CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 7 novembre 2013
118.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Attività produttive, commercio e turismo (X)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Interrogazione n. 5-01384 Lacquaniti e altri: Ristrutturazione aziendale della Novem Car Interior Design Spa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Preme sottolineare, in via preliminare, che già il 24 ottobre u. s. si è insediata, al Ministero dello Sviluppo Economico, la «Consulta Permanente dell'Automotive».
  Ad essa hanno partecipato tutti gli attori della filiera interessata: FIAT, ANFIA (Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica), UNRAE (Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri), Federauto (Federazione Italiana Concessionari Auto), ACI (Automobile Club d'Italia), a discutere insieme con MiSE, Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, Ministero dell'istruzione, università e ricerca e Conferenza unificata Stato-Regioni.
  Al centro della discussione, sia il problema su come allargare il mercato interno, sia quello concernente la possibilità di potenziare la capacità produttiva del comparto.
  Dopo un'analisi della situazione del settore sotto il profilo industriale e di mercato, e davanti a numeri che raccontano in maniera cruda le difficoltà, si è convenuto sulla necessità di allargare la platea degli interlocutori in funzione dei temi che, di volta in volta, la Consulta affronterà, coinvolgendo così altre associazioni e stakeholder.
  Obiettivo dell'organismo dedicato all'automobile, quello di individuare possibili linee di intervento per la ripresa di un comparto duramente colpito dalla crisi e di particolare rilevanza per l'economia italiana. La Consulta tornerà a riunirsi entro la fine di novembre.
  Per ciò che riguarda, invece, più specificamente la crisi della Novem Car Interior Design Spa e, in particolare, gli aspetti di competenza del Ministero del Lavoro, quest'ultimo comunica che con il decreto n. 69039 del 31.10.2012 è stato già approvato un programma di crisi aziendale volto alla cessazione parziale di alcuni reparti della società e decorrente dal 15.05.2012 al 14.05.2013, per l'accesso agli ammortizzatori sociali.
  A seguito della detta approvazione è stata autorizzata la concessione del trattamento di integrazione salariale in favore di 220 lavoratori dipendenti della società e assegnati ai reparti dichiarati cessati.
  Alla luce di quanto su esposto, il Ministero dello Sviluppo Economico si dichiara disponibile, fin d'ora, ad aprire un tavolo di crisi appositamente dedicato qualora ne facciano espressa richiesta le parti interessate (Proprietà e Rappresentanti dei Lavoratori).

