CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 10 luglio 2014
269.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01301 Luigi Gallo: Sull'efficienza e qualità nella realizzazione di un progetto da attuarsi nel comune di Piano di Sorrento (Napoli).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Riguardo all'atto di sindacato ispettivo relativo all'assegnazione dei fondi FESR 2007/2013 obiettivo beni e siti culturali «Promuovere la conoscenza della Campania» in particolare Premio penisola sorrentina Arturo Esposito per un valore di 150 mila euro si segnala quanto segue:
   a) Il progetto preliminare è stato presentato dal comune di Piano di Sorrento che, come evidenziato nell'interrogazione, risulta aver modificato la programmazione per arrivare ad un progetto esecutivo che non sembra aver contemplato buona parte degli obiettivi originariamente delineati.
   b) In effetti costi sono rimasti invariati rispetto ad una diversa programmazione dell'evento e a tale riguardo l'autorità di certificazione responsabile della corretta certificazione delle spese erogate, organismo che opera presso la regione Campania, ha il compito di verificare la correttezza e la ammissibilità della spesa rispetto alla normativa comunitaria e nazionale degli obiettivi. Al termine di tale verifica sarà possibile attestare se effettivamente sono stati rispettati i criteri di efficienza e correttezza richiesti dalla normativa vigente e se non ci sarà corrispondenza tra obiettivi e finanziamento assegnato le spese non saranno certificate.

  Si segnala infine che il Governo intende rafforzare i meccanismi di controllo e verifica degli interventi oggetto di finanziamenti pubblici attraverso una più efficace e capillare riorganizzazione delle autorità di gestione, delle autorità di certificazione e delle autorità di audit che, in qualità di centri di responsabilità devono attentamente verificare le eventuali disomogeneità e provvedere, se il caso necessita, ad avviare ogni azione per ricondurre nell'alveo della correttezza amministrativa gli interventi pianificati.

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ALLEGATO 2

5-02044 Piazzoni: Sulla tutela dell'area limitrofa al sito archeologico di Villa Adriana a Tivoli.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'onorevole Piazzoni chiede se il Ministro non ritenga opportuno e necessario che il sito archeologico di Villa Adriana, a Tivoli, continui ad essere inserito tra i siti Unesco; che sia fornita al World Heritage Committee, organismo dell'Unesco, tutta la documentazione richiesta e che siano compiuti gli atti necessari per salvaguardare la buffer zone del sito.
  In merito, ricordando che il sito è gestito in forma diretta dal Ministero e l'ente gestore è la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, ritengo opportuno ricostruire in maniera puntuale la vicenda, invero molto lunga, complessa e che nei suoi ultimi sviluppi presenta profili problematici nuovi e senza precedenti in Italia per quanto attiene al rapporto fra i sistemi e le procedure di tutela nazionale e dell'UNESCO.

  1981

  Il Consiglio Comunale di Tivoli, con delibera n. 68 del 1981, ha approvato il piano di lottizzazione del Comprensorio di Ponte Lucano in località Villa Adriana – Zona Galli. Sulla scorta di detta delibera è stata sottoscritta la relativa convenzione urbanistica.

  1986
  Con concessione edilizia n. 93 del 15 novembre 1986, il comune di Tivoli ha consentito l'urbanizzazione primaria dell'area.

  1990
  Il Consiglio comunale di Tivoli, con delibera n. 152 del 20 novembre 1990, ha approvato una variante al piano di lottizzazione dell'area di cui trattasi e prorogato i termini della convenzione urbanistica.

  1998
  La Società proprietaria dell'area in esame ha presentato, il 9 luglio 1998, un nuovo progetto di piano di lottizzazione, visto anche il decorso dei termini di vigenza della convenzione urbanistica sopra citata.

  1999
  Iscrizione di Villa Adriana nella Lista UNESCO del Patrimonio Mondiale dell'Umanità.

  2008
  Il Consiglio comunale di Tivoli, con delibera n. 35 del 10 luglio 2008, ha adottato il nuovo piano di lottizzazione convenzionata «Comprensorio di Ponte Lucano» in Tivoli, località Ponte Lucano, cosiddetto «Piano Nathan».

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  2009

  Il 17 novembre 2009 la soprintendenza per i beni archeologici del Lazio ha reso parere favorevole, con prescrizioni, al piano di lottizzazione, dettando disposizioni specificamente volte a preservare le preesistenze archeologiche insistenti sull'area, già tutelate con decreto ministeriale del 5 giugno 1991 e decreto ministeriale del 25 giugno 2009.

