CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 28 gennaio 2014
166.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Trasporti, poste e telecomunicazioni (IX)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01403 Catalano: Misure volte a contrastare le truffe su dispositivi mobili commesse tramite SMS.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In riferimento all'atto parlamentare in esame, concernente l'attivazione fraudolenta di servizi a pagamento non richiesti tramite sms, si ritiene opportuno evidenziare quanto segue.
  Tutti i gestori di telefonia mobile (reali o virtuali) stipulano accordi con dei provider di servizi esterni che forniscono servizi a sovrapprezzo: sono i cosiddetti SMS/MMS a pagamento, noti pure come servizi VAS, o SMS Premium.
  Una volta attivato il servizio, l'utente riceve con cadenza settimanale degli sms la cui quantità e i cui costi possono variare da 50 cent per sms 2-3 volte a settimana, fino a 5 euro per sms, sempre con cadenza settimanale, fino a che tale servizio non viene disattivato dall'utente che lo ha inconsapevolmente attivato sulla propria linea senza averlo mai richiesto.
  Esiste una sintassi universale per disattivare questi servizi che è «STOP», da inviare al mittente da cui si ricevono questi sms ma non sempre ciò è sufficiente a disattivare il servizio e a volte, pur rivolgendosi direttamente al proprio operatore, la disattivazione può essere difficoltosa e non immediata, con tutte le conseguenze negative per gli utenti il cui credito continua nel frattempo a diminuire.
  A tal proposito, si segnala che sia l'Autorità per le garanzie nelle comunicazioni che l'Antitrust, ognuna per la parte di competenza, hanno più volte pesantemente sanzionato diversi operatori di telefonia per aver attivato fraudolentemente servizi a pagamento non richiesti.
  In particolare l'AGCOM ha avviato sette procedimenti sanzionatori nei confronti di diversi operatori di comunicazioni elettroniche e Content Service Providers, per fattispecie di attivazione non richiesta di servizi su cellulari, di servizi premium tramite presentazione ingannevole della pagina web, e di servizi in abbonamento attraverso messaggi diffusi via internet, sotto forma di pubblicizzazione della partecipazione a concorsi a premi.
  Per quanto attiene il profilo della tutela contro tali fenomeni, l'AGCOM ha segnalato che con delibera n. 202/13/CONS è stato avviato il procedimento per la modifica del regolamento recante le «disposizioni a tutela dell'utenza in materia di fornitura di servizi di comunicazione elettronica mediante contratti a distanza» di cui alla delibera 664/06/CONS al fine di recepire le più avanzate forme di tutela introdotte dalla direttiva 2011/83/UE sui diritti dei consumatori.
  Attraverso le modifiche proposte si mira, per un verso, ad estendere le tutele già previste per i contratti conclusi a distanza o fuori dai locali commerciali a qualsiasi tipologia di contratto relativo alla fornitura di beni e servizi di comunicazione elettronica, per l'altro, a rafforzare le disposizioni in materia di trasparenza delle offerte.
  Rispetto all'oggetto della presente interrogazione, le modifiche del regolamento che destano maggiore interesse sono le seguenti:
   l'introduzione di un nuovo articolo (rubricato «Trasparenza delle offerte») il quale richiede che la pubblicazione di informazioni circa le offerte commerciali, effettuate con qualsiasi mezzo, avvenga in Pag. 230modo chiaro, completo e trasparente, evitando formulazioni ambigue che possano indurre in errore gli utenti. In tal modo, si cerca di rendere più immediato ed efficace l'intervento dell'Autorità anche nella fase precontrattuale di presentazione delle offerte alla clientela;
   l'estensione a tutte le tipologie di contratto del divieto (ora previsto solo per quelli a distanza) di fornire servizi non richiesti;
   l'introduzione di un'apposita disciplina sulla modifica delle condizioni contrattuali, al fine di contrastare la prassi, sempre più frequente, di rimodulazioni tariffarie e contrattuali non giustificabili e comunque non comprese dal cliente;
   la previsione di nuove regole in ordine alla cessazione del rapporto contrattuale. In particolare si stabilisce che l'operatore che non disattivi tempestivamente il servizio oggetto di recesso o di disdetta non possa addebitare all'utente alcun importo per le prestazioni eventualmente da questo fruite a decorrere dalla data di efficacia della relativa comunicazione;
   in applicazione dell'articolo 83, comma 2, del Codice, inoltre, si introducono criteri di indirizzo per l'adozione da parte degli operatori di codici di condotta, con il coinvolgimento delle Associazioni di consumatori rappresentative a livello nazionale. In particolare, al fine di garantire che la contrattualizzazione dei clienti avvenga secondo criteri di buona fede, correttezza e trasparenza, si richiamano i requisiti contenutistici ritenuti necessari per assicurare una simile funzione.

