CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 5 dicembre 2013
135.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).

EMENDAMENTI

ART. 1.

  Dopo il comma 5 inserire il seguente:
  «5-bis. A valere sulle risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione relative alla programmazione nazionale 2014-2020 il CIPE provvede ad assegnare 300 milioni di euro per ciascuno degli anni di riferimento, per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, secondo la procedura di cui al comma 66 della presente legge».
1865/VIII/1. 1. Braga, Mariani, Borghi, Bratti, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini.
(Approvato)

  Dopo il comma 31, aggiungere il seguente:
  31-bis. La dotazione del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione, istituito dalla legge 9 dicembre 1998, n. 431, recante «Disciplina delle locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo», è incrementata di 27 milioni di euro per il 2014.

  Conseguentemente, alla tabella A, apportare le seguenti variazioni:
   alla voce Ministero dell'economia e delle finanze:
   2014: – 24.000;

   alla voce Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali:
   2014: – 3.000.
1865/VIII/1. 3. Braga, Mariani, Bratti, Gadda, Mazzoli, Cominelli, Dallai, Zardini, Borghi.
(Approvato)

  Al comma 40, primo periodo sopprimere le parole seguenti: la realizzazione di nuove opere e conseguentemente il secondo periodo è sostituito dal seguente: Per la realizzazione di interventi di manutenzione straordinaria è data priorità a quelli inseriti nel programma degli interventi di manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e gallerie della rete stradale di interesse nazionale in gestione ad ANAS SpA.
1865/VIII/1. 4. Mannino, Busto, Daga, De Rosa, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Arlotti, Mariastella Bianchi, Borghi, Braga, Bratti, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Iannuzzi, Manfredi, Mariani, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Pastorelli, Pellegrino, Zan, Zaratti.
(Approvato)

Pag. 164

  Al comma 42, lettera a) dopo le parole: infrastruttura viaria aggiungere le seguenti: con priorità ad opere di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico.

  Conseguentemente, al comma 42, lettera b) dopo le parole: infrastruttura viaria aggiungere le seguenti: con priorità ad opere di messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico.
1865/VIII/1. 5. Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Matarrese.
(Approvato)

  Al comma 52 sostituire le parole: 330 milioni con le parole: 240 milioni.

  Conseguentemente, sostituire il comma 67 con il seguente:
  67. È istituito nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare un apposito fondo da ripartire, sentita la Conferenza unificata di cui all'articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, con una dotazione di 100 milioni di euro per l'esercizio 2014, di 30 milioni di euro per l'esercizio 2015 e di 50 milioni di euro per l'esercizio 2016, al fine di finanziare un piano straordinario finalizzato ad implementare le misure necessarie a raggiungere gli obiettivi previsti dalle direttive europee 1991/271/CEE, 2000/60/CE e 1992/43/CE. Il piano, approvato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e preceduto da uno o più accordi di programma con gli enti territoriali e locali interessati, individua gli interventi necessari e i soggetti che vi provvedono nonché le modalità di erogazione del finanziamento per fasi di avanzamento che devono corrispondere ad una percentuale non inferiore al 20 per cento del costo complessivo dell'intervento. Gli interventi di cui al presente comma sono realizzati prioritariamente nelle aree protette e nei comuni inclusi, anche parzialmente, nelle aree della rete Natura 2000 e, preferibilmente, con l'ausilio della tecnica della fitodepurazione, anche parziale. Gli interventi di cui al presente comma sono monitorati ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229.
1865/VIII/1. 17. Daga, Segoni, Busto, De Rosa, Mannino, Terzoni, Zolezzi, Matarrese.

  Dopo il comma 57, aggiungere, il seguente:
  57-bis. Per le medesime finalità di cui al comma precedente, al comma 1 dell'articolo 25, del decreto-legge 1 ottobre 2007, n. 159, convertito, con modificazioni, dalla legge 29 novembre 2007, n. 222, le parole: 2007 sono sostituite dalle seguenti: 2014 e le parole: al collegamento stradale veloce tra l'Autostrada A4 e l'area della zona produttiva nel comune di Manzano sono sostituite dalle seguenti: alla realizzazione della terza corsia dell'Autostrada A4 nel tratto Venezia-Trieste.
1865/VIII/1. 6. Rosato, Blazina, Brandolin, Coppola, Malisani, Zanin.
(Approvato)

  Dopo il comma 59, aggiungere il seguente:
  59-bis. Per le finalità di cui all'articolo 1, comma 481, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, relativamente al potenziamento delle attività e degli strumenti di monitoraggio e analisi della spesa in materia di attuazione delle opere pubbliche, l'autorizzazione di spesa di cui al terzo periodo del medesimo comma 481 è incrementata di 200.000 euro annui a decorrere dall'anno 2014.

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  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2014: – 200;
   2015: – 200;
   2016: – 200.
1865/VIII/1. 7. Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Matarrese.
(Approvato)

  Al comma 60 capoverso 5-bis sostituire le parole: confluiscono in un apposito fondo iscritto nello stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti – Direzione generale per lo sviluppo del territorio, la programmazione ed i progetti internazionali denominato “Fondo unico EXPO: infrastrutture strategiche di connessione all'Expo 2015” e finalizzato alla realizzazione delle opere indispensabili per lo svolgimento dell'Evento» con le parole: sono destinate prioritariamente alla realizzazione dell'interramento dell'arteria stradale Rho-Monza, al finanziamento del sistema di trasporto pubblico locale e, per la parte eccedente, confluiscono sulle contabilità speciali relative al dissesto idrogeologico, nonché sulle risorse finalizzate allo scopo dalle delibere CIPE n. 6/2012 e n. 8/2012 del 20 gennaio 2012».
1865/VIII/1. 8. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi.
(Approvato)

  Al comma 66, primo periodo, dopo le parole: progetti immediatamente cantierabili inserire le seguenti: prioritariamente destinandole agli interventi integrati finalizzati alla riduzione del rischio, alla tutela e al recupero degli ecosistemi e della biodiversità e che integrino gli obiettivi della Direttiva 2000/60/CE, che istituisce un quadro per l'azione comunitaria in materia di acque, e della Direttiva 2007/60/CE, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni.
1865/VIII/1. 12. Braga, Mariani, Borghi, Bratti, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini.
(Approvato)

  Al comma 66 apportare le seguenti modifiche:
   a) sostituire le parole: Per le finalità di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 30 milioni di euro per l'anno 2014 con le seguenti Per le finalità di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 130 milioni di euro per l'anno 2014;
   b) dopo le parole: integrazioni e aggiornamenti inserire il seguente periodo: Una quota parte delle risorse rese disponibili in applicazione del presente comma pari a 7 milioni di euro nel triennio 2014-2016 è destinata al rifinanziamento del progetto IFFI (inventario fenomeni franosi italiani);
   c) aggiungere, in fine, i seguenti periodi: In caso di interventi sul reticolo idrografico, le risorse di cui al presente comma sono destinate prioritariamente alla delocalizzazione degli immobili siti in aree a rischio e ad interventi sinergici e integrati in aree classificate a rischio R3 e R4 e preferibilmente supportati da processi partecipati. In particolare gli interventi sul reticolo idrografico non dovranno alterare l'equilibrio sedimentario del corso d'acqua e gli interventi di naturalizzazione dovranno essere prioritari rispetto agli interventi di artificializzazione.

  Conseguentemente al comma 162 sostituire le parole: 614 milioni con le parole: 514 milioni.
1865/VIII/1. 9. Segoni, Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Terzoni, Zolezzi.
(Approvato)

Pag. 166

  Al comma 66, ultimo periodo sostituire le parole: 30 milioni di euro per l'anno 2014, 50 milioni di euro per l'anno 2015 e 100 milioni di euro per l'anno 2016 con le seguenti: 150 milioni di euro per l'anno 2014 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016.

  Conseguentemente all'articolo 1, comma 524 aggiungere infine le parole:, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 150 milioni per l'anno 2014 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, ad eccezione delle spese relative alle Missioni Soccorso civile, Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, Ricerca e innovazione.
1865/VIII/1. 10. Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Matarrese.
(Approvato)

  Al comma 66, ultimo periodo, sostituire le parole: 30 milioni di euro per l'anno 2014, 50 milioni di euro per l'anno 2015 e 100 milioni di euro per l'anno 2016 con le seguenti: 100 milioni di euro per l'anno 2014 e 200 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016.

  Conseguentemente al comma 256 sostituire le parole da: per il periodo 2014-2016 fino alla fine del comma con le seguenti: per il 2014 non inferiori a 570 milioni di euro, per il 2015 non inferiori a 650 milioni di euro e per il 2016 non inferiori a 600 milioni di euro.
1865/VIII/1. 11. Moscatt, Tidei.
(Approvato)

  Dopo il comma 66 inserire i seguenti:
  66-bis. Con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Capo Dipartimento della protezione civile, da adottare entro 30 giorni dalla data di pubblicazione della presente legge, d'intesa con la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, sono definiti i criteri e le modalità con cui ripartire fra lo Stato e le regioni gli oneri necessari per il funzionamento, la gestione, la manutenzione e lo sviluppo delle reti di osservazione idro-metereologica al suolo, della rete dei radar metereologici utilizzati dai Centri funzionali a supporto del Sistema di allerta statale e regionale, costituito nell'ambito delle attività di protezione civile ai sensi dell'articolo 3-bis della legge 24 febbraio 1992, n. 225.
  66-ter. Agli oneri conseguenti all'attuazione del comma 66-bis relativamente alla quota di cofinanziamento di competenza statale per l'annualità 2014, si provvede a valere sulle risorse finanziarie all'uopo accantonate nel Fondo nazionale di protezione civile, nel limite massimo di 5,5 milioni di Euro, nell'ambito delle risorse disponibili a legislazione vigente.
1865/VIII/1. 13. Bratti, Mariani, Braga, Borghi, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini Matarrese, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Ferraresi, Matarrese.
(Approvato)

  Dopo il comma 66 inserire i seguenti:
  66-bis. Al fine di favorire gli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico e le relative misure di prevenzione e conservazione del suolo, per la programmazione triennale 2013-2015, le regioni interessate possono essere autorizzate dal Ministero dell'economia e delle finanze, d'intesa con il Ministero dell'ambiente e Pag. 167della tutela del territorio e del mare, a stipulare appositi mutui trentennali, sulla base di criteri di economicità e di contenimento della spesa, con oneri di ammortamento a totale carico dello Stato, con la Banca europea per gli investimenti, con la Banca di Sviluppo del Consiglio d'Europa, con la società Cassa depositi e prestiti Spa, e con i soggetti autorizzati all'esercizio dell'attività bancaria, ai sensi del decreto legislativo 1o settembre 1993, n. 385. Ai sensi dell'articolo 1, comma 75, della legge 30 dicembre 2004, n. 311, le rate di ammortamento dei mutui attivati sono pagate agli istituti finanziatori direttamente dallo Stato. A tal fine sono stanziati contributi pluriennali per euro 200 milioni annui per la durata dell'ammortamento del mutuo, a decorrere dall'anno 2015. Le modalità di attuazione della presente disposizione e del successivo comma 2 sono stabilite con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, da adottare entro il 31 gennaio 2014, previa intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
  66-ter. Le risorse di cui al comma 66-bis sono ripartite tra le regioni che approvano il piano dettagliato degli interventi, corredato dei rispettivi progetti definitivi ai sensi dell'articolo 93 del decreto legislativo n. 163 del 2006, entro un anno dalla data di approvazione del decreto di cui al comma 66-bis.
  66-quater. In aggiunta o in alternativa ai finanziamenti di cui al comma 66-bis, per le medesime finalità le regioni possono chiedere ai soggetti autorizzati all'esercizio del credito un finanziamento assistito dalla garanzia dello Stato, della durata massima di trenta anni. A tale fine, i predetti soggetti finanziatori possono contrarre finanziamenti, secondo contratti tipo definiti con apposita convenzione tra la società Cassa depositi e prestiti SpA e l'Associazione bancaria italiana, assistiti dalla garanzia dello Stato, fino ad un massimo di 3.000 milioni di euro, ai sensi dell'articolo 5, comma 7, lettera a), secondo periodo, del decreto-legge 30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 novembre 2003, n. 326, e successive modificazioni. Con decreto del Ministro dell'economia e delle finanze, da adottare entro il 31 gennaio 2014, sono concesse le garanzie dello Stato di cui al presente comma e sono definiti i criteri e le modalità di operatività delle stesse. Le garanzie dello Stato di cui al presente comma sono elencate nell'allegato allo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze di cui all'articolo 31 della legge 31 dicembre 2009, n. 196.
  66-quinquies. L'articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 138 del 2011 è sostituito dal seguente:
  «6. Le ritenute, le imposte sostitutive sugli interessi, premi e ogni altro provento di cui all'articolo 44 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917 e sui redditi diversi di cui all'articolo 67, comma 1, lettere da c-bis a c-quinquies del medesimo decreto, ovunque ricorrano, sono stabilite nella misura del 22 per cento».
1865/VIII/1. 14. Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Matarrese.
(Approvato)

  Dopo il comma 66 inserire i seguenti:
  66-bis. All'articolo 3-ter della legge 225 del 24 febbraio 1992, sono apportate le seguenti modificazioni:
   1) al secondo periodo del comma 1, dopo le parole: di vista finanziario sono introdotte le seguenti: a partire dall'annualità 2014;
   2) al comma 3, è aggiunto infine il seguente periodo: Alla disciplina delle modalità per la corresponsione degli oneri dovuti, relativamente alle annualità 2002-2013, per il pagamento dei canoni di cui al presente articolo si provvede con apposito Pag. 168Decreto del Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell'economia e delle finanze e d'intesa con la Conferenza Stato-Regioni.
1865/VIII/1. 15. Bratti, Mariani, Braga, Borghi, Arlotti, MariaStella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini.
(Approvato)

  Dopo il comma 66 inserire i seguenti:
  66-bis. Al fine di avviare un processo di eliminazione della grave situazione di pericolo per l'incolumità pubblica all'interno dei centri storici, ed avviare, quindi, un processo di prevenzione rischio crolli, è stanziata la somma di 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014,2015 e 2016 per interventi di messa in sicurezza e di recupero degli immobili che versano in stato di degrado, ovvero sono a rischio di crollo.

  Conseguentemente al comma 524, aggiungere in fine le seguenti parole:, ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni di parte corrente, relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, ad eccezione di quelle relative al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al Ministero della salute e al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, sono ridotte in modo lineare per un importo pari a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 2015 e 2016.
1865/VIII/1. 16. Moscatt.

