CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 6 agosto 2014
286.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-03424 Airaudo e Placido: Conseguenze occupazione del nuovo piano industriale per la società Acciai Speciali Terni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Airaudo pone all'attenzione del Governo le conseguenze, sul piano produttivo ed occupazionale, derivanti dall'adozione del nuovo piano industriale della Thyssekrupp-AST, con particolare riferimento allo stabilimento di Terni.
  A tal proposito, faccio presente che la questione è ben nota al Ministero che rappresento per le forti preoccupazioni suscitate nei lavoratori a seguito della presentazione del predetto piano e sfociate – lo scorso 31 luglio – in un blocco dell'autostrada A1.
  Tale piano, infatti, muove dalla constatazione che nell'ultimo quinquennio AST (Acciai Speciali Terni) ha accumulato perdite per circa 900 milioni di euro che hanno imposto un intervento in grado di far recuperare produttività, efficienza e qualità in un contesto di mercato alquanto difficile soprattutto in Europa. Per raggiungere questi obiettivi, la Società ritiene necessaria una forte riduzione dei costi (compreso quello del lavoro), dei posti di lavoro e prospetticamente la chiusura di uno dei due forni fusori presenti nell'impianto di Terni.
  Dal punto di vista occupazionale tale piano prevede la messa in mobilità di complessivi 586 lavoratori, di cui 470 delle acciaierie, 58 del tubificio e 58 della società delle fucine.
  Informo, inoltre, che Thyssekrupp-AST ha anche dato disdetta unilaterale del contratto integrativo aziendale sottoscritto con le organizzazioni sindacali territoriali e la rappresentanza sindacale aziendale.
  Lo scorso 17 luglio, Governo, istituzioni e organizzazioni sindacali hanno evidenziato che gli obiettivi di efficienza e recupero di redditività indicati nel predetto Piano industriale sono certamente condivisibili, ma rischiano di vanificarsi se non sono accompagnati anche da interventi concreti e visibili che diano prospettive di lungo periodo all'Azienda.
  In questo contesto, al fine di effettuare un esame della situazione e di ricercare possibili soluzioni, lo scorso 31 luglio il Ministero che rappresento si è attivato per convocare le organizzazioni sindacali che, tuttavia, hanno manifestato la loro indisponibilità all'incontro.
  Lo scorso 1o agosto, la competente Direzione generale del Ministero del lavoro ha ricevuto dalla Società una comunicazione avente ad oggetto l'avvio della procedura di mobilità nei confronti di 473 unità lavorative dello stabilimento di Terni e la sua contestuale sospensione fino al prossimo 4 settembre.
  In tale data, le parti saranno convocate presso il Ministero dello sviluppo economico per avviare un confronto sugli interventi necessari per riportare lo stabilimento ternano a quei livelli di competitività che – attraverso il recupero delle quote di mercato – potranno consentire di attenuare gli effetti negativi sul piano produttivo ed occupazionale conseguenti al Piano presentato dalla Società.
  Il Governo, pertanto, ritiene che a tale incontro si debba arrivare con spirito costruttivo, superando inutili rigidità che rischiano di vanificare il confronto e il tentativo di ricercare solidi punti di convergenza.
  Senza questo spirito, che il Governo è fortemente impegnato ad alimentare, prevarranno le posizioni estreme che, come è Pag. 241già successo nei giorni scorsi, in nessun modo possono contribuire a raggiungere soluzioni costruttive. Terni ha bisogno di AST e si dovrà seriamente operare perché AST sappia ancora creare ricchezza e lavoro.
  Il Governo riprenderà, parallelamente al confronto con AST, anche il tavolo sulla siderurgia, nella consapevolezza che tale settore costituisce un settore strategico per la nostra economia e per questo vanno ricercate soluzioni (come si sta già facendo, ad esempio con la riduzione dei costi dell'energia) che migliorino la competitività e la capacità di esportare.
  Da ultimo posso fin d'ora assicurare la presenza del Ministero del lavoro all'incontro del settembre 2014, al fine di consentire al Governo – nelle sue diverse articolazioni – di monitorare la vicenda nella prospettiva di portarne a soluzione le principali criticità.

