CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 ottobre 2013
98.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO

ALLEGATO

Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013 (Doc. LVII, n. 1-bis).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

    La VI Commissione Finanze,
   esaminata la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza 2013 (Doc. LVII, n. 1-bis);
   rilevato come la Nota indichi le azioni intraprese finora per attuare le raccomandazioni di politica economica e di bilancio rivolte all'Italia dalla Commissione europea ed approvate dal Consiglio ECOFIN;
   sottolineato come, per la prima volta, alla Nota di aggiornamento sia allegato, ai sensi dell'articolo 10-bis della legge n. 196 del 2009, il Rapporto concernente i risultati conseguiti in materia di contrasto all'evasione fiscale (Doc. LVII, n. 1-bis – Allegato II);
   evidenziato come la Nota richiami, anche sulla base degli elementi relativi alla produzione industriale, agli ordinativi e agli indicatori di fiducia, in particolare, delle famiglie, i primi segnali di una progressiva stabilizzazione del ciclo economico, indicando un incremento del PIL nel quarto trimestre 2013 e, per gli anni 2015-2017, una crescita dell'economia italiana superiore alle previsioni del DEF 2013, in misura pari, in media, all'1,8 per cento, dovuta sia al miglioramento della domanda mondiale sia agli effetti positivi determinati delle riforme introdotte nelle ultime due legislature;
   rilevato, tuttavia, come la Nota operi una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il 2014 rispetto alle previsioni formulate nel DEF 2013, riducendo in particolare la previsione del PIL 2013 dal –1,3 per cento al –1,7 per cento;
   preso atto di come il predetto peggioramento delle stime di crescita per il 2013 e, in misura minore, per il 2014, sia legato al riflettersi in tali annualità della dinamica economica recessiva che ha interessato l'economia italiana e che ha raggiunto la sua maggiore intensità nella parte finale del 2012, nonché del perdurare della recessione anche nel primo trimestre 2013, che avranno effetti di trascinamento nel biennio;
   evidenziato come, sebbene la debolezza del quadro macroeconomico determini effetti negativi su alcune variabili di finanza pubblica, rimanga confermato il processo di risanamento finanziario già stabilito nel DEF 2013, che ha reso possibile la chiusura della procedura per i disavanzi eccessivi nei confronti dell'Italia;
   rilevato, tuttavia, come nel 2013 l'indebitamento netto supererà di 0,2 punti il valore indicato in precedenza nel DEF 2013, portandosi dal 2,9 al 3,1, a causa di un andamento delle entrate condizionato dall'andamento negativo del PIL, che ha inciso principalmente sul gettito delle imposte indirette;
   segnalato come tale dinamica negativa riguardi anche il saldo corrente, inferiore di 0,7 punti percentuali rispetto al dato indicato nel DEF, nonché, più lievemente, (-0,1) il saldo primario; Pag. 84
   preso atto di come le previsioni relative all'andamento della spesa per interessi siano basate su un'ipotesi di riduzione degli spread di rendimento a dieci anni dei titoli di Stato italiani, rispetto a quelli tedeschi, a 200 punti base nel 2014, a 150 punti base nel 2015 e a 100 punti base nel 2016 e 2017, pur in presenza di un livello di debito che risulta più elevato – per tutto il periodo di previsione – rispetto ai valori indicati nel DEF;
   evidenziato come la pressione fiscale, che è aumentata di due punti percentuali di PIL nel 2012 rispetto all'anno precedente, dovrebbe attestarsi su livelli analoghi a quelli stimati nel DEF, posizionandosi al 44,3 per cento del PIL nel 2013, diminuendo di circa lo 0,1 per cento in ciascuno degli anni successivi, fino a posizionarsi al 43,7 per cento nel 2017;
   rilevato come gli interventi in campo tributario dovranno porsi l'obiettivo di fondo di coniugare l'esigenza di assicurare l'equilibrio dei conti pubblici con quella di utilizzare la leva fiscale come strumento di sostegno della domanda e degli investimenti e di redistribuzione del prelievo a favore dei fattori produttivi;
