CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 27 novembre 2013
129.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Lavoro pubblico e privato (XI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01481 Ciprini: Salvaguardia dei livelli occupazionali dell'azienda DDway srl.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Passo ad illustrare l'interrogazione dell'onorevole Ciprini concernente la situazione aziendale e occupazionale dell'impresa DDway s.r.l., avente sede legale in Gardolo (TN) ed unità produttive dislocate in varie parti del territorio nazionale.
  La predetta società – operante nel campo della realizzazione ed installazione di soluzioni software – nasce dall'acquisizione dell'impresa CSC Italia srl da parte della Dedagroup spa. Tale acquisizione – peraltro avvenuta col mantenimento di tutto il personale della CSC Italia srl – è stata effettuata con finalità di rilancio dell'azienda attraverso un processo che prevede una azione di risanamento complessivo, finalizzato a riportare in un corretto equilibrio il rapporto costi/ricavi.
  Tuttavia, lo scorso 10 maggio, la DDway s.r.l. ha dato avvio – ai sensi e per gli effetti degli articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 1991 – alla procedura di licenziamento collettivo per complessivi 294 lavoratori in forza presso diverse unità produttive dislocate su tutto il territorio nazionale. Le ragioni di tale decisione sono essenzialmente da ascriversi alla circostanza che negli ultimi due esercizi l'impresa ha registrato perdite per circa 18 mln di euro.
  In siffatto contesto, poiché la fase cosiddetta sindacale della procedura si era conclusa senza un'intesa tra le Parti, il Ministero che rappresento ha provveduto a convocare le stesse per il 15 luglio 2013 ai fini dell'espletamento della fase cosiddetta amministrativa.
  Nel corso della riunione, in particolare, è emersa la necessità di ulteriori approfondimenti al fine di individuare possibili strumenti di integrazione salariale alternativi alla procedura di mobilità.
  All'esito di tali approfondimenti, lo scorso 24 luglio, presso i competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento, le rappresentanze sindacali dei lavoratori e quelle aziendali hanno sottoscritto un verbale di accordo.
  L'accordo ha previsto in particolare il ricorso al trattamento straordinario di integrazione salariale (CIGS) per crisi aziendale, per 12 mesi, a decorrere dal 1o agosto 2013, in favore di un numero massimo di n. 280 lavoratori in forza presso le diverse unità produttive dell'impresa.
  L'accordo ha altresì previsto l'attivazione – nel corso del periodo di intervento della CIGS – di azioni volte a salvaguardia dei livelli occupazionali e alla riduzione del numero delle eccedenze, attraverso l'utilizzo della ricollocazione esterna di parte del personale sospeso presso altre aziende, la ricollocazione interna (previa riqualificazione professionale), l'attivazione presso le competenti istituzioni locali affinché venga data attuazione a politiche attive del lavoro, nonché incentivi all'esodo.
  Pertanto, in attuazione del predetto accordo, lo scorso 23 settembre, l'impresa ha presentato ai competenti uffici dell'Amministrazione che rappresento istanza di ammissione al trattamento di CIGS per crisi aziendale, relativamente al periodo dal 1o agosto 2013 al 31 luglio 2014, per complessive 280 unità lavorative. In conformità a quanto prescritto dalla vigente Pag. 121normativa, l'istanza di ammissione era corredata dal programma di crisi aziendale finalizzato al rilancio e al risanamento dell'attività aziendale e alla salvaguardia dei livelli occupazionali.
  Preciso al riguardo, sulla base delle informazioni acquisite presso i competenti uffici, che allo stato la predetta istanza risulta essere in fase istruttoria.
  Tanto premesso, il Ministero dello sviluppo economico – espressamente interpellato per la parte di competenza – pur non essendo stato ad oggi interessato della vicenda, ha tuttavia assicurato piena disponibilità all'apertura di un tavolo di confronto, qualora richiesta dalle Parti.
  Conclusivamente, sono in condizione di assicurare la massima attenzione da parte del Ministero che rappresento in ordine alla vicenda dei lavoratori della DDway srl e di garantire la più ampia disponibilità ad attivare gli strumenti a disposizione previsti dall'ordinamento per la salvaguardia dei livelli occupazionali e di reddito.

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ALLEGATO 2

7-00161 Bechis: Procedure di mobilità e piano di salvaguardia occupazionale dei lavoratori della Nokia Solutions Network.

