CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 novembre 2013
125.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00453 Malisani: Sulla situazione degli archivi storici nel Friuli-Venezia Giulia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Malisani, unitamente ad altri colleghi, chiede quali iniziative il Ministero abbia intrapreso o intenda ulteriormente intraprendere al fine di individuare una soluzione al problema delle sedi degli uffici degli archivi di Stato del Friuli Venezia Giulia.
  Il trasferimento temporaneo di parte della documentazione storica dell'Archivio di Stato di Pordenone (per una consistenza complessiva di 610 metri lineari) presso il Polo archivistico di Mestre si è reso necessario e improcrastinabile perché disposto dal Comando dei Vigili del Fuoco di Pordenone, nell'ambito delle operazioni finalizzate alla riduzione del carico di incendio. Il trasferimento, secondo quanto disposto dai Vigili del Fuoco, doveva tassativamente avvenire entro il termine del 27 marzo 2013.
  A tal proposito, si evidenzia che questa Amministrazione ha effettuato nell'ultimo decennio ripetute ricerche per individuare una sede idonea alle esigenze della conservazione documentale e della ricerca storica, rivolgendosi sia al mercato privato che alle Istituzioni pubbliche. Varie volte è stata richiesta, senza successo, l'eventuale disponibilità di immobili demaniali e nell'anno 2006, su sollecitazione del direttore dell'Istituto in argomento, è stata anche indetta una conferenza di servizi, con la partecipazione del Comune, della Provincia e dell'Agenzia del Demanio.
  Attualmente, essendo scaduto il contratto di locazione, sono state avviate le procedure per reperire una nuova sede, idonea alla conservazione ad alla pubblica fruizione.
  Anche con riferimento all'Archivio di Stato di Udine questa Amministrazione si sta adoperando da tempo per trovare una soluzione al problema della sede, situata dal 1969 in un edificio di proprietà della Provincia di Udine. Nel 2004, l'Agenzia del Demanio aveva assegnato al Ministero la Caserma «Duodo» di Udine, al fine di collocarvi la sede dell'Archivio di Stato.
  Successivamente, il Ministero e la Provincia avevano, stipulato un protocollo d'intesa in forza del quale il Ministero avrebbe rinunciato all'utilizzo della suddetta caserma a favore della Provincia e questa avrebbe concesso in comodato d'uso gratuito l'immobile in cui ha sede l'Archivio di Stato, assumendosi l'onere dei necessari interventi di adeguamento.
  Attualmente tuttavia è in corso un contenzioso con la Provincia, che non ha dato seguito agli obblighi assunti nel quale il Ministero, assistito dall'Avvocatura dello Stato di Trieste, ha sollecitato nuovamente la Provincia allo scopo di giungere alla definizione transattiva della vicenda. L'attuale situazione di incertezza è stata purtroppo aggravata da una recente ordinanza di sospensione adottata dai Vigili del Fuoco, per mancanza dei requisiti di idoneità della sede.
  Nell'immediato, quindi, non sembra ipotizzabile un'alternativa al trasferimento a Mestre.
  Al fine di agevolare la fruizione della documentazione da parte dei cittadini e degli studiosi, la citata Direzione generale per gli archivi sta studiando la possibilità di perfezionare accordi con Enti ed istituzioni sul territorio.Pag. 77
  In particolare è intenzione della Direzione generale definire, con il Ministero della Difesa, una consultazione a distanza dei fogli matricolari (cosiddetta digitalizzazione on demand, già praticata con esito positivo dall'Agenzia delle Entrate), che consentirebbe di evitare il versamento della documentazione in Archivio di Stato.
  Allo stesso modo, la Direzione generale sta valutando l'ipotesi di stipulare un accordo con l'Università di Udine – Facoltà di conservazione dei beni culturali, e con gli Enti locali, per la consultazione a distanza del materiale conservato a Mestre, con le modalità sopra menzionate. Tale soluzione consentirebbe, nell'immediato, un risparmio rispetto al costo di una nuova sede e potrebbe contribuire alla valorizzazione delle professionalità formatesi sul territorio. I relativi lavori di digitalizzazione potrebbero essere affidati a giovani laureati o a studenti come stage formativo.
  Per quanto attiene alla proposta di valorizzare le professionalità archiviste in formazione e quelle già attive sul mercato del lavoro, mi preme sottolineare che sarà cura del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo provvedere a sensibilizzare i competenti Ministri del lavoro e dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nell'assoluta convinzione che si tratti di competenze indispensabili per la crescita della cultura del nostro Paese.

