CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 7 maggio 2014
229.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-02740 Liuzzi: Risorse per la realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale, con particolare riguardo alla banda larga e ultralarga.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Il DEF dedica nella sezione III del programma Nazionale di riforma numerose pagine al Piano nazionale banda larga e banda ultralarga, descrivendoli minuziosamente, quali principali misure per ridurre gli squilibri nazionali.
  Tramite il DEF, quindi, il Presidente del Consiglio ha dichiarato che lo strumento con cui l'Italia raggiungerà questi ambiziosi obiettivi è quello in fase di attuazione, autorizzato, come noto, dalla Commissione europea.
  Un regime di aiuto, compatibile dunque con gli orientamenti comunitari relativi all'applicazione delle norme in materia di aiuti di Stato in relazione allo sviluppo rapido di reti a banda larga. Anche la Commissione Trasporti e Poste e Telecomunicazione, il 16 aprile scorso ha dato parere favorevole al DEF osservando, fra le altre cose, l'opportunità di evidenziare al Governo la priorità di sostenere adeguatamente la piena attuazione dei Piano nazionali della banda larga e della banda ultralarga ed operare per il conseguimento degli obiettivi previsti dall'Agenda digitale europea.
  I dati riportati e i finanziamenti citati non sembrano corrispondere a quanto stanziato in questi anni: il Piano Nazionale Banda Larga ha già completa copertura finanziaria e, pertanto, non sono necessari ulteriori risorse nazionali nel 2014 (bensì solo parte del cofinanziamento regionale a carico, per l'appunto delle Regioni). Entro i prossimi 12 mesi, infatti, il 100 per cento dei cittadini potrà avere il servizio di connettività di base: da 8,5 milioni di cittadini in digital divide a inizio Piano, infatti, ora sono in fase di copertura anche gli ultimi 2 milioni di cittadini ancora non raggiunti dalla banda larga.
  Il Piano Strategico Banda Ultralarga è un Piano di successo, che ha riscontrato anche l'adesione delle Regioni italiane: sono già state investite importanti risorse nelle regioni Calabria, Puglia, Campania, Molise. Un progetto sperimentale per la banda ultralarga è già partito nelle province di Monza e Varese. Successivamente saranno attivati interventi a Concorezzo, in Val di Sabbia ed in Sicilia. Simili modalità saranno concordate con tutte le altre Regioni al fine del raggiungimento degli obiettivi dell'Agenda Digitale utilizzando risorse sia europee che nazionali quali il fondo di sviluppo e coesione recentemente approvato.
  In Basilicata, invece, il bando è andato deserto, dimostrando che il mercato non è interessato a investire nemmeno se incentivato con finanziamenti pubblici a fondo perduto. Una prova in più della necessità dell'intervento pubblico. Il Piano Strategico Banda Ultralarga, infatti, prevede 3 modelli di intervento che variano le modalità di partecipazione dei soggetti privati: se come è accaduto in Basilicata, il privato non è disposto a cofinanziare il piano, allora è previsto l'impiego del modello di intervento diretto (pubblico-pubblico) finalizzato alla posa dell'infrastruttura a banda ultralarga. Una volta completato l'intervento una gara selezionerà un soggetto concessionario che si impegna a offrire l'accesso passivo e a cedere i diritti di uso delle infrastrutture realizzate agli operatori TLC che collegheranno i clienti finali al servizio di connettività di nuova generazione.

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ALLEGATO 2

5-02741 Quaranta: Modalità e tempi di attuazione delle misure previste dall'Agenda digitale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Condivido pienamente lo spirito dell'interrogazione presentata dall'On.le Quaranta evidenziando l'importanza dell'attuazione dell'agenda digitale, quale volano per lo sviluppo economico del nostro Paese.
  Il Governo è consapevole dei ritardi nell'attuazione dei provvedimenti in materia di Agenda digitale e, l'impegno, quindi, sarà massimo per sbloccare il processo di digitalizzazione a vantaggio dei nostri cittadini e delle nostre imprese.
  Per quanto riguarda il profilo infrastrutturale di mia più diretta competenza confermo che l'impegno del MISE a portare a termine i Piani infrastrutturali già avviati è prioritario.
  In coerenza con il decreto «Destinazione Italia» e con la strategia indicata dall'accordo di partenariato europeo, stiamo definendo delle misure volte a incrementare l'uso dell’e-commerce, anche transfrontaliero, a garantire la sicurezza informatica privilegiando al contempo soluzioni di cloud computing e, soprattutto, a sviluppare le competenze digitali che nel 2015, secondo i dati della Commissione europea, saranno richieste nel 90 per cento delle attività.
  Segnalo, inoltre, che nell'ambito della riforma della PA il provvedimento che sarà approvato dal Consiglio dei ministri, il prossimo 13 giugno, all'esito della consultazione pubblica recentemente avviata, conterrà disposizioni relative agli Open Data, strumenti indispensabili di trasparenza, semplificazione e digitalizzazione dei servizi.
  Contestualmente, il Governo proseguirà l’iter di adozione dei provvedimenti attuativi dell'Agenda Digitale italiana, perfezionando in particolare lo schema di decreto del Presidente del Consiglio dei ministri relativo al Sistema Pubblico di gestione delle Identità Digitali (SPID); garantendo, in tal modo, ai cittadini e alle imprese l'accesso a qualsiasi servizio erogato on-line mediante un unico Pin e previa attribuzione di un'identità digitale.
  Dunque, una seria politica di digitalizzazione sia sul versante delle infrastrutture sia su quello dei servizi, supportata da una governance snella e immediatamente operativa, è, oggi, la chiave per lo sviluppo economico del Paese.