  Al comma 67, primo periodo, sostituire le parole: a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani con le seguenti: alla riduzione dei carichi inquinanti e all'implementazione delle misure necessarie a raggiungere gli obiettivi previsti dalle direttive europee in materia di acque.
1865/VIII/1. 18. Braga, Mariani, Borghi, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Matarrese.
(Approvato)

  Dopo il comma 67 inserire il seguente:
  67-bis. Gli interventi da finanziare con le risorse di cui ai commi 66 e 67 devono essere prioritariamente inquadrati in piani e progetti di bacino, finalizzati all'integrazione di misure di riduzione del rischio e di tutela e recupero degli ecosistemi acquatici, e supportati da processi partecipati, secondo le disposizioni di cui alle Direttive europee 2000/60 e 2007/60.
1865/VIII/1. 19. Braga, Mariani, Borghi, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Massimiliano Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Matarrese.
(Approvato)

  Sostituire il comma 68, con il seguente:
  68. Fatta salva la responsabilità dell'autore della contaminazione e del proprietario delle aree in conformità alle leggi vigenti e fatto salvo il dovere dell'autorità competente di procedere alla ripetizione delle spese sostenute per gli interventi di caratterizzazione e messa in sicurezza, nonché per gli ulteriori interventi di bonifica e riparazione del danno ambientale nelle forme e nei modi previsti dalla legge, nello stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare è istituito un apposito fondo con una dotazione di 60 milioni di euro per il 2014 e 60 milioni di euro per il 2015 per il finanziamento di un piano straordinario Pag. 169di bonifica delle discariche abusive individuate dalle competenti autorità statali in relazione alla procedura di infrazione comunitaria n. 2003/2007, assicurando priorità agli interventi di bonifica e di ripristino ambientale dei siti di discarica localizzati in Campania nell'area della cosiddetta «Terra dei Fuochi». Il 10 per cento delle risorse di cui al presente comma sono indirizzate, previo accordo con le regioni e le province autonome, alla mappatura e all'aggiornamento dei siti oggetto di abbandoni e depositi illeciti di rifiuti. I risultati di tali operazioni sono resi noti al pubblico mediante sistemi informativi territoriali facilmente accessibili via WEB. Il piano di cui al presente comma, approvato con decreto del Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e preceduto da uno o più accordi di programma con gli enti territoriali e locali interessati, individua gli interventi necessari e i soggetti che vi provvedono e le modalità di erogazione del finanziamento per fasi di avanzamento degli interventi medesimi, che devono corrispondere ad una percentuale non inferiore al 20 per cento del costo complessivo dell'intervento. Il piano prevede, altresì, misure di prevenzione di ulteriori abbandoni e depositi illeciti di rifiuti, anche tramite sistemi di sorveglianza in remoto e la chiusura o il traffico regolamentato delle strade di accesso ai siti interessati dalle anzidette operazioni illecite. Il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare esercita l'azione di rivalsa, in relazione ai costi sostenuti, nei confronti di responsabili dell'inquinamento e di proprietari dei siti, ai sensi e nei limiti delle leggi vigenti. Gli interventi di cui al presente comma sono monitorati ai sensi del decreto legislativo 29 dicembre 2011, n. 229.

  Conseguentemente sopprimere il comma 170 e conseguentemente ancora alla tabella A alla voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni:
   2015: – 30.000.
1865/VIII/1. 20. Terzoni, Busto, Daga, De Rosa, Segoni, Mannino, Zolezzi.

  Sostituire il comma 67 con il seguente:
  Al fine di rafforzare l'offerta turistica delle aree protette costiere e marine della Sardegna, nazionali e regionali, è autorizzata la spesa nel 2014, anche in deroga al comma 1-quater dell'articolo 12 del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n. 111, di 3 milioni di euro che vengono allocati in un apposito fondo da istituire presso il ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare e ripartiti al 50 per cento per l'attività di bonifica dei fondali marini dell'isola della Maddalena e il restante 50 per cento tra le aree protette di cui sopra.
1865/VIII/1. 21. Sanna, Cominelli, Moretto, Braga, Gadda, Borghi, Mazzoli, Massimiliano Manfredi, Mariani, Dallai, Mura, Capelli, Cicu, Cani, Di Gioia, Pinna, Carrescia, Zardini, Arlotti, Scanu, Vargiu, Sanna, Vecchio.
(Approvato)

  Al comma 70, dopo il primo periodo inserire i seguenti: Al fine di favorire un'oculata pianificazione territoriale ed urbanistica, compatibile con una riduzione complessiva del rischio idrogeologico, tale piano deve prevedere meccanismi che favoriscano la delocalizzazione in aree sicure degli edifici costruiti nelle zone colpite dall'alluvione ubicate in classe R4 e R3 secondo i Piani di Assetto Idrogeologico, o comunque evidentemente a rischio idrogeologico. I fondi per la ricostruzione di edifici adibiti a civile abitazione o ad attività produttiva, possono usufruire di fondi per la ricostruzione soltanto qualora risultino ubicati in aree classificate nei Piani di Assetto Idrogeologico come R1 o R2, previa realizzazione di adeguati interventi di messa in sicurezza. Gli interventi sul reticolo idrografico non dovranno alterare l'equilibrio sedimentario dei corsi d'acqua e gli interventi di naturalizzazione e di sfruttamento di aree di laminazione naturale delle acque dovranno essere prioritari Pag. 170rispetto agli interventi di artificializzazione.
1865/VIII/1. 22. Segoni, Bianchi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 74, infine aggiungere il seguente periodo: La disposizione non si applica per i soggetti privati che hanno realizzato l'impianto non in qualità di concessionario pubblico.

  Conseguentemente sopprimere il comma 75.
1865/VIII/1. 23. Terzoni, Vallascas, Crippa, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Zolezzi, Fantinati, Da Villa, Prodani, Mucci, Della Valle, Petraroli.

  Sopprimere il comma 75.
1865/VIII/1. 23. (Nuova formulazione) Terzoni, Vallascas, Crippa, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Zolezzi, Fantinati, Da Villa, Prodani, Mucci, Della Valle, Petraroli.
(Approvato)

  Dopo il comma 80 inserire il seguente:
  80-bis. Al fine di pervenire alla completa rimozione dell’eternit o dell'amianto negli edifici pubblici e privati, il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, definisce, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, un programma di interventi finalizzato a provvedere alla rimozione e allo smaltimento del medesimo materiale presente negli edifici, con priorità per gli edifici pubblici, per i locali aperti al pubblico o di utilizzazione collettiva e per i blocchi di appartamenti, anche attraverso la sostituzione delle coperture contenenti amianto o eternit con l'installazione di moduli fotovoltaici. Per la realizzazione del programma di cui al presente comma è autorizzata la spesa di 10 milioni di euro per ciascuno anno del triennio 2014-2016.

  Conseguentemente alla tabella A, voce Ministero dell'economia, apportare le seguenti variazioni:
   2014: – 10.000
   2015: – 10.000
   2016: – 10.000
1865/VIII/1. 24. Zolezzi, Ferraresi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni.
(Approvato)

  Al comma 87, sopprimere la lettera a).

  Conseguentemente, al medesimo comma, alla lettera c), sopprimere il capoverso 2).
  dopo il comma 87, aggiungere il seguente:
  «87-bis. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) all'articolo 16-bis, comma 1, sono soppresse le lettere h) e i);
   b) all'articolo 16-bis, comma 1, lettera l) sono soppresse le parole: di bonifica dall'amianto e;
   b) dopo l'articolo 16-bis, è aggiunto il seguente:
  «Art. 16-ter (Detrazione delle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, di adeguamento antisismico e di bonifica dall'amianto).
  1. Dall'imposta lorda si detrae un importo pari al 65 per cento delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi relativi alla realizzazione di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare Pag. 171riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego delle fonti rinnovabili di energia. Le predette opere possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, acquisendo idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia.
  2. La detrazione spettante ai sensi del comma 1 si applica anche alle spese sostenute, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro, per i seguenti interventi:
   a) interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio;
   b) interventi relativi all'adozione delle misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali, per la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione. Gli interventi relativi all'adozione di misure antisismiche e all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari;
   c) interventi di bonifica degli edifici dall'amianto.

  Alle disposizioni del presente articolo, si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli da 14 a 16 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, all'articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, e successive modificazioni, all'articolo 29, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, all'articolo 1, comma 24 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni e all'articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917»;
  al comma 288, primo periodo, sostituire le parole da 3.000 milioni fino alla fine del periodo con le seguenti: 3.200 milioni di euro per l'anno 2015, 7.600 milioni di euro per l'anno 2016, di 11.000 milioni di euro dal 2017 al 2020 e 11.600 milioni di euro a decorrere dal 2021.
1865/VIII/1. 70. Realacci, Pellegrino, Zaratti, Ferraresi, Segoni.

  Al comma 87, sopprimere la lettera a).

  Conseguentemente, al medesimo comma, alla lettera c), sopprimere il capoverso 2).
  dopo il comma 87, aggiungere il seguente:
  «87-bis. Al testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, e successive modificazioni, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) all'articolo 16-bis, comma 1, sono soppresse le lettere h) e i);
   b) all'articolo 16-bis, comma 1, lettera l) sono soppresse le parole: di bonifica dall'amianto e;
   c) dopo l'articolo 16-bis, è aggiunto il seguente:
  «Art. 16-ter (Detrazione delle spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, di adeguamento antisismico e di bonifica dall'amianto).
  1. Dall'imposta lorda si detrae un importo pari al 65 per cento delle spese documentate sostenute ed effettivamente rimaste a carico dei contribuenti che possiedono o detengono, sulla base di un titolo idoneo, l'immobile sul quale sono effettuati gli interventi relativi alla realizzazione Pag. 172di opere finalizzate al conseguimento di risparmi energetici con particolare riguardo all'installazione di impianti basati sull'impiego delle fonti rinnovabili di energia. Le predette opere possono essere realizzate anche in assenza di opere edilizie propriamente dette, acquisendo idonea documentazione attestante il conseguimento di risparmi energetici in applicazione della normativa vigente in materia.
  2. La detrazione spettante ai sensi del comma 1 si applica anche alle spese sostenute, fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro, per i seguenti interventi:
   a) interventi relativi a parti comuni degli edifici condominiali di cui agli articoli 1117 e 1117-bis del codice civile o che interessino tutte le unità immobiliari di cui si compone il singolo condominio;
   b) interventi relativi all'adozione delle misure antisismiche con particolare riguardo all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica, in particolare sulle parti strutturali, per la redazione della documentazione obbligatoria atta a comprovare la sicurezza statica del patrimonio edilizio, nonché per la realizzazione degli interventi necessari al rilascio della suddetta documentazione. Gli interventi relativi all'adozione di misure antisismiche e all'esecuzione di opere per la messa in sicurezza statica devono essere realizzati sulle parti strutturali degli edifici o complessi di edifici collegati strutturalmente e comprendere interi edifici e, ove riguardino i centri storici, devono essere eseguiti sulla base di progetti unitari e non su singole unità immobiliari;
   c) interventi di bonifica degli edifici dall'amianto, garantendo la certificazione dello smaltimento.

  Alle disposizioni del presente articolo, si applicano, per quanto compatibili, le disposizioni di cui agli articoli da 14 a 16 del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, all'articolo 1, comma 48, della legge 13 dicembre 2010, n. 220, e successive modificazioni, all'articolo 29, comma 6, del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185, convertito, con modificazioni, dalla legge 28 gennaio 2009, n. 2, all'articolo 1, comma 24 della legge 24 dicembre 2007, n. 244, e successive modificazioni e all'articolo 16-bis del testo unico delle imposte sui redditi, di cui al decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917»;
  al comma 288, primo periodo, sostituire le parole da 3.000 milioni fino alla fine del periodo con le seguenti: 3.200 milioni di euro per l'anno 2015, 7.600 milioni di euro per l'anno 2016, di 11.000 milioni di euro dal 2017 al 2020 e 11.600 milioni di euro a decorrere dal 2021.
1865/VIII/1. 70. (Nuova formulazione) Realacci, Pellegrino, Zaratti, Ferraresi, Segoni.
(Approvato)

  Al comma 87, lettera c) dopo il capoverso aggiungere il seguente:
  «1-bis al comma 1-bis, le parole da: su edifici ricadenti fino a: maggio 2003 sono soppresse».
1865/VIII/1. 27. Realacci.

  Al comma 87, lettera c), sostituire il capoverso 2) con il seguente:
   2) al comma 1-bis, le parole: (zone 1 e 2) sono sostituite dalle parole: (zone 1, 2 e 3) e le parole da: fino al 31 dicembre 2013 a: unità immobiliare sono sostituite dalle parole: fino ad un ammontare complessivo delle stesse non superiore a 96.000 euro per unità immobiliare, una detrazione dell'imposta lorda nella misura del».

  Conseguentemente dopo il comma 272 inserire il seguente:
  272-bis. Ai commi 491 e 495 dell'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, Pag. 173n. 228, le parole: dello 0,2 per cento sono sostituite dalle seguenti: dell'1 per cento. L'imposta di cui all'articolo 1, comma 492 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, così come definita dalla tabella 3 della citata legge, è incrementata dell'1 per cento per ciascuna tipologia di strumento e valore nozionale del contratto.
1865/VIII/1. 26. Ferraresi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 87, lettera c), dopo il capoverso 1) inserire il seguente: 1-bis Al comma 1-bis, dopo le parole: Gazzetta Ufficiale n. 105 dell'8 maggio 2003 inserire le seguenti: nonché su edifici ricadenti nei Comuni danneggiati dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, individuati ai sensi dell'articolo 1, comma 1, del decreto-legge n. 74 del 2012, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2012, n. 122, e dall'articolo 67-septies del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 134, con divieto di cumulo con le agevolazioni previste dall'articolo 3-bis del decreto-legge 6 luglio 2012, n. 95, convertito, con modificazioni, dalla legge 7 agosto 2012, n. 135».
1865/VIII/1. 25. Ghizzoni, Baruffi, Bratti, Carra, Crivellari, Lenzi, Marchi, Richetti, Pini, Fabbri, Bolognesi, De Maria, Patriarca, Paola De Micheli, Zampa, Iori, Carlo Galli, Braga, Gadda, Comunelli, Arlotti, Zardini, Ferraresi, Segoni, Pellegrino, Zaratti.
(Approvato)

  Al comma 87, lettera c), capoverso 2), dopo le parole: al comma 1-bis aggiungere le seguenti: dopo le parole «Per le spese sostenute per gli interventi di cui» sono aggiunte le seguenti: «all'articolo 16-bis, comma 1, lettera l), relative alla bonifica dall'amianto, le cui procedure autorizzatorie sono attivate dopo la data di entrata in vigore della presente disposizione, e».

