CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 8 maggio 2014
230.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-00861 Simoni: Piano industriale per il rilancio dell'azienda Mape-Tecnol.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mape Tecnol è un'azienda di Barberino di Mugello specializzata nella produzione di cilindri per motocicli di proprietà del gruppo Mape.
  Lo scorso anno il tribunale di Bologna ha dichiarato l'azienda in fallimento ed ha nominato il Curatore Fallimentare.
  La vicenda è stata seguita dalla Regione Toscana che ha convocato incontri ai quali hanno partecipato il curatore nominato dal Tribunale dopo il fallimento dell'azienda e il sindaco del Comune di Barberino di Mugello.
  In tale ambito la Regione si è detta disponibile a offrire tutto il possibile sostegno all'attività del curatore con l'obiettivo di far ripartire l'azienda che costituisce un'eccellenza nel panorama italiano.
  Sotto il profilo occupazionale, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, riguardo alla società Mape Tecnol s.r.l. in fallimento con sede legale in Barberino del Mugello (FI), ha comunicato che con proprio decreto del 24.04.2014 ha autorizzato la corresponsione del trattamento di integrazione salariale – ai sensi e per gli effetti dell'articolo 3, comma 1 della legge n. 223/91 a seguito della dichiarazione di fallimento della società di cui alla sentenza del Tribunale di Bologna del 26.11.2013- in favore dei lavoratori dipendenti della società in parola per la sede sita in Barberino del Mugello (FI), per un massimo di 82 unità lavorative per il periodo dal 26.11.2013 al 25.11.2015.
  Nessuna richiesta di apertura di tavolo è finora pervenuta dalle parti al Mise, tuttavia, ove dalle stesse fosse ritenuto necessario, il Ministero farà tutto quanto è possibile e consentito per agevolare la risoluzione delle problematiche che ci verranno esposte.

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01117 Vallascas: Riordino e competenze di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile).

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si risponde all'atto di sindacato ispettivo riscontrando quanto segue.
  Una revisione della mission e della governance dell'Enea, da troppo tempo commissariata, dovrà mettere a disposizione del sistema delle imprese e della PA servizi e competenze qualificati nell'ambito della ricerca, anche applicata, dell'innovazione tecnologica e dell'efficienza energetica.
  In particolare, è necessario semplificare la definizione degli indirizzi per il funzionamento dell'Agenzia: attualmente, si sottolinea che la normativa prevede l'emanazione di un decreto del Ministro dello Sviluppo economico, subordinato al concerto di altri quattro Ministri e all'acquisizione del parere delle Commissioni parlamentari competenti.
  Il Ministero sarà promotore di una modifica normativa preordinata ad introdurre un modello ordinamentale semplificato per valorizzare il patrimonio di competenze dell'Enea finalizzato allo sviluppo del sistema Paese nell'ambito della ricerca e dell'innovazione tecnologica.
  Il Ministero dello sviluppo economico fa presente che l'Enea continuerà ad avere un ruolo centrale per il conseguimento degli obiettivi definiti nella Strategia Energetica Nazionale, sia perché la ricerca e l'innovazione sono decisive per la realizzazione delle politiche europee in ambito clima-energia, sia perché ENEA è un importante centro di ricerca internazionale in materia di energia.
   Peraltro, nella relazione tecnica allo schema del decreto legislativo sull'efficienza energetica recentemente approvato dal Consiglio dei Ministri, emerge come venga assegnato all'Enea un ruolo chiave nella riqualificazione energetica degli immobili, con attività di programmazione, informazione, assistenza tecnica e di monitoraggio e controllo.
  Si conferma inoltre la piena consapevolezza della necessità di attuare il riordino dell'ente previsto dalla legge n. 99/2009, il cui rallentamento negli ultimi mesi è da imputare a quanto ho premesso e a una complessa riorganizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico, peraltro, in corso di attuazione.
  La riorganizzazione scientifica dell'Enea, sarà orientata prioritariamente all'attuazione della Strategia Energetica del Paese, evitando la dispersione delle attività su temi strategicamente meno rilevanti e in un'ottica di razionalizzazione complessiva del sistema della ricerca, al fine di evitare potenziali sovrapposizioni con altri enti pubblici di ricerca.
