CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 23 gennaio 2014
163.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO

Sulla missione svolta a Bruxelles il 17 dicembre 2013 in occasione della riunione organizzata dalla Commissione industria, ricerca e energia (ITRE) del Parlamento europeo e dalla Commissione affari economici del Parlamento della Repubblica di Lituania «Il mercato interno dell'energia per il XXI secolo».

  La riunione interparlamentare su Il mercato interno dell'energia per il XXI secolo, che si è svolta a Bruxelles lo scorso 17 dicembre, è stata organizzata congiuntamente dalla Presidenza lituana e dalla Commissione per l'industria, la ricerca e l'energia (ITRE) del Parlamento europeo.
  In rappresentanza della Camera dei deputati italiana hanno partecipato i deputati Crippa (M5S) e Benamati (PD). Per il Senato, sono intervenute le senatrici Fissore (PD) e Gambaro (Gruppo misto).
  La prima sessione, dedicata alle sfide, ai successi e alle prospettive del mercato interno dell'energia, è stata aperta e presieduta dal presidente della Commissione ITRE del Parlamento europeo, on. Sartori (PPE). È intervenuto il Ministro lituano dell'energia Jaroslav Neverovic, il quale ha richiamato le conclusioni dei Consigli europei di febbraio 2011 e dello scorso maggio e ha evidenziato la necessità di un approccio flessibile ed integrato da parte degli Stati membri ai fini del completamento del mercato dell'energia. Il relatore ha affrontato i temi del superamento delle isole energetiche entro il 2015, della dimensione esterna del mercato dell'energia e della necessità di una maggiore convergenza tra gli Stati membri in termini regolamentari, attraverso il pieno recepimento del terzo pacchetto energia e l'adozione ed applicazione dei codici di rete. Soffermandosi sull'importanza degli investimenti sull'interconnessione, ha quindi richiamato la lista dei 248 progetti di interesse comune pubblicati dalla Commissione europea ad ottobre, discussi a Vilnius all'inizio di novembre ed in corso di definitiva approvazione. Con riferimento alle energie rinnovabili, ha evidenziato gli effetti distorsivi della concorrenza prodotti dai sistemi nazionali di finanziamento e ha richiamando le linee guida sugli incentivi alle energie rinnovabili, recentemente adottate dalla Commissione, che dovrebbero essere adeguatamente tenute in considerazione dagli Stati membri.
  Successivamente, l'ex Presidente del Parlamento europeo Jerzy Buzek, relatore in Commissione ITRE sulla relazione sul corretto funzionamento del mercato interno dell'energia, ha evidenziato l'importanza del completamento del mercato interno dell'energia al fine di realizzare gli obiettivi di reindustrializzazione, innovazione, sicurezza degli approvvigionamenti, contenimento dei prezzi e di salvaguardia ambientale. La realizzazione del mercato interno contribuirebbe inoltre a rafforzare la posizione negoziale europea nei rapporti con gli Stati terzi. Con riferimento alla dimensione esterna del mercato dell'energia, il relatore ha richiamato l'opportunità di misure volte a favorire l'estensione delle norme del mercato interno ai Paesi del Partenariato orientale e dei Balcani occidentali. Ha affrontato il tema dell'ampliamento delle infrastrutture energetiche, in particolare attraverso l'uso degli stanziamenti previsti nel «Meccanismo per collegare l'Europa». Si è infine soffermato sui temi della protezione e del sostegno ai consumatori (in particolare attraverso misure che li rendano più sensibili circa le modalità di controllo dei consumi e consentano loro di operare scelte più consapevoli) e della necessità di Pag. 48una corretta trasposizione da parte degli Stati membri della normativa europea. Intervenendo in sede di replica, il Presidente Buzek ha inoltre richiamato l'impegno all'eliminazione delle isole energetiche entro il 2015 e ha auspicato una politica europea più coerente in tema di gas di scisto e di energie rinnovabili.