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti modificazioni:
   2014: –2.000;
   2015: –1.500.
1865/VIII/1. 28. Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Mazzoli.
(Approvato)

  Dopo il comma 87 inserire il seguente:
  87-bis. Le detrazioni di cui all'articolo 14, commi 1 e 2, del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, come modificato dal comma 7 del presente articolo, si applicano anche, nelle misure rispettivamente indicate, alle spese documentate, sostenute a partire dal 1o gennaio 2014, per interventi finalizzati all'installazione di apparecchi sanitari-vasi aventi scarico massimo fino a 6 litri. La detrazione di cui al presente comma è calcolata sulle spese di acquisto e installazione degli apparecchi sanitari-vasi e relativi sistemi di scarico, con valore non superiore a 550 euro per singolo intervento, comprendente le spese relative alla loro posa in opera e alle opere murarie ad essa collegate.

  Conseguentemente:
   alla Tabella A, voce
Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni in diminuzione:
   2014: – 40.000;
   2015: – 40.000;
   2016: – 40.000.

  Al comma 285 sostituire le parole: 60 milioni di euro per l'anno 2014, 700 milioni nell'anno 2015 e 1.410 milioni con le seguenti: 120 milioni di euro per l'anno 2014, 800 milioni nell'anno 2015, 1.510 Pag. 174milioni di euro nell'anno 2016 e 1.410 milioni di euro nell'anno 2017.
1865/VIII/1. 29. Mazzoli, Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini Fioroni, Terrosi.
(Approvato)

  Dopo il comma 87 inserire il seguente:
  87-bis. Le disposizioni di cui al comma 87 si applicano altresì alle spese sostenute per gli interventi attuati sul patrimonio di edilizia residenziale pubblica gestito in locazione dagli Istituti autonomi per le case popolari (IACP) o agli enti di edilizia residenziale pubblica, comunque denominati, aventi le stesse finalità degli IACP, istituiti in attuazione dell'articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616.

  Conseguentemente alla Tabella A, voce: Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti modifiche:
   2014: – 10.000;
   2015: – 10.000;
   2016: – 10.000.
1865/VIII/1. 30. Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Mazzoli.
(Approvato)

  Dopo il comma 87 inserire il seguente:
  87-bis. Gli interventi di cui al comma 87 sono effettuati nel rispetto dei seguenti criteri:
   a) all'interno dei centri storici e degli aggregati storici comunque definiti dagli strumenti urbanistici comunali o dai piani territoriali paesaggistici è vietata l'installazione di pannelli fotovoltaici su tetti o terrazze;
   b) è consentito esclusivamente l'uso di tegole fotovoltaiche che non alterino forma, colore e configurazione altimetrica dei tetti;
   c) nelle aree soggette a vincolo paesaggistico ai sensi del decreti legislativo n. 42 del 2004 è consentita la realizzazione di impianti solari termici in relazione alle caratteristiche tipologiche dell'impianto urbanistico di citi ai seguenti punti:
    1. negli edifici a tipologia isolata incidenti nelle zone territoriali B di cui al dm 1444/68 o a tale zone riconducibili, è consentita l'installazione di impianti solari termici non superiore a 20 kw, purché non alterino sagoma, inclinazione e caratteristiche dei tetti esistenti;
    2. negli edifici a tipologia aggregata complessa quali schiere o aggregati stratificati ricadenti nelle zone omogenee B ai sensi del dm 1444/68, l'impianto solare termico è consentito soltanto se esteso a porzioni omogenee di tali aggregati complessi e comunque sottoposto al rispetto dei coni visuali definiti dai comuni;
    3. nelle aree di nuova edificazione classificate C ai sensi del dm 1444/68, l'impianto solare termico è consentito nel rispetto della vigente normativa nazionale, regionale e dei regolamenti edilizi comunali;
    4. nelle zone produttive classificate E ai sensi del dm 1444/68, è consentito l'impianto solare termico sui tetti degli annessi rustici esistenti nel rispetto della normativa nazionale, regionale e dei regolamenti edilizi comunali.
1865/VIII/1. 31. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 87 inserire il seguente:
  87-bis. Le disposizioni di cui all'articolo 1, commi dal 344 al 347, della legge 27 Pag. 175dicembre 2006, n. 296, e successive modificazioni e proroghe, si applicano, nella misura e fino alle scadenze stabilite dal precedente comma 87, anche per le spese relative agli interventi di riqualificazione energetica effettuati sugli edifici di edilizia residenziale pubblica, compresi gli alloggi assegnati in godimento ai propri soci, delle cooperative edilizie di abitazione a proprietà indivisa. La disposizione del periodo precedente costituisce norma di interpretazione autentica.
1865/VIII/1. 32. Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Tidei, Moscatt.

  Sopprimere il comma 99.
1865/VIII/*1. 33. Realacci, Mariastella Bianchi, Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Sanna, Zardini, Donati, Basso, Moscatt, Tidei, Matarrese, Cani.

  Sopprimere il comma 99.
1865/VIII/*1. 34. De Rosa, Crippa, Vallascas, Busto, Daga, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Fantinati, Da Villa, Vallascas, Prodani, Mucci, Della Valle, Petraroli.

  Al comma 99 sostituire le parole da: anche fino alle parole: sistema elettrico con le seguenti parole: destinandola alla disponibilità di capacità produttiva in grado di fornire adeguata flessibilità, al fine di assicurare il mantenimento della sicurezza del sistema elettrico.
1865/VIII/*1. 37. Realacci, Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Sanna, Zardini, Moscatt, Tidei.

  Dopo il comma 166 inserire il seguente:
  166-bis. A valere sulle disponibilità del fondo di rotazione di cui alla legge 16 aprile 1987, n. 187, sono destinate, fino al limite di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014, 2015 e 2016, risorse a favore delle azioni di messa in sicurezza del territorio attraverso interventi integrati di riduzione del rischio, tutela e recupero degli ecosistemi e della biodiversità realizzate in coerenza e a completamento della politica europea in materia di acque e che integrino gli obiettivi della Direttiva 2000/60/CE, in materia di acque e della Direttiva 2007/60/CE, relativa alla valutazione e alla gestione dei rischi di alluvioni. Le somme annualmente individuate sulla base delle azioni finanziabili ai sensi del presente comma sono versate dal fondo di rotazione all'entrata del bilancio dello Stato per essere destinate al pertinente capitolo di spesa del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, che provvede al relativo utilizzo in favore delle azioni stesse.
1865/VIII/1. 40. Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Moscatt, Tidei, Matarrese.
(Approvato)

  Al comma 192, secondo periodo, sostituire le parole: nonché per il loro sviluppo e ammodernamento con le seguenti: nonché per gli interventi di adeguamento per la sicurezza, purché non prevedano aumenti di cubatura o nuovo consumo di suolo.
1865/VIII/1. 41. Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi.
(Approvato)

Pag. 176

  Al comma 221, lettera b) dopo le parole: delle province inserire le seguenti: di Matera e Taranto nei giorni 6 e 7 ottobre 2013, di Crotone e di Catanzaro nei giorni 30 novembre-2 dicembre e.
1865/VIII/1. 42. Antezza, Oliverio.

  Al comma 221, alla lettera c) sostituire le parole: 5 milioni con le seguenti: 10 milioni.

  Conseguentemente, alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni in diminuzione:
   2014: – 5.000.
1865/VIII/1. 43. Mariani, Realacci, Dallai, Rigoni, De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi.
(Approvato)

  Dopo il comma 221, aggiungere il seguente:
  221-bis. Per il finanziamento del Fondo nazionale per la montagna, di cui all'articolo 2 della legge 31 gennaio 1994, n. 97, e successive modificazioni, è autorizzata la spesa di 15 milioni di euro per l'anno 2014 e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016, da destinare, prioritariamente, per la realizzazione degli incentivi di salvaguardia e valorizzazione dell'ambiente di cui all'articolo 7 della medesima legge.

  Conseguentemente, l'autorizzazione di spesa relativa al Fondo per interventi strutturali di politica economica di cui all'articolo 10, comma 5, del decreto-legge 29 novembre 2004, n. 282, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 dicembre 2004. n. 307, e successive modificazioni, è ridotta di 15 milioni di euro per il 2014 e di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2015 e 2016.
1865/VIII/1. 44. Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Tidei, Moscatt.
(Approvato)

  Dopo il comma 221 inserire il seguente:
  221-bis. I fabbricati distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente ubicati nelle zone colpite dall'evento sismico verificatosi il 21 giugno 2013 nel territorio delle province di Lucca e Massa Carrara per il quale è stato dichiarato lo stato di emergenza in data 26 giugno 2013, sono esenti dall'applicazione dell'imposta municipale propria di cui all'articolo 13 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito, con modificazioni, dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, e successive modificazioni, del tributo comunale sui rifiuti e sui servizi di cui all'articolo 14 del medesimo decreto-legge, nonché dall'applicazione del tributo sui servizi comunali (TRISE) di cui all'articolo 19 della presente legge, fino alla definitiva ricostruzione e agibilità dei fabbricati stessi. Al fine di assicurare la stabilità dell'equilibrio finanziario nei Comuni dei territori di cui al precedente periodo, nonché per assicurare la continuità del servizio di smaltimento dei rifiuti solidi urbani, è assegnato un contributo straordinario per l'esercizio 2014 nel limite di 600 mila euro a favore dei medesimi comuni.

  Conseguentemente, alla Tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni in diminuzione:
   2014: – 1.200:
   2015: – 1.200;
   2016: – 1.200.
1865/VIII/1. 45. Mariani, Realacci, Dallai, Rigoni.
(Approvato)

Pag. 177

  Dopo il comma 225 aggiungere i seguenti:
  225-bis. Per l'anno 2014 le risorse di cui all'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, come modificato dal comma 225-quater, sono destinate ad interventi di messa in sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico ed assegnate con decreto del Ministro per gli affari regionali e le autonomie, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentiti l'Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI) e l'Unione nazionale comuni, comunità, enti montani (UNCEM), che indicano i comuni con maggiore rischio idrogeologico e con maggiore esperienza in attività di riqualificazione del territorio.
  225-ter. È autorizzato un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, quale integrazione del contributo a carico dello Stato per il pagamento dei premi per l'assicurazione dei volontari che siano impegnati nelle operazioni di soccorso o nelle esercitazioni, ai sensi dell'articolo 3 della legge 18 febbraio 1992, n. 163, nonché un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, per le finalità istituzionali del Corpo medesimo.
  225-quater. All'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, sostituire le parole: «6 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014» con le seguenti: «5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014».
1865/VIII/1. 46. Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Moscatt, Tidei, Matarrese, De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Pastorelli.
(Approvato)

  Dopo il comma 225 aggiungere i seguenti:
  225-bis. All'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, dopo il comma 318 è inserito il seguente:
  «318-bis. È autorizzato un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, quale integrazione del contributo a carico dello Stato per il pagamento dei premi per l'assicurazione dei volontari che siano impegnati nelle operazioni di soccorso o nelle esercitazioni, ai sensi dell'articolo 3 della legge 18 febbraio 1992, n. 163, nonché un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, per le finalità istituzionali del Corpo medesimo».

  225-ter. All'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, sostituire le parole: «6 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014» con le seguenti: «5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014».
1865/VIII/*1. 38. Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Moscatt, Tidei.

  Dopo il comma 225 aggiungere i seguenti:
  225-bis. All'articolo 1 della legge 24 dicembre 2012, n. 228, dopo il comma 318 è inserito il seguente:
  «318-bis. È autorizzato un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, quale integrazione del contributo a carico dello Stato per il pagamento dei premi per l'assicurazione Pag. 178dei volontari che siano impegnati nelle operazioni di soccorso o nelle esercitazioni, ai sensi dell'articolo 3 della legge 18 febbraio 1992, n. 163, nonché un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, per le finalità istituzionali del Corpo medesimo».

  225-ter. All'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, sostituire le parole: «6 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014» con le seguenti: «5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014».
1865/VIII/*1. 47. Terzoni, D'Incà, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 225 aggiungere i seguenti:
  225-bis. È autorizzato un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, quale integrazione del contributo a carico dello Stato per il pagamento dei premi per l'assicurazione dei volontari che siano impegnati nelle operazioni di soccorso o nelle esercitazioni, ai sensi dell'articolo 3 della legge 18 febbraio 1992, n. 163, nonché un ulteriore contributo di 500.000 euro a decorrere dall'anno 2014 in favore del Corpo nazionale del soccorso alpino e speleologico del Club alpino italiano, per le finalità istituzionali del Corpo medesimo.
  225-ter. All'articolo 1, comma 319, della legge 24 dicembre 2012, n. 228, sostituire le parole: «6 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014» con le seguenti: «5 milioni di euro annui a decorrere dall'anno 2014».
1865/VIII/1. 39. Borghi, Mariani, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Moscatt, Tidei.

  Sostituire il comma 233 con il seguente:
  233. All'articolo 3, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o agosto 2012, n. 122, sono apportate le seguenti modificazioni:
   a) al comma 1, lettera b), le parole: «entro il 31 marzo 2013» sono sostituite, ovunque ricorrono, dalle seguenti: «entro il 31 dicembre 2014»;
   b) al comma 9 le parole: «diciotto mesi» sono sostituite dalle seguenti: «trenta mesi».
1865/VIII/1. 67. Ferraresi, Zolezzi, Busto, Daga, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni.