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ALLEGATO 2

Interrogazione n. 5-01385 Benamati e altri: Dismissione dello stabilimento Merck di Pavia.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Lo scorso 21 giugno, si è tenuto presso il MiSE un incontro con i rappresentanti della Merck Italia e le organizzazioni sindacali, nel corso del quale è stato richiesto alla Società di illustrare le ragioni che hanno condotto alla decisione di chiudere lo stabilimento di Pavia – ove attualmente lavorano 270 unità – nonché di illustrare le prospettive della multinazionale in Italia.
  Nell'ambito della riunione i rappresentanti dell'azienda hanno comunicato la decisione della Casa Madre di chiudere il sito di Pavia entro il 31 dicembre 2014, illustrando le ragioni della scelta quale parte integrante di un processo di consolidamento, a livello globale, del network produttivo, non legato agli standard dello stabilimento in questione. Decisioni analoghe sono state già annunciate in altri Paesi (Brasile, Giappone, Messico, Cina, Singapore), in Europa, (Portogallo, Spagna, Francia e, recentemente, Paesi Bassi e Irlanda) e anche negli Stati Uniti.
  Al tempo stesso i Rappresentanti dell'azienda hanno confermato l'impegno, da parte di Merck Manufacturing Division (MSD), ad individuare un potenziale investitore che subentri nel sito di Pavia, garantendo la continuità produttiva e salvaguardando, nella maggiore misura possibile, i livelli occupazionali.
  Le organizzazioni sindacali hanno manifestato la loro contrarietà nei confronti dell'annunciata chiusura, richiamando l'attenzione del Governo sulle problematiche del settore farmaceutico e sulla necessità di ipotizzare idonei strumenti di intervento che possano creare condizioni di attrattività per potenziali investitori anche sull'informazione scientifica.
  Successivamente, in data 10 luglio 2013, si è tenuto un secondo incontro presso il MiSE a cui hanno partecipato i rappresentanti della casa madre della Merck Manufacturing Division, le organizzazioni sindacali ed i rappresentanti del Ministero della salute. In tale sede, l'azienda ha confermato l'intenzione di attivarsi per la ricerca di un nuovo soggetto industriale, anche attraverso l'azione di due broker internazionali capaci di supportarla e rendendosi disponibile ad attivare un tavolo di confronto a livello locale con le Organizzazioni Sindacali, per approfondire tutti gli aspetti legati alla dismissione dello stabilimento e alla preparazione di un piano sociale.
  Il Rappresentante della Merck ha, inoltre, confermato l'impegno dell'azienda ad intraprendere tutti gli sforzi possibili per trasferire il sito ad un acquirente in grado di valorizzare sia l’asset industriale sia il suo personale altamente qualificato, ferma restando la scadenza temporale indicata, aggiungendo che il trasferimento di proprietà, qualora realizzato, non sarà finalizzato alla ricerca del profitto.
  I rappresentanti del MiSE in tale sede hanno espresso la forte preoccupazione per le ricadute occupazionali e produttive che ne deriveranno, nella consapevolezza che il settore farmaceutico italiano è un settore di rilevante interesse per il Paese.
  Anche le organizzazioni sindacali, a loro volta, hanno espresso molta preoccupazione per le decisioni adottate dalla multinazionale, richiedendo l'attivazione di un tavolo di settore della farmaceutica al fine di comprendere le esigenze necessarie per valorizzare il settore.Pag. 79
  Il rappresentante del Ministero della Salute ha confermato l'attenzione dello stesso Ministro al dialogo con le aziende del settore, anche multinazionali, e la disponibilità dello stesso a continuare il confronto per dare un contributo positivo alla vertenza.
  Infine è stata presa in considerazione l'opportunità di attivare rapidamente un tavolo a livello locale tra azienda ed organizzazioni sindacali, per approfondire e gestire tutte le tematiche relative al piano sociale, anche al fine di favorire un eventuale confronto nell'ottica di un potenziale e positivo esito del trasferimento del sito.
  Il MiSE continuerà a monitorare la vicenda confermando che il prossimo incontro è previsto per il 19 novembre p.v.

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ALLEGATO 3

Interrogazione n. 5-01386 Allasia: Strategie aziendali di Seat pagine gialle.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Come noto anche all'On. le Interrogante, la società ha come prevalente attività l'edizione degli elenchi telefonici, anche se radicalmente cambiati rispetto al passato: sia alfabetici (Pagine Bianche), che categorici (Pagine Gialle), in forma cartacea o, online attraverso i rispettivi portali.
  Di più recente costituzione sono i prodotti relativi all'area internet e quelli dell'era digitale.
  La causa principale della crisi che sta attraversando sembra individuarsi nel fatto che il 2012 ha visto allargarsi un forte peggioramento del mercato pubblicitario, quale conseguenza diretta della contrazione del ciclo economico italiano e in particolare del mercato della spesa pubblicitaria delle PMI, che rappresentano la tradizionale base di clientela della società.
  Com’è noto, l'evidenza della situazione d'insostenibilità patrimoniale e finanziaria ha indotto la società a proporre il 6 febbraio 2013 domanda per l'ammissione alla procedura di concordato preventivo ai sensi dell'articolo 161 della legge fallimentare.
  Per il primo semestre del 2013 la Seat Pagine Gialle vede ancora una flessione dei ricavi, mentre il titolo della società sembra avere sorte al momento migliore.
  Il Ministero dà la propria disponibilità all'apertura di un tavolo di confronto, ove sia richiesto, pur precisando che attualmente nessuna domanda in tal senso è pervenuta.