  2010

  Il 1o marzo 2010 la regione Lazio ha autorizzato, ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, della legge regionale Lazio n. 24 del 1998 e degli articoli 16 e 28 della legge n. 1150 del 1942, il piano di lottizzazione dell'area.

  2011

  Il 21 giugno 2011 la soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo ha reso il parere di competenza, ai sensi del decreto legislativo n. 42 del 2004, della legge n. 1150 del 1942 e della legge regionale Lazio n. 24 del 1998, esprimendo una posizione sostanzialmente contraria al piano di lottizzazione.

  2012

  Il 20 febbraio 2012 la stessa soprintendenza per i beni architettonici e paesaggistici per le province di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, nel concordare con quanto statuito nel parere della regione Lazio del 1o marzo 2010, esaminata una nuova versione del piano di lottizzazione, rilasciava un parere favorevole con ampie e dettagliate prescrizioni.
  Con provvedimento del 1o marzo 2012, la direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, visti i testé citati pareri endoprocedimentali favorevoli resi dalle Soprintendenza Architettonica e Archeologica competenti per territorio, nonché l'istruttoria sottesa a detti atti, ha espresso il proprio parere favorevole, con prescrizioni, al piano di lottizzazione «Nathan».
  Avverso il parere della Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio, proponeva ricorso al TAR Lazio l'Associazione Italia Nostra Onlus (rg. 6779/2012), ricorso ad oggi pendente.
  Il Consiglio Comunale di Tivoli, con deliberazione n. 74 del 6 dicembre 2012, ha definitivamente approvato il nuovo piano di lottizzazione convenzionata «Comprensorio di Ponte Lucano» in Tivoli, località Ponte Lucano, cosiddetto «Piano Nathan».
  Così chiarito l’iter procedimentale relativo al progetto edilizio, si può passare ad illustrare la problematica, menzionata nell'interrogazione, relativa alle iniziative dell’ Unesco per Villa Adriana.
  Al riguardo, va premesso che il riconoscimento di Villa Adriana come sito UNESCO ha comportato la individuazione di due aree: il sito vero e proprio (circa 80 ha) e una più ampia area circostante detta «zona cuscinetto» (buffer zone – circa 500 ha). Il progettato piano di lottizzazione ricade all'interno della zona cuscinetto.
  Nel corso dei lavori del Comitato per il patrimonio mondiale dell'UNESCO, tenutisi a San Pietroburgo nel giugno del 2012, a seguito di segnalazioni pervenute al Comitato stesso a proposito di Villa Adriana, veniva approvata una decisione che chiedeva: «allo Stato Parte (cioè l'Italia) di informare il Centro del patrimonio mondiale in tempo utile su qualsiasi progetto di sviluppo di rilievo previsto nella buffer zone del Bene, compresi gli sviluppi dei programmi edilizi nel Comprensorio Ponte Lucano, per il quale dovrebbe essere inclusa una valutazione d'impatto sul Patrimonio, in conformità al punto 172 delle Linee Guida, prima che sia preso qualunque impegno irreversibile. Chiede inoltre allo Stato Parte di presentare al Centro del Patrimonio Mondiale un rapporto aggiornato sullo stato di conservazione del bene entro il 1o febbraio 2014».Pag. 172
  La «Valutazione di impatto sul patrimonio» (Heritage Impact Assessment, HIA) richiesta dall'UNESCO è uno studio che deve essere realizzato da esperti indipendenti a cura dell'organismo nazionale responsabile per il sito UNESCO in questione (nel caso di Villa Adriana, la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio). Tali esperti si avvalgono di strumenti di indagine e metodologie multidisciplinari, che attengono a diversi profili riguardanti il bene, non limitati esclusivamente a quelli storico-artistici o paesaggistici.
  Conseguentemente, con contratto prot. n. 22891, del 4 dicembre 2013 la Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici del Lazio incaricava l'architetto Jane Thompson per la redazione di uno studio di valutazione di impatto sul Patrimonio (HIA), come richiesto dalle procedure UNESCO.
  Con nota protocollo n. 7674 del 15 maggio 2014, la Direzione regionale riscontrava la richiesta della soprintendenza per i beni archeologici del Lazio concedendo alle soprintendenze il termine del 26 maggio 2014 per i richiesti approfondimenti e per la trasmissione di una relazione sui contenuti della HIA.
  Inoltre, in ottemperanza a quanto richiesto dal Comitato per il patrimonio Mondiale, in data 31 gennaio 2014, il Ministero inoltrava il rapporto aggiornato sullo stato di conservazione di Villa Adriana, nel quale si evidenziano i fattori di rischio e le attuali problematiche di conservazione che dovrebbero costituire la base degli interventi nell'area.
  Quanto alla HIA, la versione definitiva della Relazione è stata trasmessa alla Direzione regionale lo scorso 7 luglio nelle duplici versioni inglese (facente fede) ed italiana. Sembra opportuno riportarne testualmente le conclusioni (dal Sommario breve versione italiana).
  «Il piano di lottizzazione per il Comprensorio di Ponte Lucano avrebbe un forte impatto negativo sui vari aspetti del patrimonio all'interno del sito proclamato Patrimonio Mondiale dell'Umanità e sul suo rapporto con il paesaggio che lo circonda, l'area di rispetto, che contribuiscono all'OUV (Outstanding Universal Value, Eccezionale Valore Universale), e su ulteriori valori culturali. Portare avanti il progetto è in conflitto con l'articolo 98 delle linee guida della convenzione UNESCO per il Patrimonio Mondiale (...). Comporterebbe il rischio di una decisione del World Heritage Commitee di far collocare Villa Adriana nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo (World Heritage in Danger List) e, in assenza della rimozione delle cause dell'impatto negativo sull'OUV, la sua successiva cancellazione. L'unica possibilità che lo Stato italiano ha per evitare una tale eventualità è di bloccare questo progetto di pianificazione urbanistica».
  In base alle conclusioni emerse dal predetto studio di impatto, il Ministero ha immediatamente convocato riunioni – in corso in questi giorni – dapprima con gli organi competenti del Ministero stesso e immediatamente dopo con gli enti locali interessati, al fine di valutare congiuntamente le implicazioni derivanti dalla presentazione della Relazione suddetta e le conseguenti determinazioni da adottare.
  In vista di tali determinazioni, aggiungo che l'esame dei profili giuridici della vicenda induce a ritenere sussistenti i presupposti contemplati dalla legge n. 241 del 1990 sul procedimento amministrativo per avviare un eventuale procedimento di revisione degli atti fin qui adottati.
  È appena il caso di osservare che la semplice ipotesi di un inserimento di Villa Adriana nella Lista del Patrimonio Mondiale in Pericolo o – peggio – di una sua cancellazione dalla Lista UNESCO è del tutto inaccettabile e il Ministero farà quanto occorre per impedirlo.
  Si può altresì rilevare come la Relazione HIA richiesta per Villa Adriana non abbia precedenti, almeno per l'Italia (che come è noto ospita il più elevato numero di siti UNESCO) e dunque rappresenti un precedente di grande rilievo per ciò che attiene al rapporto fra ordinamento – e organi di tutela – nazionali da un lato, e regole, procedure e metodi di valutazione dell'UNESCO dall'altro. In sostanza, la Pag. 173vicenda ha il pregio di richiamare all'attenzione delle autorità italiane – organi politici e amministrativi, amministrazioni centrali e locali – il fatto che l'inserimento di un sito nell'elenco UNESCO non rappresenta solo un prestigioso ed ambito riconoscimento, ma reca con sé anche il potenziale assoggettamento a controlli e valutazioni operati da soggetti e istituzioni internazionali, operanti secondo regole e criteri non necessariamente coincidenti con quelli espressi dagli organi nazionali.