  Dopo il comma 233 inserire i seguenti:
  233-bis. All'articolo 11 del decreto-legge n. 74 del 2012 sono aggiunti i seguenti commi:
  «1-bis. Al fine di sostenere la ripresa e lo sviluppo del tessuto produttivo dell'area colpita dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio 2012, le risorse residue disponibili su ciascuna contabilità speciale alla data di entrata in vigore della presente legge, a valere sull'autorizzazione di spesa prevista dall'articolo 11 del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, Interventi urgenti in favore delle popolazioni colpite dagli eventi sismici che hanno interessato il territorio delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Mantova, Reggio Emilia e Rovigo, il 20 e il 29 maggio 2012, possono essere utilizzate anche per agevolazioni nella forma di contributo in conto capitale, alle imprese che realizzino, ovvero abbiano realizzato, investimenti produttivi nei territori individuati dal comma 1, articolo 1 del citato decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, ovvero nei territori elencati all'Allegato 1 del medesimo decreto-legge, integrati Pag. 179dai territori individuati dall'articolo 67-septies del decreto-legge 22 giugno 2012, n. 83, Misure urgenti per la crescita del Paese, a partire dal 20 maggio 2012.
  1-ter. Le agevolazioni per gli investimenti produttivi di cui al cui al precedente comma 1-bis sono concessi secondo quanto stabilito nel Regolamento CE della Commissione del 15 dicembre 2006, n. 1998 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del Trattato CE agli aiuti di importanza minore «de minimis» entrato in vigore a partire dal 1o gennaio 2007, o ai sensi del Regolamento CE della Commissione del 20 dicembre 2007 n. 1535 relativo all'applicazione degli articoli 87 e 88 del trattato CE agli aiuti de minimis nel settore della produzione dei prodotti agricoli, entrato in vigore a partire dal 1o gennaio 2008, ovvero altro regime di aiuti di Stato autorizzati.
  1-quater. Alla concessione delle agevolazioni di cui al precedente comma 1-ter, provvedono i Commissari delegati ai sensi del comma 2, articolo 1 del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74; i criteri, le condizioni e le modalità di concessione sono disciplinati con propri atti dalla regione Emilia-Romagna, dalla regione Lombardia, dalla regione Veneto. Tali atti stabiliscono, in particolare, l'ammontare dei contributi massimi concedibili, le spese ammesse, i criteri di valutazione, i documenti istruttori, la procedura, le condizioni per l'accesso, per l'erogazione e per la revoca dei contributi, le modalità di controllo e di rendicontazione».
1865/VIII/1. 48. Ghizzoni, Bratti, Baruffi, Carra, Crivellari, Lenzi, Marchi, Richetti, Pini, Fabbri, Bolognesi, De Maria, Patriarca, De Micheli, Zampa, Iori, Carlo Galli, Braga, Gadda, Cominelli, Arlotti, Zardini, Pastorelli.
(Approvato)

  Dopo il comma 233 aggiungere il seguente:
  233-bis. All'articolo 8, comma 7, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2012, n. 122, l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: «Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili realizzati nei o sui fabbricati e quelli in fase di realizzazione, ubicati nelle zone colpite dal sisma del 20 maggio e del 29 maggio 2012, distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente, accedono alle incentivazioni cui avevano diritto alla data di entrata in vigore del presente decreto qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2014. L'accesso agli incentivi vigenti alla data del 6 giugno 2012 per gli impianti di cui al periodo precedente ha luogo anche nel caso in cui per essi siano state richieste e autorizzate varianti, anche sostanziali, in periodo successivo al 30 settembre 2012. Gli impianti fotovoltaici realizzati nei fabbricati distrutti possono essere ubicati anche a terra mantenendo le tariffe in vigore al momento dell'entrata in esercizio. Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili già autorizzati o che abbiano presentato richiesta di autorizzazione alla data del 6 giugno 2012 accedono agli incentivi vigenti alla medesima data, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2014».

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni in diminuzione:
   2014: – 1.000;
   2015: – 1.000;
   2016: – 1.000.
1865/VIII/1. 49. Bratti, Baruffi, Ghizzoni, Carra, Crivellari, Lenzi, Marchi, Richetti, Pini, Fabbri, Bolognesi, De Maria, Patriarca, De Micheli, Zampa, Iori, Carlo Galli, Braga, Gadda, Cominelli, Arlotti, Zardini, Mannino, Busto, Daga, De Rosa, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Dopo il comma 233 aggiungere il seguente:
  233-bis. All'articolo 8, comma 7, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, Pag. 180con modificazioni, dalla legge 10 agosto 2012, n. 122, l'ultimo periodo è sostituito dal seguente: «Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili realizzati nei o sui fabbricati e quelli in fase di realizzazione, ubicati nelle zone colpite dal sisma del 20 maggio e del 29 maggio 2012, distrutti od oggetto di ordinanze sindacali di sgombero in quanto inagibili totalmente o parzialmente, accedono alle incentivazioni cui avevano diritto alla data di entrata in vigore del presente decreto qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2014. Gli impianti alimentati da fonti rinnovabili già autorizzati o che abbiano presentato richiesta di autorizzazione alla data del 6 giugno 2012 accedono agli incentivi vigenti alla medesima data, qualora entrino in esercizio entro il 31 dicembre 2014».

  Conseguentemente, alla tabella A, voce Ministero dell'economia e delle finanze, apportare le seguenti variazioni in diminuzione:
   2014: – 1.000;
   2015: – 1.000;
   2016: – 1.000.
1865/VIII/1. 49. (Nuova formulazione) Bratti, Baruffi, Ghizzoni, Carra, Crivellari, Lenzi, Marchi, Richetti, Pini, Fabbri, Bolognesi, De Maria, Patriarca, De Micheli, Zampa, Iori, Carlo Galli, Braga, Gadda, Cominelli, Arlotti, Zardini.
(Approvato)

  Dopo il comma 233 aggiungere il seguente:
  233-bis. Al fine di consentire un'adeguata continuità di funzione degli Istituti coinvolti nell'attività di emergenza e ricostruzione del patrimonio culturale nelle aree colpite dal sisma del maggio 2012, le disposizioni di cui all'articolo 30, comma 2-sexties, del decreto legislativo 30 marzo 2001, n. 165, e successive modificazioni, non si applicano al personale comandato da altre Amministrazioni presso gli Uffici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo che hanno sede o competenze di tutela sull'area territoriale delle province di Bologna, Modena, Ferrara, Reggio Emilia, fino all'approvazione definitiva degli organici del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo e all'assorbimento nei ruoli del personale comandato da altre amministrazioni che ne faccia richiesta.

  Conseguentemente, al comma 290 sostituire le parole: 151 milioni con le seguenti: 151,3 milioni.
1865/VIII/1. 50. Ghizzoni, Bratti, Baruffi, Carra, Crivellari, Lenzi, Marchi, Richetti, Pini, Fabbri, Bolognesi, De Maria, Patriarca, De Micheli, Zampa, Iori, Carlo Galli, Braga, Gadda, Cominelli, Arlotti, Zardini.
(Approvato)

  Dopo il comma 233 inserire il seguente:
  233-bis. All'articolo 3, comma 9, del decreto-legge 6 giugno 2012, n. 74, convertito, con modificazioni, dalla legge 1o agosto 2012, n. 122, le parole: «diciotto mesi» sono sostituite dalle seguenti: «ventiquattro mesi».
1865/VIII/1. 51. Carra, Bratti, Ghizzoni, Baruffi, Crivellari, Lenzi, Marchi, Richetti, Pini, Fabbri, Bolognesi, De Maria, Patriarca, De Micheli, Zampa, Iori, Carlo Galli, Braga, Gadda, Cominelli, Arlotti, Zardini, Mannino, Busto, Daga, De Rosa, Segoni, Terzoni, Zolezzi, Ferraresi.
(Approvato)

  Al comma 240 sopprimere la lettera b), conseguentemente, dopo il comma 240 inserire il seguente:
  240-bis. Le risorse di cui al comma 240 sono finalizzate esclusivamente agli interventi di ricostruzione e recupero degli Pag. 181edifici danneggiati con il rispetto del vincolo di sagoma, cubatura e destinazione d'uso.
1865/VIII/1. 53. De Rosa, Busto, Daga, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 248 aggiungere in fine le seguenti parole: Tali risorse di sono destinate ad interventi di messa sicurezza del territorio.
1865/VIII/1. 54. Braga, Mariani, Borghi, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Mazzoli, Tidei, Moscatt, Matarrese.
(Approvato)

  Al comma 357, capoverso «9-bis», dopo le parole: pagamenti in conto capitale sostenuti dalle province e dai comuni inserire le seguenti: per interventi di messa in sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico.

  Conseguentemente, al comma 366, apportare le seguenti modificazioni:
   a) alla lettera a), aggiungere in fine le seguenti parole:, con priorità per quelli relativi ad interventi di messa in sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico;
   b) alla lettera b) aggiungere in fine le seguenti parole:, con priorità per quelli relativi ad interventi di messa in sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico;
   c) alla lettera c) aggiungere in fine le seguenti parole: , con priorità per quelli relativi ad interventi di messa in sicurezza del territorio e contro il dissesto idrogeologico.
1865/VIII/1. 58. Borghi, Mariani Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Moscatt, Tidei, Matarrese.
(Approvato)

  Al comma 505, lettera b), numero 3), lettera a) alla fine aggiungere il seguente periodo: ivi compresi gli alloggi regolarmente assegnati dagli Iacp o dagli enti di edilizia comunque denominati aventi le stesse finalità degli Iacp, istituiti in attuazione dell'articolo 93 del decreto del Presidente della Repubblica 27 luglio 1977, n. 616.
1865/VIII/1. 60. Braga, Mariani, Borghi, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Moscatt, Tidei.

  Al comma 524, Tabella C, missione Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, Programma Tutela della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino, voce Ministero dell'ambiente, legge n. 549 del 1995, contributi ad enti, istituti, associazioni, fondazioni ed altri organismi, apportare le seguenti variazioni:
  2014:
   CP: + 5.000;
   CS: + 5.000.

  2015:
   CP: + 5.000;
   CS: + 5.000.

  2016:
   CP: + 5.000;
   CS: + 5.000.

  Conseguentemente, alla Tabella E, Missione: competitività e sviluppo delle imprese; programma: Regolamentazione, incentivazione Pag. 182dei settori imprenditoriali, riassetti industriali, sperimentazione tecnologica, lotta alla contraffazione, tutela della proprietà industriale; voce: Sviluppo economico; legge finanziaria n. 266 del 2005: disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (legge finanziaria 2005) – articolo 1, comma 95: Proseguimento programma di sviluppo unità navali classe FREMM (Set. n. 2) – Interventi a favore delle imprese industriali (1.1 – cap. 7485) apportare le seguenti variazioni:
  Riduzione:
   2014:
    CP: – 5.000;
    CS: – 5.000.

   2015:
    CP: – 5.000;
    CS: – 5.000.

   2016:
    CP: – 5.000;
    CS: – 5.000.
1865/VIII/1. 62. Daga, Busto, De Rosa, Mannino, Segoni, Terzoni, Zolezzi.

  Al comma 524, tabella C, missione Soccorso Civile, programma Protezione civile voce Ministero dell'economia e delle finanze, decreto-legge n. 93 del 2013: articolo 10 comma 1 Fondo emergenze nazionali, apportare le seguenti variazioni:
  Rimodulazione
   2014:
    CP: + 90.000;
    CS: + 90.000.

  Conseguentemente all'articolo 1, comma 524, alla fine del primo periodo aggiungere le seguenti parole: ivi comprese le variazioni di cui al periodo successivo. Le dotazioni relative alle autorizzazioni di spesa di cui alla predetta Tabella C, sono ridotte in maniera lineare per un importo pari a 90 milioni di euro per l'anno 2014, ad eccezione delle spese relative alle Missioni Soccorso civile, Sviluppo sostenibile e tutela del territorio e dell'ambiente, Ricerca e innovazione, Diritti sociali, politiche sociali e famiglie.
1865/VIII/1. 63. Mariani, Borghi, Braga, Bratti, Arlotti, Mariastella Bianchi, Carrescia, Cominelli, Dallai, Decaro, Gadda, Ginoble, Tino Iannuzzi, Manfredi, Marroni, Mazzoli, Morassut, Moretto, Realacci, Sanna, Zardini, Tidei, Matarrese.
(Approvato)

Pag. 183

ALLEGATO 2

Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza)

EMENDAMENTO

  Allo stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, missione Sviluppo e sicurezza della navigazione e del trasporto marittimo e per vie d'acque interne (13.9), programma Funzionamento, apportare le seguenti variazioni:
  2014:
   CP: + 11.000.000;
   CS: + 11.000.000.

  Conseguentemente, allo stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, missione Cooperazione economica, finanziaria e infrastrutturale (4.16), programma Investimenti, apportare le seguenti variazioni:
  2014:
   CP: – 11.000.000;
   CS: – 11.000.000.
Tab. 10. 1. Colletti, Vacca, Agostinelli.

Pag. 184

ALLEGATO 3

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 2: Stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato lo stato di previsione del Ministero dell'economia e delle finanze (Tabella n. 2), limitatamente alle parti di competenza, e le connesse parti del disegno di legge stabilità;
   sottolineata l'urgenza di approvare in temi rapidi un legge quadro sulle calamità naturali che consenta di rispondere in modo efficace e imparziale a qualsiasi calamità naturale attraverso la definizione di una cornice di principi e criteri uniformi e predeterminati per tutte le calamità e per tutto il territorio nazionale, all'interno della quale sia resa semplice e certa l'adozione dei singoli interventi;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di aumentare la dotazione del Fondo emergenze nazionali di cui all'articolo 10, comma 1, del decreto-legge n. 93 del 2013;
   b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di aumentare la dotazione del Fondo di cui ai commi 220 e 221 del disegno di legge di stabilità 2014 per la ricostruzione e la messa in sicurezza dei territori colpiti da eventi emergenziali.
   c) valuti la Commissione di merito l'opportunità di stanziare adeguate risorse per garantire l'ottimale gestione, manutenzione e sviluppo delle reti di osservazione idro-metereologica al suolo, della rete dei radar metereologici utilizzati dai Centri funzionali a supporto del Sistema di allerta statale e regionale costituito nell'ambito delle attività del Sistema nazionale di Protezione civile.

