CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 9 aprile 2014
214.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO

Schema di Accordo di partenariato per l'impiego dei fondi strutturali e di investimento europei nel periodo di programmazione 2014-2020. Atto n. 86.

PROPOSTA DI RILIEVI DEL RELATORE

  La X Commissione
   esaminati, ai sensi dell'articolo 1, comma 246, della legge n. 147/203, lo schema di accordo di partenariato per i fondi europei 2014-2020 (A.G. n. 86) predisposto dal Governo italiano in collaborazione con le competenti autorità regionali e locali e presentato alla Commissione europea il 9 dicembre 2013, nonché le osservazioni a detto schema, formulate dalla Commissione medesima, ai sensi dell'articolo 16 del regolamento n. 1303/2013, e trasmesse il 10 marzo 2014;
   rammentato che, sul piano metodologico, il ricorso agli accordi di partenariato – chiamati a definire, per ciascuno Stato membro dell'UE, il quadro strategico della programmazione nazionale relativa al periodo 2014-2020 dei fondi strutturali e di investimento europei – dovrebbe concorrere all'innovazione ed al miglioramento della qualità della programmazione rispetto al periodo 2007-2013, concentrando l'intervento dei fondi su un ristretto numero di obiettivi tematici comuni connessi agli obiettivi della strategia «Europa 2020», ai programmi nazionali di riforma e di stabilità e convergenza ed alle raccomandazioni specifiche per ciascun paese adottate dal Consiglio sulla base dei medesimi programmi;
   rammentato ancora che l'accordo predisposto dal Governo italiano ha conseguentemente inteso fondarsi su un impianto di programmazione che privilegia il ricorso alle risorse nazionali del Fondo sviluppo e coesione per gli impegni finanziari connessi alla realizzazione di grandi infrastrutture complesse e di interventi ambientali di larga portata, concentrando invece i Fondi strutturali sul rafforzamento e lo sviluppo del sistema imprenditoriale e sull'attenzione alle persone;
   rammentato altresì che, sul piano delle dotazioni finanziarie, le risorse comunitarie assegnate all'Italia per i fondi strutturali ammontano, per il periodo 2014-2020, a 32,2 miliardi di euro, dedicati per il 96,5 per cento (31,1 miliardi di euro) all'obiettivo «Investimenti in favore della crescita e dell'occupazione», e che, complessivamente, l'Italia beneficia, per le politiche di coesione, di circa 35,5 miliardi di euro di risorse comunitarie, cui vanno sommate la quota di cofinanziamento nazionale (32 miliardi di euro), la quota di cofinanziamento regionale (10,4 miliardi di euro) e le risorse del Fondo sviluppo e coesione, il cui rifinanziamento, per il periodo 2014-2020, è previsto dalla Legge di Stabilità per il 2014 in 54 miliardi di euro, riservati alle Amministrazioni centrali nella misura del 60 per cento e destinati agli investimenti nelle regioni del Centro-Sud nella misura dell'80 per cento, ma iscritti in bilancio per 43,8 miliardi di euro e ciò in attesa di una verifica di metà periodo;
   rammentato infine che le risorse comunitarie per la coesione territoriale vengono Pag. 103assegnate, nello schema di Accordo, per 22,2 miliardi di euro alle regioni meno sviluppate, per 7,6 miliardi di euro alle regioni del Centro-Nord, per 1,3 miliardi di euro alle regioni in transizione;
   sottolineato che le osservazioni della Commissione europea sullo schema di accordo di partenariato rilevano che esso «è ancora lontano dal livello di maturità richiesto», facendo, tra l'altro, scaturire tale valutazione da un giudizio di non adeguata concentrazione sulle priorità fondamentali, di debole logica d'intervento degli undici obiettivi tematici, di assenza di analisi della capacità amministrativa, ma che, d'altra parte, il Commissario Hahn ha evidenziato che «la struttura e l'impianto generale del documento vanno nella direzione giusta e che va assolutamente evitata una revisione sostanziale dello stesso»;
   particolarmente valutati, in ragione delle competenze proprie della Commissione X, i contenuti dell'Accordo di partenariato e le osservazioni della Commissione concernenti l'obiettivo tematico 1 «Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione», l'obiettivo tematico 3 «Competitività dei sistemi produttivi», l'obiettivo tematico 4 «Energia sostenibile e qualità della vita», l'obiettivo tematico 6 «Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali» con specifico riferimento alle questioni connesse al rafforzamento del sistema turistico;