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ALLEGATO 4

DL 120/2013: Misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione. C. 1690 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La X Commissione Attività produttive, commercio e turismo,
   esaminato il disegno di legge A.C. 1690 recante «Conversione in legge del decreto-legge 15 ottobre 2013, n. 120, recante misure urgenti di riequilibrio della finanza pubblica nonché in materia di immigrazione»;
   sottolineato che obiettivo fondamentale del provvedimento è il contenimento dell'indebitamento netto delle pubbliche amministrazioni, per il 2013, entro il limite del 3 per cento del PIL attraverso una riduzione del dato tendenziale del 3,1 per cento cifrato nella Nota di aggiornamento al DEF 2013 ed il conseguente recupero di risorse complessivamente pari a circa 1,6 miliardi di euro;
   rilevato che a tale recupero di risorse concorrono:
    a) le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 5, in ordine all'inasprimento, per il 2013, dei vincoli del patto di stabilità interno per gli enti locali ed alla sospensione, sempre per il 2013, dell'applicazione del sistema di virtuosità, disposizioni che determinano un miglioramento dell'indebitamento netto e del fabbisogno delle pubbliche amministrazioni per un importo pari a 450 milioni di euro;
    b) le disposizioni finanziarie di cui all'articolo 3, che comportano, ai sensi del comma 1, la costituzione, per il 2013, di accantonamenti indisponibili delle disponibilità di competenza e di cassa relative alle Missioni di ciascun Ministero – secondo quanto indicato nella tabella B allegata al provvedimento, ove è tra l'altro segnalata la costituzione di accantonamenti indisponibili relativi alle Missioni del MISE per 23 milioni di euro – accantonamenti complessivamente tali da assicurare un miglioramento dell'indebitamento netto e del fabbisogno delle pubbliche amministrazioni pari, per il 2013, a 590 milioni di euro, ferma restando l'opportuna esclusione da tali limitazioni, ai sensi del comma 2, delle spese iscritte negli stati di previsione dei Ministeri dei beni e delle attività culturali e del turismo e dell'istruzione, dell'università e della ricerca, nonché delle spese iscritte nell'ambito della Missione «Ricerca e innovazione» e degli stanziamenti relativi al Fondo per lo sviluppo e la coesione ed alla realizzazione delle opere e delle attività connesse allo svolgimento di Expo 2015;
    c) le disposizioni finanziarie di cui all'articolo 3, comma 5, che comportano il versamento dell'importo di 45 milioni di euro all'entrata del bilancio dello Stato per il 2013 quale quota parte delle somme iscritte nel conto residui per il medesimo anno del Fondo per la tutela dell'ambiente e la promozione dello sviluppo del territorio;
    d) l'annunciato programma di dismissioni immobiliari, da adottare con procedure a legislazione vigente, da realizzare entro l'anno e tale da assicurare il conseguimento di entrate per 525 milioni di euro;

  rammentato che il disegno di legge in esame reca altresì, all'articolo 1, disposizioni in materia di immigrazione e, all'articolo Pag. 822, ulteriori disposizioni in materia di finanza degli enti territoriali e segnatamente:
   a) le disposizioni di cui ai commi da 1 a 4 concernenti l'integrazione, per il 2013, del fondo di solidarietà comunale per 120 milioni di euro;
   b) la disposizione di cui al comma 6 che «a fronte di una riduzione strutturale dei disavanzi sanitari, consente alle regioni – come si legge nella Relazione di accompagnamento – una programmazione ex ante (e dunque anche di medio periodo) delle risorse derivanti dalle maggiorazioni fiscali e non più necessarie alla copertura dei piani di rientro, stabilendo il venir meno dell'obbligo della massimizzazione delle aliquote, ovvero una diversa destinazione dei gettiti fiscali»;