Pag. 185

ALLEGATO 4

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare (Tabella n. 9) e le connesse parti del disegno di legge di stabilità;
   rilevato che:
    le disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilita 2014 in materia di tutela del territorio, pur rappresentando una positiva evoluzione rispetto al recente passato, appaiono insufficienti sia sotto il profilo dell'adeguatezza delle risorse rispetto alla gravità della situazione nella quale ormai versa gran parte del territorio nazionale sia, più in generale, sotto il profilo del riconoscimento della centralità delle politiche ambientali nelle politiche anticicliche e nella costruzione di un nuovo modello di sviluppo economico-sociale, oltre a risultare non pienamente in linea con il chiaro indirizzo formulato dalla VIII Commissione con l'approvazione della risoluzione 8-00016 con cui è stato impegnato il Governo a procedere, fra l'altro, allo stanziamento di almeno 500 milioni di euro annui a partire dal 2014 per la realizzazione di interventi di messa in sicurezza del territorio e di contrasto dei fenomeni di dissesto idrogeologico;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti condizioni:
   1) siano aumentati gli stanziamenti recati dal disegno di legge di stabilità 2014 per la realizzazione degli interventi per la difesa del suolo e il contrasto dei fenomeni di dissesto idrogeologico, del tutto insufficienti rispetto alle effettive esigenze del Paese, al fine di approntare, da parte del Ministero dell'ambiente, di concerto con i soggetti istituzionali territorialmente preposti, un Piano organico per la difesa del suolo, quale vera e propria «grande opera» infrastrutturale, in grado non solo di mettere in sicurezza il fragile territorio italiano, ma anche di attivare migliaia di cantieri distribuiti sul territorio, con ricadute importanti dal punto di vista economico e occupazionale;
   2) siano integrate le disposizioni contenute nel disegno di legge di stabilità 2014 dirette ad allentare il Patto di stabilità interno, prevedendo che le nuove risorse rese disponibili siano prioritariamente destinate alla realizzazione di interventi di messa in sicurezza del territorio e di difesa dal rischio idrogeologico, di efficientamento energetico e di adeguamento antisismico Pag. 186del patrimonio edilizio pubblico, a partire dagli ospedali e dagli edifici scolastici.

  e con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di aumentare la dotazione del Fondo istituito dal comma 67 per la realizzazione di un piano straordinario di tutela e gestione della risorsa idrica, finalizzato prioritariamente a potenziare la capacità di depurazione dei reflui urbani, la quale, pur giudicata positivamente, anche ai fini di una rapida chiusura della procedura d'infrazione comunitaria in corso, risulta ancora inadeguata rispetto alla necessità di risolvere la grave situazione esistente in diverse aree del Paese;
   b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di incrementare la dotazione del Fondo istituito dal comma 68 per il finanziamento di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive che, seppure idoneo a sanare la procedura di infrazione comunitaria tuttora aperta, appare insufficiente a determinare il superamento delle numerose crisi ambientali in atto e a realizzare quegli interventi di bonifica e messa in sicurezza del territorio, a partire dalla bonifica delle discariche illegali nella Terra dei Fuochi, che appaiono sempre più indispensabili e che sempre più richiedono interventi programmati, rapidi e supportati da adeguate risorse finanziarie;
   c) in materia di ecobonus, valuti la Commissione di merito l'opportunità di procedere alla sua definitiva stabilizzazione, avendo cura di: mantenere gli attuali livelli di incentivazione; di confermare la differenza percentuale attualmente esistente fra gli incentivi previsti per interventi di riqualificazione energetica degli edifici e quelli previsti per gli interventi di semplice ristrutturazione edilizia; di ampliare l'ambito territoriale di applicazione degli incentivi per gli interventi di adeguamento antisismico degli edifici; di ricomprendere fra gli interventi che beneficiano degli incentivi attualmente previsti per la riqualificazione energetica, anche quelli di bonifica degli edifici dall'amianto;
   d) valuti la Commissione di merito l'opportunità di espungere dal testo del disegno di legge di stabilità 2014 il comma 99, dal momento che occorre svolgere una riflessione al fine di predisporre un efficace sistema di capacity payment, che tenga insieme le esigenze ambientali con quelle economiche.

Pag. 187

ALLEGATO 5

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La VIII Commissione,
   esaminato lo stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti (Tabella n. 10), limitatamente alle parti di competenza, e le connesse parti del disegno di legge di stabilità;

DELIBERA DI RIFERIRE FAVOREVOLMENTE

  con le seguenti osservazioni:
   a) valuti la Commissione di merito l'opportunità di incrementare la dotazione del Fondo nazionale per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione;
   b) valuti la Commissione di merito l'opportunità di espungente dal comma 40 del disegno di legge di stabilità 2014 la disposizione che consente di utilizzare la spesa autorizzata anche per la realizzazione di nuove opere;
   c) valuti la Commissione di merito l'opportunità di introdurre norme per l'approntamento di un Piano nazionale delle piccole e medie opere, indispensabile per migliorare la qualità della vita nelle città e per facilitare la mobilità sul territorio, nonché per offrire un nuovo impulso al comparto dell'edilizia;
   d) valuti la Commissione di merito l'opportunità di prevedere un potenziamento dell'attività e degli strumenti di analisi e monitoraggio in materia di attuazione delle opere pubbliche, con particolare riferimento al Programma di cui all'articolo 1, comma 1, della legge 21 dicembre 2001, n. 443, nell'ambito delle procedure di collegamento tra Parlamento e Governo, a tal fine aumentando l'autorizzazione di spesa di cui all'articolo 1, comma 481, terzo periodo, della legge 27 dicembre 2006, n. 296.

Pag. 188

ALLEGATO 6

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C.1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.

RELAZIONE DI MINORANZA PRESENTATA DAL GRUPPO SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ

  La VIII Commissione ambiente della Camera:
   esaminato il disegno di legge di stabilità 2014, e lo stato di previsione del Ministero dell'ambiente, della tutela del territorio e del mare (Tabella n. 9),
   premesso che
    dopo tanti sacrifici i cittadini italiani attendevano che la manovra economica del Governo Letta ridesse fiato all'economia italiana, la quale dal 2007 ad oggi ha perso addirittura il 9 per cento della produzione di beni e servizi, e ha visto raddoppiare la disoccupazione da un milione e mezzo a tre milioni di unità. Si possono avere molti dubbi sul fatto che la manovra riuscirà a portare il Pil a crescere almeno di un punto percentuale nel 2014 come il Governo prevede;
    come più volte sottolineato, anche di recente da Confindustria, Rete Imprese Italia e dalla principali Associazioni Sindacali di categoria, sei anni di crisi finanziaria, prima globale e poi dei debiti sovrani nell'Eurozona, e due recessioni hanno colpito duramente l'economia europea e quella italiana, dove le conseguenze sono state più gravi che nella maggior parte degli altri paesi;
    rispetto al picco toccato sei anni fa, il prodotto interno lordo italiano si è ridotto del 9 per cento, il PIL procapite è diminuito del 10,4 per cento, ossia circa 2.700 euro correnti in meno per abitante, ed è così tornato ai livelli del 1997, caso unico tra i Paesi dell'euro (in Spagna e Francia, il PIL procapite, nonostante la crisi, è comunque più alto di oltre il 15 per cento rispetto al 1997); la riduzione della domanda interna è stata di una intensità che dall'Unità d'Italia non ha precedenti in periodo di pace ed è stata la determinante del calo dell'attività economica, dato che le esportazioni sono tornate sopra i livelli del 2007. In seguito alla caduta del reddito disponibile, che in termini reali è sceso dell'11,1 per cento, la contrazione dei consumi delle famiglie è risultata del 7,8 per cento;
    l'occupazione è caduta del 7,2 per cento, pari a 1,8 milioni di unità di lavoro in meno. Molte delle persone che hanno perduto l'impiego non riusciranno a ricollocarsi nel sistema produttivo;
    la produzione industriale è a un livello inferiore del 24,2 per cento rispetto Pag. 189al picco pre-crisi del terzo trimestre del 2007; in alcuni settori la diminuzione supera il 40 per cento;
    il credit crunch ha trasmesso la crisi dalla finanza all'economia reale. È stato particolarmente severo in Italia, soprattutto dall'estate 2011. Nell'agosto scorso il credito erogato alle imprese italiane è risultato dell'8,0 per cento più basso che nel settembre 2011, con una contrazione media mensile dello 0,4 per cento. In valore si tratta di una riduzione di 74 miliardi di euro;
    la restrizione creditizia sta proseguendo. Tante imprese faticano a ottenere prestiti bancari: l'indagine ISTAT indica che a settembre l'11,4 per cento di quelle che ne hanno fatto richiesta non li hanno ricevuti, molto più del 6,9 per cento registrato nella prima metà del 2011. Altre imprese hanno rinunciato a domandare credito a fronte di costi troppo alti;
    la carenza di credito ostacola l'operatività di molte imprese, anche finanziariamente solide;
    nel manifatturiero la disponibilità di liquidità resta molto ridotta rispetto alle esigenze e le aziende continuano a prevederla in calo, anche se c’è stato un miglioramento negli ultimi mesi, verosimilmente a seguito dell'immissione di liquidità derivante dal pagamento di oltre 11 miliardi di debiti commerciali della pubblica amministrazione;
    le iniziative che il Governo avrebbe dovuto perseguire al fine di risollevare la condizione economica delle imprese appaiono del tutto deludenti, anche a seguito delle modifiche introdotte dal Senato, a partire da quanto previsto in materia di riduzione del cuneo fiscale e contributivo per aumentare il reddito disponibile delle persone, restituire competitività alle imprese e mantenere la coesione sociale, sostegno agli investimenti privati in ricerca e innovazione, con interventi semplici da gestire, rilancio della domanda pubblica e privata di beni di investimento, allentamento del patto di stabilità interno, rinnovo degli incentivi all'edilizia, sostegno alla liquidità del sistema e allentamento della morsa del credit crunch;
    il cuore economico e politico della Legge di Stabilità consiste nella riduzione del cuneo fiscale, cioè della differenza tra il costo che mediamente le imprese sostengono per ogni lavoratore e il salario netto che entra nelle tasche del lavoratore stesso. Una differenza dovuta, naturalmente, al peso di tasse e contributi che gravano sulle tasche degli imprenditori e dei lavoratori, e che in Italia è piuttosto elevato (secondo l'OCSE il cuneo assorbe il 47,6 per cento del costo del lavoro, contro una media del 35,6 per cento dell'insieme dei Paesi OCSE). La riduzione del cuneo fiscale nella misura in cui riduce il costo del lavoro per le imprese, determina una contrazione dei costi di produzione e quindi dei prezzi di vendita delle merci e dei servizi, facendo aumentare la competitività dell'industria nazionale, in questo modo, si rilanciano le esportazioni e si invogliano i consumatori a un maggiore acquisto di merci nazionali, e ciò porta a una riduzione delle importazioni. Dall'altro lato, nella misura in cui aumenta il reddito disponibile dei lavoratori, il taglio del cuneo fiscale determina una crescita della domanda di beni di consumo e ciò spinge le imprese ad aumentare la produzione e l'occupazione. Insomma, l'abbattimento del cuneo fiscale fa crescere la competitività e alimenta la domanda interna, tutte cose di cui abbiamo assoluto bisogno per riprendere la via dello sviluppo;
    ma il beneficio in busta paga per un lavoratore dipendente inferiore a 200 euro in un anno. Non si può certo definire utile una simile misura per far ripartire i consumi nel nostro paese. Non dobbiamo dimenticare che la stessa arriva dopo un biennio in cui le politiche di rigore hanno letteralmente stremato il sistema produttivo, fatto lievitare a dismisura il carico fiscale e calare vistosamente il livello della domanda interna;
    l'intervento dunque è solo teoricamente buono. Va chiarito, infatti, che Pag. 190l'intervento del Governo – tra sgravi Irpef e Irap, e decontribuzioni Inail – taglia il cuneo di 10,6 miliardi nel triennio, appena 2,5 miliardi nel 2014. A ben vedere, si tratta di un intervento estremamente contenuto, che nei 2014 metterà nelle tasche di un lavoratore medio solo una manciata di euro al mese e ben poco respiro darà alle imprese che non vedranno variare significativamente il costo del lavoro per unità di prodotto. Considerata la sua entità, si tratta dunque di un intervento che avrà effetti limitatissimi e che avrebbe potuto cominciare ad avere un qualche rilievo solo se l'intero importo previsto nel triennio avesse riguardato il solo 2014;
    la manovra per il 2014, nel suo complesso, vale circa 15 miliardi. Le risorse provengono soprattutto da tagli di spesa pubblica, da dismissioni, da qualche maggiore entrata e dal solito blocco della contrattazione e dei turnover nel pubblico impiego;
    ma i tagli della spesa pubblica, gli aumenti delle tasse e la mannaia sui lavoratori pubblici portano con loro una minore domanda di merci e servizi proveniente direttamente o indirettamente dal settore pubblico e da quello privato, e questo azzera i già risicati effetti positivi dell'aumento del reddito disponibile delle famiglie assicurato dal taglio del cuneo. Se, infatti, il taglio del cuneo alimentava la domanda, tagli e tasse la riducono in misura maggiore. E se la domanda complessiva non torna a crescere non possiamo sperare che l'economia riparta. A riguardo è bene ricordare che dal 2002 al 2012 l'Italia ha registrato una dinamica della domanda interna complessivamente negativa (-1,6 per cento), contro valori significativamente in crescita nell'area euro (più 9 per cento) e soprattutto negli USA (più 15 per cento);
