CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 26 novembre 2013
128.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013. C. 1710 Governo, approvato dal Senato.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione,
   esaminato il disegno di legge recante Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013 (C. 1710, Governo, approvato dal Senato);
   considerato che il gasdotto transadriatico (TAP) è stato concepito quale prosecuzione di fatto del gasdotto transanatolico per il trasporto del gas dell'Azerbaijan in Italia e in Europa;
   sottolineata la rilevanza strategica dell'infrastruttura in oggetto, un gasdotto che consentirà il trasporto di circa 10 miliardi di metri cubi di gas ogni anno, raddoppiabili senza necessità di ulteriore posa di tubi, che consentiranno tra l'altro all'Italia di differenziare i Paesi fornitori di gas garantendo maggiori livelli di sicurezza nell'approvvigionamento;
   rilevato che tale collegamento, negli obiettivi, risulta congruente con quanto previsto nella Strategia energetica nazionale (SEN);
   considerato che gli oneri di realizzazione del gasdotto sono interamente a carico della società Trans Adriatic Pipeline e che dall'applicazione delle norme di autorizzazione alla Ratifica dell'Accordo sul gasdotto Trans Adriatic Pipeline non derivano nuovi e/o maggiori oneri per lo Stato o per le singole amministrazioni coinvolte, ad eccezione delle spese per la partecipazione dei rappresentanti del Governo alla Implementation Commission, di cui all'articolo 10 dell'Accordo;
   rilevato altresì che, secondo quanto previsto dall'articolo 9 dell'Accordo, gli accordi preliminari sui prezzi (advanced pricing agreements), funzionali a definire la base imponibile della società titolare del progetto di investimento, saranno stipulati tra le autorità fiscali di ciascuna delle Parti tra di loro e con l'autorità fiscale elvetica, in piena coerenza con le clausole dei trattati sulla doppia imposizione e in base ai principi dell'OCSE;
   apprezzata l'avvenuta consegna da parte di TAP dello studio di impatto ambientale e sociale al Ministero dell'Ambiente nonché l'avvio da parte della regione Puglia in accordo con il Governo di una consultazione pubblica nei territori interessati,
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

Ratifica ed esecuzione dell'Accordo tra la Repubblica di Albania, la Repubblica greca e la Repubblica italiana sul progetto «Trans Adriatic Pipeline», fatto ad Atene il 13 febbraio 2013. C. 1710 Governo, approvato dal Senato.

