CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 aprile 2014
214.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Istituzione del Sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente e disciplina dell'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale. (Testo unificato C. 68 Realacci ed abb.).

PARERE APPROVATO

  La XI Commissione,
   esaminato il testo unificato delle proposte di legge C. 68, C 110 e C. 1945, come risultante dall'esame degli emendamenti;
   valutato favorevolmente l'obiettivo del provvedimento di realizzare un sistema a rete integrato e unitario di tutela ambientale che garantisca livelli di protezione omogeni sull'intero territorio nazionale;
   sottolineata la necessità di garantire, nella composizione dei ruoli apicali del sistema integrato e unitario di tutela ambientale, l'equilibrio di genere e il rispetto di requisiti di onorabilità ed indipendenza;
   valutata l'esigenza, anche alla luce dell'istituzione del Consiglio del Sistema nazionale, di prevedere sedi di coordinamento delle attività in campo ambientale alle quali prendano parte anche alle organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali di categoria;
   considerata l'opportunità di precisare alcuni profili ordinamentali e applicativi delle disposizioni del provvedimento che incidono sulla disciplina del lavoro presso le pubbliche amministrazioni,

  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) all'articolo 8, comma 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere che nella nomina del direttore generale dell'ISPRA e delle agenzie per la protezione dell'ambiente si tenga conto anche di criteri di onorabilità, indipendenza ed equilibrio di genere;
   b) al fine di garantire la pubblicità e la trasparenza dei dati raccolti, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere adeguate forme di pubblicità dei contenuti dell'anagrafe di cui all'articolo 8, comma 2, coordinando la disciplina con la normativa di carattere generale di cui al decreto legislativo 14 marzo 2013, n. 33;
   c) con riferimento all'articolo 13, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere che nelle attività di indirizzo e coordinamento delle attività del sistema nazionale a rete per la protezione dell'ambiente sia previsto un adeguato coinvolgimento delle associazioni rappresentative degli operatori economici di categoria e dei lavoratori;
   d) all'articolo 14, comma 1, verifichi la Commissione di merito l'effettiva necessità di una disposizione relativa all'elaborazione di un codice etico per il personale ispettivo, alla luce delle disposizioni di carattere generale contenute nel codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 62, e della facoltà per ciascuna amministrazione di definire un proprio codice di comportamento ai sensi dell'articolo 54, comma 5, del decreto legislativo 30 marzo 2011, n. 165;Pag. 120
   e) al medesimo articolo 14, comma 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere che il regolamento ivi previsto specifichi i requisiti di cui deve essere in possesso il personale incaricato dell'attività ispettiva, precisando la portata del riferimento al «mantenimento della qualifica»;
   f) con riferimento all'articolo 14, comma 3, valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere che la proposta del regolamento sia formulata di concerto con il Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione;
   g) con riferimento all'articolo 16, comma 1, valuti la Commissione di merito l'opportunità di precisare se le assunzioni ivi previste debbano avvenire nel rispetto dei limiti previsti in materia a legislazione vigente ovvero si intenda derogare alle limitazioni esistenti.

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ALLEGATO 2

Indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso i call center presenti sul territorio italiano.