    in questo quadro risulta altrettanto risibile la previsione di una riduzione della pressione fiscale di un punto percentuale in tre anni, come è stato fatto osservare, giustamente, dalle stesse associazioni degli imprenditori, a maggior ragione se si considera che l'Iva è appena passata dal 21 al 22 per cento;
    manca una politica concentrata sulla domanda di lavoro mentre si continua ad operare, e con misure minime, sull'offerta di lavoro. Invece di Piano del lavoro incentrato sul dissesto idrogeologico (per il quale si destinano 30 milioni!), la messa in sicurezza delle scuole, l'innovazione tecnologica, di 10-20 miliardi, si insiste su lo spot puramente pubblicitario della riduzione delle tasse sul lavoro;
    lo scopo principale della manovra è restare dentro i tanto discussi vincoli europei, e in particolare tenere il deficit pubblico (la differenza annua tra uscite ed entrate pubbliche) entro il limite del 3 per cento del Pil. In Europa sono in atto processi cumulativi di divergenza territoriale alimentati dalle politiche di austerità. Questi processi portano a una divaricazione drammatica tra aree centrali in crescita (in primis, la Germania) e aree periferiche in declino (l'Italia e gli altri Piigs);
    qualunque manovra si muova dentro la cornice attuale dei vincoli non può riuscire a invertire i processi di divergenza in atto, e quindi a metterci al passo delle aree centrali d'Europa. Con la certezza che presto o tardi, in assenza di un cambiamento delle politiche europee, il gioco dell'euro salterà;
    dobbiamo registrare, inoltre, la falsa disubbidienza di Letta e Saccomanni rispetto a Bruxelles. Dopo che la Commissione europea ha espresso la sua preoccupazione sul progetto di bilancio invitando le autorità italiane «a prendere le misure necessarie» per assicurare che la Finanziaria per il 2014 rispetti le norme del Patto di stabilità e crescita relative alla diminuzione del debito pubblico, Letta rispose affermando che «di troppa austerità si muore». Ma neanche una settimana dopo ha presentato un nuovo Programma per la revisione della spesa: infatti, la legge di stabilità, sanciva che «nessun risparmio» è previsto per il 2014 mentre negli Pag. 191anni successivi i risparmi sono pari a 3,6 miliardi nel 2015, 8,3 miliardi nel 2016 e 11,3 miliardi a decorrere dal 2017;
    adesso il Programma della spending review arriva a quota 32 miliardi nel solo triennio 2014-2016 (prima erano previsti 11,9 miliardi); ed inoltre si prevede un piano di privatizzazioni di 12 miliardi;
    è importante ricordare che per la prima volta, dalla nascita dell'Europa di Maastricht, il progetto di legge di stabilità sarà prima vagliato dalla Commissione europea, che potrà imporre correttivi e comminare sanzioni in caso di inadempienza, e poi discusso ed approvato dal Parlamento;
    con l'entrata in vigore del cosiddetto «two-pack», il pacchetto di due regolamenti approvato dal parlamento di Strasburgo nel maggio scorso, si è infatti chiuso il cerchio in tema di «sorveglianza» europea sui bilanci dei Paesi dell'Eurozona, con tutto quello che ciò comporta per la «sovranità» e l'autonomia politica degli stessi;
    dentro un meccanismo così congegnato la funzione dei parlamenti nazionali è quasi del tutto esautorata: le forze politiche parlamentari non avranno grandi margini di manovra per modificare l'impianto e la filosofia del documento di bilancio se alla Commissione europea è stato riconosciuto un sostanziale diritto di veto sui bilanci nazionali;
    la legge di stabilità ed i provvedimenti collegati a differenza che nel passato, sono in primo luogo manovre contabili atte a correggere l'andamento dei conti pubblici, e solo secondariamente strumenti attraverso cui incidere sui processi economici e sociali;
    in Europa c’è un problema di risorse insufficienti, e c’è un problema di democrazia. La linea dell'austerità, combinata con l'esautoramento della democrazia, sta arrecando danni gravissimi alle nostre società, dove crescono disagio sociale e sfiducia nelle istituzioni. Gli unici che finora sembrano guadagnarci da questa situazione sono, su un versante, banche speculatori, sull'altro versante populisti e demagoghi;
   valutato inoltre, per le parti di competenza, che:
    con la legge di stabilità in esame, si è ancora una volta persa l'occasione per avviare un piano pluriennale per la messa in sicurezza del nostro territorio e per il contrasto al dissesto idrogeologico quale vera e prioritaria «grande opera» infrastrutturale in grado non solamente di mettere in sicurezza il nostro fragile territorio, ma di attivare migliaia di cantieri distribuiti sul territorio, con evidenti ricadute importanti dal punto di vista economico e occupazionale;
    i sempre più frequenti fenomeni alluvionali e calamitosi – la Sardegna rappresenta l'ultimo e drammatico esempio – che colpiscono il nostro Paese, mettono in luce drammaticamente l'estrema fragilità del nostro territorio e la necessità di una sua ormai improcrastinabile messa in sicurezza complessiva, contestualmente a una sostenibile pianificazione urbanistica;
    peraltro gli effetti conseguenti ai cambiamenti climatici in atto, sono ormai tali che gli eventi estremi in Italia hanno subito un aumento esponenziale, passando da uno circa ogni 15 anni prima degli anni ’90, a 4-5 l'anno;
    ricordiamo che il Ministero dell'Ambiente, sulla base dei dati dell'Ispra, ha valutato che il costo complessivo dei danni provocati dagli eventi franosi ed alluvionali dal 1951 al 2009, rivalutato in base agli indici Istat al 2009, risulta superiore a 52 miliardi di euro, quindi circa 1 miliardo di euro all'anno e, complessivamente, più di quanto servirebbe per realizzare l'insieme delle opere di mitigazione del rischio idrogeologico sull'intero territorio nazionale, individuate nei piani stralcio per l'assetto idrogeologico e quantificate in 40 miliardi di euro;
    la legge di stabilità, pur individuando positivamente opportune modalità Pag. 192e un crono programma volto ad accelerare l'utilizzo delle risorse (circa 1,4 mld.) già previste per dette finalità, stanzia risorse «nuove» per la difesa per solo 30 milioni per l'anno 2014, 50 milioni di euro per il 2015 e 100 milioni per l'anno 2016;
    risorse chiaramente del tutto insufficienti e inaccettabili per consentire alle regioni e agli enti locali di poter programmare un qualunque straccio di credibile lavoro di messa in sicurezza del territorio;
    peraltro le risorse per la difesa del suolo continuano a non essere escluse dai vincoli imposti dal patto di stabilità interno;
    va altresì evidenziato come il previsto fondo per il finanziamento (30 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015) di un piano straordinario di bonifica delle discariche abusive, seppure vada valutato positivamente, risulta essere insufficiente negli importi stanziati;
    seppure sono positive le numerose norme volte a sostenere con diverse modalità, la ricostruzione dei territori colpiti da calamità naturali, non possono che considerarsi del tutto insufficienti le risorse assegnate in particolare alla regione Sardegna colpita dal violento nubifragio del 18 novembre scorso. Dopo i primi 20 milioni subito stanziati per il 2013 con decreto, la legge di stabilità in esame, stanzia per l'anno 2014 poco più di 51 milioni, dei quali: fino a 27,6 milioni di euro «giacenti sulla contabilità speciale intestata al Commissario straordinario per il dissesto», nonché 23,52 milioni relativi alle spese effettuate a valere sulle risorse assegnate alla Regione Sardegna dalla delibera Cipe 8/2012 (e che non vengono assoggettate per il 2014 al patto di stabilità interno). Per il 2015 si prevede uno stanziamento di 50 milioni di euro. Si prevede inoltre che l'ANAS per il ripristino di ponti e strade danneggiate, possa anticipare le risorse (non quantificate) autorizzate per il «programma degli interventi di manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e gallerie della rete stradale di interesse nazionale in gestione ad ANAS SpA»;
    al di là dell'esiguità delle suddette risorse stanziate (poco più di 100 milioni in due anni) a fronte di un evento calamitoso drammatico che ha provocato morti e distruzione in molti comuni sardi, laddove, per la sola Gallura, è plausibile parlare di 500 milioni di danni, va evidenziato che le gran parte delle suddette risorse non sono «risorse nuove», ma spostamenti di risorse già esistenti e già finalizzate per interventi a favore della difesa del suolo, delle infrastrutture e del Ministero dell'Ambiente. Infatti, di tutte le risorse stanziate:
     i 27,6 milioni di euro per il 2014 sono risorse già giacenti sulla contabilità speciale per il dissesto;
     i 23,52 milioni stanziati, sono risorse già assegnate alla Regione Sardegna dalla delibera Cipe 8/2012 sul dissesto idrogeologico;
    l'esclusione dal patto di stabilità dei suddetti 23,52 milioni di euro, sono coperti con una diminuzione per il 2014 delle risorse a favore del Ministero dell'Ambiente (riportate dalla Tabella 13 della legge di stabilità) e che sono finalizzate principalmente a interventi a favore della difesa del suolo, interventi di bonifica e ripristino dei siti inquinati;
    le risorse per il ripristino di ponti e strade danneggiate, altro non sono che l'anticipazione delle risorse previste per il «programma degli interventi di manutenzione straordinaria di ponti, viadotti e gallerie della rete stradale di interesse nazionale in gestione ad ANAS SpA»;
    è positiva la proroga delle detrazioni per le ristrutturazioni edilizie e per l'efficientamento energetico, anche se non si prevede alcuna stabilizzazione nel tempo di dette detrazioni come da sempre richiesto, e come ha previsto il comma 1, articolo 15, del decreto legge 63/2013: «Nelle more della definizione di misure ed incentivi selettivi di carattere strutturale, da adottare entro il 31 dicembre 2013, finalizzati a favorire la realizzazione di interventi per il miglioramento, l'adeguamento Pag. 193antisismico e la messa in sicurezza degli edifici esistenti, nonché per l'incremento dell'efficienza idrica e del rendimento energetico degli stessi...»;
    per quanto riguarda le norme in materia energetica, si ritiene grave quanto previsto dal comma 99 della legge di stabilità, laddove si interviene in materia di remunerazione delle capacità di produzione di energia elettrica, prevedendo che L'Autorità per l'energia elettrica e il gas, definisca un'integrazione del corrispettivo «per la remunerazione della disponibilità di capacità» prevista dal decreto legislativo n. 379/2003;
    si tratta di fatto in un supporto al termoelettrico che potrebbe configurarsi come aiuto di Stato, e che introduce una forma di capacity payment attraverso la remunerazione della capacità non utilizzata per le centrali termoelettriche (in difficoltà a causa della concorrenza del fotovoltaico, e per la crisi), allo scopo di garantire la redditività degli impianti pur agli attuali tassi di utilizzo;
    questa remunerazione dell'energia da fonti fossili, che altro non è che una forma di sostegno, non sarà finanziata con un «appesantimento» della bolletta elettrica, ma finanziato dal contributo di tutte le fonti di energia, rinnovabili incluse, ai costi di mantenimento in sicurezza del sistema elettrico;
    l'effetto paradossale della norma è quello per cui le fonti rinnovabili andrebbero a finanziare l'energia da fonti fossili. Peraltro si segnala che sia il Ministro Orlando che il Ministro Zanonato («sono assolutamente contrario a questo emendamento») si sono impegnati a togliere questa norma dal testo;
    così come si ritiene negativa la norma di interpretazione autentica contenuta nei commi 74 e 75, che esclude le centrali termoelettriche e turbogas, alimentate da fonti convenzionali, sopra i 300 MW realizzate dal 10 febbraio 2002 in poi, dall'obbligo di corrispondere ai Comuni gli oneri di urbanizzazione;
    le risorse assegnate alle aree protette e ai parchi, si confermano anche quest'anno del tutto insufficienti. Con le risorse assegnate dalla legge di stabilità, dovrebbero essere assicurati non soltanto il funzionamento dei parchi nazionali esistenti, ma anche quello delle Riserve Naturali dello Stato, del Parco tecnologico ed archeologico delle colline metallifere grossetane, del Parco museo delle miniere dell'Amiata, eccetera. Peraltro i parchi e le aree protette rappresentano, tra l'altro, un motore economico di aree talora depresse e forma di tutela della natura che oltretutto attira turisti con conseguente giro d'affari;
    insufficienti si rivelano anche le risorse assegnate all'ISPRA. Risorse che non consentono all'Istituto di poter svolgere compiutamente gli importanti compiti di controllo che è tenuto a svolgere;
    per quanto riguarda lo Stato di previsione del Ministero dell'ambiente si rileva un aumento delle risorse a favore del Programma 18.12 (Tutela e conservazione del territorio e delle risorse idriche, trattamento e smaltimento rifiuti, bonifiche) e del Programma 18.13 (Tutela e conservazione della fauna e della flora, salvaguardia della biodiversità e dell'ecosistema marino). Contestualmente si ha una riduzione del Programma 18.3 (Prevenzione e riduzione integrata dell'inquinamento) di circa 17 milioni di euro; una riduzione del Programma 18.5 (Sviluppo sostenibile) di 10,9 milioni di euro (- 16,3 per cento); una diminuzione del Programma 18.8 (Vigilanza, prevenzione e repressione in ambito ambientale) per circa 1,9 milioni di euro: una riduzione del programma 17.3 (ricerca in materia ambientale) di 2,7 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2013 (pari al 3,1 per cento);
   per tutto quanto ciò premesso,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO CONTRARIO

