CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 aprile 2014
213.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Sulla missione a Budapest (26-28 febbraio 2014).

COMUNICAZIONI

  Il Presidente del Comitato permanente sui diritti umani, istituito in seno alla III Commissione, On. Mario Marazziti, si è recato a Budapest dal 26 al 28 febbraio 2014 per effettuare una serie di incontri volti ad approfondire i temi legati alla tutela dei diritti fondamentali ed alla situazione delle minoranze, nel quadro delle riforme costituzionali adottate dall'Ungheria.
  L'On. Marazziti ha incontrato, per la maggioranza di governo, il Presidente della Commissione Affari esteri dell'Assemblea nazionale ungherese, Mihaly Balla ed il sottosegretario agli Affari esteri Gergely Prohle. Entrambi gli esponenti del partito al potere hanno tenuto a ricordare le condizioni disastrose dell'economia ungherese ereditate dal governo precedente, sottolineando la necessità di porre su basi più solide lo sviluppo della nazione tenendo conto della sensibilità identitaria e culturale ungherese. Essi hanno richiamato inoltre le radici cristiane dell'Europa e la memoria delle tragedie causate dai regimi dittatoriali, assicurando comunque che le divergenze con Bruxelles non inficiano l'impegno dell'Ungheria nell'Unione europea.
  Per quanto concerne le forze di opposizione, l'On. Marazziti ha incontrato l'esponente socialista Istvan Hiller, già ministro degli Affari esteri, anche nella sua qualità di presidente del Gruppo parlamentare di amicizia ungherese-italiano. L'interlocutore ungherese ha adombrato la potenziale deviazione del sistema politico verso forme di autoritarismo oligarchico, contestando le recenti riforme costituzionali.
  L'On. Marazziti ha inoltre incontrato il Presidente della Corte costituzionale, Peter Paczolay, nonché il direttore per l'Ungheria della Open Society, Zel   o Jovanovich, ed i rappresentanti diplomatici di Israele e Romania. Vive preoccupazioni sono state espresse sulla tutela delle minoranze, in particolare ebrei e Rom, nonostante le rassicurazioni governative. In particolare, l'antisemitismo è stato denunciato come un pericolo grave e crescente, sia per gli storici pregiudizi, ma anche per una pervasiva retorica.
  A tutti gli interlocutori, l'On. Marazziti ha comunque ribadito la valorizzazione della solidarietà e delle relazioni tra individui come fondamento delle comunità nazionali e della più ampia comunità europea, riaffermando i sentimenti di amicizia del popolo italiano verso il popolo ungherese, finalmente riuniti nella casa comune europea.

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ALLEGATO 2

Sulla missione a Ginevra (12-14 marzo 2014) in occasione della XXV Sessione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite.