   evidenziato come, nel contesto degli attuali vincoli del bilancio pubblico, la strategia di riforma del sistema fiscale non possa prescindere, da un lato, da un'ulteriore rafforzamento delle azioni volte all'emersione di basi imponibili che attualmente sfuggono alla tassazione ed al contrasto delle altre forme di evasione fiscale, ma anche, dall'altro, da una complessiva revisione dei meccanismi agevolativi di natura tributaria (cosiddette tax expenditures), da una più generale razionalizzazione degli incentivi di altra natura riconosciuti alle imprese, nonché da una più incisiva azione di efficientamento e riduzione della spesa pubblica improduttiva;
   sottolineata, in particolare, l'esigenza di venire incontro alle esigenze, più volte rappresentate dal mondo delle imprese, di abbassare il costo del lavoro attraverso una riduzione del prelievo su tale fattore della produzione, in particolare attraverso la diminuzione del cosiddetto «cuneo fiscale»;
   richiamata altresì l'esigenza, già prefigurata con gli interventi legislativi di cui ai decreti – legge n. 54 e n. 102 del 2013, i quali hanno disposto negli ultimi mesi la sospensione e, quindi, la soppressione della prima rata IMU 2013, di procedere in tempi brevi ad una complessiva revisione dell'imposizione immobiliare, nella prospettiva di garantire un maggior tasso di equità di tale forma di prelievo, di tener conto delle peculiarietà degli immobili strumentali, nonché al fine di definire finalmente un quadro normativo e finanziario stabile, che consenta ai comuni di compiere con maggiore autonomia le scelte di politica tributaria rimesse alla loro responsabilità politica, e di riconnettere in modo più diretto l'imposizione locale all'erogazione dei servizi comunali;
   condivisa l'esigenza di estendere gli incentivi fiscali volti a favorire la maggiore capitalizzazione delle imprese, proseguendo nell'esperienza della normativa sull'Aiuto alla crescita economica (ACE);
   rilevato come l'andamento della concessione del credito al settore privato costituisca uno degli snodi cruciali ai fini della ripresa e come sia pertanto necessario avviare il superamento delle condizioni di fragilità che ancora caratterizzano tale mercato;
   richiamato, in tale contesto, l'obiettivo di estendere i canali di finanziamento delle PMI, in particolare rafforzando gli strumenti delle cambiali finanziarie, dei bond di distretto, dei project bond, delle obbligazioni partecipative, ampliando l'operatività e l'efficacia degli schemi di garanzia pubblici sui finanziamenti erogati dal settore bancario alle imprese, nonché attivando forme di sostegno, anche pubbliche, alle operazioni di venture capital;
   evidenziato come il «Rapporto concernente i risultati conseguiti in materia di contrasto all'evasione fiscale», allegato per la prima volta alla Nota di variazione, Pag. 85costituisca un importante elemento di trasparenza e di conoscenza analitica di un fenomeno particolarmente complesso, che potrà consentire al dibattito parlamentare, e, più in generale, al dibattito pubblico su questi temi, di svilupparsi in termini maggiormente oggettivi, prescindendo il più possibile da fattori di condizionamento ideologico;
   rilevato, anche alla luce delle indicazioni del Rapporto, come l'azione di contrasto dell'evasione fiscale dovrà basarsi non solo su attività di controllo ed accertamento, ma anche su misure che incentivino il più possibile la propensione all'adempimento spontaneo degli obblighi tributari da parte dei contribuenti, dedicando particolare attenzione, in tale prospettiva, alle misure per la semplificazione degli adempimenti ed al miglioramento dell'offerta di servizi fiscali più orientati alle esigenze dei contribuenti e degli intermediari fiscali;
   ribadita, altresì, la necessità di sviluppare ancor più i rapporti di collaborazione e coordinamento tra tutte le amministrazioni che svolgono attività ispettiva e di controllo a fini tributari, sia al fine di massimizzare l'efficacia e l'efficienza di tali attività, sia per ridurre al massimo i disagi legati a tali controlli,
