CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 23 ottobre 2013
109.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Commissioni Riunite (XII e XIII)
ALLEGATO

ALLEGATO

7-00108 Taricco: Iniziative per verificare la compatibilità del sistema di etichettatura nutrizionale inglese con la normativa europea e per la tutela dei prodotti agroalimentari italiani.
7-00128 Binetti: Iniziative per verificare la compatibilità del sistema di etichettatura nutrizionale inglese con la normativa europea e per promuovere una corretta alimentazione a tutela della salute.

RISOLUZIONE N. 8-00018 APPROVATA DALLE COMMISSIONI

  La XII e la XIII Commissione,
   premesso che:
    il 19 giugno il dipartimento della salute britannico ha annunciato l'introduzione di un nuovo sistema volontario di etichettatura nutrizionale basato sulla colorazione semaforica (verde-giallo-rosso) del packaging dei prodotti alimentari sulla base del contenuto di sale, zucchero, grassi e grassi saturi presente in 100 grammi di prodotto, che ha destato molte critiche e disapprovazioni;
    lo schema inglese del «semaforo» si basa sulla schedatura degli alimenti: verde uguale cibo «buono», rosso uguale cibo «cattivo», mettendo a rischio i prodotti di qualità e non considerando il fatto che non esistono cibi «buoni» o «cattivi» ma solo regimi alimentari corretti o scorretti;
    schedare cibi e bevande in questo modo, a parere dei firmatari del presente atto, è pericoloso e fuorviante, perché si offre al consumatore soltanto un'informazione parziale ed erronea che non tiene più conto della dieta complessiva e soprattutto non considera il regime alimentare nel suo insieme e quindi, il modo in cui gli alimenti vengono integrati fra loro;
    un'alimentazione è equilibrata nel momento in cui offre un mix dei vari elementi, che forniscono i nutrienti di cui abbiamo bisogno. Non è sano nutrirsi solo ed esclusivamente di un unico prodotto, sia che si tratti di salume sia che si tratti di piatti pronti, piuttosto che di dolci o formaggi; ma soprattutto non è scientificamente corretto sotto il profilo dietetico e nutrizionale ignorare che il valore nutrizionale di una dieta non è la somma del valore nutrizionale di ogni singolo alimento, ma l'equilibrio con cui interagiscono tra di loro in modo efficace i diversi prodotti;
    contro l'introduzione di questo sistema si sono espresse anche le maggiori sigle dei produttori alimentari italiani e anche associazioni di altri Paesi, in particolare del Sud Europa;
    il mercato britannico è il quarto nel mondo per la nostra industria alimentare e vale nel complesso 2 miliardi e 250 milioni di euro (dati 2012). Nei primi 5 mesi del 2013 l’export alimentare italiano nel Regno Unito sta già rallentando rispetto al 2012, mentre a livello mondiale segna un + 8-9 per cento. L'aspettativa del bollino rosso e la cattiva immagine da esso determinata influiscono sui prodotti italiani, ancor prima dell'entrata in vigore del provvedimento;
    ovviamente questo scenario vede penalizzati innanzitutto i prodotti alla Pag. 80base della dieta mediterranea, il cui valore come «patrimonio immateriale dell'umanità» è stato ufficialmente riconosciuto dall'Unesco nel 2010: un vero attacco alla tradizione agroalimentare del Sud;
    trasferendo le precedenti direttive sull'etichettatura nel regolamento (UE) 1169/2011 la Commissione europea ha razionalizzato e armonizzato la legislazione europea sulle informazioni al consumatore, al fine di garantire il buon funzionamento del mercato interno. Alla luce di ciò lo schema britannico appare in palese contrasto con gli obiettivi di armonizzazione del suddetto regolamento dell'Unione europea e rappresenta un pericoloso precedente che potrebbe preludere alla proliferazione di una molteplicità di differenti schemi nazionali;
    in particolare, l'articolo 35 del Regolamento dell'Unione europea n. 1169/2011, dispone i seguenti criteri da rispettare nell'etichettatura dei prodotti:
     a) si basano su ricerche accurate e scientificamente fondate condotte presso i consumatori e non inducono in errore il consumatore;
     b) il loro sviluppo deriva dalla consultazione di un'ampia gamma di gruppi di soggetti interessati;
     c) sono volti a facilitare la comprensione, da parte del consumatore, dei contributo o dell'importanza dell'alimento ai fini dell'apporto energetico e nutritivo di una dieta;
     d) sono sostenuti da elementi scientificamente fondati che dimostrano che il consumatore medio comprende tali forme di espressione o presentazione;
     e) nel caso di altre forme di espressione, esse si basano sulle assunzioni di riferimento armonizzate di cui all'allegato XIII oppure, in mancanza di tali valori, su pareri scientifici generalmente accettati riguardanti l'assunzione di elementi energetici o nutritivi;
     f) sono obiettivi e non discriminatori;
     g) la loro applicazione non crea ostacoli alla libera circolazione delle merci;
    la creazione di modelli nazionali di etichettatura creerebbe forti difficoltà economiche e logistiche alle aziende, che si troverebbero costrette a gestire etichette diverse per ogni Paese;
    il Governo britannico, peraltro, non ha notificato all'Unione europea l'introduzione del nuovo sistema di etichettatura;
    il Governo italiano ha formalmente espresso la propria posizione contraria all'iniziativa britannica con una lettera trasmessa il 29 luglio 2013 dal Ministro della salute Lorenzin al Commissario europeo per la salute e i consumatori, Tonio Borg;
    il Ministro ha dichiarato che: «Il sistema proposto considera le caratteristiche da prodotti in maniera superficiale e rischia di mettere in cattiva luce e discriminare gli alimenti tipici della nostra tradizione, conosciuti ovunque per le loro caratteristiche organolettiche e la loro qualità»;
    si è appreso che il Commissario Borg ha inviato una risposta deludente, in cui si nega il coinvolgimento diretto del Governo britannico quale «parte contraente» di un accordo relativo al sistema di etichettatura in questione, negando che esso costituisca una «regola tecnica de facto» (lo schema inglese è volontario, ma l'adesione dei distributori britannici è altissima) e dichiarando quindi l'inapplicabilità al caso di specie della direttiva (UE) 98/34 sulle «norme e regole tecniche»;
    risulta che la questione è stata trattata in sede europea, su richiesta dell'Italia, nell'ambito della riunione del 4 ottobre scorso del Comitato permanente per la Catena Alimentare (SCFCAH) – Sezione Legislazione alimentare; a conclusione del dibattito, considerate le richieste di maggiori chiarimenti e approfondimenti da parte di molti Stati membri, la Commissione ha comunicato di essere disponibile a dare seguito ad un ulteriore approfondimento Pag. 81della questione alla presenza del Servizio Giuridico nel corso della riunione del Gruppo di Lavoro Esperti sul Regolamento Informazioni ai Consumatori sui Prodotti alimentari prevista per il 29 ottobre 2013;