Pag. 78

ALLEGATO 2

5-00468 Luigi Gallo: Sull'assunzione di personale precario nel 2013 e sul ripristino della posizione stipendiale iniziale soppressa con l'accordo sindacale del 4 agosto 2011.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Per garantire la continuità nell'erogazione del servizio scolastico e educativo e per consentire una pianificazione più precisa possibile degli organici della scuola, l'articolo 9, comma 17, del decreto-legge n. 70 del 2011, ha previsto la predisposizione di un piano triennale di assunzioni a tempo indeterminato di personale docente, educativo ed ATA, da effettuarsi negli anni scolastici dal 2011-2012 al 2013-2014.
  La citata disposizione ha altresì disposto che il suddetto piano fosse concretamente definito con un decreto adottato dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze e con il Ministro per la pubblica amministrazione e l'innovazione, e che le assunzioni fossero effettuate, con invarianza di spesa (da assicurare con una specifica sessione negoziale), sulla base dei posti vacanti e disponibili in ciascun anno, nonché delle relative cessazioni del personale coinvolto e nel rispetto delle misure di razionalizzazione previste dall'articolo 64 del decreto-legge 112 del 25 giugno 2008.
  In attuazione di tali previsioni, e dopo la conclusione dell'accordo collettivo di rimodulazione delle posizioni stipendiali ricordata dall'On.le interrogante, volta ad assicurare l'invarianza di spesa dell'intera operazione, è stato adottato il decreto interministeriale del 3 agosto 2011, con il quale è stata definita la programmazione triennale delle assunzioni. In particolare, per l'anno scolastico 2011/2012 è stata prevista l'assunzione di 30.300 unità di personale docente ed educativo e di 36.000 unità di personale ATA. Per ciascuno dei due anni scolastici successivi è stata prevista, sulla base dei pensionamenti stimati nel relativo lasso di tempo, l'assunzione di un contingente massimo di 22.000 unità di personale docente e di 7.000 unità di personale ATA.
  Il piano è stato attuato in ciascuno degli anni scolastici ai quali è riferito: nell'anno 2011/2012 le assunzioni corrispondono numericamente a quelle indicate nel piano; nell'anno scolastico 2012/2013 sono stati assunti 21.122 docenti e 5.336 unità di personale ATA, mentre nell'anno 2013/2014 sono stati assunti 11.168 docenti ed è stata richiesta l'autorizzazione all'assunzione per circa 3.700 unità di personale ATA.
  Il contingente di assunzioni effettuate è quello autorizzato ai sensi dell'articolo 39, comma 3-bis della legge 27 dicembre 1997, n. 449 e reso possibile dalle cessazioni intervenute nei periodi di riferimento di ciascun anno scolastico, che sono risultate inferiori alle stime effettuate in sede di predisposizione del piano triennale, anche a seguito delle riforme del sistema pensionistico introdotte con l'articolo 24 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201 (cosiddetta legge Fornero). Per quanto riguarda il contingente di assunzioni di personale ATA, si deve inoltre ricordare che, ai sensi di quanto stabilito dall'articolo 14, comma 13, del decreto-legge n. 95 del 6 luglio 2012 (disposizione abrogata, ai sensi dell'articolo 15 del decreto-legge n. 104 del 12 settembre 2013, a partire dal 1o gennaio 2014) per ciascun anno sono stati accantonati 1.300 posti, non utilizzabili Pag. 79quindi per le nuove assunzioni, per assicurare il transito nei ruoli di tale personale dei docenti dichiarati inidonei alle proprie funzioni per motivi di salute.
  Da quanto sin qui esposto emerge come sia stata data esecuzione alla procedura delineata dalla legge, anche se – per le ragioni indicate – il numero di assunzioni non è stato del tutto corrispondente a quello previsto dal piano triennale per le assunzioni. Non è comunque ipotizzabile un ripristino con efficacia retroattiva del primo gradone stipendiale attraverso una decisione unilaterale dell'amministrazione, come ipotizzato dall'On.le interrogante, considerato che la rimodulazione delle posizioni stipendiali è stata definita da una specifica sessione negoziale espressamente contemplata dalla legge per l'individuazione delle risorse destinate a finanziare il suddetto piano triennale.
  Concludo ricordando che il descritto meccanismo di programmazione del reclutamento è stato riproposto anche per gli anni 2014/2016 dall'articolo 15, comma 1, del citato decreto-legge n. 104 del 2013, quale strumento per conciliare le esigenze di reclutamento con le misure di contenimento della spesa pubblica e assicurare così la migliore efficienza del sistema scolastico.