  È quindi intervenuto Philip Lowe, Direttore generale per l'energia della Commissione europea, il quale ha preannunciato l'imminente adozione del pacchetto clima-energia in vista dei Consigli europei di febbraio e marzo, dedicati il primo alla competitività, il secondo al mercato dell'energia e al periodo post 2020. Sottolineando l'importanza del completamento del mercato interno dell'energia, anche al fine di realizzare obiettivi di natura ambientale, ha richiamato uno studio recentemente finanziato dalla Commissione europea che stima i costi connessi al mancato completamento tra i 40 e i 70 miliardi l'anno. Partendo dall'assunto secondo il quale il mercato rappresenta lo strumento migliore per ottenere la fornitura di prodotti a prezzi più convenienti, ha esortato gli Stati membri, da un lato, ad una corretta trasposizione della normativa europea (sono in corso varie procedure di infrazione, in particolare in relazione alla mancata o scorretta attuazione della direttiva del 2009; in 9 casi, nei confronti di 7 diversi Paesi, la Commissione ha già adito la Corte di giustizia); dall'altro, a valutare con attenzione ogni intervento sul mercato, suscettibile di produrre distorsioni della concorrenza e un impatto negativo sui prezzi. In tale contesto, gli Stati membri dovrebbero evitare meccanismi di sussidi pubblici volti a consentire ai fornitori nazionali di mantenere capacità a riserva (in quanto suscettibili di produrre effetti negativi sul piano transnazionale) e dovrebbero piuttosto optare per politiche nazionali di convergenza. Ha anche evidenziato la necessità dello sviluppo di codici di rete a livello europeo, al fine di armonizzare la gestione delle reti e favorire l'inter-operatività. Ha quindi affrontato il tema del prezzo dell'energia e in particolare della disparità tra Stati membri in relazione alle diverse componenti delle bollette energetiche.
  Tra i temi affrontati nel corso del dibattito si segnalano:
   la diversificazione del mix energetico. Il rappresentante lituano ha sollecitato una maggiore coerenza della politica europea sul tema del gas di scisto; il rappresentante polacco, dopo avere richiamato la discrezionalità degli Stati nella scelta del mix energetico, ha evidenziato le opportunità in termini di sviluppo del gas naturale che deriveranno dalla realizzazione del terminale di Krk nel Mar Adriatico;
   gli investimenti sulle infrastrutture energetiche. L'europarlamentare italiano Vittorio Prodi ha segnalato la necessità di investimenti ad alta efficienza, quali una dorsale di trasporto a corrente continua ad alta tensione, da utilizzare a supporto delle energie rinnovabili e da realizzare attraverso lo strumento degli eurobond. Il tema dell'utilizzo di infrastrutture ad alta tensione per il trasporto di energia, con punti di raccolta situati nelle Alpi, è stato affrontato anche dal rappresentante del Parlamento austriaco; il rappresentante slovacco e il rappresentante dell'House of Lords hanno evidenziato l'importanza di investire sull'integrazione delle reti europee; il rappresentante polacco si è soffermato sull'interconnessione e sul concetto di reti intelligenti e ha sottolineato l'opportunità di sfruttare le capacità locali;
   il superamento di politiche nazionali fondate su sovvenzioni ed incentivi, che stanno producendo un effetto negativo sugli investimenti sulle infrastrutture energetiche (House of Lords, Parlamento austriaco) e l'adozione di norme europee che armonizzino i sussidi per le energie rinnovabili (Romana Jordan, PPE, Slovenia);
   la struttura del prezzo dell'energia, su cui incidono in particolare i costi finanziari (Spagna);
   la separazione della proprietà dalla gestione delle reti (Parlamento austriaco);Pag. 49
   in un'ottica di promozione dello sviluppo sostenibile, l'integrazione degli obiettivi climatici ed energetici, da perseguire anche attraverso la ricerca e l'innovazione (Grecia), e la necessità di riflettere sugli obiettivi climatici post 2030 (Polonia).

  Per la delegazione italiana sono intervenuti i deputati Benamati e Crippa. Il primo ha ribadito l'importanza della realizzazione del mercato unico dell'energia al fine di ridare spazio e competitività alle imprese europee e ha affrontato i temi delle infrastrutture energetiche e delle regole, evidenziando, la necessità, da un lato, di attribuire rilievo alle diverse capacità di produzione regionale e alla strategicità delle forniture e, dall'altro, di una rapida attuazione del terzo pacchetto energia. Il deputato Crippa, anche attraverso un richiamo specifico alla situazione italiana, ha posto la questione della gestione della sovraccapacità produttiva (e, quindi dei criteri che, a livello europeo, verranno utilizzati nella scelta degli impianti da mantenere o da chiudere); ha introdotto anche il tema della conciliazione di un mercato dell'energia fortemente centralizzato con la prospettiva delle smart cities e delle smart grids, ipotizzando piuttosto un meccanismo di produzione distribuita dell'energia, con consumo prevalentemente locale.