  Si deve dare atto, inoltre, dell'adozione del nuovo codice di autoregolamentazione dei service provider, cui la delibera n. 47/13/CIR, attribuisce valore regolamentare, in tal modo rendendolo obbligatorio per gli operatori, a partire dal 1o dicembre 2013. Tale codice definisce le regole operative in merito all'informazione ed alla comunicazione sui prezzi, alle caratteristiche, alle modalità di attivazione e disattivazione dei servizi premium e in merito alle prestazioni di blocco permanente, al fine di tutelare i diritti dei consumatori e di garantire la correttezza delle pratiche commerciali da parte degli operatori del settore.
  Il codice, inoltre, contiene diverse disposizioni specificamente volte a contrastare le pratiche scorrette segnalate nell'interrogazione e attuate attraverso tutti i canali di comunicazione e di accesso ai servizi premium allo stato esistenti (web, wap, internet, TV, stampa, sms, mms).
  Si prevedono anzitutto specifici accorgimenti da rispettare nella promozione dei servizi premium per evitare l'attivazione inconsapevole di servizi da parte dell'utente. A tal fine, si prescrive che l'acquisto o l'attivazione in abbonamento di un servizio premium non possa realizzarsi in conseguenza di un semplice click effettuato su un elemento qualsiasi del flusso di comunicazione (es. click su banner); l'utente, al contrario, deve sempre essere reindirizzato su una specifica landing page di acquisto o attivazione in abbonamento del servizio; allo stesso modo, l'utente che abbia completato l'attivazione ad un servizio non può essere reindirizzato automaticamente verso pagine di attivazione di altri servizi; ancora, all'interno di eventuali portali multi-servizio, ovvero che promuovano diversi servizi premium distinti, dovranno essere previsti flussi di acquisto/attivazione distinti e indipendenti.
  Con particolare riferimento alla promozione di servizi premium in abbonamento, si prescrive che qualsiasi iniziativa (contenuti gratuiti, concorsi e/o operazioni a premio, etc.) che comporti anche l'acquisto o l'attivazione in abbonamento di un servizio, deve esplicitare tale conseguenza in modo inequivoco fin dal primo contatto promozionale con l'utente (pop-up, banner ecc.).
  Si specifica, inoltre, che l'utilizzo della parola «gratis» o suoi sinonimi (es. free, gratuito ecc.) è consentita solo se i servizi/offerte promozionali sono fruibili in modalità totalmente gratuita e cioè senza alcun costo aggiuntivo per l'utente, salvo quelli ordinari di accesso ai servizi o quelli Pag. 231previsti dal piano tariffario di appartenenza (es. costi di navigazione WAP, costi SMS di richiesta, ecc.) con l'obbligo di menzionare nella stessa frase la condizione grazie alla quale si ottiene il servizio gratuito e la durata della condizione promozionale gratuita.
  Al fine di garantire la massima trasparenza e facilitare la consapevolezza del consumatore in ordine all'assunzione di una decisione di natura commerciale, inoltre, si impongono condizioni sul formato della landing page di attivazione su siti web su siti mobile/wap, richiedendosi l'evidenziazione grafica delle informazioni concernenti le conseguenze derivanti dal click sul tasto «attivazione», «conferma», «annulla», e per i servizi in abbonamento, si richiede che sia sempre ben visibile la dicitura «in abbonamento» o «servizio in abbonamento» con caratteri in grassetto e dimensioni tali da renderla chiaramente individuabile.
  Da ultimo, deve segnalarsi la delibera 418/07/CONS, la quale, all'articolo 5, comma 4, pone in capo agli operatori della telefonia mobile l'obbligo di disattivare immediatamente i servizi a sovrapprezzo in abbonamento e di interrompere i conseguenti addebiti a decorrere dalla semplice richiesta telefonica dell'utente mediante chiamata al numero di assistenza clienti, nonché mediante eventuali ulteriori modalità telematiche messe a disposizione dall'operatore. In tal modo si fornisce una tutela anche ex post contro l'attivazione dei servizi non richiesti.