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ALLEGATO 3

5-02804 Bossa: Sulla composizione del consiglio di amministrazione dell'istituto «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto parlamentare in discussione, l'Onorevole interrogante ripropone la questione relativa al consiglio di amministrazione dell'istituto educativo «SS. Trinità e Paradiso» di Vico Equense, e chiede di conoscere quali accertamenti siano stati condotti e quali provvedimenti l'amministrazione intenda assumere in proposito.
  Sono note le vicissitudini che hanno coinvolto l'istituzione in discorso, riconosciuta dapprima come pubblico educandato con regio decreto n. 2301 del 1869, e poi divenuta nel 1931, con regio decreto n. 1312, Istituto femminile di educazione amministrato dal Ministero, e che dall'anno scolastico 2000/2001 non esercita in pratica alcuna attività scolastica ed educativa a causa della progressiva riduzione del numero degli iscritti.
  Le difficoltà sono state accentuate dal progressivo peggioramento della situazione finanziaria, determinatosi negli ultimi anni, che ha spinto questa Amministrazione a predisporre nel 2010 un'apposita ispezione, le cui risultanze hanno accertato, per l'esercizio 2009, un disavanzo di amministrazione pari a 847.867,75 euro.
  Considerata tale situazione e al fine di tutelare il considerevole patrimonio immobiliare dell'ente, sono state presentate in sede parlamentare diverse proposte di legge volte all'estinzione dell'istituto e al trasferimento del relativo patrimonio al comune di Vico Equense. Tali proposte sono tuttora all'esame della competente Commissione parlamentare, in attesa che venga definita la necessaria relazione tecnica.
  Venendo all'argomento oggetto dell'interrogazione, ricordo che il consiglio di amministrazione è stato ricostituito, dopo un periodo di gestione commissariale, dapprima con decreto ministeriale del 26 ottobre 2009 e successivamente, scaduto il mandato triennale, con successivo decreto del 18 febbraio 2013. Sulle modalità di tale ultimo rinnovo, faccio riferimento a quanto riferito dal Governo, in data 2 agosto 2013, rispondendo alla precedente interrogazione n. 5-00268 dello stesso interrogante.
  E con particolare riferimento alla eventuale rimozione di uno dei componenti del Consiglio di amministrazione, è stato coinvolto direttamente l'Ufficio scolastico regionale per la Campania, con il quale stiamo lavorando per esaminare nel dettaglio la vicenda. Al riguardo, proprio a conferma del lavoro che si sta svolgendo, c’è l'impegno del Ministero a dare una risposta definitiva all'annosa questione entro il prossimo mese di settembre.

