servizi, nonché i beni in uso alle Ferrovie, strumentali all'esercizio e già facenti parte del patrimonio disponibile e indisponibile dello Stato.
  In merito alle specifiche richieste degli Onorevoli Interroganti, Ferrovie dello Stato riferisce che la Regione Autonoma della Sardegna – nell'ambito delle proprie competenze di Ente Programmatore del servizio di trasporto locale – ha predisposto un piano di riorganizzazione dell'offerta ferroviaria regionale prevedendo, tra l'altro, la progressiva introduzione di un'offerta di tipo cadenzato; a partire dall'orario estivo 2014, in vigore Pag. 115dallo scorso mese di giugno, il cadenzamento è stato esteso alla relazione Cagliari-S. Gavino-Oristano (e viceversa).
  In estrema sintesi, l'offerta cadenzata attuata per i collegamenti ferroviari della linea in questione prevede:
   velocizzazione dei tempi di percorrenza tra Oristano e Cagliari;
   incremento della frequenza dei collegamenti tra S. Gavino (e medio Campidano) e Cagliari;
   partenze da Oristano per Cagliari al minuto ’30 e da S. Gavino per Oristano al minuto ’00, ai fini dell'integrazione con i servizi gommati;
   soppressione delle fermate nelle stazioni a minore frequentazione, tra cui Pabillonis e Sanluri Stato.

  Infine, ritengo opportuno evidenziare che, a fronte di tale soppressione, la Regione Autonoma della Sardegna ha programmato il potenziamento dei servizi gommati di adduzione/distribuzione tra la località di Pabillonis e Sanluri Stato e la vicina stazione di S. Gavino.

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ALLEGATO 3

5-03355 Arlotti: Gestione dell'aeroporto «Federico Fellini» di Rimini-San Marino.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In risposta ai quesiti posti circa la gestione dell'aeroporto di Rimini – San Marino «Federico Fellini», sono state chieste dettagliate informazioni all'Ente Nazionale Aviazione Civile (ENAC), il quale riferisce quanto segue.
  Come gli stessi Onorevoli interroganti hanno evidenziato, il 26 novembre 2013, è stata depositata la sentenza di fallimento della Società Aeradria spa, gestore dell'aeroporto di Rimini-San Marino.
  Con detta sentenza, il Tribunale di Rimini, nel nominare un curatore fallimentare, disponeva l'esercizio provvisorio dell'impresa fallita sino al 30 giugno 2014, termine poi prorogato al 31 ottobre 2014.
  Conseguentemente, l'ENAC ha immediatamente predisposto una procedura di gara ad evidenza pubblica finalizzata all'affidamento della concessione di gestione totale dell'aeroporto in parola, di durata trentennale e decorrente dalla data di efficacia del decreto di affidamento della concessione adottato dal MIT, di concerto con il MEF.
  Lo scorso 14 luglio è decorso il termine per la presentazione delle offerte per l'assegnazione della concessione totale e dunque per l'individuazione del nuovo soggetto imprenditoriale al quale affidare la gestione del predetto scalo.
  Il successivo 18 luglio, la Commissione di gara, nominata con provvedimento del Direttore Generale dell'Enac, ha indetto una seduta pubblica per l'apertura delle buste, alla quale hanno partecipato i rappresentanti dei quattro raggruppamenti/imprese che avevano presentato un'offerta.
  I lavori della Commissione si sono svolti in seduta riservata il 24 luglio e in seduta pubblica il 30 luglio.
  Al riguardo, occorre precisare che, in questa fase, i lavori della Commissione di gara sono preordinati ad un'attenta valutazione della presenza dei documenti richiesti dal bando e dal disciplinare di gara, nonché alla correttezza formale delle autocertificazioni fornite dai legali rappresentanti dei quattro raggruppamenti/imprese che hanno partecipato all'incanto.
  L'accertamento puntuale dei requisiti costituisce, invece, un adempimento che resta istituzionalmente rimesso ad una diversa articolazione amministrativa del medesimo ENAC, la quale sarà infatti chiamata a valutare, in concreto e prima di pervenire all'affidamento in concessione della gestione totale, la puntuale sussistenza delle condizioni poste dal bando e dal disciplinare di gara, oltre che ai requisiti personali di partecipazione.
  Sarà cura del MIT seguire con la dovuta attenzione il prosieguo dell’iter affinché le procedure in atto vengano completate in tempi brevi e nel pieno rispetto della legalità.