«Zan, Zaratti, Pellegrino».

Pag. 194

ALLEGATO 7

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE DI MINORANZA PRESENTATA DAL GRUPPO SINISTRA ECOLOGIA E LIBERTÀ

  La VIII Commissione Ambiente della Camera,
   esaminato il disegno di legge di stabilità 2014, e lo stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti (Tabella n. 10) per le parti di competenza,
   premesso che:
    dopo tanti sacrifici i cittadini italiani attendevano che la manovra economica del Governo Letta ridesse fiato all'economia italiana, la quale dal 2007 ad oggi ha perso addirittura il 9 per cento della produzione di beni e servizi, e ha visto raddoppiare la disoccupazione da un milione e mezzo a tre milioni di unità. Si possono avere molti dubbi sul fatto che la manovra riuscirà a portare il Pil a crescere almeno di un punto percentuale nel 2014 come il Governo prevede;
    come più volte sottolineato, anche di recente da Confindustria, Rete Imprese Italia e dalla principali Associazioni Sindacali di categoria, sei anni di crisi finanziaria, prima globale e poi dei debiti sovrani nell'Eurozona, e due recessioni hanno colpito duramente l'economia europea e quella italiana, dove le conseguenze sono state più gravi che nella maggior parte degli altri paesi;
    rispetto al picco toccato sei anni fa, il prodotto interno lordo italiano si è ridotto del 9 per cento, il PIL procapite è diminuito del 10,4 per cento, ossia circa 2.700 euro correnti in meno per abitante, ed è così tornato ai livelli del 1997, caso unico tra i Paesi dell'euro (in Spagna e Francia, il PIL procapite, nonostante la crisi, è comunque più alto di oltre il 15 per cento rispetto al 1997); la riduzione della domanda interna è stata di una intensità che dall'Unità d'Italia non ha precedenti in periodo di pace ed è stata la determinante del calo dell'attività economica, dato che le esportazioni sono tornate sopra i livelli del 2007. In seguito alla caduta del reddito disponibile, che in termini reali è sceso dell'11,1 per cento, la contrazione dei consumi delle famiglie è risultata del 7,8 per cento;
    l'occupazione è caduta del 7,2 per cento, pari a 1,8 milioni di unità di lavoro in meno. Molte delle persone che hanno perduto l'impiego non riusciranno a ricollocarsi nel sistema produttivo;
    la produzione industriale è a un livello inferiore del 24,2 per cento rispetto Pag. 195al picco pre-crisi del terzo trimestre del 2007; in alcuni settori la diminuzione supera il 40 per cento;
    il credit crunch ha trasmesso la crisi dalla finanza all'economia reale. È stato particolarmente severo in Italia, soprattutto dall'estate 2011. Nell'agosto scorso il credito erogato alle imprese italiane è risultato dell'8,0 per cento più basso che nel settembre 2011, con una contrazione media mensile dello 0,4 per cento. In valore si tratta di una riduzione di 74 miliardi di euro;
    la restrizione creditizia sta proseguendo. Tante imprese faticano a ottenere prestiti bancari: l'indagine ISTAT indica che a settembre l'11,4 per cento di quelle che ne hanno fatto richiesta non li hanno ricevuti, molto più del 6,9 per cento registrato nella prima metà del 2011. Altre imprese hanno rinunciato a domandare credito a fronte di costi troppo alti;
    la carenza di credito ostacola l'operatività di molte imprese, anche finanziariamente solide;
    nel manifatturiero la disponibilità di liquidità resta molto ridotta rispetto alle esigenze e le aziende continuano a prevederla in calo, anche se c’è stato un miglioramento negli ultimi mesi, verosimilmente a seguito dell'immissione di liquidità derivante dal pagamento di oltre 11 miliardi di debiti commerciali della pubblica amministrazione;
    le iniziative che il Governo avrebbe dovuto perseguire al fine di risollevare la condizione economica delle imprese appaiono del tutto deludenti, anche a seguito delle modifiche introdotte dal Senato, a partire da quanto previsto in materia di riduzione del cuneo fiscale e contributivo per aumentare il reddito disponibile delle persone, restituire competitività alle imprese e mantenere la coesione sociale, sostegno agli investimenti privati in ricerca e innovazione, con interventi semplici da gestire, rilancio della domanda pubblica e privata di beni di investimento, allentamento del patto di stabilità interno, rinnovo degli incentivi all'edilizia, sostegno alla liquidità del sistema e allentamento della morsa del credit crunch;
    il cuore economico e politico della Legge di Stabilità consiste nella riduzione del cuneo fiscale, cioè della differenza tra il costo che mediamente le imprese sostengono per ogni lavoratore e il salario netto che entra nelle tasche del lavoratore stesso. Una differenza dovuta, naturalmente, al peso di tasse e contributi che gravano sulle tasche degli imprenditori e dei lavoratori, e che in Italia è piuttosto elevato (secondo l'OCSE il cuneo assorbe il 47,6 per cento del costo del lavoro, contro una media del 35,6 per cento dell'insieme dei Paesi OCSE). La riduzione del cuneo fiscale nella misura in cui riduce il costo del lavoro per le imprese, determina una contrazione dei costi di produzione e quindi dei prezzi di vendita delle merci e dei servizi, facendo aumentare la competitività dell'industria nazionale. In questo modo, si rilanciano le esportazioni e si invogliano i consumatori a un maggiore acquisto di merci nazionali, e ciò porta a una riduzione delle importazioni. Dall'altro lato, nella misura in cui aumenta il reddito disponibile dei lavoratori, il taglio del cuneo fiscale determina una crescita della domanda di beni di consumo e ciò spinge le imprese ad aumentare la produzione e l'occupazione. Insomma, l'abbattimento del cuneo fiscale fa crescere la competitività e alimenta la domanda interna, tutte cose di cui abbiamo assoluto bisogno per riprendere la via dello sviluppo;
    ma il beneficio in busta paga per un lavoratore dipendente inferiore a 200 euro in un anno. Non si può certo definire utile una simile misura per far ripartire i consumi nel nostro paese. Non dobbiamo dimenticare che la stessa arriva dopo un biennio in cui le politiche di rigore hanno letteralmente stremato il sistema produttivo, fatto lievitare a dismisura il carico fiscale e calare vistosamente il livello della domanda interna;
    l'intervento dunque è solo teoricamente buono. Va chiarito, infatti, che Pag. 196l'intervento del Governo – tra sgravi Irpef e Irap, e decontribuzioni Inail – taglia il cuneo di 10,6 miliardi nel triennio, appena 2,5 miliardi nel 2014. A ben vedere, si tratta di un intervento estremamente contenuto, che nel 2014 metterà nelle tasche di un lavoratore medio solo una manciata di euro al mese e ben poco respiro darà alle imprese che non vedranno variare significativamente il costo del lavoro per unità di prodotto. Considerata la sua entità, si tratta dunque di un intervento che avrà effetti limitatissimi e che avrebbe potuto cominciare ad avere un qualche rilievo solo se l'intero importo previsto nel triennio avesse riguardato il solo 2014;
    la manovra per il 2014, nel suo complesso, vale circa 15 miliardi. Le risorse provengono soprattutto da tagli di spesa pubblica, da dismissioni, da qualche maggiore entrata e dal solito blocco della contrattazione e del turnover nel pubblico impiego;
    ma i tagli della spesa pubblica, gli aumenti delle tasse e la mannaia sui lavoratori pubblici portano con loro una minore domanda di merci e servizi proveniente direttamente o indirettamente dal settore pubblico e da quello privato, e questo azzera i già risicati effetti positivi dell'aumento del reddito disponibile delle famiglie assicurato dal taglio del cuneo. Se, infatti, il taglio del cuneo alimentava la domanda, tagli e tasse la riducono in misura maggiore. E se la domanda complessiva non torna a crescere non possiamo sperare che l'economia riparta. A riguardo è bene ricordare che dal 2002 al 2012 l'Italia ha registrato una dinamica della domanda interna complessivamente negativa (-1,6 per cento), contro valori significativamente in crescita nell'area euro (più 9 per cento) e soprattutto negli USA (più 15 per cento);
    in questo quadro risulta altrettanto risibile la previsione di una riduzione della pressione fiscale di un punto percentuale in tre anni, come è stato fatto osservare, giustamente, dalle stesse associazioni degli imprenditori, a maggior ragione se si considera che l'Iva è appena passata dal 21 al 22 per cento;
    manca una politica concentrata sulla domanda di lavoro mentre si continua ad operare, e con misure minime, sull'offerta di lavoro. Invece di Piano del lavoro incentrato sul dissesto idrogeologico (per il quale si destinano 30 milioni!), la messa in sicurezza delle scuole, l'innovazione tecnologica, di 10-20 miliardi, si insiste sullo spot puramente pubblicitario della riduzione delle tasse sul lavoro;
    lo scopo principale della manovra è restare dentro i tanto discussi vincoli europei, e in particolare tenere il deficit pubblico (la differenza annua tra uscite ed entrate pubbliche) entro il limite del 3 per cento del Pil. In Europa sono in atto processi cumulativi di divergenza territoriale alimentati dalle politiche di austerità. Questi processi portano a una divaricazione drammatica tra aree centrali in crescita (in primis, la Germania) e aree periferiche in declino (l'Italia e gli altri Piigs);
    qualunque manovra si muova dentro la cornice attuale dei vincoli non può riuscire a invertire i processi di divergenza in atto, e quindi a metterci al passo delle aree centrali d'Europa. Con la certezza che presto o tardi, in assenza di un cambiamento delle politiche europee, il gioco dell'euro salterà;
    dobbiamo registrare, inoltre, la falsa disubbidienza di Letta e Saccomanni rispetto a Bruxelles. Dopo che la Commissione europea ha espresso la sua preoccupazione sul progetto di bilancio invitando le autorità italiane «a prendere le misure necessarie» per assicurare che la Finanziaria per il 2014 rispetti le norme del Patto di stabilità e crescita relative alla diminuzione del debito pubblico, Letta rispose affermando che «di troppa austerità si muore». Ma neanche una settimana dopo ha presentato un nuovo Programma per la revisione della spesa: infatti, la legge di stabilità, sanciva che «nessun risparmio» è previsto per il 2014 mentre negli Pag. 197anni successivi i risparmi sono pari a 3,6 miliardi nel 2015, 8,3 miliardi nel 2016 e 11,3 miliardi a decorrere dal 2017;
    adesso il Programma della spending review arriva a quota 32 miliardi nel solo triennio 2014-2016 (prima erano previsti 11,9 miliardi); ed inoltre si prevede un piano di privatizzazioni di 12 miliardi;
    è importante ricordare che per la prima volta, dalla nascita dell'Europa di Maastricht, il progetto di legge di stabilità sarà prima vagliato dalla Commissione europea, che potrà imporre correttivi e comminare sanzioni in caso di inadempienza, e poi discusso ed approvato dal Parlamento;
    con l'entrata in vigore del cosiddetto «two-pack», il pacchetto di due regolamenti approvato dal parlamento di Strasburgo nel maggio scorso, si è infatti chiuso il cerchio in tema di «sorveglianza» europea sui bilanci dei Paesi dell'Eurozona, con tutto quello che ciò comporta per la «sovranità» e l'autonomia politica degli stessi;
    dentro un meccanismo così congegnato la funzione dei parlamenti nazionali è quasi del tutto esautorata: le forze politiche parlamentari non avranno grandi margini di manovra per modificare l'impianto e la filosofia del documento di bilancio se alla Commissione europea è stato riconosciuto un sostanziale diritto di veto sui bilanci nazionali;
    la legge di stabilità ed i provvedimenti collegati a differenza che nel passato, sono in primo luogo manovre contabili atte a correggere l'andamento dei conti pubblici, e solo secondariamente strumenti attraverso cui incidere sui processi economici e sociali;
    in Europa c’è un problema di risorse insufficienti, e c’è un problema di democrazia. La linea dell'austerità, combinata con l'esautoramento della democrazia, sta arrecando danni gravissimi alle nostre società, dove crescono disagio sociale e sfiducia nelle istituzioni. Gli unici che finora sembrano guadagnarci da questa situazione sono, su un versante, banche speculatori, sull'altro versante populisti e demagoghi;
   valutato inoltre, per le parti di competenza, che:
    accanto al finanziamento di interventi infrastrutturali condivisibili, per esempio l'autostrada Salerno-Reggio Calabria, i provvedimenti in esame, continuano a stanziare ingenti risorse per le grandi opere laddove la vera e urgente priorità infrastrutturale dovrebbe essere individuata in un programma di messa in sicurezza del nostro territorio;
    il sistema «MOSE» viene finanziato con 151 milioni di euro per il 2014, 100 milioni per il 2015, 71 milioni per il 2016 e 79 milioni di euro per l'anno 2017;
    il progetto TAV può contare su 49 milioni di euro per il 2014, 243 milioni per il 2015, 141 milioni per il 2016, e 2 miliardi di euro dal 2017;
    si conferma così il consistente rifinanziamento per gli anni 2016, 2017 e successivi, della nuova linea ferroviaria Torino-Lione fino al 2019, opera inutile rispetto a quanto previsto dall'Europa, e del tutto incompatibile con l'ordine di priorità di destinazione delle risorse che dovrebbe essere applicato nell'agenda politica del Governo;
    nulla si prevede inoltre in materia di politiche abitative e di social housing, in grado di fornire una prima efficace risposta all'emergenza abitativa e un sostegno alle classi sociali più deboli ed esposte alla crisi, nulla si prevede con riferimento alle politiche di social housing;
    si prevede peraltro un piano di dismissioni di immobili pubblici al fine di consentire introiti non inferiori a 500 milioni l'anno nel triennio 2014-2016, laddove si sarebbe potuto disporre la destinazione di una quota parte degli introiti all'edilizia residenziale sociale pubblica;
    non è previsto alcuno stanziamento del Fondo nazionale di sostegno per l'accesso alle abitazioni in locazione, di cui Pag. 198alla legge 431/1998, in materia di locazioni e del rilascio degli immobili adibiti ad uso abitativo, un importante strumento legislativo in mano agli enti locali per consentire una integrazione economica per quella famiglie con redditi molto bassi che hanno difficoltà a pagare i canoni d'affitto;
    per quanto riguarda lo Stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture si segnala che la missione relativa a «Infrastrutture pubbliche e logistica», stanzia circa 3,8 miliardi di euro per il 2014, con una diminuzione di 360,2 milioni di euro rispetto all'assestamento del 2013;
    il programma relativo ad «Opere strategiche, edilizia statale ed interventi speciali e per pubbliche calamità», con uno stanziamento di 2,7 miliardi di euro, risulta inferiore di 192,8 milioni di euro rispetto alle previsioni assestate 2013;
   per tutto quanto ciò premesso,

DELIBERA DI RIFERIRE
IN SENSO CONTRARIO

«Zan, Zaratti, Pellegrino».

Pag. 199

ALLEGATO 8

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 9: Stato di previsione del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016.

RELAZIONE DI MINORANZA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO CINQUE STELLE