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ALLEGATO 2

5-03425 Baruffi ed altri: Procedure di mobilità per i lavoratori dell'area commerciale di Coca Cola Hbc.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole interrogante richiama l'attenzione sulla situazione aziendale ed occupazionale della Coca Cola HBC Italia, che il 15 luglio 2014 ha aperto una procedura di mobilità per 249 lavoratori dell'area commerciale su tutto il territorio nazionale e che il giorno successivo, 16 luglio, ha aperto una ulteriore procedura di mobilità per tutti i lavoratori (n. 57) impiegati presso la sede di Campogalliano in provincia di Modena, annunciando la chiusura di tale sede. Chiede di conoscere quali misure il Governo intenda porre in essere per un possibile ridimensionamento dei tagli annunciati.
  Osservo, in primo luogo, che agli atti del Ministero che rappresento risulta solo la procedura di riduzione del personale del 15 luglio 2014 per complessivi 249 lavoratori distribuiti in varie sedi del territorio nazionale compresa quella di Campogalliano.
  Per quanto riguarda la procedura di mobilità per i 57 lavoratori della sede di Campogalliano la legge prevede che la stessa debba concludersi entro 75 giorni, cioè nel caso specifico entro la fine di settembre.
  Mi preme ricordare che nei primi 45 giorni la procedura è di carattere privatistico e riguarda le parti sociali (impresa ed organizzazioni sindacali); scaduto tale termine senza che sia stato raggiunto un accordo, il confronto e la trattativa si sposta in sede pubblica, al fine di trovare una soluzione condivisa.
  La Direzione territoriale del lavoro di Modena ha comunicato che in questi giorni sono in corso incontri tra le parti sociali coinvolte, nel corso dei quali la Società asserisce di non essere in grado di prevedere eventuali misure per fronteggiare le conseguenze sul piano sociale a fronte della programmata riduzione del personale e non prevede di riconoscere ai lavoratori collocati in mobilità alcuna attribuzione patrimoniale ulteriore rispetto a quanto già previsto dalla legislazione vigente e dalla contrattazione collettiva.
  Per parte loro le organizzazioni sindacali nel corso di detti incontri (il primo in data 29 luglio ed il secondo il 5 agosto) hanno espresso un forte dissenso verso le strategie aziendali incentrate su un così forte ridimensionamento del personale; a loro parere le problematiche dichiarate dall'azienda possono essere affrontate ed articolate in maniera differente al fine di evitare l'ulteriore aumento dei disoccupati in un contesto già particolarmente complesso e che, anche nel territorio modenese, esporrebbe i lavoratori ad una difficile ricollocazione. In particolare le organizzazioni sindacali hanno chiesto ai rappresentanti della Società il ritiro della procedura di mobilità intrapresa in quanto non vi sarebbero le condizioni congiunturali necessarie e sufficienti per giustificare il licenziamento collettivo dei lavoratori attualmente in forza. In subordine al ritiro della suddetta procedura, le organizzazioni sindacali si dichiarano eventualmente disposte a valutare soluzioni alternative e comunque meno traumatiche sotto il profilo sociale quali, ad esempio, l'utilizzo a favore di alcuni lavoratori di ammortizzatori sociali, l'utilizzo del telelavoro (trattandosi di figure professionali adibite per gran parte ad attività di telemarketing e customer service), la Pag. 243mobilità territoriale volontaria dei lavoratori in esubero presso altre sedi della stessa Società e l'inserimento in lista di mobilità su base volontaria e, comunque, incentivata da parte della società.
  La trattativa presumibilmente non sarà facile soprattutto per la volontà palesata dalla società di cessare l'attività nel sito di Campogalliano. Vi è, comunque, la piena disponibilità da parte dell'Amministrazione che rappresento di attivare, tutte le misure a tutela dei lavoratori oggetto della mobilità, alle condizioni previste dalla normativa vigente.