Pag. 80

ALLEGATO 3

5-00548 Oliverio: Sui bronzi di Riace e sui lavori di restauro del museo della Magna Grecia di Reggio Calabria.
5-00574 Costantino: Sui bronzi di Riace e sui lavori di restauro del museo della Magna Grecia di Reggio Calabria.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco congiuntamente alle interrogazioni, di contenuto sostanzialmente analogo, degli On.li Oliverio e Costantino, i quali, chiedono quali iniziative il Ministero intenda adottare affinché siano conclusi al più presto i lavori del Museo della Magna Grecia e vi siano esposti, alla pubblica fruizione, i Bronzi di Riace.
  Come è stato correttamente riportato dagli onorevoli interroganti, il progetto di restauro del Museo Archeologico di Reggio Calabria, presentato dalla competente Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici della Calabria, inizia il suo iter come opera prevista nell'ambito delle celebrazioni del 150o anniversario dell'Unità Nazionale.
  Negli anni 2008 e 2009 il progetto venne sottoposto, su richiesta di un Comitato tecnico scientifico appositamente costituito, a modifiche e miglioramenti. La modifica principale consisteva nella prescrizione di svuotare completamente l'edificio dei reperti e degli uffici, contrariamente all'ipotesi iniziale che prevedeva l'esecuzione dei lavori mantenendo attivi il Museo e la Soprintendenza.
  Per consentire le operazioni di svuotamento in data 1o novembre 2009 il Museo Archeologico venne chiuso al pubblico. L'imballaggio dei reperti fu completato nel gennaio del 2010 con il trasferimento dei numerosissimi materiali, accumulati in più di sessant'anni di attività di scavo su tutto il territorio calabrese, in un deposito esterno di 1400 mq. Grazie alla generosa ospitalità e al sostegno finanziario del Consiglio Regionale della Calabria fu possibile organizzare in due grandi sale della sede di Palazzo Campanella un'esposizione provvisoria aperta al pubblico dei reperti più grandi ed importanti, primi fra tutti i Bronzi di Riace, per i quali venne allestito un apposito Laboratorio di Restauro climatizzato, anch'esso visibile da parte del pubblico.
  Il cantiere di restauro iniziò effettivamente nel mese di gennaio del 2010 e terminò, secondo le previsioni, nella tarda primavera del 2011. Nel corso di esso furono messe in pratica le prescrizioni del Comitato Tecnico-Scientifico, nonché quelle della Soprintendenza per i beni archeologici, relativamente agli adeguamenti necessari al futuro nuovo percorso di visita (scale ed ascensori), ma soprattutto vennero realizzate maggiori opere, finalizzate a migliorare l'aspetto e la funzionalità dell'edificio: gli interventi strutturali antisismici, che comportarono la demolizione di tutti i rivestimenti per consentire la fasciatura degli elementi portanti con gabbie di acciaio, la creazione del nuovo solaio al piano terra per realizzare un grande spazio di accoglienza del Museo per biglietteria e book shop, prima inesistente, la copertura di questo spazio con un soffitto di lastre di cristallo traslucido sostenuto da un'innovativa struttura a tensegrity, lo sviluppo del quarto piano per la realizzazione della caffetteria dotata di una panoramica terrazza, lo Pag. 81svuotamento del piano interrato per ricavarne i necessari spazi per depositi e vani tecnici.
  L'importo originario, composto: da euro 17.172.635 provenienti dalla Presidenza del Consiglio-Unità Tecnica di Missione per il 150o anniversario dell'Unità d'Italia, da euro 2.419.430 provenienti dalla Regione Calabria e da euro 2.407.615 provenienti dal Ministero per i beni e le attività culturali, non era sufficiente a coprire il costo di tutti i lavori giudicati necessari e irrinunciabili.
  L'Unità Tecnica di Missione predispose una scheda-progetto di euro 6.011.155 per il completamento del restauro del Museo di Reggio Calabria da presentare al CIPE per il finanziamento, ma senza esito alcuno per tutto il corso dell'anno 2011.
