CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 24 ottobre 2013
110.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Ambiente, territorio e lavori pubblici (VIII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01264 Matarrese: Iniziative urgenti per fronteggiare i fenomeni di dissesto idrogeologico nel comune di Ginosa.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito all'interrogazione a risposta immediata presentata dall'onorevole Matarrese circa gli eventi metereologici verificatesi a Ginosa l'8 ottobre 2013 ed il grave dissesto idrogeologico (TA), si rappresenta quanto segue.
  Non appena pervenuta alla Presidenza del Consiglio dei ministri dalla regione Puglia formale richiesta della dichiarazione dello stato d'emergenza ai sensi dell'articolo 5 della legge n. 225 del 1992 per gli eventi metereologici che hanno colpito l'arco ionico occidentale della provincia di Taranto, nelle giornate del 21 e 22 ottobre 2013 funzionari del Dipartimento della Protezione Civile, accompagnati da tecnici regionali e delle amministrazioni locali, hanno effettuati dei sopralluoghi nei diversi comuni ionici colpiti dagli eventi alluvionali.
  Da tali verifiche, è emerso il diffuso stato di danneggiamento delle infrastrutture e del territorio colpito e la tipologia degli interventi urgenti che le autorità locali hanno posto in essere in somma urgenza al fine di ridurre il rischio residuo per la popolazione.
  Pertanto, in relazione all'istruttoria inerente la dichiarazione dello stato di emergenza, pur avendo già constatato la sussistenza dei presupposti, questa potrà essere sottoposta all'attenzione del Consiglio dei Ministri solo dopo che la regione trasmetterà al Dipartimento della protezione civile il dossier tecnico da cui risulti una prima stima economica dei danni e delle opere necessarie per la messa in sicurezza del territorio, in ottemperanza alla direttiva del Presidente del Consiglio dei ministri del 26 ottobre 2012 recante indirizzi per lo svolgimento delle attività propedeutiche alle deliberazioni del Consiglio dei Ministri da adottare ai sensi dell'articolo 5 comma 1) della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e per la predisposizione delle ordinanza di cui all'articolo 5 comma 2, della legge 24 febbraio 1992, n. 225 e successive modifiche ed integrazioni, alla luce del decreto-legge 15 maggio 2012 n. 59, convertito con modificazioni dalla legge 12 luglio 2012 n. 100.
  Da uno studio effettuato dai competenti uffici ministeriali sulle aree caratterizzate da livelli di pericolosità e di rischio idrogeologici più elevati, si è rilevato che nella regione Puglia sono 200 i comuni con aree ad alta criticità idrogeologica e che essi costituiscono il 77 per cento dei comuni dell'intera regione.
  Inoltre, 1.371 chilometri quadrati si considerano ad alta criticità idrogeologica, con il 53 per cento soggetto a frane e il restante 65 per cento è esposto ad alluvioni. In particolare nella Provincia di Taranto sono 23 i comuni sensibili che hanno aree soggette a livelli di pericolosità e di rischio idrogeologici più elevati, per circa 167 chilometri quadrati di territorio coinvolto.
  La fragilità del territorio della regione ed in particolare della provincia di Taranto rispetto al rischio naturale è una condizione nota al Ministero dell'ambiente ed è un problema di particolare rilevanza.
  Infatti, dal 2007 ad oggi sono stati finanziati dal Ministero, in questa provincia, interventi per quasi 9 milioni di euro, di cui 8 milioni dall'anno 2010.Pag. 93
  A partire dal 2010, al fine di realizzare una programmazione coordinata sull'intero territorio nazionale, sono stati sottoscritti con le regioni gli Accordi di Programma e i relativi Atti integrativi, ai sensi dell'articolo 2, comma 240 della legge n. 191 del 2009, che hanno finanziato i piani straordinari diretti a rimuovere le situazioni a più alto rischio idrogeologico. I suddetti Accordi individuano e finanziano interventi urgenti per la messa in sicurezza della popolazione e del territorio individuati dalle Regioni e sottoposti alla valutazione della Direzione Generale per la tutela del territorio e delle risorse idriche, coinvolgendo le Autorità di bacino ed il Dipartimento della Protezione civile. Tali interventi sono volti prioritariamente alla salvaguardia della vita umana attraverso la riduzione del rischio idraulico, di frana e di difesa della costa, prevalentemente mediante la realizzazione di nuove opere nonché con azioni di manutenzione ordinaria e straordinaria.
  In particolare, il Ministero dell'ambiente ha sottoscritto con la regione Puglia un Accordo di programma che ha finanziato 84 interventi per un valore di euro 194.690.000,00 di risorse statali e regionali che hanno coinvolto le sei province. Ad oggi, il Ministero ha trasferito sulla contabilità speciale del Commissario Straordinario delegato all'attuazione degli interventi inseriti in Accordo 36.377.085,45 euro, non sono soggetti alle restrizioni conseguenti il vincolo del patto di stabilità.