  Nel dibattito sono infine intervenuti i rappresentanti di Paesi non UE o candidati all'adesione. In particolare la rappresentante del Parlamento del Kosovo ha evidenziato la centralità dei Balcani occidentali nel mercato unico dell'energia e ha richiamato, da un lato, l'esperienza positiva del Kosovo di privatizzazione della gestione dell'energia e, dall'altro, la normativa, in linea con il secondo pacchetto energia, concentrata su sicurezza degli approvvigionamenti, promozione delle rinnovabili ed efficienza energetica; il rappresentante del Parlamento turco ha evidenziato l'importante ruolo della Turchia di ponte tra l'Europa e le regioni nelle quali si trovano le risorse naturali; il rappresentante del Parlamento norvegese, dopo avere richiamato l'esperienza dei Paesi nordici di un mercato dell'energia fortemente integrato, si è soffermato sulla necessità di evitare meccanismi di capacità.
  Nella seconda sessione, dedicata ad una politica energetica europea per la crescita sostenibile e la competitività, è intervenuto in primo luogo il Direttore generale di Business Europe, Markus Beyrer, il quale, partendo dai dati relativi all'aumento del prezzo dell'energia (il periodo 2005-2012 ha registrato nei Paesi OCSE un incremento dei prezzi del 37 per cento e negli USA una riduzione del 4 per cento), ha richiamato le raccomandazioni elaborate in proposito da Business Europe. Pur naturalmente tenendo in considerazione le preoccupazioni climatiche, ha sottolineato come le priorità debbano essere la sicurezza degli approvvigionamenti e la competitività in termini di costi. Con riferimento agli obiettivi per il 2030, al fine di dare certezza agli investimenti, ha espresso la necessità dell'individuazione di un solo obiettivo in termini di emissioni di CO2. In proposito, Business Europe condivide la scelta di un obiettivo più ambizioso rispetto a quello previsto per il 2020, purché realistico (tale non sarebbe la riduzione del 40 per cento delle emissioni). Pur non escludendo la possibilità di una futura revisione del sistema per lo scambio di quote di emissione di gas a effetto serra, Business Europe ritiene l'attuale meccanismo funzionale a realizzare tale obiettivo, purché sia guidato dal mercato e non venga utilizzato come strumento di natura finanziaria. In tale contesto, il relatore ha evidenziato la necessità di una graduale riduzione dei sussidi pubblici, i quali dovrebbero essere limitati alla fase iniziale di avvio di nuove tecnologie. Il rappresentante di Business Europe ha infine posto la questione della diversificazione delle fonti di approvvigionamento energetico, invitando anche ad una riflessione sul gas di scisto, oltre che sul ruolo che potrebbe essere svolto dal partenariato orientale.
  Il successivo relatore Kornelis Blok, Professore all'Università di Utrecht, ha analizzato i benefici netti che potrebbero derivare dal raggiungimento dell'obiettivo Pag. 50di riduzione delle emissioni del 40 per cento nel 2030 ed ha affrontato il tema dell'integrazione dell'energia rinnovabile nel sistema elettrico. La sua presentazione è stata imperniata sulla nozione di flessibilità (intesa sia sotto il profilo della fornitura sia della domanda) la cui realizzazione, come dimostrato dall'analisi svolta sul mercato tedesco, non può prescindere dall'espansione della rete. L'ultima parte dell'intervento è stato dedicato al tema dei meccanismi di incentivazione delle energie rinnovabili. In proposito il professor Blok ha evidenziato la necessità di una politica di convergenza, che tuttavia non sia volta ad una piena armonizzazione, ma che sia adeguata ai diversi sistemi e alle diverse condizioni di mercato.
  Il Vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani, inquadrando il tema della politica energetica nel tema della politica industriale, ha riconosciuto l'importanza di definire il quadro per il 2030, ma ha al contempo sottolineato la necessità di misure a breve e medio termine. La prima delle priorità individuate dalla Commissione è rappresentata dalla riduzione del costo dell'energia, il cui livello attuale incide negativamente sulla competitività delle imprese europee rispetto in particolare alle concorrenti statunitensi. In proposito, e anche in una prospettiva di diversificazione del mix energetico, ha affrontato il tema del gas di scisto, la cui estrazione sta offrendo un notevole vantaggio competitivo agli USA. L'Europa, sia pure dopo un'accurata valutazione dell'impatto ambientale, deve verificare la possibilità di usare tale alternativa energetica. Ha quindi evidenziato la necessità di ridurre il costo delle componenti non energetiche del prezzo dell'energia (tra cui le tasse e i costi per il supporto delle energie rinnovabili), la cui incidenza sul prezzo finale a carico degli operatori industriali è valutata tra il 30 e il 50 per cento. Il Commissario ha quindi evidenziato la necessità di fornire sostegno alle industrie ad alta intensità energetica, segnalando anche l'opportunità di una riflessione sulle regole in materia di concorrenza, ormai inadeguate rispetto all'attuale realtà industriale. La strategia di reindustrializzazione deve puntare ad una politica mirata al risparmio energetico e alle energie rinnovabili. Con riferimento a queste ultime, ha richiamato le linee guida recentemente adottate dalla Commissione relative agli incentivi alle energie rinnovabili, che dovrebbero essere adeguatamente prese in considerazione dagli Stati membri.