   considerato dunque, in riferimento all'obiettivo tematico 1 «Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione», che la Commissione europea ha reputato insufficienti le indicazioni contenute nella proposta di AP per il raggiungimento dell'obiettivo 2020 di un livello italiano di spesa pubblica e privata in R&S pari all'1,53 del PIL, a fronte di un target europeo del 3 per cento, ritenendo, tra l'altro, incompiuta l'analisi delle disparità regionali e settoriali e sottolineando la mancanza di strategie per il raggiungimento della «specializzazione intelligente», nonché lo squilibrio tra le risorse, in forte diminuzione, allocate per l'obiettivo OT1 (3691 mln. euro) rispetto alle risorse allocate per l'obiettivo 0T3 (9258 milioni di euro), in significativo aumento rispetto alla programmazione 2007-2013;
   considerato ancora – in riferimento all'obiettivo tematico 3 «Competitività dei sistemi produttivi», la cui finalità generale è il miglioramento della competitività del sistema imprenditoriale attraverso la collocazione dell'impresa al centro delle politiche economiche secondo un modello concorrente alla realizzazione di strategie di specializzazione intelligente – che la Commissione europea ha sottolineato, analizzando la proposta di AP, la necessità di interventi anticiclici ed anticrisi più mirati e rigorosamente limitati sia nel tempo che in termini di entità di risorse, dovendo, invece, gli interventi cofinanziati mirare principalmente a miglioramenti di carattere strutturale, correttivi di debolezze di lungo periodo dell'economia italiana e del suo mercato del lavoro;
   considerato altresì, in riferimento all'obiettivo tematico 4 «Energia sostenibile e qualità della vita» per il quale sono allocati 4323 milioni di euro, che la Commissione europea ha rilevato la mancanza di un'analisi approfondita della situazione attuale e delle sfide da affrontare per allinearsi alla strategia dell'Unione sulla crescita sostenibile, criticando, in particolare, la distanza dell'Italia rispetto agli obiettivi di «Europa 2020» in materia di emissioni di CO2;
   considerato infine, in riferimento all'obiettivo tematico 6 «Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali» e per quanto specificamente attiene alle questioni connesse al sistema turistico, che la Commissione europea ha segnalato la necessità di meglio approfondire la «strategia di specializzazione intelligente» per il turismo ed il patrimonio culturale, indicando la necessità di privilegiare interventi capaci di generare impatti economici strutturali e di mettere in campo misure di aiuto a carattere innovativo; Pag. 104
  delibera di esprimere i seguenti rilievi:
   a) in generale, si segnala l'esigenza di:
    dare compiuta e tempestiva attuazione alla richiesta indirizzata dalla Commissione UE al Governo ed alle autorità di gestione regionali di predisporre specifici «piani di rafforzamento amministrativo» tali da assicurare, nel processo di attuazione dell'AP 2014-2020, capacità amministrativa ed operativa, semplificazione ed informazione, standard di qualità ed individuazione di responsabilità;
    valorizzare il ruolo di un effettivo partenariato economico e sociale;
    chiarire il quadro della programmazione strategica del Fondo sviluppo e coesione, promuovere ulteriore selezione e concentrazione di obiettivi ed azioni, accelerare la definizione dei Programmi Operativi attuativi dei fondi strutturali, precisandone assegnazioni finanziarie per fondo e per anno;
    assicurare il più tempestivo decollo operativo dell'Agenzia nazionale per la coesione territoriale chiamata non solo all'esercizio di poteri sostitutivi in caso di inerzia o inadempimento delle amministrazioni territoriali o, comunque, laddove l'intervento sostitutivo si renda necessario per scongiurare il disimpegno automatico di fondi disponibili, ma anche allo svolgimento di una essenziale attività di assistenza tecnica ad amministrazioni centrali e territoriali;