  Pertanto il Ministero dovrà procedere, nell'ambito degli eventuali stanziamenti pluriennali erogati previsti dalle leggi di stabilità, alla totale copertura dei finanziamenti relativi agli interventi compresi negli Accordi di Programma già sottoscritti e a promuovere la definizione di un Piano Nazionale, la cui realizzazione è stata stimata in 40 miliardi, di cui circa 13 necessari per mettere in sicurezza le aree del Mezzogiorno.
  La stima dei costi e l'individuazione delle aree interessate e degli interventi da ammettere a finanziamento dovrà derivare da una valutazione delle priorità effettuata dal Ministero in condivisione con gli enti locali, con le Autorità di Bacino, nonché con il Dipartimento di Protezione Civile. La stesura di un piano di interventi razionale e coordinato sull'intero territorio nazionale consentirà, poi, di conseguire l'obiettivo di superare la logica dell'emergenza e delle spese per riparare i danni prodotti.
  Tuttavia, le azioni contro il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo sono frenate anche dalle incertezze di governance cioè dalla sovrapposizione delle competenze dei diversi soggetti coinvolti. La conoscenza del rischio e delle sue diverse cause diviene il necessario strumento per tutti i soggetti che governano lo sviluppo del territorio. In tal senso è opportuno il superamento della frammentazione locale al fine di attuare una pianificazione di area vasta che consideri sinergicamente le politiche del governo del territorio con quelle urbanistiche, agricole e forestali.

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ALLEGATO 2

5-01265 Pellegrino: Iniziative urgenti per la valutazione dell'impatto ambientale del progetto di realizzazione dell'infrastruttura stradale «Variante Sud di Dignano».

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito all'interrogazione a risposta immediata presentata dagli onorevoli Pellegrino ed altri, riguardante il progetto per la realizzazione di una bretella stradale denominata «Variante sud di Dignano», si premette che, ai sensi del decreto legislativo n. 152 del 2006 e successive modificazioni e integrazioni, la suddetta tipologia di opera rientra nelle competenze della regione e che presso il Ministero dell'ambiente non vi sono procedimenti in atto o conclusi relativi all'intervento sopracitato.
  Pertanto, sulla scorta di quanto comunicato dalla regione Friuli Venezia Giulia, si rappresenta quanto segue.
  Per quanto riguarda gli aspetti dell'impatto sul traffico, la «Variante di Dignano» è prevista dal «Piano regionale delle infrastrutture, della mobilità e della logistica» della Regione Friuli Venezia Giulia, approvato, unitamente al rapporto conclusivo sull'intervenuta procedura di VAS, nel dicembre 2012 e si qualifica come infrastruttura stradale di primo livello (di interesse regionale) in quanto collega la sinistra e la destra del fiume Tagliamento tra le aree a nord di Udine e quelle del comprensorio pordenonese;
   dalle informazioni acquisite dagli uffici regionali preposti alle infrastrutture, si conferma il sensibile calo dei flussi di traffico, anche se non sono state recentissimamente effettuate misurazioni specifiche; anche nelle dimensioni attuali, tali flussi di traffico rimangono tuttavia elevati (10.000 autoveicoli equivalenti e 200 mezzi pesanti) e richiedono interventi per evitare l'attraversamento di un centro urbano;
   per quanto riguarda gli aspetti ambientali, il progetto preliminare risulta essere stato assoggettato a screening, con la determinazione di non assoggettamento a VIA per i non rilevanti effetti sull'ambiente, giusta Decreto del Direttore regionale dell'ambiente del 12 febbraio 2004. Per tale progetto è stata effettuata anche la verifica di assoggettabilità a valutazione di incidenza, ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 357 del 1997, con esito di non assoggettabilità;
   a tale progetto sono state peraltro apportate in sede di progettazione definitiva alcune variazioni qualificate lievi e migliorative dal Servizio VIA della competente Regione, in quanto la previsione di una rotatoria in sostituzione dell'intersezione a T in prossimità del ponte sul Tagliamento rientra nelle previsione di esclusione dalla procedura di assoggettamento a VIA di cui all'articolo 5-bis, comma 1-bis, della L.R.FVG 43/1990, mentre le restanti variazioni progettuali sono state considerate non rientranti nella definizione di modifica di cui all'articolo 5 del decreto legislativo n. 152 del 2006, per le quali è esclusa la procedura di assoggettabilità a VIA.