  Tuttavia, non si condivide la lettura degli interroganti nel separare attività «energetiche» ed attività «extra-energetiche», in quanto ciò farebbe perdere sinergie e capacità di azione alla ricerca italiana.
  Si aggiunge infine che non si condivide quanto detto dagli interroganti (lettera f), in quanto le attività di Enea non possono essere comprese con quelle affidate all'organismo per la sicurezza nucleare, che comunque il Governo ha già individuato in ISIN – struttura costituita in ambito ISPRA. Enea, è bene ricordare, è uno dei soggetti regolati da tale organismo responsabile della sicurezza, a causa dei materiali nucleari detenuti, e dunque non può essere regolatore nella stessa materia.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01638 Covello: Ripristino della fornitura di gas metano presso comuni danneggiati da eccezionali precipitazioni piovose.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Sull'atto in esame si riscontra sulla base degli elementi acquisiti dalla società SNAM RETE GAS titolare del progetto in argomento.
  A seguito degli eventi alluvionali che hanno interessato la Basilicata, la Calabria e la Campania, ed in particolare l'area della provincia di Matera nei giorni 18 – 19 novembre 2013, il metanodotto «diramazione Oriolo-Nocara» ( DN 150 – 70 bar) ha subito significativi danneggiamenti ed è stato scoperto dalla piena del fiume in tre punti, nel tratto di attraversamento del fiume Sarmento, nel Comune di San Giorgio Lucano (MT).
  Non sussistendo più le necessarie condizioni per l'esercizio in sicurezza del metanodotto, il 19 novembre Snam Rete Gas ha proceduto a mettere in sicurezza il gasdotto intercettando e depressurizzando la linea con interruzione del servizio di trasporto presso i tre punti di riconsegna (city-gate) di San Giorgio Lucano, Nocara e Oriolo.
  Le aziende di distribuzione locale sono state tempestivamente avvisate della necessità di attivare il servizio di fornitura alternativo mediante carri bombolai, intervenuti prima della chiusura definitiva del metanodotto, nel frattempo esercito a pressione ridotta, nel rispetto della pressione minima contrattuale.
  Snam Rete Gas ha avviato le analisi progettuali ed individuato la soluzione tecnica ottimale per il ripristino del corretto esercizio in sicurezza del metanodotto consistente nel rifacimento dell'attraversamento fluviale mediante la costruzione di una variante con tecnologia «trenchless» (TOC), che consente di affrancare definitivamente la condotta dalle dinamiche del fiume Sarmento e del relativo bacino idrico.
  In data 27 novembre scorso il Sindaco del comune di San Giorgio Lucano ha emesso una ordinanza nei confronti di Snam Rete Gas, affinché intervenisse in urgenza per l'esecuzione dei lavori propedeutici al ripristino delle condizioni di sicurezza e di esercizio del gasdotto; tuttavia il giorno successivo 28 novembre il prefetto di Matera intimava al sindaco l'annullamento dell'ordinanza, ritenendo che non sussistessero le condizioni di emergenza.
   Ciò ha di fatto costretto Snam Rete Gas a sospendere le attività in cantiere ed a contattare tutti gli enti competenti per il rilascio dei necessari permessi.
   Tra il 27 novembre e il 3 dicembre 2013 sono state, quindi, esperite le formalità di volta in volta richieste dalle autorità locali per giungere, attraverso una conferenza di servizi comunale, all'autorizzazione alla realizzazione dei lavori.
   La Conferenza dei servizi è stata in ultimo indetta per l'11 dicembre 2013 e si è conclusa nello stesso giorno con il rilascio, in favore di Snam Rete Gas, dell'autorizzazione all'esecuzione dei lavori di costruzione della variante al metanodotto in questione, secondo il progetto a suo tempo presentato.
   I lavori, iniziati nella stessa giornata del passato 11 dicembre ed effettuati in modo continuativo, hanno permesso di rimettere in esercizio il metanodotto il giorno 23 dicembre.
  Pertanto, oggi, il metanodotto «Oriolo-Nocara» è in esercizio e funzionante ed il servizio di fornitura del gas ai comuni di San Giorgio Lucano, Nocara e Oriolo, è garantito in condizioni di normalità.