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ALLEGATO 4

5-02482 Iannuzzi: Sull'attribuzione di scuole e di borse di specializzazione alla facoltà di medicina dell'Università degli studi di Salerno.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'onorevole Iannuzzi risottopone il tema del riconoscimento di un congruo e significativo numero di scuole di specializzazione mediche e borse di studio alla Facoltà di Medicina dell'Università degli Studi di Salerno.
  Come è noto, la questione è stata già affrontata in sede di risposta ad un precedente atto parlamentare dello stesso interrogante, resa nel corso della seduta di questa Commissione svoltasi in data 12 febbraio 2014.
  Oggi confermo quanto riferito nella precedente occasione circa lo stato della procedura in argomento, che di seguito riassumo. Nell'anno accademico 2012-2013, la maggior parte delle richieste di istituzione di nuove scuole di specializzazione mediche, è pervenuta, su tutto il territorio nazionale, dall'Ateneo salernitano.
  L'Osservatorio nazionale della formazione medica specialistica, organismo competente in materia, ai sensi dell'articolo 43 del decreto legislativo n. 368 del 1999, ha esaminato nella seduta del 5 aprile 2013 gli standard e i requisiti di 31 proposte di istituzione di scuole di specializzazione avanzate dall'Università degli Studi di Salerno. In coerenza con la scelta operata sugli altri Atenei, l'Osservatorio ha esaminato, in quella sede, soltanto le Scuole di maggiore impatto per il Servizio sanitario nazionale e cioè chirurgia generale, malattie dell'apparato cardiovascolare, medicina interna, ortopedia e traumatologia, psichiatria, radiodiagnostica.
  L'Osservatorio ha, pertanto, proposto per l'accreditamento le suddette scuole di specializzazione dell'Università di Salerno, dopo aver verificato la conformità degli standard e requisiti alla vigente normativa.
  Con decreto ministeriale 24 aprile 2013, n. 333, il MIUR ha successivamente attivato le scuole di specializzazione in Medicina interna e Chirurgia Generale dell'Ateneo salernitano, assegnando due borse di studio, in aggregazione con l'Università Federico II di Napoli, tenuto conto, ai sensi dell'articolo 35, comma 2, del decreto legislativo n. 368 del 1999, della capacità ricettiva e del volume assistenziale delle strutture sanitarie inserite nella rete formativa delle scuole.
  Nella successiva seduta del 3 dicembre 2013, l'Osservatorio ha esaminato gli standard e i requisiti per l'accreditamento delle nuove scuole di specializzazione non ancora valutate, esprimendo parere negativo per alcune di esse e parere, invece, positivo per le altre scuole indicate nell'atto parlamentare.
  Detti pareri sono stati trasmessi al Ministero della Salute, con nota del 9 gennaio 2014, prot. n. 261 del 2014, al fine dell'emanazione del decreto interministeriale di accreditamento delle strutture ai sensi dell'articolo 43, comma 2, del citato decreto legislativo n. 368.
  Informo, infine, che con il prossimo decreto per l'anno accademico 2013/2014, che dovrà essere emanato entro il 31 luglio Pag. 1762014, come previsto dal Regolamento 30 giugno 2014, in corso di registrazione presso la Corte dei conti, il Ministero provvederà, come ogni anno, ad assegnare borse di studio anche alle scuole di specializzazione di Salerno che tra le altre risulteranno accreditate, tenuto conto della capacità ricettiva e del volume assistenziale delle strutture sanitarie inserite nella rete formativa delle scuole.