impegna il Governo:

   ad assumere le iniziative di competenza per una rapida verifica, da parte della Commissione europea, sia sulla compatibilità del suddetto sistema di etichettatura inglese con la normativa europea relativa alle indicazioni nutrizionali degli alimenti, in particolare con i criteri previsti dall'articolo 35 del regolamento UE 1169/2011, sia sul rispetto da parte del Governo britannico dell'obbligo di previa notifica previsto per l'introduzioni di nuove regolamentazioni in materia di etichettatura;
   a sensibilizzare tutti i paesi dell'Unione europea per promuovere una seria valutazione dell'iniziativa inglese, in quanto suscettibile di determinare ostacoli alla libera circolazione dei prodotti alimentari;
   a tutelare in ogni modo l'immagine e il valore economico dell’export agroalimentare dei prodotti made in Italy, evitando che i sistemi di etichettatura volontaria siano utilizzati a fini discriminatori e distorsivi del mercato nei confronti delle imprese agricole e agroalimentari italiane;
   a diffondere tramite puntuali campagne informative, l'importanza di una dieta varia ed equilibrata insieme ad una regolare attività fisica esprimendo contrarietà a qualsiasi sistema di etichettatura alimentare basato su approcci che tendono a confondere i consumatori.
(8-00018) «Taricco, Binetti, Biondelli, Cesa, Covello, Buttiglione, Casati, Coccia, Manzi, De Menech, Mongiello, Ferrari, Dal Moro, Marchetti, Lenzi, Senaldi, Marantelli, Rughetti, Carra, Cinzia Maria Fontana, Arlotti, Cova, Rubinato, Tartaglione, Gribaudo, Bargero, Carbone, Marco Di Stefano, Fregolent, Capone, Zanin, Bobba, Taranto, Rondini, Sbrollini, Bragantini, Lupo, Mantero, Benedetti, Gagnarli, Parentela, Bernini, Lorefice, Silvia Giordano, Cecconi, Dall'Osso, Miotto, Cenni, L'Abbate».