    proseguire ed intensificare l'azione di confronto in sede europea, affinché vengano assicurati adeguati spazi finanziari di agibilità della spesa, a titolo di concorso al cofinanziamento dei fondi strutturali ed affinché il ricorso al principio della «condizionalità macroeconomica» sia il più equilibrato possibile;
    procedere ad una conseguente rivisitazione del Patto di Stabilità Interno che consenta il rafforzamento delle dotazioni per la spesa della Regioni a titolo di cofinanziamento dei fondi strutturali e del Fondo sviluppo e coesione;
    verificare costantemente l'adeguatezza del profilo temporale di allocazione delle risorse destinate al cofinanziamento dei fondi strutturali rispetto alle esigenze della più tempestiva attivazione di qualificati investimenti, del coerente avanzamento operativo delle linee di programmazione, del rispetto dei tempi di verifica e di rendicontazione;
   b) in riferimento all'obiettivo tematico 1 «Ricerca, sviluppo tecnologico e innovazione», si segnala l'esigenza di perseguire:
    un aumento delle risorse allocate per promuovere il raggiungimento dell'obiettivo 2020 di un livello italiano di spesa pubblica e privata in R&S pari all'1,53 per cento del PIL e la formalizzazione dell'adozione della strategia nazionale di specializzazione intelligente;
    una maggiore sinergia con il Piano Nazionale della Ricerca per giungere ad un programma che compiutamente esprima la strategia complessiva del sistema-Paese su ricerca, innovazione e valorizzazione del capitale umano;
    il più elevato livello di interazione tra centri di ricerca e progetti/processi di trasferimento delle conoscenze;
    processi di innovazione aperta e la più efficace combinazione tra approccio di diffusione ed approccio di missione;
    il rafforzamento dei sistemi innovativi regionali, continuando il percorso intrapreso con i livelli tecnici delle stesse Regioni, secondo robuste strategie di specializzazione intelligente e secondo un disegno unitario coerente con la strategia europea sulle tecnologie chiave abilitanti;
    il forte coinvolgimento di Regioni e Province Autonome, valorizzando il loro ruolo di soggetti capaci di integrare le competenze scientifiche ed industriali presenti nei territori e di promuovere e mettere a sistema domanda ed offerta di innovazione;
    la valorizzazione della domanda di innovazione delle pubbliche amministrazioni Pag. 105e di quella comunque connessa all'impulso all'esperienza delle smart-cities;
    facilità nell'accesso e nella fruizione delle informazioni anche al fine di attivare sia azioni di valutazione basate su procedure ed informazioni standard, sia un sistema di monitoraggio condiviso, basato sulla trasparenza e sull'interoperabilità dei dati, sull'esempio del portale OpenCoesione.gov;
    il più elevato livello di coordinamento degli strumenti di finanziamento della ricerca attivabili attraverso le risorse tanto dei fondi strutturali europei, quanto dei fondi Horizon 2020, anche attraverso l'individuazione di percorsi condivisi;
    il tempestivo decollo operativo della sezione speciale «Progetti di Ricerca e Innovazione», istituita dalla Legge di Stabilità per il 2014 nell'ambito del Fondo di Garanzia per le PMI, e del credito di imposta del 50 per cento delle spese incrementali in ricerca e sviluppo sostenute dalle imprese rispetto all'anno precedente, nonché il rafforzamento delle dotazioni di tali strumenti attraverso il ricorso alle risorse della programmazione 2014-2020 dei fondi strutturali comunitari, l'individuazione di altri meccanismi di finanziamento con efficace effetto leva sugli investimenti, l'incentivazione e l'intensificazione dell'utilizzo del Public Procurement – snellendo la normativa nazionale – quale strumento per un migliore utilizzo delle risorse;
    il sostegno alle start-up innovative ed all'inserimento nel sistema produttivo di risorse umane altamente qualificate;
    la valorizzazione delle iniziative di programmazione congiunta europea e delle piattaforme tecnologiche europee;
   c) in riferimento all'obiettivo tematico 3 «Competitività dei sistemi produttivi», si segnala l'esigenza di perseguire:
    fattibilità e prevedibilità dei procedimenti competitivi per l'accesso a benefici ed incentivi;
    valorizzazione di reti d'impresa e di filiere tecnologiche, oltre che di imprese chiave, per la messa in opera di interventi di carattere negoziale;