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ALLEGATO 4

Interrogazione n. 5-02623 Taricco: Obbligazione di fornitura gratuita dell'energia da parte di Enel al comune di Dronero.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Si evidenzia che le questioni sollevate dall'On. Interrogante presentano aspetti da approfondire sotto il profilo giuridico e regolatorio. La vicenda tra il Comune di Dronero ed Enel è inoltre oggetto di una controversia, attualmente ancora pendente innanzi al Tribunale civile di Torino.
  Per quanto riguarda il primo aspetto, il Comune di Dronero sostiene che, a fronte di una convenzione, un atto quindi di natura contrattuale avente a oggetto la cessione di un bene comunale (l'azienda comunale di distribuzione), la parte acquirente (Enel) rifiuterebbe di adempiere alle proprie obbligazioni (la fornitura a titolo gratuito di energia elettrica) sulla base della considerazione che, intervenuta la liberalizzazione del settore elettrico e venuti a mancare i presupposti giuridici per l'assimilazione della fornitura gratuita in questione ai regimi tariffari speciali, la stessa convenzione debba ritenersi decaduta.
  La convenzione in parola sembrerebbe invece dispiegare i suoi effetti anche a prescindere dal contesto di mercato liberalizzato: si tratta infatti di un accordo fra due parti intervenuto a fronte della cessione da parte del Comune di un bene per il quale la parte acquirente si era impegnata a corrispondere un «prezzo» corrispondente alla fornitura gratuita di energia elettrica. La convenzione, stipulata nel 1995 per 75 anni, era stata puntualmente rispettata dalla soc. acquirente nei primi anni; intervenuta poi la liberalizzazione nel 1999, la convenzione era stata attuata dall'Autorità per l'energia elettrica e il gas attraverso l'applicazione delle componenti compensative riconosciute per i regimi tariffari speciali, assimilando la fattispecie oggetto della convenzione ad un regime tariffario speciale, quale quello dovuto a fronte della concessione per lo sfruttamento di derivazione d'acqua ai comuni rivieraschi, e attribuendo alla generalità delle bollette il costo di questa compensazione, inizialmente garantita da Enel.
  Diversamente, da informazioni assunte anche da Enel, sembra che l'asset che il Comune avrebbe ceduto sarebbe stato trasferito sulla base della legge di nazionalizzazione del 1962 (in particolare del decreto del Presidente della Repubblica 25 ottobre 1995) e debitamente indennizzato con il pagamento della somma di Lire 2.657.000.000 dall'Ufficio tecnico erariale.
  La fornitura gratuita e le condizioni agevolate previste dalla convenzione del 1995 per un periodo di 75 anni sarebbero da collegare all'impianto idroelettrico e/o alle concessioni di derivazione d'acqua ad uso idroelettrico presente nel territorio comunale e trovano la propria causa nella sottotensione di cui è titolare il Comune di Dronero: in relazione a tale circostanza, intervenuto il processo di liberalizzazione del settore ed individuati gli oneri generali di sistema elettrico, il beneficio previsto per il Comune era stato regolato, sulla base di delibere della competente Autorità, attraverso la previsione di una specifica componente compensativa riconosciuta per i «regimi tariffari speciali» ed erogata dalla Cassa conguaglio Settore Elettrico a titolo di rimborso.
  Nel momento in cui tali regimi tariffari sono stati aboliti a decorrere dal 1o gennaio 2010, in relazione ad una pronuncia Pag. 49della Commissione europea, sarebbe conseguentemente venuto a mancare il meccanismo compensativo previsto e, in parallelo, Enel si è, comunque, ritenuta libera da ulteriori obblighi nei confronti del Comune.
  Come si è detto, la questione merita, come del resto sollecitato dall'On. Interrogante, un approfondimento dal momento che il Ministero non possiede i documenti citati e non è in grado di pronunciarsi su una questione così controversa, comunque ancora, all'esame del Tribunale di Torino. In tal senso, si può assumere un impegno a verificare i termini del problema, anche attraverso la richiesta di dati all'Autorità di regolazione che ha gestito negli anni scorsi la materia.