  Proprio per rispondere ai due quesiti finali dell'interrogazione, il Dipartimento delle comunicazioni farà tutto ciò che è in suo potere per l'implementazione della normativa al fine di garantire la migliore tutela possibile ai consumatori da pratiche commerciali scorrette.
  In tal senso ho dato disposizioni agli uffici per monitorare le prassi seguite e avere tutti i dettagli sulle opportunità offerte dalla tecnologia per contrastare i gravi fenomeni denunciati.

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ALLEGATO 2

5-01450 Narduolo: Servizio di manutenzione dei centri di meccanizzazione postale per lo smistamento della corrispondenza, anche con riguardo alla salvaguardia dei livelli occupazionali.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in esame attiene alle problematiche relative ai lavoratori delle Ditte incaricate dei servizi di manutenzione degli impianti presso i Centri di Meccanizzazione Postale (CMP).
  Al riguardo la società Poste Italiane ha rappresentato che nel maggio 2004, aveva espletato una gara avente ad oggetto i servizi di manutenzione e di assistenza tecnica degli impianti presenti presso i CMP, che veniva aggiudicata al Consorzio RTI Elsag S.p.A. – Finmek.
  Con il succitato Consorzio veniva stipulato, in data 23 maggio 2005, un contratto di appalto della durata di quattro anni, successivamente prorogato fino al 31 luglio 2012.
  A partire dal 2007 il servizio è stato assicurato con il coinvolgimento, in subappalto, principalmente delle imprese STAC Italia e Logos.
  In data 10 novembre 2011 veniva indetta, per tali servizi, una nuova gara, che era stata annullata a causa della non conformità ai requisiti tecnici richiesti dell'unica offerta, presentata da RTI Selex ES – Stac Italia – Logos.
  Il 28 dicembre 2013 Poste Italiane attivava una ulteriore procedura per i medesimi servizi di manutenzione, suddivisa in due lotti. A tale procedura di gara partecipavano il RTI Selex ES S.p.A. – PH Facility S.r.l. e il RTI Siemens S.p.A. – STAC Italia S.r.l., mentre la società LOGOS non aderiva.
  L'offerta economicamente più vantaggiosa veniva formulata dal Raggruppamento Selex ES S.p.A. – PH Facility che si aggiudicava entrambi i lotti. La società STAC Italia, che concorreva in RTI con Siemens S.p.A., presentava, pertanto, ricorso presso il TAR Lazio.
  La società Poste Italiane ha, inoltre, precisato che non potendo stipulare il nuovo contratto in pendenza del suddetto ricorso, aveva prorogato fino al 30 settembre 2013 il precedente contratto stipulato con Selex ES S.p.A. e relative ditte sub-appaltatrici STAC e Logos, al fine di garantire la continuità del servizio.
  Successivamente, essendosi concluso con esito favorevole per Poste Italiane la fase cautelare del predetto contenzioso dinanzi al TAR, si procedeva alla stipula del nuovo contratto con il RTI Selex ES S.p.A. – PH Facility.
  Detto Raggruppamento di imprese, dopo il mese di affiancamento all'impresa uscente, contrattualmente previsto, a partire dal 1o novembre 2013, assicura i servizi di manutenzione e di assistenza tecnica degli impianti presso i CMP.
  Poste italiane ha, inoltre, precisato che il capitolato relativo alla gara vinta dal RTI Selex – PH Facility prevedeva, nell'ambito del meccanismo dell'offerta economicamente più vantaggiosa, l'assegnazione di uno specifico punteggio tecnico alle imprese partecipanti che si impegnavano ad assumere e/o a mantenere in servizio quota parte del personale già operante.
  La Società ha reso noto che, al momento dell'individuazione e assegnazione dei siti presso i quali svolgere i servizi di manutenzione e assistenza tecnica, si è dovuto tenere conto dei vincoli organizzativi e delle modifiche previste dal complessivo Pag. 233piano di riassetto delle rete logistica dei Servizi Postali, di cui al recente accordo del 28 febbraio 2013, che ha ridimensionato il numero degli stabilimenti e degli impianti di smistamento e, di conseguenza, delle relative attività.