  L'VIII Commissione, ambiente, territorio e lavori pubblici,
   premesso che:
    il provvedimento in esame rappresenta la prima manovra economica di un Governo di «larghe intese» nato dal responso delle urne del febbraio scorso e a forte caratterizzazione politica;
    la maggioranza che sostiene il Governo è già stata oggetto di un forte ridimensionamento a causa della scissione di una delle principali forze sostenitrici e lo stesso Capo dello Stato ha auspicato un passaggio parlamentare per fotografare il rinnovato quadro politico;
    il quadro macroeconomico che emerge dalle stime e dalle previsioni dei più autorevoli esperti di economia evidenzia una situazione di straordinaria gravità; secondo il Fondo Monetario Internazionale il Prodotto interno lordo del Paese è destinato a diminuire dell'1,8 per cento nel 2013, registrando, per il sesto anno consecutivo, valori di stagnazione, se non di recessione;
    le risposte dei governi che si sono succeduti non sono sembrate all'altezza dell'esigenza di un rilancio dell'economia che salvaguardasse i redditi e i servizi e puntasse ad interventi realmente efficaci;
    una sostanziale debolezza nei confronti delle istituzioni sovranazionali ha avviato una politica economica di austerità, con l'introduzione di continui tagli «lineari» che hanno ridotto la spesa pubblica – importante volano per l'economia – e hanno progressivamente determinato l'aumento degli interessi sul debito pubblico, aumentando indirettamente speculazioni finanziarie e trasferimenti di risorse all'estero;
    i dati sulla disoccupazione e sulla povertà relativa registrano una situazione sempre più preoccupante e le misure che man mano vengono adottate – sia con i provvedimenti della sessione di bilancio, sia con le continue manovre correttive, quasi sempre adottate con lo strumento della decretazione d'urgenza – si sono rivelate punitive nei confronti dei cittadini e della vitalità economica del sistema Paese e inconsistenti in termini di efficacia sui conti pubblici e sui parametri da rispettare in ambito europeo;
    l'orientamento che il Governo sembra voler perseguire con gli interventi di Pag. 200politica economica posti in essere nella fase iniziale della legislatura – dal decreto «del fare», alla manovrina, al documento di economia e finanza – oltre ad essere in sostanziale continuità con i precedenti esecutivi, ricalca l'indirizzo di un'adesione ad una politica dell'Unione Europea prevalentemente monetarista e più vicina al mondo della finanza e delle banche che ai bisogni dei cittadini e delle imprese;
    il nostro Paese avrebbe bisogno di rilanciare una nuova politica europea che non sia basata sulla finanza e sul mercato, ma che privilegi un'impostazione che metta in primo piano il lavoro, i diritti, la tutela ambientale, la conoscenza, la democrazia, l'uguaglianza; attraverso questa impostazione innovativa si potrebbe avviare – come sostenuto nel Forum organizzato a livello europeo da importanti reti di economisti, sindacati, centri di ricerca, movimenti sociali e media a giugno del 2012 – un vero e proprio «new deal verde», con l'obiettivo di creare adeguati investimenti per una transizione ecologica del nostro sistema economico verso la sostenibilità, che permetterebbe di creare nuovi posti di lavoro di qualità;
    è necessario avviare una nuova politica economica che, di fronte alle spinte recessive, attui una efficace strategia anticiclica basata su scelte di rottura con le politiche del passato, ad iniziare dalla riconversione del modello industriale e produttivo che porti ad una maggiore sostenibilità ecologica e al raggiungimento di una completa giustizia sociale;
    una nuova politica economica deve abbandonare la fallimentare strada, già percorsa con scarso successo in passato, della privatizzazione di pezzi importanti dello Stato, che hanno portato modeste risorse nelle casse pubbliche, senza alcun vantaggio per i lavoratori e per la qualità dei servizi, ma che hanno causato anomalie ed inefficienze del mercato, per le quali sono stati necessari comunque interventi a spese della collettività;
    l'Italia dovrebbe avere il coraggio e la forza di diventare il Paese guida in una proposta di trasformazione dell'Europa in una società e in un'economia sostenibile, attraverso la riduzione dell'uso delle fonti energetiche e delle risorse non rinnovabili, attraverso misure finalizzate alla tutela del suolo, degli ecosistemi e del paesaggio, così come sancito dalla nostra carta costituzionale, riducendo le emissioni di gas climalteranti, in linea con gli impegni assunti nelle sedi internazionali, avviando, finalmente, una seria azione di riduzione della produzione dei rifiuti e portando l'intero territorio nazionale ad elevate percentuali di raccolta differenziata e di riciclo, promuovendo meccanismi di incentivi e disincentivi che stimolino domanda e offerta di beni e servizi ecosostenibili; i sistemi di ecoprogettazione, di raccolta differenziata porta a porta e di gestione della filiera di riuso e riciclo hanno oltretutto importanti risvolti occupazionali (alcune migliaia di posti di lavoro dalle prime stime) ed economici (riduzione dei costi della gestione dei rifiuti solidi urbani di circa il 20 per cento);
    è necessario rivedere la nostra politica infrastrutturale ed energetica, ancora stabilmente legata ad una visione espansiva non più compatibile con le risorse del paese e del pianeta, come dimostrano i documenti programmatici del Governo e gli interventi normativi degli ultimi mesi, che continuano ad allocare risorse su opere come la Torino-Lione, sottraendo liquidità a famiglie ed imprese e contribuendo ad alimentare la spirale recessiva e una sempre più iniqua distribuzione dei redditi;
    sui temi di stretta competenza della commissione ambiente, pur a fronte di qualche timido segnale positivo, non si può che confermare un giudizio estremamente critico sulle politiche ambientali ricomprese nella manovra di bilancio del Governo per il 2014;
    il piccolo aumento delle risorse a disposizione del ministero dell'Ambiente, pari a circa 40 milioni di euro, non appare certo risolutivo rispetto ad un devastante trend negativo che ha visto il bilancio del Pag. 201dicastero passare da 1469 milioni di euro del 2009, a 1265 nel 2010, fino ad arrivare ai 468 milioni dell'esercizio finanziario corrente;
    anche le misure contenute nell'articolato del provvedimento in materia di dissesto idrogeologico appaiono decisamente insufficienti a far fronte a quelle che continuano ad essere definite «emergenze», quando sono, purtroppo, la più che prevedibile conseguenza del combinato disposto delle politiche infrastrutturali e di governo del territorio unite all'assoluta mancanza di risorse e di pianificazione di interventi destinati alla prevenzione e alla messa in sicurezza del territorio e gli eventi calamitosi che si sono verificati proprio durante la sessione di bilancio – al punto che un primo intervento è stato disposto proprio durante il passaggio del provvedimento al Senato – mettono amaramente in luce questo quadro desolante;
    strettamente connesso alle tematiche sulla difesa del suolo è il tema dei cambiamenti climatici, la cui importanza non può essere brandita sul piano mediatico, come ha fatto il ministro Orlando, che ha sottolineato come «gli impatti economici dei cambiamenti climatici potrebbero costare all'Italia fino a 30 miliardi euro», senza che vi siano poi azioni concrete sul piano delle scelte, come dimostra l'assoluta assenza del tema nella legge di stabilità;
    molti altri settori, già oggetto di tagli negli anni passati e con le risorse ridotte al lumicino, sono stati completamente trascurati e le aree protette, la convenzione CITES sulle specie esotiche, la strategia sulla biodiversità non hanno visto alcun stanziamento aggiuntivo di risorse;
    in relazione all'istituzione di un Fondo nello stato di previsione del Ministero dell'Ambiente per il finanziamento di un Piano Straordinario di bonifica delle discariche abusive individuate dalle competenti autorità statali in relazione alla procedura di infrazione comunitaria n.2003/2007, va prioritariamente evidenziato la penalizzante ristrettezza delle risorse messe a disposizione per tali complesse operazioni di riparazione del danno ambientale. Inoltre, non può essere disattesa la legittima aspettativa delle popolazioni residenti nelle province campane della cd «Terra dei Fuochi», affinché gli interventi di bonifica siano prioritariamente indirizzati verso le discariche abusive ivi presenti, in ragione della complessiva grave compromissione delle matrici acqua, suolo ed atmosfera ivi insistenti. A tal fine si richiama la necessità di prevedere, ai sensi dell'articolo 240, c. 1 lett. q) del decreto legislativo 3 aprile 2006, n.152 cd testo unico ambientale, oltre agli interventi di bonifica, anche le operazioni di ripristino ambientale. Sarebbe necessario, inoltre, che il 10 per cento delle risorse stanziate fossero indirizzate, previo accordo con le regioni e le Province autonome, alla mappatura e all'aggiornamento dei siti oggetto di abbandoni e depositi illeciti di rifiuti. Si tratta di attività che rispondono ad una concreta applicazione del principio comunitario della prevenzione. Contestualmente dovrebbero essere garantiti controlli su ulteriori abbandoni illeciti di rifiuti anche tramite sistemi di sorveglianza in remoto e la chiusura o il traffico regolamentato delle strade di accesso ai siti interessati dalle anzidette operazioni illecite;
    decisamente negativa appare inoltre l'introduzione al Senato dei commi 74, 75 e 99, i primi due dei quali finalizzati all'esclusione delle centrali termoelettriche e turbogas dall'obbligo di corrispondere gli oneri di urbanizzazione e l'ultimo che prevede ulteriori contributi alle fonti fossili anticipando al 2014 il meccanismo di finanziamento delle centrali termoelettriche, potenzialmente a discapito delle fonti rinnovabili, su cui potrebbe gravare un onere retroattivo;
    per quanto riguarda queste ultime sarebbe comunque auspicabile una puntuale analisi basata sul reale ritorno energetico, sulla sostenibilità ambientale e sul bisogno di energia del nostro Paese, che Pag. 202porterebbe ad evidenti risparmi, visto l'aumento esponenziale di richieste autorizzative di impianti di ogni tipo e dimensione che per il 2012 hanno sottratto al Sistema Paese circa 10 miliardi di euro (per costruzione e pagamento dell'energia degli impianti a biogas e biomasse) frenando la transizione all'era post combustibili fossili;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO

Pag. 203

ALLEGATO 9

Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato (Legge di stabilità 2014) (C. 1865 Governo, approvato dal Senato).
Bilancio di previsione dello Stato per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 e relativa nota di variazione (C. 1866 Governo, approvato dal Senato e C. 1866-bis Governo, approvato dal Senato).
Tabella n. 10: Stato di previsione del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti per l'anno finanziario 2014 e per il triennio 2014-2016 (limitatamente alle parti di competenza).

RELAZIONE DI MINORANZA PRESENTATA DAL GRUPPO MOVIMENTO CINQUE STELLE

  L'VIII Commissione, ambiente, territorio e lavori pubblici,
   premesso che:
    il provvedimento in esame rappresenta la prima manovra economica di un Governo di «larghe intese» nato dal responso delle urne del febbraio scorso e a forte caratterizzazione politica;
    la maggioranza che sostiene il Governo è già stata oggetto di un forte ridimensionamento a causa della scissione di una delle principali forze sostenitrici e lo stesso Capo dello Stato ha auspicato un passaggio parlamentare per fotografare il rinnovato quadro politico;
    il quadro macroeconomico che emerge dalle stime e dalle previsioni dei più autorevoli esperti di economia evidenzia una situazione di straordinaria gravità; secondo il Fondo Monetario Internazionale il Prodotto interno lordo del Paese è destinato a diminuire dell'1,8 per cento nel 2013, registrando, per il sesto anno consecutivo, valori di stagnazione, se non di recessione;
    le risposte dei Governi che si sono succeduti non sono sembrate all'altezza dell'esigenza di un rilancio dell'economia che salvaguardasse i redditi e i servizi e puntasse ad interventi realmente efficaci;
    una sostanziale debolezza nei confronti delle istituzioni sovranazionali ha avviato una politica economica di austerità, con l'introduzione di continui tagli «lineari» che hanno ridotto la spesa pubblica – importante volano per l'economia – e hanno progressivamente determinato l'aumento degli interessi sul debito pubblico, aumentando indirettamente speculazioni finanziarie e trasferimenti di risorse all'estero;
    i dati sulla disoccupazione e sulla povertà relativa registrano una situazione sempre più preoccupante e le misure che man mano vengono adottate – sia con i provvedimenti della sessione di bilancio, sia con le continue manovre correttive, quasi sempre adottate con lo strumento della decretazione d'urgenza – si sono rivelate punitive nei confronti dei cittadini e della vitalità economica del sistema Paese e inconsistenti in termini di efficacia sui conti pubblici e sui parametri da rispettare in ambito europeo;
    l'orientamento che il Governo sembra voler perseguire con gli interventi di Pag. 204politica economica posti in essere nella fase iniziale della legislatura – dal decreto «del fare», alla manovrina, al documento di economia e finanza – oltre ad essere in sostanziale continuità con i precedenti esecutivi, ricalca l'indirizzo di un'adesione ad una politica dell'Unione Europea prevalentemente monetarista e più vicina al mondo della finanza e delle banche che ai bisogni dei cittadini e delle imprese;
    il nostro Paese avrebbe bisogno di rilanciare una nuova politica europea che non sia basata sulla finanza e sul mercato, ma che privilegi un'impostazione che metta in primo piano il lavoro, i diritti, la tutela ambientale, la conoscenza, la democrazia, l'uguaglianza; attraverso questa impostazione innovativa si potrebbe avviare – come sostenuto nel Forum organizzato a livello europeo da importanti reti di economisti, sindacati, centri di ricerca, movimenti sociali e media a giugno del 2012 – un vero e proprio «new deal verde», con l'obiettivo di creare adeguati investimenti per una transizione ecologica del nostro sistema economico verso la sostenibilità, che permetterebbe di creare nuovi posti di lavoro di qualità;
    è necessario avviare una nuova politica economica che, di fronte alle spinte recessive, attui una efficace strategia anticiclica basata su scelte di rottura con le politiche del passato, ad iniziare dalla riconversione del modello industriale e produttivo che porti ad una maggiore sostenibilità ecologica e al raggiungimento di una completa giustizia sociale;
    una nuova politica economica deve abbandonare la fallimentare strada, già percorsa con scarso successo in passato, della privatizzazione di pezzi importanti dello Stato, che hanno portato modeste risorse nelle casse pubbliche, senza alcun vantaggio per i lavoratori e per la qualità dei servizi, ma che hanno causato anomalie ed inefficienze del mercato, per le quali sono stati necessari comunque interventi a spese della collettività;
    l'Italia dovrebbe avere il coraggio e la forza di diventare il Paese guida in una proposta di trasformazione dell'Europa in una società e in un'economia sostenibile, attraverso la riduzione dell'uso delle fonti energetiche e delle risorse non rinnovabili, attraverso misure finalizzate alla tutela del suolo, degli ecosistemi e del paesaggio, così come sancito dalla nostra carta costituzionale, riducendo le emissioni di gas climalteranti, in linea con gli impegni assunti nelle sedi internazionali, avviando, finalmente, una seria azione di riduzione della produzione dei rifiuti e portando l'intero territorio nazionale ad elevate percentuali di raccolta differenziata e di riciclo, promuovendo meccanismi di incentivi e disincentivi che stimolino domanda e offerta di beni e servizi ecosostenibili; i sistemi di ecoprogettazione, di raccolta differenziata porta a porta e di gestione della filiera di riuso e riciclo hanno oltretutto importanti risvolti occupazionali (alcune migliaia di posti di lavoro dalle prime stime) ed economici (riduzione dei costi della gestione dei rifiuti solidi urbani di circa il 20 per cento);
    è necessario rivedere la nostra politica infrastrutturale ed energetica, ancora stabilmente legata ad una visione espansiva non più compatibile con le risorse del paese e del pianeta, come dimostrano i documenti programmatici del Governo e gli interventi normativi degli ultimi mesi, che continuano ad allocare risorse su opere come la Torino-Lione, sottraendo liquidità a famiglie ed imprese e contribuendo ad alimentare la spirale recessiva e una sempre più iniqua distribuzione dei redditi;
    per quanto riguarda queste ultime sarebbe comunque auspicabile una puntuale analisi basata sul reale ritorno energetico, sulla sostenibilità ambientale e sul bisogno di energia del nostro paese, che porterebbe ad evidenti risparmi, visto l'aumento esponenziale di richieste autorizzative di impianti di ogni tipo e dimensione che per il 2012 hanno sottratto al Sistema Paese circa 10 miliardi di euro (per costruzione e pagamento dell'energia degli impianti a biogas e biomasse) frenando la transizione all'era post combustibili fossili;Pag. 205
    la chiave di lettura sostanziale di un'impostazione rigidamente ancorata ad un modello di sviluppo non più sostenibile è quella legata alle politiche infrastrutturali e trasportistiche: quasi il 20 per cento dell'ammontare complessivo della manovra di bilancio, pari a circa 2 miliardi di euro, viene destinato alle infrastrutture strategiche, locuzione con cui viene definito lo smisurato – e vieppiù crescente – elenco di grandi opere ad elevato impatto ambientale, passato dalle 115 opere per un costo di 125,8 miliardi di euro del 2001 alle 375 opere per 390 miliardi di euro del 2012; un programma infrastrutturale tanto ambizioso quanto pieno di criticità e di incognite, a cominciare dalla reale disponibilità di risorse, e che non è assolutamente in grado di risolvere le esigenze del Paese; nel piano delle grandi opere infatti è lampante lo squilibrio a favore di opere ad alto impatto ambientale, elevato rapporto costo/beneficio, bassa resa occupazionale, quando il vero gap del nostro paese rispetto all'Europa non sono le grandi infrastrutture, ma la mobilità urbana sostenibile, il trasporto pubblico, le reti ferroviarie locali, settori sui quali non si fanno investimenti sufficienti, mentre si continua a finanziare impropriamente l'autotrasporto;
    va segnalata, all'interno dell'articolato della legge di stabilità, la presenza di finanziamenti ad hoc per interventi infrastrutturali che non sembrano rispondere ad un'esigenza di pianificazione e coordinamento strategico e che appaiono in contrasto con il principio che prevede l'esclusione, dalla legge di stabilità, di disposizioni finalizzate direttamente al sostegno o al rilancio dell'economia nonché di carattere ordinamentale, microsettoriale e localistico;

DELIBERA DI RIFERIRE IN SENSO CONTRARIO