NUOVA VERSIONE DELLA RISOLUZIONE APPROVATA DALLA COMMISSIONE

  La XI Commissione,
   premesso che:
    nel luglio 2013 l'azienda NSN (Nokia Solution Network) ha avviato una nuova procedura di mobilità per 226 lavoratori prima della conclusione dell'accordo annuale di gestione esuberi del 29 ottobre 2013 e senza aver presentato un piano industriale al Ministro dello sviluppo economico;
    il 24 settembre 2013, presso la sede del Ministero del lavoro e delle politiche sociali si è svolto l'incontro tra i sindacati e direzione aziendale di NSN alla presenza dell'amministratore delegato;
    l'incontro si è tenuto in quanto la multinazionale ha attivato la procedura di licenziamento per 226 addetti, non tenendo debitamente in conto che vi è un accordo in essere che scade il 31 ottobre 2013. L'intervento del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha ribadito l'efficacia dell'accordo ministeriale dello scorso anno e quindi NSN ha dovuto prenderne atto;
    tale accordo risalente al 29 ottobre 2012, prevedeva una gestione della crisi attraverso l'utilizzo della cassa integrazione guadagni straordinari per 12 mesi per un massimo di 377 dipendenti con l'utilizzo di uscite incentivate anche attraverso lo strumento della mobilità per un massimo di 349 dipendenti, con il presupposto che le uscite concorrono alla diminuzione del numero delle collocazioni in cassa integrazione guadagni straordinari;
    l'impegno firmato nell'accordo tra società e organizzazioni sindacali per il recupero delle attività svolte da società esterne e/o consulenti, non solo è disatteso in quanto continuano ad operare consulenti esterni su attività che potrebbero essere svolte da lavoratori sospesi in cassa integrazione guadagni straordinari ma ci risulta, un incremento di queste attività anche attraverso lavoratori dimissionati;
    NSN ha gestito male da una parte la rotazione e dall'altra ha ridotto il quantum economico per incentivare le uscite;
    a questo NSN deve aggiungere il proprio fallimento nell'operazione MICROWAVE che appesantisce ancora di più il numero degli esuberi: questa è, infatti l'ultima operazione industriale di NSN verso un processo di dismissione delle attività in Italia;
    anche lo spostamento di attività verso paesi a basso costo (asiatici, est europei e Portogallo) hanno contribuito al ridimensionamento del perimetro aziendale con l'azzeramento di ruoli e posizioni;
    il management italiano in questi anni non ha fatto nulla per preservare la presenza di NSN nel nostro paese: dei circa 3000 addetti del 2007 (oltre l'indotto) ne sono rimasti oggi 592;
    i tempi sono strettissimi, fino ad ora le consultazioni sindacali per la vertenza in atto non hanno permesso l'individuazione di soluzioni utili ad impedire il licenziamento dei lavoratori ed il ridimensionamento Pag. 123aziendale che potrebbe avvenire dal prossimo 1o novembre 2013;
    molte altre multinazionali delle telecomunicazioni lasciano il nostro Paese, seppure con tempi e modalità differenti, lasciando all'Italia le gravi ripercussioni occupazionali e di depauperamento delle competenze e conoscenze. Senza investimenti sulla ricerca nei settori delle nuove tecnologie intelligenti non esiste sviluppo;
    il consiglio regionale della Lombardia ha presentato in data 21 ottobre 2013 una mozione urgente n. 122/2013 che impegna l'assessore competente a sollecitare l'intervento del Ministro dello sviluppo economico e a sostenere le ragioni dei lavoratori operando per uno sbocco positivo sui problemi legati al futuro dell'azienda in Italia. Inoltre impegna l'assessore competente a favorire e sostenere l'accordo per l'applicazione dei contratti di solidarietà;
    l'Italia è un Paese rilevante per i fatturati di NSN: negli ultimi decenni l'innovazione tecnologica è stata travolgente, ponendoci ai primi posti nel mondo per lo sviluppo della telefonia mobile, un progresso che è destinato a continuare per diversi anni e che potrebbe contribuire positivamente all'incremento del prodotto interno lordo come più volte confermato dalle ricerche e da indagini di diversi enti, per i quali gli investimenti nel settore costituiscono un eccezionale motore di crescita sociale ed economica;
    il settore delle telecomunicazioni produce direttamente il 5 per cento del prodotto interno lordo dell'unione europea e ha un valore di mercato di 660 miliardi di euro l'anno;