  Per quanto riguarda più specificatamente gli aspetti idraulici, il tracciato della variante di Dignano ricade parzialmente (non totalmente come asserito) in area fluviale «F» del Piano stralcio per l'assetto idrogeologico del fiume Tagliamento. Nello specifico rientra nell'area «F» la rotatoria e l'ultimo tratto della strada. La rotatoria in particolare viene realizzata per raccordare Pag. 95due rampe già esistenti e attualmente interferenti con la predetta area «F».
  Il progetto è stato poi esaminato dal competente Servizio difesa del suolo della stessa Regione che con nota n. 19925dd. 11 giugno 2013 ha espresso parere di compatibilità con i vincoli imposti dal Piano stralcio per l'assetto idrogeologico (PAI) del fiume Tagliamento, in quanto le norme di attuazione del PAI in argomento consentono, all'articolo 13, lett. c), «la realizzazione, ampliamento o manutenzione di strutture a rete e di opere di attraversamento stradale, ciclopedonale e ferroviario». Le nuove opere vanno comunque realizzate a quote compatibili con i livelli idrometrici propri della piena di riferimento tenuto conto del relativo franco di sicurezza.
  Nel caso in esame il progetto propone un rilevato stradale che in corrispondenza della rotatoria e delle ultime sezioni viarie presenta quote comprese tra 102,90 e 106,05 m slm che risultano superiori ai livelli idrometrici raggiunti dal fiume Tagliamento con piene centenarie (piena di riferimento). Tanto risulta confermato ulteriormente da uno studio idraulico elaborato da Beta Studio nel 2006 per conto della Protezione civile della Regione.
  Anche se, come sottolineato, in materia di VIA la competenza è regionale, il Ministero dell'Ambiente si farà carico di richiedere alla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia tutti gli opportuni e più utili elementi informativi riguardo lo svolgimento delle procedure di approvazione del progetto in parola.

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ALLEGATO 3

5-01266 De Rosa: Iniziative urgenti per prevenire le criticità ambientali connesse alla realizzazione di un nuovo polo sanitario nei siti inquinati degli stabilimenti ex Falck di Sesto San Giovanni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In ordine all'interrogazione a risposta immediata presentata dall'On. De Rosa ed altri, con la quale si chiede quali provvedimenti il Ministero dell'ambiente intenda adottare per prevenire ogni eventuale criticità ambientale per quanto attiene la costruzione della città della Salute in un'area rientrante nel sito di interesse nazionale «Sesto San Giovanni», si rappresenta quanto segue.
  Il Sito di Sesto San Giovanni è stato inserito tra quelli di Interesse Nazionale con la Legge n. 388 del 2000 e perimetrato con Decreto del Ministro dell'ambiente e della Tutela del Territorio del 31 agosto 2001. Il perimetro comprende un territorio di circa 255 ha nel Comune di Sesto San Giovanni, al confine con il Comune di Milano e include interamente le aree occupate, a partire dal 1906, dagli stabilimenti siderurgici della Società Falck (dismessa nel 1995) e una parte delle aree dismesse della Breda e della Marelli.
  All'interno del sito Sesto San Giovanni, la società Sesto Immobiliare SpA è proprietaria (dal 2010) di un sito di estensione complessiva pari a circa 1.300.000 mq (130 ha), un tempo adibito alle attività industriali legate alla produzione siderurgica e metallurgica del Gruppo Falck. Tale area, completati gli interventi di bonifica ambientale, sarà interessata da un progetto di riqualificazione urbanistica, che prevede la realizzazione di residenze, uffici, laboratori di ricerca, università e piccoli spazi commerciali, oltre al recupero di edifici industriali di interesse storico. Saranno realizzati anche una nuova stazione ferroviaria e un parco urbano.
  La Regione Lombardia, ha inoltre individuato la localizzazione della cosiddetta Città della Salute e della Ricerca, che costituirà un polo di eccellenza per la medicina, di preminente interesse pubblico e che accorperà istituti di ricerca ed istituti ospedalieri di alta specializzazione e sorgerà su una porzione di circa 20 ha del comparto Unione Nord delle aree ex Falck. Proprio il 30 luglio 2013 è stato firmato il relativo Accordo di Programma, tra la Regione, il Ministero della Salute, la Fondazione IRCSS Istituto Neurologico Besta e Istituto Nazionale dei Tumori e Comune di Sesto San Giovanni, finalizzato alla realizzazione della Città della Salute e della Ricerca» – stipulato.
  Il Progetto Preliminare di bonifica delle aree ex Falck, presentato dalla società Immobiliare Cascina Rubina, precedente proprietario delle aree, è stato approvato con prescrizioni dalla Conferenza di servizi decisoria del 24 aprile 2006.