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL GRUPPO M5S

  La Commissione X,
   premesso che:
    la ratifica e l'accordo in esame è per la realizzazione del Gasdotto Trans Adriatico (Trans Adriatic Pipeline) che si estenderà per circa 870 km partendo dal confine Greco-Turco attraversando l'Albania e il Mar Adriatico e approdando sulle coste meridionali dell'Italia; in particolare il gasdotto raggiungerà la costa italiana a San Foca, nel territorio comunale di Melendugno, in provincia di Lecce;
    un'opera di questa portata comporta, ovviamente, riflessioni e approfondimenti di ogni carattere: economico, logistico, ambientale e sociale;
    l'obiettivo alla base della realizzazione del gasdotto sarebbe l'incremento della diversificazione delle fonti gas naturale, della concorrenza nel settore gas e l'aumento della sicurezza di approvvigionamento;
    a riguardo, si rileva che le motivazioni predette sono lacunose, in quanto non sono riportati nello studio del progetto adeguati elementi quantitativi al fine di dimostrare l'obiettiva strategicità dell'opera e la sua collocazione in uno scenario europeo di medio periodo;
    negli ultimi anni i consumi di gas naturale in Europa, per effetto di vari fattori, stanno diminuendo. Dai 673 miliardi di mc nel 2010, si è passati ai 616 del 2011 ed ai 597 nel 2012, con un calo del 3,2 per cento in un solo anno;
    l'area dell'europea centro-occidentale è già servita da una fitta rete di metanodotti, che si misura ad oggi nell'ordine di 190.000 km. Le tre porte principali di accesso del gas in Europa sono: il Nord Africa, la Russia e l'asse Mare del Nord/Norvegia-Olanda;
    la crisi economica sta rallentando gli iter dei gasdotti South Stream e Nabucco ed è probabile che tra i due solo uno venga effettivamente realizzato. La competizione commerciale per ottenere le forniture di gas porta a situazioni paradossali. Con l'appoggio al Gasdotto Trans Adriatico si creerebbe una concorrenza contrastante e nociva ai propri interessi, avendo lo Stato italiano già investito tramite ENI nel gasdotto South Stream mentre la stessa TAP si pone come alternativa a ITGI, promosso da Edison che interessa lo stesso corridoio Sud;
    un altro fattore importante nella valutazione della capacità di trasporto dei gasdotti è il ridimensionamento del ruolo del gas nel settore termoelettrico. In una Conferenza stampa tenutasi il 11.10.2013 a Bruxelles, le 10 grandi compagnie (tra cui Enel ed Eni) hanno ammesso un crollo della domanda elettrica, anche per la diffusione degli impianti basati su tecnologie rinnovabili aventi priorità di dispacciamento e la chiusura di impianti combinati a gas per 51 GWE, chiedendo forme di remunerazione per il funzionamento intermittente delle centrali; Pag. 117
    a livello nazionale, dopo un decennio di crescita ininterrotta, il bilancio del gas naturale in Italia ha raggiunto nel 2005 un volume pari a 86,3 ml. Nel corso degli ultimi anni il nostro Paese ha conosciuto una contrazione dal 2008 al 2012 pari 11,8 per cento. Il fabbisogno complessivo di gas (75 mld/mc nel 2012) è stato soddisfatto dalla produzione nazionale per una quota pari all'11,5 per cento, mentre la restante parte è stata coperta dalle importazioni;
    si evidenzia la mancanza di basi scientifiche al fine di giustificare la costruzione di nuove infrastrutture. Occorre prendere atto che le previsioni di nuovi gasdotti in Italia si basano più su strategie geopolitiche legate al lucroso mercato internazionale che sulle reali esigenze della nazione;
    basti considerare l'assenza di collegamenti tra il TAP e la rete nazionale Snam Rete Gas. Non è chiaro se il proponente abbia un contratto certo di approvvigionamento del gas con il giacimento, così come non si è identificabile il soggetto che dovrebbe sostenere l'onere finanziario dei 40 km mancanti e in quale modo sarebbe indennizzato lo Stato italiano per la concessione del diritto al sottosuolo a quest'opera;
    sarebbe stato opportuno chiedere una manifestazione d'interesse per valutare se altri proponenti fossero interessati all'opera in modo da valutare eventualmente le relative condizioni economiche;
    in definitiva mancano dati obiettivi basati su solidi principi di pianificazione energetica per escludere il progetto TAP, che ignora le più recenti evoluzioni nel settore gas, come l'eccesso di offerta in Europa e la rapida penetrazione delle fonti rinnovabili;
    inoltre tale opera comporta un impatto rilevante sul territorio italiano. Il Comune di Melendugno (LE) ha richiesto che la VIA del progetto TAP venga considerata illegittima e che venga eseguita una nuova procedura complessiva per tutte le opere costituenti parte integrante del «Corridoio sud del gas», formalizzando il progetto come una sola iniziativa energetica;
    non è accettabile che la registrazione del consorzio costruttore del TAP risulta essere stata depositata in Svizzera, Stato non appartenente all'Unione europea, in cui vige un regime fiscale privilegiato e soprattutto il segreto bancario che non permette di verificare la solidità patrimoniale del Consorzio e i veri proprietari di quest'ultimo. Infatti l'unica informazione che si può avere delle società facendo una visura camerale (non paragonabile a quella italiana) è il nome del consigliere delegato e del consiglio di amministrazione;
    sarebbe stato opportuno che la registrazione del consorzio costruttore del gasdotto TAP e delle opere annesse fosse stata effettuata a Melendugno (Lecce) o in altro luogo del territorio italiano, e quindi sottoposto alla tassazione dei profitti dello Stato italiano;
    si ravvisa l'opportunità di non garantire al soggetto attuatore, alle banche o alle aziende coinvolte alcuna forma di sostegno pubblico diretto o indiretto – italiano, europeo o internazionale – incluse forme di copertura della garanzia degli investimenti, prestiti da parte di istituzioni finanziarie pubbliche quali EIB, EBRD, Cassa Depositi e Prestiti (CDP) o altre istituzioni partecipate dal Governo italiano;
    sarebbe da evitare anche il ricorso all'acquisto di titoli di debito o azioni e equity/partecipazioni collegate al progetto, a forme di supporto creditizio tramite l'iniziativa europea «Europe 2020 project bond» e «Project bond credit enhancement» o a project bond italiani sostenuti dalla CDP e/o dalla BEI, come evidenziato nelle audizioni tenutesi presso la Commissione affari esteri; Pag. 118
    pertanto si ritiene l'accordo internazionale per il Trans Adriatic Pipeline e la costruzione del gasdotto in oggetto vadano a svantaggio dei cittadini e del Governo italiano. Si tratta di un opera la cui dimensione economica e finanziaria vada chiarita prima del completamento delle procedure di ratifica dell'accordo internazionale,
  delibera di esprimere

PARERE CONTRARIO.