  valutate, in particolare, le disposizioni di cui all'articolo 2, comma 7, che intervengono – con modifiche ed integrazioni al decreto-legge n. 35/2013, convertito, con modificazioni, dalla L. 64/2013 – in materia di pagamenti dei debiti scaduti di regioni ed enti locali, disponendo:
   a) alla lettera a), che la dotazione per il 2014 della Sezione del Fondo per i pagamenti dei debiti non sanitari della pubblica amministrazione relativa alle regioni ed alle province autonome, insieme alle disponibilità in prima istanza non erogate alla data del 31 dicembre 2013, sia destinata, entro il 31 marzo 2014, ad anticipazioni richieste in data successiva al 30 aprile 2013 e non oltre il 28 febbraio 2014;
   b) alla lettera b), che, ai fini dell'assegnazione delle anticipazioni di liquidità previste per il 2014, a valere sulle Sezioni del Fondo relative agli enti locali e alle regioni, nonché ai fini dell'erogazione delle risorse già assegnate con decreto del Ministero dell'economia del 14 maggio 2013 ma non ancora erogate, siano considerati anche i pagamenti dei debiti fuori bilancio che presentavano i requisiti per il riconoscimento alla data del 31 dicembre 2012, anche se riconosciuti in bilancio in data successiva;
   c) alla lettera c), che, all'atto dell'estinzione da parte della regione di debiti ricompresi nel piano di pagamento nei confronti di enti locali o altre pubbliche amministrazioni, ciascun ente locale o ciascuna pubblica amministrazione provveda all'immediata estinzione dei propri debiti, fornendone formale certificazione e comunicazione;
  delibera di esprimere

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) posto che da un'analisi delle riduzioni provvisoriamente effettuate sui capitoli dello stato di previsione del MISE, per un totale di circa 23 milioni di euro, si evince che una percentuale di grande rilevanza degli accantonamenti riguarda i trasferimenti alle imprese (per l'esattezza 11,5 milioni di euro su 14 milioni di euro di accantonamenti totali per la parte corrente e oltre 5 milioni di euro su 9 milioni di euro di accantonamenti totali sul conto capitale) si invita il Ministro dello sviluppo economico a valutare la possibilità di contenere l'entità dei suddetti accantonamenti, individuando soluzioni alternative;
   b) acquisisca la Commissione V conferma da parte del Governo: dell'effettiva capienza del Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura rispetto al previsto utilizzo di risorse per 50 milioni di euro a concorso della copertura finanziaria degli oneri derivanti dai commi 1 e 2 dell'articolo 1; della persistenza di dotazioni comunque idonee per il perseguimento delle finalità istituzionali di detto Fondo;
   c) in riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 5, acquisisca la Commissione V chiarimenti da parte del Governo circa: l'impatto dell'inasprimento dei vincoli del patto di stabilità interno per Pag. 83gli enti locali a meno di tre mesi dalla conclusione dell'esercizio 2013; l'impatto della sospensione di forme premiali o sanzionatorie, per il biennio 2013-2014, riferite al rispetto dei parametri di virtuosità; il possibile rinvio di pagamenti di impegni di spesa in conto capitale in considerazione della prospettata possibilità di un recupero di spazio finanziario per tale tipologia di spesa nel 2014;
   d) in riferimento alle disposizioni di cui all'articolo 2, comma 7, lettera b), acquisisca la Commissione V chiarimenti da parte del Governo circa il fatto che, anche per gli enti locali, possano essere oggetto di anticipazioni di liquidità i debiti fuori bilancio che presentavano i prescritti requisiti per il riconoscimento alla data del 31 dicembre 2012, ancorché essi siano stati effettivamente iscritti in bilancio successivamente a tale data;
   e) in riferimento alle disposizioni finanziarie di cui all'articolo 3, acquisisca la Commissione V chiarimenti da parte del Governo circa: la possibilità che accantonamenti indisponibili di risorse riguardino anche spese fisse non rimodulabili; la conferma dell'esclusione da rimodulazioni in riduzione, ai sensi dell'articolo 12, comma 7, del decreto-legge n. 35 del 2013, di capitoli su cui si siano formati debiti; l'impatto della sospensione per il 2013, relativa ai capitoli interessati dagli accantonamenti di cui al comma 1, della facoltà di disporre variazioni compensative di cassa ai fini del rispetto dei tempi di pagamento;
   f) acquisisca la Commissione V ulteriori informazioni e chiarimenti da parte del Governo circa l'effettivo sviluppo di annunciate dismissioni immobiliari in corso d'anno tali da determinare entrate pari, per l'esercizio 2013, a 525 milioni di euro.