  La società Sesto Immobiliare SpA ha trasmesso il Progetto Definitivo di bonifica delle aree ex Falck con nota del 5 agosto 2011; ha poi inviato due integrazioni al Progetto: la prima, a giugno 2012, a recepimento delle prescrizioni della Conferenza di Servizi istruttoria del 24 aprile 2012; la seconda, a settembre 2012, introduce modifiche migliorative in relazione alla sopravvenuta previsione della realizzazione della «Città della Salute e della Ricerca», vista la necessità di raggiungere, su tutte le aree della nuova struttura gli obiettivi di bonifica previsti per aree a destinazione d'uso verde/residenziale.Pag. 97
  La Conferenza di Servizi decisoria del 19 novembre 2012, che ha esaminato i suddetti documenti ha richiesto l'esecuzione di una estesa campagna di controllo dell'eluato mediante test di cessione del materiale classificato dal proponente come «materiale di riporto» e ha formulato una serie di prescrizioni. L'obiettivo primario degli interventi di bonifica è la rimozione o l'isolamento definitivo delle fonti di contaminazione al fine di eliminare o ridurre la diffusione della contaminazione nelle acque sotterranee e non pregiudicare il mantenimento o il conseguimento degli obiettivi della Direttiva comunitaria 2000/60/CE.
  Inoltre, la Conferenza di Servizi decisoria del 19 novembre 2012, considerata la rilevanza sociale della realizzazione della «Città della Salute e della Ricerca» (opera dichiarata di interesse strategico e pubblico da Regione Lombardia, Provincia di Milano e Comune di Sesto San Giovanni, su cui è stato sollecitato da più parti un rapido iter approvativo), ha ritenuto, in via di eccezione, approvabile una prima fase del progetto di bonifica relativamente alle aree con specifica destinazione ospedaliera, subordinatamente al recepimento di alcune prescrizioni.
  La Sesto Immobiliare SpA, con nota del 24 aprile 2013, ha comunicato l'accettazione delle prescrizioni formulate dalla Conferenza di servizi decisoria del 19 novembre 2012 relativamente allo stralcio del progetto, ritenuto approvabile, riguardante le aree deputate all'insediamento della «Città della salute e della ricerca» e le correlate aree di cantiere, e con successiva nota del 12 luglio 2013 ha richiesto l'emissione del decreto di autorizzazione in via provvisoria all'avvio dei lavori previsti nel progetto di bonifica relativamente all'area sede della futura «Città della Salute e della Ricerca» (la durata prevista di detti interventi di bonifica è prevista di circa 2 anni). Tale decreto è in corso di predisposizione.
  Con nota 19 settembre 2013 la competente Direzione del Ministero dell'ambiente ha chiesto alla Sesto Immobiliare SpA documentazione integrativa sulla «Città della Salute e della Ricerca», trasmessa in data 15 ottobre 2013.
  L'Accordo di Programma «per la realizzazione di interventi di riqualificazione ambientale sul sito di interesse nazionale di Sesto San Giovanni è stato sottoscritto tra il Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, la Regione Lombardia e il Comune di Sesto San Giovanni l'8 giugno 2007 e la copertura finanziaria, pari ad euro 18.292.985,11, è assicurata delle risorse stanziate con il decreto ministeriale n. 468/01 (euro 5.381.562,64) nonché dalle risorse assegnate dalla Legge n. 582/96 (euro 12.911.422,47).
  Con nota del 20 febbraio 2013, la Regione Lombardia ha rappresentato la necessità di proporre una riprogrammazione dei finanziamenti assegnati, tra gli altri, ai Siti di Sesto San Giovanni e Cerro al Lambro.
  A seguire, in data 30 settembre 2013, la Regione Lombardia, ai sensi dell'articolo 7 del decreto ministeriale n. 468 del 2001, ha trasmesso il monitoraggio, alla data del 31 dicembre 2012, del Sito di Sesto San Giovanni e dall'esame del documento non risultano effettuati, da parte della Regione Lombardia, impegni e spese a valere sulle indicate risorse ministeriali.
  La Direzione competente ha sollecitato, quindi, in data 18 ottobre 2013, la Regione Lombardia alla trasmissione di una formale proposta di riprogrammazione delle risorse ministeriali stanziate per i sopra citati Siti di Interesse nazionale e, ad oggi, si è ancora in attesa di riscontro.
  In merito alla specifica richiesta dell'interrogante sulla VAS si precisa che la stessa è di competenza regionale e che agli atti del Ministero dell'ambiente risulta ancora in corso.
  Ad ogni buon fine, si specifica che l'intervento relativo alla «Città della Salute e della Ricerca» sarà effettuato solo a ultimazione degli interventi di bonifica a carico della Sesto Immobiliare SpA proprio su quell'area.