   evidenziato come le somme derivanti dall'attività di contrasto all'evasione fiscale effettivamente incassate nel 2012, pari a 12,5 miliardi, confermino sostanzialmente il dato relativo al 2011 (12,7 miliardi), nonché il netto miglioramento rispetto ai risultati registrati negli anni precedenti, sia pure con una lieve flessione, e comunque superando gli obiettivi fissati nella Convenzione tra il Ministero dell'economia e delle finanze e l'Agenzia delle entrate;
   segnalato il numero molto elevato di accertamenti tributari definiti con adesione, il quale ha consentito di realizzare una maggiore imposta pari a 5,2 miliardi, nonché di alleggerire sia l'amministrazione finanziaria sia i contribuenti da procedure amministrative e contenziose potenzialmente molto lunghe ed onerose;
   evidenziata positivamente, in tale contesto, la significativa riduzione, registratasi nel 2012, nel numero dei ricorsi presentati alle Commissioni tributarie provinciali e regionali, rispetto a quelli presentanti nel 2011;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   a) sotto il profilo della politica tributaria, si evidenzia la necessità di favorire la rapida approvazione definitiva e la successiva, sollecita attuazione, del testo unificato delle proposte di legge recanti la delega al Governo recante disposizioni per un sistema fiscale più equo, trasparente e orientato alla crescita (C. 282 ed abbinate), già approvato dall'Assemblea della Camera dei deputati, dopo l'esame in sede referente da parte della Commissione Finanze, in quanto le deleghe conferite al Governo da tale provvedimento con il concorso di tutte le forze politiche consentiranno di affrontare alcune tematiche cruciali per la riforma e la modernizzazione del sistema tributario, da tempo in discussione, in particolare per quanto riguarda il superamento degli elementi di sperequazione che incidono negativamente sul meccanismo degli estimi catastali; la definizione di un quadro analitico e condiviso nel quale operare la lotta all'evasione fiscale; la disciplina dell'abuso del diritto; la semplificazione degli adempimenti; la revisione del sistema sanzionatorio e del contenzioso tributario; la definizione di un quadro più omogeneo e trasparente per la riscossione delle entrate degli enti locali; l'introduzione di strumenti più effettivi di fiscalità ambientale;
   b) si sottolinea l'esigenza di adottare tutte le misure utili per ampliare la disponibilità di credito al settore privato dell'economia, in particolare colmando lo squilibrio che attualmente sussiste tra raccolta complessiva delle banche e credito erogato, favorendo i canali di finanziamento alternativi a quello bancario e Pag. 86aprendo maggiormente alle imprese, anche di medie e piccole dimensioni, il mercato dei capitali, soprattutto valorizzando ulteriormente gli strumenti, recentemente oggetto di efficaci interventi legislativi, delle cambiali finanziarie e dei project bond, nonché favorendo ulteriormente l'emissione di obbligazioni da parte delle imprese, al fine di evitare che il perdurare di condizioni restrittive possa ostacolare la ripresa, e attenuare gli effetti espansivi delle misure introdotte dai provvedimenti finora adottati;
   c) sotto il profilo della lotta all'evasione fiscale, si segnala l'opportunità di migliorare ulteriormente il livello qualitativo dei controlli e di seguire un approccio sempre più mirato, basato su una selezione efficace delle posizioni da sottoporre a verifica, anche attraverso forme di contraddittorio preventivo con il contribuente, evitando di concentrare eccessivamente le attività dell'Amministrazione finanziaria su situazioni di scarsa rilevanza o su mere violazioni di carattere formale, nonché escludendo modalità di controllo che ostacolino eccessivamente la normale operatività dei contribuenti e puntando invece sempre più verso un'azione di prevenzione che incrementi l'adempimento spontaneo (cosiddetta tax compliance).