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ALLEGATO 3

5-03426 Prataviera e Fedriga: Tutela dei lavoratori della ACC Compressors S.p.A. di Mel (Belluno).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli onorevoli interroganti richiamano l'attenzione del Governo in merito alle vicende produttive ed occupazionali della ACC Compressors Spa con specifico riferimento allo stabilimento di Mel (BL) sottoposta ad una procedura di amministrazione straordinaria sulla base di un programma di cessione del complesso aziendale approvato il 5 febbraio scorso.
  A conclusione della predetta cessione, il commissario straordinario è stato autorizzato ad accettare l'offerta della società cinese Wanbao che prevede un corrispettivo di 13 milioni di euro ed un assorbimento occupazionale di 455 unità di personale, pari a circa il 75 per cento degli attuali 600 dipendenti.
  Tali assunzioni verranno effettuate progressivamente e comunque non oltre un anno dalla sottoscrizione del contratto definitivo. L'offerta è altresì corredata da un piano industriale volto essenzialmente a mantenere in attività l'azienda con volumi produttivi elevati.
  Tanto premesso, con specifico riferimento alla questione posta dagli interroganti, faccio presente che lo scorso 4 agosto, nell'ambito delle consultazioni avviate ai sensi dell'articolo 47 della legge n. 428 del 1990, in vista della stipula del contratto preliminare di vendita presso il Ministero dello sviluppo economico, è stato sottoscritto un accordo con le organizzazioni sindacali con cui sono stati definiti anche gli aspetti occupazionali e retributivi dei dipendenti.
  Voglio evidenziare che il predetto accordo fa seguito ad un referendum indetto tra gli stessi lavoratori di ACC, all'esito del quale si è espresso in termini favorevoli l'84 per cento dei lavoratori su una percentuale di votanti del 75 per cento circa.
  Voglio evidenziare, inoltre, che al personale con qualifica non dirigenziale continuerà ad applicarsi il previgente Contratto collettivo ed al personale con qualifica dirigenziale il CCNL Dirigenti Industria, mentre non troveranno più applicazione le intese relative ai premi aziendali e di produzione in essere.
  L'accordo prevede, inoltre, che ai fini del contenimento del costo del lavoro si dovrà intervenire con una serie di misure restrittive che incideranno sulle ferie, sugli scatti di anzianità di servizio e sulla contrattazione di secondo livello.
  Tali misure – una volta superata la fase di start-up – potranno essere mitigate dalla possibilità di definire un nuovo premio aziendale la cui erogazione dipenderà dal raggiungimento di specifici obiettivi di efficienza, produttività e qualità.
  In tale contesto, posso comunque assicurare che il Governo, nelle sue diverse articolazioni, continuerà a monitorare i futuri sviluppi della vicenda, anche nella eventuale prospettiva di esaminarne eventuali criticità.

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ALLEGATO 4

5-03427 Tripiedi ed altri: Attuazione delle disposizioni in materia di sostegno al reddito di cui all'articolo 12, commi 5 e 5-bis, del decreto-legge n. 78 del 2010, convertito, con modificazioni, dalla legge 122 del 2010.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Gli interroganti – con il presente atto parlamentare – richiamano l'attenzione del Governo in merito ai tempi di emanazione del decreto ministeriale che concede – per l'anno 2014 – il prolungamento degli interventi di tutela del reddito previsti dal comma 5-bis dell'articolo 12 del decreto-legge n. 78 del 2010.
  Al riguardo, sono in grado di informare che lo schema di decreto per l'anno 2014 è attualmente alla firma del Ministro del lavoro e delle politiche sociali per essere successivamente controfirmato dal Ministro dell'economia e delle finanze.
  Preciso che, dai risultati del monitoraggio Inps dello scorso 11 luglio, relativi all'anno in corso, risulta che i soggetti interessati dal prolungamento dell'intervento di tutela del reddito ammontano a 3.806 unità.
  Preciso inoltre che gli oneri finanziari ad esso collegati – pari complessivamente ad euro 62.697.643,00 – sono posti a carico del fondo sociale per occupazione e formazione.
  Da ultimo, faccio presente che – per l'anno 2015 – si stima che la spesa totale di tale misura è pari ad euro 19.888.696,00.