    l'Italia si è impegnata a rispettare gli obiettivi dell'Agenda digitale EU2020, tra cui figurano la copertura entro tale data del 100 per cento della popolazione europea con connessioni dotate di capacità pari ad almeno 30 megabit al secondo e del 50 per cento delle famiglie con servizi che garantiscano una capacità di oltre 100 megabit al secondo;
    il decreto-legge 9 febbraio 2012, n. 5, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 aprile 2012, n. 35, ha istituito la cabina di regia per l'attuazione dell'agenda digitale italiana, cui è stato affidato il compito di accelerare il percorso di realizzazione della medesima agenda in raccordo con le strategie europee, predisponendo una serie di interventi normativi mirati;
    l'obiettivo principale della politica industriale del Governo dovrebbe essere quello di elevare la competitività delle imprese italiane sul territorio nazionale e a livello internazionale. A tale fine è di cruciale importanza la diffusione massima delle tecnologie digitali, il sostegno alla internazionalizzazione attiva delle imprese e lo sforzo combinato di imprese, Università e pubblica amministrazione per la ricerca e sviluppo e per la progettazione di nuovi prodotti e servizi;
    il superamento del digital divide «di lungo periodo» costituisce la nuova frontiera del servizio universale e resta un obiettivo primario della politica di sviluppo economico e sociale del Governo; in questo ambito vi è l'impegno a creare un quadro normativo e di contesto che favorisca lo sviluppo e la diffusione di tutte le tecnologie a disposizione. Vanno in questa direzione i provvedimenti finalizzati alla informatizzazione della Pubblica Amministrazione, in particolare al livello dei comuni, nonché il supporto alla creazione e diffusione dell'innovazione tecnologica legata alle telecomunicazioni come peraltro previsto in «Industria 2015» per l'apparato produttivo nel suo complesso, per i quali si prevedono nei prossimi 6-8 anni investimenti per un valore tra i 6 e i 10 miliardi di euro;
    il «Progetto strategico Agenda digitale italiana» è una delle novità principali del decreto «Semplifica Italia». Sulla base della strategia definita nel 2010 dalla Commissione europea «Europa 2020 per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva», l'Agenda mira a rendere liberamente disponibili i dati delle pubbliche Pag. 124amministrazioni; si propone di incentivare la trasparenza, la responsabilità e l'efficienza, del settore pubblico; punta ad alimentare rinnovazione e stimolare la crescita economica;
     il termine ultimo per la realizzazione è il 2020. Entro questa data dovranno essere portati a compimento tanti, e diversi, obiettivi. Tra questi, l'uso sociale della tecnologia, la realizzazione delle reti di nuova generazione e, più in generale, l'alfabetizzazione digitale;
     i tempi sono strettissimi, fino ad ora le consultazioni sindacali per la vertenza in atto non hanno permesso l'individuazione di soluzioni utili ad impedire il licenziamento dei lavoratori ed il ridimensionamento aziendale che potrebbe avvenire dal 1o novembre 2013,

impegna il Governo:

   a valutare l'opportunità di aprire un tavolo con le imprese italiane e multinazionali del settore telecomunicazioni;
   a valutare la possibilità di introdurre uno strumento incentivante per le aziende che decidono di investire nel nostro Paese, concedendo sgravi fiscali a fronte di investimenti e della garanzia che il costo sociale dell'eventuale delocalizzazione sia a carico dell'azienda;
   ad affrontare la situazione di «Nokia Solutions Network» (NSN), di concerto con l'azienda, verificando l'esistenza di condizioni per evitare il licenziamento di lavoratori in tutta Italia, nonché concertando con l'azienda un contratto di solidarietà;
   a convocare nuovamente il management finlandese di «Nokia Solutions Network» (NSN): il CEO, l’EVP Mobile Broadband, l'EVP CEF Human Resources e l'Amministratore Delegato di NSN Italia, chiedendo conto dell'evolversi delle recenti operazioni che hanno interessato il gruppo NOKIA/TLC a livello mondiale e delle conseguenze sulla presenza italiana della multinazionale finlandese.
(8-00025) «Bechis, Catalano, Nicola Bianchi, De Rosa, Parentela, Cristian Iannuzzi, Baldassarre, De Lorenzis, Lupo».