  L'avvicendamento nel citato contratto di manutenzione – avvenuto, si ripete, lo scorso 1o novembre – ha determinato l'avvio di una vertenza sindacale per il mantenimento dei livelli occupazionali del personale delle ditte uscenti (STAC Italia Srl e Logos SpA), caratterizzata da azioni di protesta che hanno determinato riduzioni e ritardi degli interventi di assistenza programmata e manutenzione negli stabilimenti, nonché abbandono del posto di lavoro da parte del personale tecnico di turno negli impianti dei CMP.
  In particolare, le organizzazioni sindacali di riferimento (FIM-CISL e FIOM-CGIL) hanno proclamato tre giornate di sciopero dei lavoratori (15-16 settembre per complessive 24 ore e 13-15 ottobre per complessive 48 ore). Le citate azioni di protesta hanno prodotto, a partire dal mese di ottobre 2013, alcune criticità e rallentamenti nelle lavorazioni di smistamento presso alcuni CMP, comunque tempestivamente fronteggiate dall'Azienda.
  A partire dallo scorso mese di settembre, risulta che la società PH Facility abbia avviato un tavolo di confronto con le parti sociali di riferimento, per poter raggiungere un accordo complessivo, riguardante soprattutto i passaggi di risorse da realizzare al momento del subentro.
  Tale confronto è proseguito nel mese di ottobre 2013, senza giungere ad una soluzione condivisa tra le parti.
  In occasione della riunione tenutasi lo scorso novembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico, la società Poste Italiane ha evidenziato che, a seguito dell'Intesa del 28 febbraio 2013 riguardante la riorganizzazione del servizio di recapito, sono emersi complessivamente circa 6.000 esuberi, dei quali circa 1400 presso i CMP e pertanto non trovano giustificazione le richieste di inserimento di nuovo personale nell'ambito di quelle realtà operative. In ogni caso l'Azienda ha garantito la massima attenzione nei confronti del personale in eccedenza, ribadendo che la citata riorganizzazione non comporterà alcun licenziamento.
  Il Ministero dello sviluppo economico sta attentamente monitorando la vicenda, proprio al fine di favorire la ricerca di una soluzione positiva per i lavoratori coinvolti. La trattativa è ancora in corso e a seguito dell'ultimo incontro tenutosi nel corrente mese di gennaio, le organizzazioni sindacali si sono riservate di fare ulteriori passaggi con i lavoratori. La prossima riunione di verifica è prevista per la fine della settimana.
  Il confronto avviato tra Ph Facility e le parti coinvolte è tutt'ora in corso al Ministero. Nell'incontro svolto lo scorso 22 gennaio 2014 è stata prospettata una ipotesi generale di accordo che le organizzazioni sindacali stanno verificando con i loro rappresentati. È previsto un incontro conclusivo entro il 31 gennaio 2014.
  Va richiamato, infine, che la Società Poste Italiane non ha ritenuto di partecipare al tavolo di confronto convocato presso il MiSE e si è riservata di valutare il contenuto della intesa per decidere la eventuale sottoscrizione.

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ALLEGATO 3

5-01577 Crivellari: Salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori di Poste italiane SpA, in particolare nella regione Veneto.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con riferimento all'atto in esame riguardante l'avvio della procedura di mobilità nei confronti di lavoratori impiegati nelle province di Rovigo e Venezia la società Poste Italiane ha rappresentato quanto segue.
  Il Piano di riorganizzazione dei Servizi Postali, previsto dal recente Accordo Nazionale sottoscritto con le organizzazioni sindacali il 28 febbraio 2013, ha interessato l'intero territorio nazionale, in un quadro di condivisione con le Parti Sociali, e mira a garantire una maggiore efficienza, sviluppo e qualità dei servizi.
  Tale intesa, oltre a definire gli interventi organizzativi e le relative tempistiche di attuazione, ha individuato complessivamente circa 6.000 eccedenze, rispetto alle quali è stato definito un insieme di strumenti utili alla gestione e riqualificazione delle risorse interessate, stabilendo, altresì, l'attivazione di opportune procedure di mobilità territoriale, anche al fine di una omogenea redistribuzione delle maestranze sul territorio nazionale.