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ALLEGATO 3

5-02742 Catalano: Misure volte a garantire la regolarità e il buon andamento dell'attività svolta da Poste italiane nella regione siciliana.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Premetto, all'inizio, che il quesito posto nell'interrogazione non è di precipua competenza del Ministero dello sviluppo economico e, pertanto, mi limiterò a fornire dati in merito allo svolgimento del Servizio Universale nell'ambito della Regione Sicilia.
  Ricordo, innanzitutto, che l'attuale quadro normativo impone al fornitore del servizio postale universale, ai sensi del decreto ministeriale 7 ottobre 2008, (cosiddetto Decreto Scajola), puntuali obblighi di presenza territoriale, garantendo la fruibilità e la continuità del servizio anche nelle realtà territoriali più remote e disagiate, a prescindere da valutazioni di tipo economico e anche da scelte organizzativo-gestionale di specifica competenza della società Poste italiane S.p.A.
  In particolare, nella Regione Sicilia si contano 390 comuni in ognuno dei quali è presente almeno un ufficio postale, per un totale di 793 punti di accesso che assicurano lo svolgimento del servizio universale.
  Nel territorio di interesse, inoltre, risultano pienamente rispettati i vincoli di cui al citato decreto ministeriale 7 ottobre 2008, riguardanti i criteri di distribuzione degli uffici postali rispetto alla percentuale di popolazione residente.
  Contestualmente, è stata posta particolare attenzione allo sviluppo di servizi innovativi, che sono legati ad un sempre maggiore utilizzo delle potenzialità offerte dalla disponibilità del computer palmare da parte dei portalettere ed alla possibilità di offrire servizi cosiddetti «in mobilità», su appuntamento, quali ad esempio: accettazione a domicilio delle raccomandate, pagamento di tutte le tipologie di bollettini, tracciatura – anche georeferenziata – della corrispondenza fino al momento della consegna, notifica degli atti esattoriali.
  Nel territorio di interesse, il Servizio Universale viene garantito attraverso una rete logistico distributiva costituita da n. 2 centri di smistamento (cosiddetti CMP) ubicati a Catania e Palermo, che effettuano sia le attività di smistamento di tutta la corrispondenza destinata ai cittadini residenti nella Regione, sia le attività di smistamento primario della corrispondenza destinata al territorio nazionale, nonché n. 203 centri di recapito (cosiddetti centri di distribuzione).
  Con riferimento agli obiettivi di qualità AGCOM comunica che, solo per la posta prioritaria, gli obiettivi sono fissati a livello regionale oltre che nazionale: a livello regionale è infatti richiesto che almeno l'85 per cento degli invii sia consegnato un giorno dopo il deposito, mentre a livello nazionale l'obiettivo è fissato all'89 per cento.
  A tal riguardo, si rappresenta che per gli anni 2012 e 2013, tali obiettivi per la regione Sicilia sono stati conseguiti, risultando pari al 95,94 per cento nel primo anno e al 90,4 per cento nel secondo.

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ALLEGATO 4

5-02743 Tullo: Realizzazione degli obiettivi dell'Agenda digitale, con particolare riguardo alla velocità di banda.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Nel confermare quanto detto precedentemente in merito all'attuazione dei Piani per lo sviluppo della Banda larga e ultralarga con i quali ribadisco si è superata una situazione di grande svantaggio e la cui validità è stata riconosciuta anche a livello europeo concordo tuttavia nella necessità di accelerare il processo di realizzazione della banda ultra larga. La strategicità di tali piani è stata da ultimo anche confermata nel DEF e l'impegno del Ministero dello sviluppo economico a portare a termine i Piani infrastrutturali già avviati è, dunque, prioritario.
  Ritengo infatti che le infrastrutture digitali sono imprescindibili per la digitalizzazione del Paese: sono le autostrade del futuro, e come già detto il mercato da solo non è in grado di coprire capillarmente le esigenze del territorio.
  Il Piano Strategico Banda Ultralarga, prevede 3 modelli di intervento che variano le modalità di partecipazione dei soggetti privati: e nel caso in cui il soggetto privato non sia disposto a cofinanziare il piano, allora è previsto l'impiego del modello di intervento diretto ovvero pubblico-pubblico, finalizzato alla posa dell'infrastruttura a banda ultralarga. Una volta completato l'intervento, una gara selezionerà un soggetto concessionario che si impegna a offrire l'accesso passivo e a cedere i diritti di uso delle infrastrutture realizzate agli operatori TLC che collegheranno i clienti finali al servizio di connettività di nuova generazione.
  Segnalo, infine, al riguardo che come rilevato nel rapporto Caio la copertura della banda larga base fissa è tra le più estese in Europa (copertura lorda di circa il 98 per cento delle unità abitative); i piani degli operatori giustificano un «cauto ottimismo» sullo sviluppo e penetrazione della banda larga e ultra larga. Pertanto, considerate le caratteristiche favorevoli della rete italiana (struttura della rete con sub-loop in rame corti, 300 metri in media), i piani degli operatori prevedono di erogare una banda superiore ai 30 Mbit/s, in linea con gli obiettivi dell'Agenda digitale.