CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 21 novembre 2013
125.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Bilancio, tesoro e programmazione (V)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00963 Fanucci: Sul pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni nei confronti delle imprese e dei cittadini.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-00963 l'onorevole Fanucci chiede quale sia l'ammontare dei debiti della pubblica amministrazione nei confronti delle imprese e dei cittadini a settembre 2013, nonché quale sia l’iter e quale sia la tempistica necessaria per completare il pagamento.
  Al riguardo, si fa presente che in materia di pagamento dei debiti delle pubbliche amministrazioni è intervenuto il decreto-legge 8 aprile 2013, n. 35, convertito nella legge 6 giugno 2013, n. 64, e successive modificazioni e integrazioni, con alcune disposizioni finalizzate prioritariamente allo smaltimento dello stock dei debiti certi, liquidi ed esigibili, maturati al 31 dicembre 2012.
  I debiti sorti successivamente a tale data ricadono nell'ambito di applicazione della direttiva europea in materia di ritardati pagamenti, in base alla quale le amministrazioni sono tenute a estinguere le obbligazioni per transazioni commerciali entro il termine di trenta giorni, elevati a sessanta al verificarsi di talune circostanze.
  Relativamente allo stock dei debiti maturati al 31 dicembre 2012, l'articolo 7, comma 4, del predetto provvedimento prevede la ricognizione dei debiti in essere da parte di tutte le Amministrazioni pubbliche di cui all'articolo 1, comma 2, della legge di contabilità e finanza pubblica (legge n. 196 del 2009), da effettuare entro il i 5 settembre u. s. tramite la Piattaforma elettronica per la certificazione dei crediti (PCC).
  Lo stesso articolo, ai commi da 4-bis a 4-sexies inseriti dall'articolo 1, comma 16, lettera b), del decreto-legge 31 ottobre 2013, n. 126, disciplina una modalità di ricognizione dei debiti a regime che, a partire dal 30 aprile 2014, consentirà, sempre tramite la PCC, di disporre di informazioni debiti certi, liquidi ed esigibili in essere alla data della comunicazione, per i quali sia stato superato il termine previsto dalla direttiva.
  Con riferimento alla ricognizione al 31 dicembre 2012, alla data odierna risultano pervenute comunicazioni da parte di oltre 13.500 Amministrazioni (sulle circa 22.000 complessive), per un importo di circa 3,1 miliardi di debiti non ancora estinti. Si tratta di una quantificazione che appare sottostimata rispetto al dato atteso di debiti ancora in essere, in quanto continuano a pervenire le comunicazioni da parte di quelle amministrazioni che hanno già inviato le informazioni. In considerazione di tali circostanze, i predetti dati, al momento, non hanno formato oggetto di alcuna diffusione.
  Si fa, comunque, presente che le amministrazioni sono state sollecitate ad attenersi strettamente alle previsioni della citata norma.
  In proposito, va evidenziato che, a fronte di tali debiti, è stato attivato da parte del Ministero dell'economia e delle finanze il monitoraggio dei pagamenti effettuati a valere sulle risorse stanziate dal decreto-legge n. 35 del 2013. I risultati del monitoraggio sono diffusi tramite il sito internet del Ministero a cadenza regolare e danno conto dell'importo già pagato ai creditori della pubblica amministrazione, attualmente, pari a circa 13,8 miliardi, sui Pag. 4120 miliardi inizialmente stanziati per l'anno in corso dal medesimo decreto-legge.
  Un importo ulteriore, pari a 7,2 miliardi, è stato recentemente messo a disposizione degli enti territoriali dall'articolo 13, comma 1, del decreto-legge 31 agosto 2013, n. 102, convertito, con modificazioni, nella legge 28 ottobre 2013, n. 124. Tale importo deriva dall'anticipazione al 2013, di parte delle somme inizialmente dovute per l'anno 2014: il medesimo decreto-legge n. 102 del 2013 ha però incrementato di pari importo la dotazione del 2014, determinando così uno stanziamento complessivo per il biennio 2013-2014 di 47,2 miliardi, a fronte dei 40 miliardi inizialmente assegnati dal decreto-legge n. 35 del 2013.
  Ad ogni buon fine, si allega la tabella sui pagamenti pubblicata sul citato sito.

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ALLEGATO 2

5-00810 Rubinato: Sulla riforma dei vincoli del patto di stabilità interno relativi alle spese destinate all'edilizia scolastica.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione a risposta in Commissione n. 5-00810, l'onorevole Rubinato ed altri evidenziano le difficoltà del comune di Asolo ad effettuare spese in conto capitale e, contestualmente, a rispettare il patto di stabilità interno.
  In particolare, il comune di Asolo ha previsto, con l'utilizzazione di proprie risorse, la realizzazione di un nuovo plesso scolastico; il progetto, approvato nel 2007, ha ottenuto sempre nel 2007 un finanziamento regionale a parziale copertura di un primo stralcio dell'opera. Durante l'esecuzione, però, sono sorte notevoli difficoltà ed è stato instaurato un contenzioso tra le imprese e l'amministrazione comunale; attualmente, sono in via di conclusione i lavori riappaltati e l'amministrazione deve finanziare ancora 570.000 euro.
  Il comune in questione, pur disponendo delle risorse, depositate presso la Banca d'Italia in forma infruttifera, è condizionato dai vincoli del patto di stabilità, che impongono la copertura della spesa con entrate dell'annualità in corso.
  Si chiede, pertanto, al Governo quali iniziative urgenti intenda assumere per introdurre una significativa riforma del patto di stabilità interno volta ad assicurare gli adeguati margini di autonomia ed operatività per le amministrazioni pubbliche per quanto attiene alle spese d'investimento nell'edilizia scolastica, a fronte della verificata disponibilità di risorse proprie, anche se riferite ad annualità precedenti.
  In proposito, si fa presente che il comma 12, dell'articolo 14 del disegno di legge di stabilità per l'anno 2014 dispone che sono esclusi dai vincoli del patto di stabilità interno, per un importo complessivo di 500 milioni di euro, i pagamenti sostenuti nel corso del 2014 dagli enti territoriali per i debiti in conto capitale certi, liquidi ed esigibili alla data del 31 dicembre 2012.
  Inoltre, il comma 4 dello stesso disegno di legge introduce, dopo il comma 9, dell'articolo 31 della legge 12 novembre 2011, n. 183, i commi 9-bis, 9-ter e 9-quater.
  In particolare, il comma 9-bis dispone che per l'anno 2014, nel saldo finanziario in termini di competenza mista, non sono considerati, per un importo complessivo di 1.000 milioni di euro, i pagamenti in conto capitale sostenuti dalle province e dai comuni.
  Ai fini della distribuzione della predetta esclusione tra i singoli enti locali, i comuni e le province comunicano mediante il sito web http://pattostabilitainterno.tesoro.it della Ragioneria generale dello Stato, entro il termine perentorio del 14 febbraio, gli spazi finanziari di cui necessitano per sostenere i pagamenti in questione.
  Si ritiene, pertanto, che attraverso il disegno di legge di stabilità il Governo, nel recepire le problematiche esposte, ha adottato idonee iniziative a favore degli enti locali.