  A seguito dei predetti interventi ed in considerazione delle specifiche criticità presenti nella regione Veneto, Poste Italiane ha reso noto che nei giorni 29 aprile, 9 ottobre e 18 novembre 2013 sono stati sottoscritti appositi accordi locali per l'implementazione della nuova organizzazione.
  Per quel che concerne i processi di mobilità regionali, le suddette intese locali hanno previsto in via prioritaria la realizzazione di trasferimenti volontari e, successivamente, di quelli collettivi.
  Nel mese di novembre 2013, esperita la mobilità volontaria, l'Azienda ha dato corso a quella collettiva, con spostamenti effettuati preliminarmente nell'ambito della stessa provincia e, a seguire, verso provincie diverse.
  In particolare, a partire dal 1o febbraio 2014, è stato predisposto il trasferimento di 16 unità: 10 provenienti dalla provincia di Rovigo, di cui 7 assegnate alla provincia di Treviso, 2 in quella di Verona e 1 in quella di Vicenza. Le 6 unità provenienti dalla provincia di Venezia saranno trasferite nella provincia di Treviso.
  La Società ha precisato che tali trasferimenti potrebbero essere anche riconsiderati, per effetto delle definitive variazioni in decremento nell'ambito della provincia di attuale assegnazione ed, in ogni caso, prima dell'attivazione della mobilità è previsto dagli stessi accordi locali con le organizzazioni sindacali un ulteriore incontro regionale, volto a riconoscere ai trasferiti un'eventuale prelazione nei confronti degli altri dipendenti, finalizzata al rientro nella provincia di origine.
  Con riferimento alla eventuale gestione delle eccedenze occupazionali verso la funzione aziendale Mercato Privati, di cui fa cenno l'Onorevole interrogante, Poste Italiane ha evidenziato che, per il territorio in esame, il processo di ricollocazione presso gli sportelli degli uffici postali è già stato avviato e si è concluso all'inizio dell'anno 2013.
  Con riguardo, infine, ai 10 lavoratori assunti con contratto a tempo determinato, espressamente richiamati nell'atto in discussione, la Società ha precisato che tali assunzioni erano funzionali alla copertura di assenze non strutturali durante il periodo natalizio, allorché, tradizionalmente sono registrati sensibili aumenti dei volumi di traffico.

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ALLEGATO 4

5-01624 Bini: Necessità di un piano per lo sviluppo del settore postale, con particolare riferimento alla salvaguardia dei livelli occupazionali dei lavoratori della società Poste italiane e delle agenzie di recapito.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'atto in esame attiene alle problematiche relative al personale già impiegato negli appalti affidati da Poste Italiane S.p.A ad Agenzie di recapito in materia di servizi postali.
  Al riguardo si osserva che, il settore postale, a livello nazionale e comunitario, è stato interessato nel tempo da profondi cambiamenti che hanno riguardato il contesto regolatorio, il grado di concorrenzialità dei mercati e l'evoluzione dell'esigenze della clientela verso una significativa differenziazione dell'offerta dei servizi.
  Entrando nello specifico dell'atto in esame, ai sensi dell'articolo 23 del decreto legislativo 261 del 1999, in attesa della completa liberalizzazione del mercato, sono stati stipulati Accordi di collaborazione tra Poste Italiane e le Agenzie di recapito ex concessionarie, allora operanti. I citati accordi, relativi agli anni 2000 e 2001, prevedevano la concessione, da parte di Poste Italiane, di servizi specifici riguardanti la posta registrata, con scadenze successivamente unificate al 31 dicembre 2006.
  Nell'ottica di un innalzamento degli standard qualitativi del servizio postale e di una evoluzione futura dei rapporti con le Agenzie, nell'anno 2004, Poste Italiane ha affidato, su richiesta di queste ultime e inizialmente a titolo sperimentale, anche nuove attività aggiuntive attraverso accordi integrativi.
  La prosecuzione dei rapporti è risultata, tuttavia, condizionata dalla capacità delle Agenzie di adeguarsi a un nuovo profilo d'impresa e agli standard di servizio in rapporto all'evoluzione del mercato ormai liberalizzato.