  Resisi disponibili per le Amministrazioni centrali dello Stato euro 145.293.000 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (deliberazione del CIPE n. 6 del 20 gennaio 2012), il Ministero per i beni e le attività culturali adottò la scheda-progetto dell'Unità di Missione e presentò, nel marzo del 2012, richiesta al CIPE del finanziamento di euro 6.011.135, il quale era condizionato dall'erogazione di un cofinanziamento da parte della Regione Calabria di euro 5.000.000. Con deliberazione n. 39 del 23 marzo 2012 il CIPE accolse la richiesta del MiBAC e assegnò le risorse necessarie per il completamento del Museo di Reggio Calabria.
  Il Progetto Definitivo redatto dall'unità Tecnica di Missione per conto della Regione Calabria (di importo pari a euro 5.000.000, previsti dalla sopra citata delibera CIPE come cofinanziamento pregiudiziale al trasferimento di euro 6.011.135 del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione) e destinato alla realizzazione dell'allestimento museale e al completamento degli impianti tecnologici, fu approvato nell'agosto del 2012 e trasmesso, il 23 ottobre successivo al Dipartimento Cultura della Regione Calabria dalla competente Direzione regionale della Calabria.
  Nel mese di novembre del 2012 il Dirigente Generale del Dipartimento Cultura trasmise al Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria la proposta di decreto dirigenziale di approvazione dell'intervento relativo al Museo di Reggio Calabria a valere sulla linea di intervento 5.2.2.1 del POR Calabria FESR per il necessario parere di coerenza, rilasciato il 28 novembre 2012. Nel successivo mese di dicembre l'Autorità di Gestione del POR Calabria emise la validazione di sua competenza.
  Il sopra citato parere di coerenza del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria della Regione Calabria imponeva quale condizione irrinunciabile ai fini dell'erogazione del finanziamento di euro 5.000.000 la chiusura del collaudo tecnico-amministrativo di tutte le opere già eseguite nel Museo di Reggio Calabria entro la fine di marzo 2013, scadenza che è stata rispettata.
  Il successivo 29 marzo la Direzione regionale, stazione appaltante dell'intervento, ha pubblicato il bando di gara per l'appalto dei lavori di allestimento museografico e museologico del Museo di Reggio Calabria e di completamento degli impianti tecnologici.
  La gara si è conclusa il 20 agosto con l'aggiudicazione provvisoria dell'appalto.
  Nel frattempo si sta procedendo con l'obiettivo di ordinare all'aggiudicatario provvisorio, appena la documentazione richiesta in originale perverrà alla Direzione regionale, l'elaborazione del progetto esecutivo, i termini di consegna del quale sono previsti in 15 giorni. Una volta approvato il progetto, si potrà dare luogo alla consegna di cantiere ed avviare concretamente i lavori. Si prevede che ciò possa avvenire entro la fine dell'anno in corso. La durata contrattuale dei lavori è di 160 giorni naturali e continui: pertanto la riapertura del Museo, completamente allestito, potrà avvenire tra maggio e giugno del 2014.
  Per venire incontro alle richieste del pubblico, sempre più pressanti, il Ministro ha deciso di anticipare quanto possibile il ritorno dei Bronzi di Riace alla loro sede storica nel Museo e la loro ricollocazione in posizione verticale sulle nuove basi antisismiche appositamente progettate da Pag. 82ENEA. L'operazione, portata avanti dalla Soprintendenza per i beni archeologici della Calabria e coordinata dalla Direzione regionale per i beni culturali e paesaggistici, permetterà al pubblico di vedere le statue nella giusta posizione, adeguatamente illuminate.
  L'accesso diretto del pubblico alla sala espositiva dei Bronzi presuppone infatti il completamento di un importante impianto tecnologico, prescritto dall'istituto superiore per la conservazione ed il restauro dopo accurate verifiche diagnostiche dello stato di conservazione delle due statue: la sala-filtro di accesso, che consentirà di mantenere sotto controllo gli inquinanti importati dai visitatori.
  Ho voluto essere dettagliata nella descrizione della procedura per dare conto dell'attività continua e costante del Ministero e dei suoi Uffici, nel seguire la questione dei Bronzi di Riace che rappresentano, oltre che pregevoli opere d'arte, anche una risorsa da valorizzare per un piano di rilancio che coinvolga la Regione, gli altri enti locali e realtà imprenditoriali, interessati ad una ripresa turistica ed economica del territorio.