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ALLEGATO 5

5-03428 Calabria e Laffranco: Applicazione della normativa in materia di iscrizione alla gestione assicurativa degli esercenti attività commerciali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'interrogazione concerne l'obbligo dei soci di società in nome collettivo di iscrizione alla gestione assicurativa speciale Invalidità, vecchiaia, superstiti degli esercenti attività commerciali.
  In proposito, posso confermare quanto hanno riportato gli onorevoli interroganti circa l'orientamento espresso fin dal 2009 dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali – e successivamente fatto proprio dall'INPS – secondo il quale i soci di società in nome collettivo sono tenuti all'iscrizione alla gestione speciale assicurativa dei commercianti in presenza di una partecipazione al lavoro aziendale con carattere di abitualità e prevalenza.
  Come ho anticipato, tale orientamento è stato recepito dall'INPS che con circolare n. 78 del 2013 che, anche per tenere conto della successiva evoluzione normativa e giurisprudenziale, ha dettato precise istruzioni operative in ordine alla necessità di verificare gli elementi della abitualità e della professionalità della prestazione lavorativa esercitata, in relazione all'obbligo di iscriversi alla Gestione commercianti o artigiani. In tal senso l'Istituto ha evidenziato alle proprie sedi territoriali la necessità di verificare in maniera puntuale e rigorosa la presenza dei requisiti dell'abitualità della prestazione, facendo ricorso, ove necessario, anche ad accertamenti effettuati in loco, per non limitarsi a riscontri meramente documentali.
  Con particolare riferimento al caso di impresa che eserciti in forma societaria l'attività di «affitto di immobili propri» l'INPS ha precisato che essa rientra a pieno titolo nel settore terziario, in quanto attività di servizi dotata di autonoma caratterizzazione e soggetta quindi ad obbligo contributivo.
  Ad avviso dell'Istituto di previdenza, peraltro, occorre tenere conto della giurisprudenza della Cassazione che ritiene che l'attività di gestione immobiliare consistente nella locazione di immobili di proprietà – ove esercitata con i caratteri della sistematicità e della abitualità – deve essere considerata esercizio d'impresa. Ai fini di una puntuale verifica, pertanto, l'INPS ribadisce la necessità che venga operata, caso per caso, una analisi volta a stabilire se tale attività venga esercitata in modo sistematico e abituale da parte del socio, avuto comunque riguardo alla specifica natura di tale attività. Nel caso di specie tali requisiti (abitualità e sistematicità della «dedizione» lavorativa) andranno valutati alla luce dei limitati adempimenti che l'attività di locazione solitamente richiede. Peraltro l'INPS ritiene che ove il soggetto non sia titolare di altre occupazioni lavorative contestuali nell'ambito del lavoro autonomo, potrà ritenersi integrato anche il requisito della prevalenza.
  Per quanto poi attiene alle conseguenze derivanti dalla errata indicazione nell'apposita casella di «occupazione prevalente» in occasione della dichiarazione dei redditi, l'Istituto di previdenza ha precisato che già con il messaggio n. 12698 del 2011 aveva chiarito che tale errata indicazione non avrebbe potuto determinare l'annullamento dell'iscrizione nei casi in cui tale attività fosse stata «diversamente comprovata», fornendo a tal fine una serie di elementi idonei a testimoniare lo svolgimento Pag. 247dell'attività lavorativa, prescindendo dall'avvenuta o non avvenuta compilazione della suddetta casella. Ad esempio, l'INPS considera di particolare rilievo la presenza o meno di dipendenti ovvero di collaboratori.
  Non può escludersi, pertanto, che pur in presenza di correzione del modello reddituale, le sedi territoriali competenti dell'istituto non abbiano proceduto all'annullamento delle iscrizioni in ragione di altri e diversi indicatori dai quali sia stato possibile evincere l'effettiva prestazione lavorativa prestata dal socio in ambito d'impresa.
  Da ultimo, l'INPS ha tenuto a precisare che non sono giunte finora segnalazioni in ordine al mancato adeguamento da parte delle sedi territoriali alle disposizioni impartite con i messaggi innanzi richiamati.