  Poste Italiane ha realizzato, in ossequio alle direttive comunitarie recepite, un Albo Fornitori qualificati, con requisiti di selezione coerenti con il profilo d'impresa richiamato dagli accordi integrativi e redatto con tempistiche che consentissero alle Agenzie di adeguarsi ai requisiti fissati. In particolare, al fine di agevolare l'iscrizione a tale Albo anche delle Imprese piccole e piccolissime, sono stati fissati requisiti minimi di carattere tecnico/economico, consentendo la possibilità di pervenire al possesso di tali requisiti anche tramite la costituzione di Consorzi stabili.
  Nel giugno del 2007 si è svolta, pertanto, la prima procedura di gara (Gara 1) alla quale ha partecipato un numero esiguo di Agenzie di Recapito, rispetto al totale delle Agenzie invitate.
  Successivamente, a seguito dell'istituzione di un tavolo tecnico tra il Ministero delle Comunicazioni, Poste Italiane s.p.a. e le Agenzie di Recapito, nel dicembre 2007, tramite un «Memorandum», si è stabilito che Poste Italiane procedesse, sino al 31 marzo 2008, alla proroga degli affidamenti per volumi proporzionali a quelli affidati nel corrispondente periodo del 2007.
  In seguito, è stata pubblicata la nuova procedura di gara del 2008 («Gara 2»), recependo i contenuti degli impegni assunti nel citato «Memorandum». Oltre alle attività che già hanno formato oggetto della precedente gara, sono state aggiunte nuove attività e ridefinite quelle preesistenti.Pag. 236
  Poste italiane ha sottolineato che, a tutela degli aspetti occupazionali, in tutti i contratti derivanti dalle procedure di gara del Comparto «Recapito», è stata inserita la previsione dell'obbligo dell'assunzione, a carico dell'aggiudicatario, delle maestranze precedentemente coinvolte nell'appalto, secondo quanto previsto dall'articolo 7 del CCNL per il personale dipendente da Imprese esercenti servizi postali in appalto. È stato, altresì, previsto il divieto di subappalto al fine di evitare che le attività di servizio postale potessero essere svolte da operatori non in possesso di adeguati requisiti.
  Nel corso dell'anno 2009, la Società ha deciso di indire una nuova procedura di gara (Gara 3), al fine di affidare in outsourcing alcuni contratti oggetto di risoluzione per gravi inadempienze dei rispettivi aggiudicatari.
  A seguito dell'espletamento delle 3 differenti procedure di gara, si è giunti, nell'anno 2011, alla scadenza degli Accordi Quadro pluriennali aggiudicati, per i quali Poste aveva facoltà di rinnovo per ulteriori 12 mesi.
  Nell'esercizio di detta facoltà, per tale motivo, nell'anno 2012, sono risultati vigenti 34 contratti con 27 fornitori. Detti contratti sono risultati tutti avere scadenza tra giugno e settembre 2012.
  Al fine di garantire la continuità del servizio, Poste Italiane ha quindi avviato, nel mese di aprile 2012, una nuova procedura di gara (Gara 4).
  L'Azienda ha ribadito che il ricorso all'Albo dei fornitori, al quale hanno accesso solo le imprese che possiedono determinati requisiti amministrativi, economici e tecnico-organizzativi, costituisce una garanzia per il soddisfacimento delle proprie esigenze di mercato, permettendo, al contempo, di garantire i necessari livelli di servizio alla clientela.
  Con riferimento al valore degli appalti affidati da Poste italiane, la stessa Società ha evidenziato che gli importi di gara sono diminuiti, dal 2007 al 2012 e rispetto alle gare precedenti, a causa del notevole decremento dei volumi complessivi di corrispondenza, con una flessione pari al 36 per cento e con conseguenti impatti anche sull'utilizzo della stessa manodopera di Poste Italiane s.p.a. Pertanto, ad avviso dell'Azienda, si ribadisce che la riduzione negli anni degli importi esternalizzati è dovuta anche a varie risoluzioni contrattuali, necessarie a seguito di gravi inadempienze, con inevitabili ricadute occupazionali, peraltro non dell'entità rappresentata nell'atto in esame.
  Poste italiane ha precisato anche che il numero di risorse totali, censito prima della Gara 4, ammontava a 1.166 unità: di queste, n. 678 sono state impiegate nei nuovi lotti contrattualizzati con la Gara 4, mentre n. 56 risorse sono state impiegate nei lotti attualmente prorogati, per un totale di n. 734 unità attualmente occupate.
