CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 2 luglio 2014
264.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02866 Ghizzoni: Sul finanziamento degli istituti archivistici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Ghizzoni chiede al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turismo di valutare la possibilità di includere il settore degli archivi tra i beneficiari del Programma Operativo Nazionale (PON) Cultura 2014-2020, in ragione degli ingenti fabbisogni del settore, manifestati in particolare da ARCH.I.M. Archivisti in Movimento attraverso recenti sollecitazioni, e del ruolo del patrimonio archivistico nella «valorizzazione e promozione della storia, della cultura e dell'identità sia locale sia nazionale».
  In primis, va rilevato che l'Onorevole Ministro ha più volte evidenziato l'importanza strategica del settore degli archivi nel contesto culturale italiano e la loro rilevanza quale elemento di sviluppo della cultura italiana.
  Per quanto attiene, poi, al contenuto dell'interrogazione, ricordo che la strategia assunta dal nuovo Programma, per il prossimo periodo di programmazione (PON Cultura, alimentato dal Fondo Europeo per lo Sviluppo Regionale «FESR»), discende direttamente dal quadro di riferimento definito nell'Accordo di partenariato Italia 2014-2020 (AdP), ufficialmente trasmesso all'Unione Europea il 22 aprile scorso, documento di inquadramento strategico nazionale della nuova programmazione 2014-2020 della politica di coesione comunitaria, frutto del lavoro realizzato con il contributo di tutte le amministrazioni centrali e regionali sotto il coordinamento del Dipartimento per le Politiche di Sviluppo e Coesione (DPS).
  In coerenza con quanto definito dal sopra menzionato Accordo di Partenariato, e sulla scorta dell'esperienza già maturata nel corso della programmazione FESR 2007/2013, il PON Cultura concorre, assieme ai livelli di programmazione regionale previsti con l'utilizzo dei fondi comunitari da parte delle Regioni medesime attraverso i relativi Programmi Operativi Regionali (POR), al perseguimento di importanti azioni nel settore culturale già individuate nel suddetto AdP e, precisamente, le azioni tese a «conservare, proteggere, promuovere e sviluppare il patrimonio naturale e culturale», focalizzando la propria azione sui territori delle 5 regioni interessate dal PON (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia, Sicilia, appartenenti alla macrocategoria delle «regioni meno sviluppate») intervenendo sulle condizioni di offerta e di fruizione di tale patrimonio.
  L'azione del PON si esplicherà, dunque, attraverso progetti individuati «a regia» (ossia con decisioni prese a livello centrale sulla base di progetti segnalati dalle Direzioni regionali di questo Ministero, sentite le Regioni), diretti sia a conservare, restaurare e valorizzare i luoghi della cultura individuati (aree archeologiche, monumenti, musei etc), che a creare e mettere in rete servizi per la loro fruizione, ed erogare prodotti innovativi allineati con le aspettative della domanda culturale e turistica, ampliando, quindi, la scala di intervento ad aree di attrazione culturale di «rilevanza strategica nazionale».
  L'individuazione degli attrattori e dei relativi progetti di valorizzazione dovrà avvenire attraverso un percorso di condivisione e concertazione tra Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e Regioni, per garantire il raccordo con i Pag. 204Programmi Operativi regionali, favorendo anche la definizione e l'attuazione di complementari azioni nei POR.
  Il programma è in corso di progressiva puntualizzazione in vista dell'invio ufficiale all'Unione Europea (fissato entro il 22 luglio prossimo), successivamente al quale si aprirà la fase di negoziato formale con l'Unione, in esito al quale il Programma potrà, naturalmente, subire modifiche e revisioni rispetto al corrente impianto.
  Tenuto conto di quanto sin qui espresso, rappresento come l'attuale configurazione del PON Cultura non preveda a priori condizioni ostative o restrittive circa la possibilità che gli interventi di valorizzazione, rivolti alle aree di attrazione culturale, possano riguardare anche il patrimonio archivistico, così come altri settori del patrimonio culturale, purché tali interventi sappiano esprimere coerenza e integrazione con le linee di valorizzazione territoriale. Va tenuto conto, tuttavia, che il core del patrimonio culturale, su cui farà perno il PON, sarà rappresentato in modo prevalente dai luoghi della cultura che tradizionalmente si confrontano con la domanda del grande pubblico (musei, monumenti, aree archeologiche etc).
  Segnalo, inoltre, che, parallelamente al PON Cultura, d'intesa con il Dipartimento per lo sviluppo e la coesione, il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo lavorerà nei prossimi mesi alla definizione di un programma di interventi da finanziare attraverso il Fondo di Sviluppo e Coesione (FSC), esteso anche alle regioni del centro-nord (secondo le regole del FSC, l'80 per cento delle risorse al Mezzogiorno, il 20 per cento al Centro nord); tale programma si configura come un programma parallelo al PON Cultura, assumendo i medesimi obiettivi e analoga strategia e rappresenta certamente un'ulteriore opportunità.
  Infine, preciso che gli elementi informativi sopra esposti sono stati illustrati alle rappresentanze dell'Associazione Archivisti in Movimento, in occasione di un incontro bilaterale presso il Ministero tra l'Associazione e il Segretariato Generale, tenutosi nel maggio scorso, a seguito del quale l'Associazione ha espresso all'Onorevole Ministro ringraziamento e soddisfazione per le informazioni ricevute, provvedendo anche alla trasmissione di un documento contenente riflessioni puntuali nel merito degli argomenti trattati nel corso dell'incontro.

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ALLEGATO 2

Disposizioni in materia di agricoltura sociale (testo unificato C. 303 Fiorio e abb.).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato il testo unificato delle proposte di legge C. 303 Fiorio e abbinate, recante disposizioni in materia di agricoltura sociale,
   considerata l'attività, anche di indagine, svolta dalla Commissione di merito nella precedente legislatura;
   considerato altresì l'approfondimento svolto sui testi presentati nella medesima Commissione di merito, che ha portato a un unico testo;
   vista la positiva esperienza di queste attività in alcune regioni, che hanno già legiferato in materia,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente raccomandazione:
   nella predisposizione del decreto ministeriale sui requisiti e delle disposizioni regionali per il riconoscimento degli operatori di cui all'articolo 2, comma 2, venga rivolta la massima attenzione alla qualità dei servizi educativi ed alle condizioni igienico-sanitarie, in particolare rispetto agli agri-asili, agli agri-nidi e alle fattorie didattiche.