COMUNICAZIONI

  Una delegazione del Comitato permanente sui diritti umani, composta dal presidente Mario Marazziti e dal vicepresidente Emanuele Scagliusi, si è recata dal 12 al 14 marzo a Ginevra in occasione della 25a Sessione del Consiglio diritti umani delle Nazioni Unite (CDU). La sessione, che si è aperta il 3 marzo e si è protratta fino al 28 marzo, è stata una delle più complesse degli ultimi tempi, data la confluenza nell'agenda di alcune «situazioni Paese» molto delicate, tra cui Siria, Libia, Iran, Myanmar, Repubblica Centrafricana e Mali. Tra le questioni tematiche esaminate e oggetto di risoluzioni ed iniziative del CDU, vi sono state la libertà di religione ed i diritti delle minoranze.
  La Sessione nel suo complesso inoltre ha rivestito una speciale importanza, in quanto ha avuto luogo nella fase conclusiva del mandato dell'Alto Commissario per i Diritti Umani Navinethem Pillay.
  Si ricorda inoltre che durante l'intero 2014 il nostro Rappresentante permanente a Ginevra ricopre una delle quattro Vicepresidenze del Consiglio (assieme ai Rappresentanti di India, Repubblica Ceca e Argentina), che affiancano il neo eletto Presidente del Consiglio diritti umani, il gabonese Ndong Ella. Inoltre tra il 27 ottobre e il 7 novembre 2014, per la seconda volta, l'Italia sarà sottoposta all’Universal Periodic Review (UPR) la procedura di monitoraggio dei diritti umani, istituita nel 2008, che ha per obiettivo la valutazione periodica dei progressi compiuti da ciascuno dei Paesi delle Nazioni Unite.
  La delegazione ha avuto incontri con il Relatore Speciale sulla libertà di religione, Heiner Bielefeldt, l'allora Segretario Generale aggiunto, nel frattempo divenuto Segretario Generale, dell'Unione Interparlamentare, Martin Chungong, il Presidente del Consiglio diritti umani, ambasciatore Baudelaire Ndong Ella, il Vice Alto Commissario per i diritti umani, Flavia Pansieri, il Capo Delegazione dell'Unione europea, ambasciatore Mariangela Zappia, oltre ad un intenso scambio di vedute con i diplomatici della rappresentanza italiana.
  Complessivamente è stato più volte ricordato il ruolo politico dell'Italia all'interno del Consiglio, testimoniato anche dall'attuale vicepresidenza e dalla posizione di Vice Alto Commissario detenuta da una connazionale, anche se non sono mancati rilievi sulla riduzione del nostro impegno finanziario.
  Un altro tema che è stato oggetto di ripetuti richiami è stato quello dell'apprezzamento per la presenza della delegazione del Comitato e dell'importanza di un maggiore coinvolgimento dei Parlamenti nazionali nell'attività del Consiglio. Lo scorso anno, il Consiglio ha adottato una risoluzione in tal senso, che partiva dal riconoscimento del ruolo centrale dei Parlamenti in sede di implementazione delle misure a tutela dei diritti umani e dell'importanza di una sinergia tra Consiglio e istituzioni rappresentative per incrementare l'impatto delle UPR. Il nostro Paese è tra i promotori di una risoluzione da adottarsi nei prossimi mesi che mira ad un aggiornamento e rafforzamento di quella del 2013.Pag. 63
  Si è inoltre discussa la proposta di creare una rete di relazioni tra gli organismi parlamentari di tutela dei diritti umani promuovendo anche un incontro durante il semestre di presidenza italiano.
  In tale ottica, il Segretario Generale dell'Unione Interparlamentare, Martin Chungong ha sottolineato che, nel campo dei diritti umani, compito specifico della sua organizzazione e quello della protezione dei diritti dei parlamentari.
  Nel corso di alcuni incontri si è poi affrontato il tema della promozione presso i singoli Parlamenti della ratifica del secondo protocollo facoltativo alla Convenzione internazionale sui diritti civili e politici che abolisce la pena di morte.
  Il Presidente del CDU Baudelaire Ndong Ella ha osservato che sul tema dei diritti umani occorre che i politici resistano a pulsioni che vanno in direzione contraria e che organizzazioni come il Consiglio possono essere un valido aiuto in tal senso.
  Specialmente in connessione al continente africano si è affrontato il tema dell'inclusione tra i diritti umani dell'accesso alle cure mediche, della registrazione anagrafica dei bambini con il conseguente rafforzamento dei diritti di cittadinanza, ed in generale del loro legame con i diritti culturali e quelli economici come cibo ed abitazione.
  Il Relatore Speciale sulla libertà di religione, Heiner Bielefeldt (che sarà in visita a Roma nel prossimo giugno), ha illustrato le modalità operative di azione del suo ufficio, ad esempio il confronto con i governi sulla base di casi individuali selezionati e le country visit. Ha poi, e discusso di casi specifici, come la situazione europea o la crescente intolleranza verso le minoranze religiose in India, sottolineando che sui singoli temi occorre che piccoli gruppi di Stati assumano la leadership per portare a compimento iniziative efficaci.
  Tenendo anche conto della imminente procedura UPR che interesserà il nostro Paese, sono stati avanzati anche alcuni rilievi in proposito. In primo luogo vi è la questione dell'istituzione di una autorità nazionale indipendente, impegno preso dall'Italia, da ultimo, in sede di candidatura al Consiglio per l'attuale mandato.
  In particolare il Vice Alto Commissario Flavia Pansieri ha voluto fare due brevi annotazioni: la prima sulle esitazioni iniziali nell'accoglienza alle migrazioni via mare, rilevando che, pur nella difficoltà della situazione, esiste una responsabilità di proteggere che è in qualche modo pre-politica. Nel corso della discussione si è posto l'accento sulla necessità di una condivisione europea e sull'importanza di potere esaminare le richieste di asilo in strutture situate nella sponda sud del Mediterraneo. La seconda osservazione, con la premessa che si tratta di una questione che investe l'Europa nel suo complesso, ha riguardato gli scarsi progressi nell'integrazione dei Rom.
  Sul piano globale il Vice Commissario ha sottolineato l'importanza del rafforzamento del sistema giudiziario per la tutela dei diritti umani e condiviso la crescente preoccupazione per la condizione degli anziani nei paesi sviluppati e nelle zone urbane del sud del mondo che sempre più spesso sono percepiti non più come una risorsa ma come un peso, con conseguente pregiudizio dei loro diritti.
  Infine, il Capo delegazione dell'Unione europea, Ambasciatore Mariangela Zappia, nell'illustrare i meccanismi di partecipazione dell'UE al Consiglio, che avviene all'interno del quadro strategico su diritti umani e democrazia con annesso piano d'azione, adottato nel 2012, ha sottolineato l'importanza di una maggiore sinergia con i parlamentari europei italiani che si occuperanno di questi temi e ribadito la necessita di una implementazione delle raccomandazioni contenute nelle UPR per evitare il rischio che diventi una procedura di routine.