Pag. 83

ALLEGATO 4

5-01063 Scuvera: Sulla messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici.

TESTO DELLA RISPOSTA

  L'impegno del Ministro in materia di edilizia scolastica ha avuto un primo significativo segnale con il decreto-legge n. 69 del 2013 (cosiddetto «decreto del fare») che ha previsto 150 milioni di euro per l'anno 2014 menzionati nell'interrogazione, destinati agli interventi più urgenti, compresa la bonifica delle strutture interessate dall'amianto, 300 milioni per gli anni 2014-2016 di fondi Inail per la messa in sicurezza e la costruzione di nuovi edifici, nonché altri 3,5 milioni per il potenziamento delle reti di monitoraggio e prevenzione del rischio sismico.
  Con specifico riferimento al primo dei citati stanziamenti (articolo 18, commi 8-ter e 8-quater, del citato decreto), ricordo che le risorse sono assegnate attraverso una specifica procedura caratterizzata da termini ristretti proprio al fine di intervenire tempestivamente sulle situazioni più urgenti e in particolare:
   a) presentazione, entro il 15 settembre 2013, da parte degli enti locali alle regioni di progetti esecutivi immediatamente cantierabili di messa in sicurezza, ristrutturazione e manutenzione straordinaria degli edifici scolastici;
   b) trasmissione, entro il 15 ottobre 2013, delle graduatorie regionali al Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca;
   c) adozione, entro il 30 ottobre 2013, di un decreto del Ministro di assegnazione delle risorse sulla base di tali graduatorie regionali.

  Come osservato nel rispondere a precedenti atti di sindacato ispettivo, i termini particolarmente ristretti previsti dal legislatore sono stati determinati dalla volontà di impiegare immediatamente le risorse finanziarie menzionate, per realizzare interventi particolarmente urgenti e già cantierabili, indispensabili per la sicurezza degli ambienti scolastici e per il regolare svolgimento delle attività didattiche.
  Le scadenze previste nel citato articolo 18, comma 8-ter, del «decreto del fare» sono state rispettate: alle regioni sono pervenute nei termini n. 3.302 richieste di intervento, di cui 2.515 ammissibili al finanziamento. Entro il 15 ottobre 2013 tutte le regioni hanno presentato al Ministero le graduatorie con gli interventi finanziabili così consentendo la tempestiva adozione del decreto di assegnazione, in ciascuna regione, dell'intero stanziamento fissato dalla legge.
  La descritta procedura di assegnazione si è positivamente conclusa con l'emanazione del decreto del Ministro n. 906 del 5 novembre 2013, con il quale sono stati finanziati 692 interventi, di cui 202 esclusivamente di bonifica di strutture nelle quali è stata riscontrata la presenza di amianto.
  È al momento sospesa la sola assegnazione dei finanziamenti relativi alla Regione Puglia in quanto la graduatoria di priorità predisposta dalla medesima Regione è stata impugnata davanti al giudice amministrativo che, con decreto monocratico n. 505 del 18 ottobre 2013, ne ha sospeso in via cautelare l'efficacia.Pag. 84
  Tutto ciò considerato, trova risposta affermativa il quesito relativo alla piena assegnazione degli stanziamenti di pertinenza di ogni singola regione, indicati nella tabella allegata al citato decreto-legge n. 69 del 2013. Per questo motivo non si è posto il problema di un'eventuale proroga del termine per la presentazione dei progetti da parte degli enti locali.

Pag. 85

ALLEGATO 5

Disposizioni per la celebrazione del centenario della nascita di Alberto Burri. Ulteriore nuovo testo C. 544 Verini.

EMENDAMENTO APPROVATO

ART. 4.

  Al comma 1, lettera c), sostituire le parole da: proposte dalle amministrazioni dello Stato nonché da altre amministrazioni, enti, istituti, fondazioni e organismi pubblici o privati con le seguenti: eventualmente proposte da amministrazioni dello Stato e da organismi pubblici, nel rispetto delle disposizioni di cui all'articolo 5, comma 1, nonché da altre amministrazioni, enti, istituti, fondazioni e organismi privati.
4.3. Relatore.