    costruzione di un ambiente favorevole al funzionamento ed allo sviluppo dell'attività d'impresa, anche sulla scorta dei principi dello Small Business Act e della legge n. 180 del 2011;
    politiche industriali all'insegna dell'integrazione crescente tra manifattura e servizi, con particolare riferimento alle dimensioni dell'innovazione, dell'internazionalizzazione e della green-economy;
    operatività tempestiva dell'intera gamma degli strumenti attivabili dal Fondo di Garanzia per le PMI sulla scorte delle misure assunte in materia sia con il decreto-legge 69/2013, sia con la Legge 147/2013 e rafforzamento progressivo delle connesse dotazioni attraverso il ricorso alle risorse della programmazione 20 14-2020 dei fondi strutturali comunitari;
    sostegno dei processi di razionalizzazione e rafforzamento patrimoniale dei consorzi fidi, delle misure di rafforzamento patrimoniale delle imprese e del loro ricorso all'emissione di mini-bond;
    impulso all'autoimprenditorialità dei giovani e delle donne;
   d) in riferimento all'obiettivo tematico 4 «Energia sostenibile e qualità della vita», si segnala l'esigenza di perseguire:
    maggiore approfondimento della proposta di AP rispetto agli obiettivi di efficienza energetica e di riduzione delle emissioni inquinanti, con specifica attenzione agli interventi di efficientamento nelle imprese ed ai meccanismi di finanziamento, alle priorità per le fonti rinnovabili, al sostegno delle bioenergie ed ai loro potenziali impatti ambientali, al sostegno della cogenerazione e dello sviluppo di reti intelligenti;
    sostegno del trasporto urbano alla luce di strumenti di pianificazione della mobilità in chiave di sostenibilità e di Pag. 106riduzione delle emissioni di CO2, nonché di sistemi di trasporto intelligenti per gestione e controllo di traffici e flotte;
   e) in riferimento all'obiettivo tematico 6 «Tutela dell'ambiente e valorizzazione delle risorse culturali e ambientali», con specifico riferimento alle questioni connesse alla valorizzazione del sistema turistico, si segnala l'esigenza di perseguire:
    un'effettiva discontinuità di strategia rispetto al ciclo di programmazione 2007-2013, caratterizzato, fra l'altro, «da una cooperazione istituzionale e tecnica inefficace, da una forte frammentazione degli interventi, da una carenza generalizzata di progetti di qualità, da difficoltà e lentezza nella realizzazione»;
    la più efficace cooperazione interistituzionale ed interamministrativa come condizione di affermazione di una strategia per il turismo secondo la dimensione di una strategia centrale per l'intero sistema-Paese;
    il massimo coordinamento della promozione della destinazione-Italia, dei suoi territori e delle sue specializzazioni d'offerta, rinnovando profondamente missione ed organizzazione dell'Agenzia nazionale del turismo, potenziandone le dotazioni anche con il concorso dei budget regionali e facendone soggetto concorrente all'innovazione dei prodotti turistici italiani ed allo sviluppo del capitolo turismo dell'agenda digitale del nostro Paese, secondo una cifra di forte integrazione strategica ed operativa dei «modelli reticolari» di gestione della destinazione postulati in AP;
    la costruzione di condivisi standard di qualità per i servizi – a partire dagli standard per i servizi ricettivi – così come per la formazione e per le professionalità di settore;
    l'impulso al dinamismo ed alle aggregazioni di rete delle piccole e medie imprese, nonché l'attrazione di investimenti esteri;
    il miglioramento del rapporto qualità/prezzo, delle infrastrutture e della ricettività nel quadro di un'attenta e rinnovata segmentazione d'offerta capace di intercettare la richiesta internazionale di un'esperienza turistica sempre più sofisticata e diversificata e secondo un modello organizzativo capace di acquisire maggiori quote della catena del valore generata dal far turismo in Italia;
    la valorizzazione degli interventi ad avanzato stato di progettualità individuati nell'ambito dell'esperienza del POIn Attrattori Culturali come ponte per un positivo avvio del nuovo ciclo di programmazione;
    facilità d'accesso ed integrazione d'azione delle misure attivabili a valere sulle risorse allocate per FESR, HORIZON 2020, COSME, ERASMUS+, LIFE+.