PROGRAMMA DELL'INDAGINE

  Il settore dei call center ha assunto negli ultimi anni un ruolo sempre più incisivo nell'economia nazionale per numero di aziende e di lavoratori interessati. I dati del 2012 segnalano la presenza di circa 200 aziende, per un fatturato di oltre un miliardo di euro, con circa 80 mila addetti.
  Sotto il profilo dei rapporti di lavoro, la presenza media è di 5,5 ore; circa il 33 per cento dei lavoratori sono uomini, mentre il 67 per cento sono donne. Per fasce di età, circa il 40 per cento dei lavoratori si colloca tra i 20 e i 29 anni; circa il 35 per cento tra i 30 e i 39 anni; circa il 17 cento tra i 40 e i 49 anni; circa il 6 per cento oltre i 49 anni. Il 45 per cento degli occupati è al Nord, il 15 per cento al Centro, il 40 per cento al Sud e nelle Isole. Circa 50 mila lavoratori sono assunti a tempo indeterminato o determinato, mentre 30 mila sono assunti a progetto.
  Analizzando questi dati di carattere generale, si registra, dunque, un innalzamento dell'età media delle lavoratrici e dei lavoratori interessati e si fa strada una tendenza occupazionale che sembra contrastare la convinzione diffusa che il lavoro nei call center sia un'occupazione provvisoria, legata essenzialmente all'età giovanile, in attesa di migliori prospettive professionali.
  Anche dal punto di vista del numero dei lavoratori stabilizzati, i dati esistenti indicano un significativo incremento, che ha avuto avvio soprattutto dopo la stagione 2006-2007, caratterizzata da una fase di concertazione tra Governo e parti sociali, che ha portato all'emissione di specifiche circolari ministeriali e all'approvazione delle misure inserite nella legge finanziaria 2007.
  È altrettanto evidente che, a partire dal biennio 2008-2009, la crisi ha inevitabilmente inciso anche sul settore dei call center, con la chiusura di aziende, la delocalizzazione all'estero, soprattutto nei Paesi non aderenti all'Unione europea, di numerose sedi, l'attivazione di processi di ristrutturazione, con ricadute a livello occupazionale, e l'ampio ricorso agli ammortizzatori sociali, quasi sempre in deroga (e quindi di difficile finanziamento nel futuro): si tratta di processi che hanno investito questo settore in modo pesante e che hanno comportato conseguenze anche sui profili professionali e, in particolare, sui contratti di lavoro dei soggetti coinvolti.
  A fronte di questi fenomeni, il legislatore ha peraltro inserito, in recenti interventi normativi, specifiche disposizioni dirette ad affrontare talune delle principali questioni emerse, i cui effetti andranno valutati con attenzione.
  Per tali ragioni, la Commissione ritiene che una indagine conoscitiva sia particolarmente utile per acquisire gli elementi di valutazione necessari al fine di approfondire la conoscenza del settore e di individuare eventuali misure di sostegno all'occupazione.
  In particolare, si potrebbero approfondire una serie di aspetti che incidono su argomenti di competenza della Commissione legati all'attività dei call center, con particolare riferimento: alle tipologie contrattuali applicate ai lavoratori del settore; ai dati sull'entità e sulla natura delle Pag. 122prestazioni di ammortizzazione sociale riconosciute, anche nel corso degli ultimi anni, a detti lavoratori; alla problematica dell'esclusione del costo del lavoro e della sicurezza dei lavoratori nell'applicazione del criterio del prezzo più basso nelle procedure di affidamento degli appalti; alla eventuale correlazione tra incentivi alle assunzioni erogati e ricorso agli ammortizzatori sociali; all'entità delle attività svolte all'estero nei paesi non appartenenti all'Unione europea; al rispetto del divieto di corresponsione di benefici alle imprese che delocalizzano le attività in Paesi esteri, ai sensi dell'articolo 24-bis del decreto-legge n. 83 del 2012, convertito, con modificazioni dalla legge n. 134 del 2012; al rispetto delle tutele per i lavoratori previste dalla direttiva 2001/23/CE; alla verifica dell'efficacia del sistema pubblico dei controlli.
  A tal fine, l'indagine si articolerà nelle audizioni dei seguenti soggetti:
   Ministro del lavoro e delle politiche sociali;
   Ministro dello sviluppo economico;
   INPS;
   ISTAT;
   ISFOL;
   associazioni delle imprese operanti nel settore (Assocontact) e rappresentanti di aziende non aderenti ad Assocontact;
   associazioni delle imprese che rappresentano i maggiori committenti;
   organizzazioni sindacali;
   esperti nelle materie oggetto dell'indagine e associazioni e istituti, anche di carattere universitario, specializzati nelle tematiche del mercato del lavoro, con particolare riferimento al settore dei call center.

  Il termine per la conclusione dell'indagine conoscitiva è fissato per il mese di settembre 2014.