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ALLEGATO 6

DL 90/2014: Misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari (C. 2486-B Governo, approvato dalla Camera e modificato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   esaminato il disegno di legge n. 2486-B, di conversione in legge del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 90, recante misure urgenti per la semplificazione e la trasparenza amministrativa e per l'efficienza degli uffici giudiziari, approvato dalla Camera e modificato dal Senato;
   rilevato che nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento sono state introdotte modifiche volte essenzialmente a recepire i rilievi formulati dal Ministero dell'economia e delle finanze in sede di verifica della relazione tecnica sul provvedimento, aggiornata all'atto del passaggio dell'esame tra i due rami del Parlamento ai sensi dell'articolo 17, comma 8, della legge n. 196 del 2009;
   considerato, in particolare, che nel corso dell'esame presso l'altro ramo del Parlamento è stata modificata la norma in materia di risoluzione unilaterale del rapporto di lavoro, prevedendo l'esclusione dell'applicazione dell'istituto ai professori universitari e ai responsabili di struttura complessa del Servizio sanitario nazionale, mentre sono state soppresse le disposizioni, introdotte nel corso dell'esame presso la Camera dei deputati, relative alle esclusioni delle penalizzazioni per i pensionamenti anticipati, al pensionamento del personale della scuola che aveva raggiunto «quota 96» nell'anno scolastico 2011-2012 e al riconoscimento di benefici di carattere previdenziale per le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice;
   ritenuto che occorra superare le criticità emerse con riferimento alla copertura finanziaria degli interventi, riproponendo i contenuti delle disposizioni modificate dal Senato in prossimi provvedimenti legislativi e individuando in quella sede le risorse necessarie nel quadro delle complessive compatibilità finanziarie;
   richiamata, in particolare, l'esigenza di un intervento che garantisca, entro l'avvio del prossimo anno scolastico, il rispetto della specificità della condizione del personale della scuola, stabilendo che i requisiti per il pensionamento, previsti dalla normativa antecedente all'entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011, continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l'anno scolastico 2011-2012;
   rilevata, altresì, l'esigenza di considerare, anche nel quadro di futuri interventi in materia previdenziale di più ampia portata, da realizzare nella prossima legge di stabilità, le disposizioni in materia di non applicazione delle riduzioni percentuali del trattamento previdenziale ai fini dell'accesso al pensionamento anticipato, limitatamente ai soggetti che maturino il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, prescindendo dal requisito della effettiva prestazione di lavoro;
   segnalata, altresì, la necessità di intervenire sulla materia dei benefici per le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, anche al fine di superare le criticità che si pongono nell'applicazione della normativa vigente, tutelando le legittime aspettative dei familiari delle vittime;Pag. 249
   osservato che appare necessario limitare, anche nell'esame parlamentare, l'articolazione dei provvedimenti, specialmente quando si tratti di decreti-legge, al fine di consentire, nell'ambito dell'esame in sede referente e in sede consultiva, lo svolgimento in tempi adeguati di una istruttoria approfondita delle implicazioni, anche di carattere finanziario, delle singole disposizioni,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   si provveda a riprendere i contenuti delle disposizioni modificate dal Senato della Repubblica, inserendoli nel quadro di provvedimenti organici e reperendo le risorse necessarie ad una loro adeguata copertura finanziaria, al fine di:
    a) stabilire, entro l'avvio del prossimo anno scolastico, che i requisiti per il pensionamento previsti dalla normativa antecedente all'entrata in vigore del decreto-legge n. 201 del 2011 continuino ad applicarsi ai lavoratori della scuola che abbiano maturato gli stessi requisiti entro l'anno scolastico 2011-2012;
    b) considerare, anche nel quadro di futuri interventi in materia previdenziale di più ampia portata, da realizzare nella prossima legge di stabilità, le disposizioni in materia di non applicazione delle riduzioni percentuali del trattamento previdenziale ai fini dell'accesso al pensionamento anticipato, limitatamente ai soggetti che maturino il requisito di anzianità contributiva entro il 31 dicembre 2017, prescindendo dal requisito della effettiva prestazione di lavoro;
    c) adottare interventi in materia di benefici per le vittime del terrorismo e delle stragi di tale matrice, anche al fine di superare le criticità che si pongono nell'applicazione della normativa vigente.