  Sul piano delle relazioni sindacali, l'Azienda ha comunicato di aver sottoscritto, in data 28 febbraio 2013, l'Accordo di riorganizzazione del settore dei Servizi Postali che ha introdotto un nuovo modello organizzativo volto a razionalizzare e rendere maggiormente efficienti i servizi erogati. Poste italiane ha confermato, comunque, la propria disponibilità, nella consapevolezza delle difficoltà occupazionali del settore, ad avviare un confronto con le Organizzazioni Sindacali, finalizzato a individuare una soluzione compatibile con le esigenze organizzative e produttive.
  Lo scorso mese di luglio, infatti, si sono tenute delle riunioni nell'ambito delle quali la società Poste Italiane ha comunicato di aver proposto un percorso per i lavoratori coinvolti nella riorganizzazione, che non ha trovato il pieno consenso di alcune Organizzazioni Sindacali, impedendo la definizione di un'intesa anche con le altre Organizzazioni.
  Successivamente si sono tenuti degli incontri anche presso il MiSE, a cui hanno partecipato i Rappresentanti delle aziende di appalti postali (CNA e FISE) e le Organizzazioni sindacali di categoria nazionali e territoriali.
  Nell'ambito di tali riunioni le organizzazioni sindacali hanno manifestato le loro preoccupazioni per la sorte dei lavoratori Pag. 237impiegati nelle agenzie di recapito postale legate a un rapporto di committenza con Poste italiane, evidenziando, comunque, una oggettiva difficoltà del settore che ha portato la predetta società a diminuire le commesse nei confronti delle suddette società e a internalizzare in parte l'attività. In tale sede è emersa la richiesta unitaria del tavolo di riaprire i termini di un confronto con Poste finalizzato alla ripresa di un dialogo che a luglio scorso si era interrotto, proprio per verificare possibili soluzioni per i lavoratori.
  In tali occasioni il Mise ha confermato la propria disponibilità a favorire una ripresa del confronto con Poste Italiane, come chiesto dalle stesse organizzazioni sindacali, volto alla definizione dell'accordo nell'interesse dei lavoratori.
  Con riguardo a tale aspetto, la citata società ha comunicato che il 10 dicembre 2013, con la sottoscrizione di un verbale di Accordo con tutte le Organizzazioni Sindacali, si è concluso positivamente il negoziato sul tema degli appalti delle attività di recapito postale.
  L'intesa siglata prevede l'assunzione, con contratto a tempo determinato, dei dipendenti delle Agenzie di Recapito rimasti privi di occupazione, ovvero destinatari di ammortizzatori sociali per effetto dei processi di internalizzazione totale o parziale delle attività di recapito riferibili a Poste Italiane, nel limite massimo di 596 unità.
  I contratti a tempo determinato avranno durata massima di 12 mesi. Ai lavoratori che saranno impiegati in una Regione diversa da quella in cui hanno prestato attività lavorativa per le Agenzie di recapito verrà proposto un ulteriore contratto a tempo determinato della durata di 4 mesi.
  Le assunzioni, che si attiveranno a decorrere dal mese di febbraio 2014, interesseranno le Regioni Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia Romagna dove, secondo quanto comunicato dalla società, si registrano percentuali di copertura delle attività di recapito tali da giustificare il ricorso all'applicazione di personale flessibile.
  Infine l'Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni ha comunicato che, nel riservarsi di effettuare degli approfondimenti, qualora le criticità descritte dovessero determinare effetti negativi in termini di qualità del servizio, provvederà a interloquire con Poste Italiane per monitorare eventuali ricadute sulla regolarità del servizio universale medesimo.
  La stessa ha rappresentato, inoltre, che in data 12 dicembre 2013 ha formalmente avviato il procedimento volto all'adozione del regolamento in materia di titoli abilitativi (Licenze e Autorizzazioni) nel settore postale. Nell'ambito di tale procedimento, si sottopone all'attenzione dei soggetti interessati, un questionario che affronta, tra i vari punti, anche quello relativo all'opportunità di integrare la disciplina vigente in ordine ai requisiti che le imprese devono possedere per essere abilitate alla fornitura del servizio postale nonché agli obblighi che le medesime imprese devono rispettare.