  Il Direttore dell’European Council for an Energy Efficient Economy (organizzazione non governativa che produce studi ed analisi in materia di efficienza energetica), Randall Bowie ha affrontato il tema dell'efficienza energetica, ponendo in primo luogo l'accento sulla necessità di misure mirate alla riduzione della domanda di energia. Ha invitato le Istituzioni europee e gli Stati membri a valutare con attenzione le possibilità offerte dal gas di scisto, ritenendola alternativa energetica poco percorribile, anche in considerazione della diversità di condizioni geografiche tra Europa e USA. Ha sottolineato l'importanza di un lavoro di standardizzazione e di globalizzazione delle norme europee. Fornendo proiezioni circa l'impatto dei programmi di risparmio energetico al 2030 e al 2050, ha evidenziato la necessità di obiettivi vincolanti in materia di efficienza energetica. Ha successivamente introdotto il tema della tassazione sull'energia, sostenendo come tale politica non produce necessariamente effetti negativi sul PIL e sull'occupazione. In proposito ha richiamato l'esempio della Danimarca, caratterizzata da tasse sull'energia assai elevate, ma al contempo dalla presenza di numerose aziende che lavorano sull'energia pulita e da un tasso consistente di esportazione di tecnologie dell'energie.
  Nel corso del dibattito si sono affrontati i temi della componente ambientale del costo dell'energia e dei rischi connessi con la riforma del meccanismo dello scambio delle quote di emissione dei gas ad effetto serra (parlamentare polacco), della necessità di misure in materia di efficienza energetica, da adottare prioritariamente Pag. 51negli edifici dell'Europa orientale (Juozas IMBRASAS, EFD, Lituania), il tema della diversificazione energetica e dello sviluppo di nuove tecnologie (parlamentare greco), la convergenza dei meccanismi di incentivo alle rinnovabili (parlamentare rumeno). L'europarlamentare italiano Vittorio Prodi si è soffermato sulle potenzialità dell'eolico off-shore e ha prospettato la soluzione di usare la sovraccapacità’ di energia per produrre idrogeno, in un obiettivo di equilibrio della rete elettrico e così da rifornire le industrie che impiegano direttamente idrogeno (quali le raffinerie e le fabbriche di fertilizzanti). Sulla praticabilità di tale soluzione nel breve-medio termine, il professor Block ha espresso riserve.
  Sono intervenuti anche i deputati Crippa e Benamati. Il primo, esprimendo apprezzamento per gli interventi del professor Block e del direttore Bowie, ha definito un falso miraggio la prospettiva dell'utilizzo del gas di scisto e, piuttosto, ha evidenziato la necessità di puntare sull'efficienza energetica. Pur riconoscendo il ruolo prioritario dello stoccaggio, ha inoltre sottolineato la necessità di introdurre fasce differenziate di prezzo per il consumo dell'energia. L'onorevole Benamati si è soffermato sul ruolo del mercato interno dell'energia al fine di realizzare l'obiettivo di ridurne il prezzo e di renderlo concorrenziale e comparabile a livello europeo, ha introdotto il tema della necessità di misure di supporto alla ricerca e allo sviluppo di fonti di energia e si è infine soffermato sulla rilevanza della tematica dell'efficienza energetica.
  La riunione si è chiusa con gli interventi del Presidente della Commissione affari economici del parlamento lituano e della Vicepresidente della Commissione ITRE del Parlamento europeo Patrizia Toia. Il primo ha evidenziato i progressi compiuti sotto Presidenza lituana in particolare sotto il profilo dell'interconnessione (grazie alla definizione dei 248 progetti di interesse comune) e ha evidenziato la necessità di una strategia più chiara per le energie rinnovabili. L'on. Toia si è soffermata sull'importanza della ricerca e ha richiamato in proposito le opportunità offerte dal programma Horizon 2020