CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 8 ottobre 2013
98.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Difesa (IV)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2013. (Doc. LVII, n. 1-bis).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La Commissione Difesa,
   esaminata la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2013 e il relativo allegato contenente le Relazioni sulle spese di investimento e relative leggi pluriennali per ogni singolo Dicastero;
   premesso che la Nota stima, per l'anno corrente, una contrazione del PIL italiano pari all'1,7 per cento ed individua quali due maggiori priorità per la politica economica dell'Italia il rafforzamento della ripresa in atto e l'intervento sui fattori che limitano la competitività e la produttività italiana per aumentare la crescita economica e l'occupazione, nella consapevolezza che per un Paese ad alto debito come il nostro il processo di risanamento della finanza pubblica è essenziale per la stessa crescita;
   sottolineato che l'Amministrazione della Difesa è chiamata a svolgere un ruolo efficace nell'azione congiunturale posta in essere dal Governo e nell'impegno per le riforme strutturali, soprattutto in vista dell'attuazione della delega conferita dalla legge n. 244 del 2012, finalizzata ad una revisione in senso riduttivo dello strumento militare, e del processo di spending review in atto;
   in questo quadro, evidenziato l'impegno che nel Comparto difesa e sicurezza deve contraddistinguere l'azione di Governo e Parlamento per conciliare rigore finanziario e certezza degli investimenti con la definizione di uno strumento militare ridotto nella dimensione quantitativa ma potenziato nella capacità militare, dotato di elevati requisiti di interoperabilità e in grado di fornire l’output richiesto in base alle esigenze nazionali ed internazionali, attesa la dinamicità ed imprevedibilità degli scenari di sicurezza;
   espressa soddisfazione per il riconoscimento che la Nota opera, come iniziativa intrapresa nell'ambito delle raccomandazioni rivolte all'Italia dal Consiglio dell'Unione europea sulla situazione macroeconomica e di bilancio delineata nel Programma di stabilità e nel Programma nazionale di riforma, all'approvazione di un piano finalizzato alla riduzione delle dotazioni organiche del personale militare delle Forze armate e delle dotazioni complessive del personale civile entro il 2024 e di un piano straordinario di valorizzazione e cessione del patrimonio di proprietà delle Amministrazioni pubbliche con destinazione delle risorse al Fondo per l'ammortamento del debito;
   evidenziato, tuttavia, che dall'allegata Relazione sulle spese di investimento e relative leggi pluriennali emerge che l'impianto programmatico-finanziario del 2013 della missione Difesa e sicurezza «a seguito della sovrapposizione di numerosi interventi complessivi della spesa pubblica con effetti nel triennio 2013-2015 (...) non potrà vedere la sua naturale evoluzione ed essere finalizzato nei termini pianificati, in quanto l'applicazione delle norme sopra citate avrà necessariamente un impatto importante sull'attivazione temporale dell'intero progetto sia in termini di saldo netto da finanziare, sia come riduzione dell'indebitamento netto»;Pag. 75
   ritenuto, infine, che la programmazione finanziaria relativa agli investimenti nei settori ad alta tecnologia con particolare riferimento all'industria aeronautica risulta sottoposta a limiti e vincoli derivanti innanzitutto dalla criticità della situazione congiunturale e dalle conseguenti priorità di risparmio e razionalizzazione della spesa pubblica, come peraltro evidenziato in rilevanti atti di indirizzo approvati nei due rami del Parlamento,
   esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con le seguenti osservazioni:
   la Commissione di merito valuti l'opportunità di considerare positivamente, nell'ambito della partecipazione a programmi aerospaziali e di alta tecnologia per la difesa, il Programma VBM 8X8 per la realizzazione di un complesso di 530 piattaforme per equipaggiare le unità Medie dell'Esercito in grado di garantire un adeguato livello di protezione per il personale;
   la Commissione di merito valuti, altresì, l'opportunità di evidenziare l'esigenza che le Commissioni parlamentari competenti siano destinatarie di adeguati e tempestivi flussi informativi da parte del Governo in ordine all'erogazione delle risorse destinate agli investimenti nei settori ad alta tecnologia, con particolare riferimento all'industria aeronautica.

Pag. 76

ALLEGATO 2

Nota di Aggiornamento del Documento di Economia e Finanza 2013. (Doc. LVII, n. 1-bis).

PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL DEPUTATO CORDA

  La Commissione Difesa,
   esaminata la Nota di aggiornamento al Documento di Economia e Finanza 2013 e il relativo allegato contenente le Relazioni sulle spese di investimento e relative leggi pluriennali per ogni singolo Dicastero;
   considerato che:
    la Nota 2013 presenta una revisione al ribasso delle stime sull'andamento dell'economia italiana per l'anno in corso e per il 2014 rispetto alle previsioni formulate nel DEF di aprile 2013, in considerazione dell'andamento recessivo dell'economia italiana nella prima parte dell'anno;
    secondo i recenti dati Eurostat, infatti, il PIL dell'Area, nel secondo trimestre dell'anno in corso, è cresciuto dello 0,3 per cento rispetto al trimestre precedente, in cui si era registrata una variazione negativa del tasso di crescita di –0,2 per cento;
    tale andamento non è tuttavia generalizzato, in quanto alcuni paesi dell'Area, tra cui l'Italia e la Spagna, continuano a rimanere in recessione. La Germania e la Francia, invece, hanno registrato tassi di crescita più elevati della media, rispettivamente, dello 0,7 e 0,5 per cento;
    per il nostro Paese la Nota di aggiornamento, pur rilevando i primi segnali di una stabilizzazione del ciclo economico, vede il quadro macroeconomico evidenziare un peggioramento delle stime di crescita dell'economia italiana per l'anno in corso e per l'anno 2014 rispetto alle previsione del DEF di aprile 2013. La contrazione del PIL è stimata a pari a –1,7 per cento, rispetto al –1,3 per cento precedentemente indicato nel DEF. La fase recessiva che interessa l'economia italiana ha raggiunto la sua maggiore entità in conseguenza ai provvedimenti adottati dal Governo Monti;
    le scelte operate dai Governi Monti e Letta hanno contribuito ad aumentare il rapporto deficit/PIL passando dal 127,0 per cento del 2012 al 132,9 per cento nel 2013 e al contempo a deprimere i consumi del –1,9 per cento nel 2013 (0,2 punti percentuali in meno di quanto stimato nel DEF) e all'interno di tale componente, le spese delle famiglie residenti scenderebbero del –2,5;

   considerato inoltre che, per ciò che concerne le spese della difesa,
    la Commissione ravvisa la necessità di riformare il settore raggiungendo l'obiettivo di realizzare un sistema nazionale di difesa all'interno di una prospettiva di una politica di difesa comune europea e nella cornice delle Nazioni Unite, prevedendo un ruolo attivo nella direzione di una efficace prevenzione e soluzione dei conflitti e il mantenimento della pace, attraverso la diplomazia con l'esclusione di ogni ipotesi e sotterfugio di interventismo militare;
    la Nota di aggiornamento non corregge le storture già presenti nel DEF 2013, segnalando in particolare come il Pag. 77combinato disposto della legge n. 244 del 2012 e dei principi indicatori nella sezione del DEF sulla Difesa evidenzi che:
     a) si continua a non indicare come il bilancio debba essere ridotto, ma solo come ripartire lo stesso. A riprova il DEF riporta testualmente che: «I risparmi di spesa derivanti dall'attuazione di misure di revisione dello strumento militare, .... , potranno esser indirizzati al riequilibrio dei settori di spesa del Ministero della Difesa.»;
     b) non sono toccati gli investimenti sui sistemi d'arma, il cui costo è incompatibile con l'attuale fase di recessione. Si prosegue nell'anacronistico acquisto degli F35 nonché dei programmi aeronautici e nell'implementazione dei programmi sulla nuova portaerei Cavour, le due fregate della classe «Orizzonte», le dieci fregate europee multi missione FREMM, etc. tutti armamenti di natura offensiva che sono incompatibili con un modello di difesa difensivo che deriva da una corretta attuazione dell'articolo 11 della Costituzione;
     c) le riduzioni previste per gli organici, civili e militari, sono inutilmente spalmate nel tempo (sei anni per i generali e 10 anni per i colonnelli), fino ad affievolire i già scarsi obiettivi prefissati;
     d) preoccupata – e non solo per il crollo del mercato immobiliare con il rischio di svendita del patrimonio pubblico – per la messa in vendita di immobili ed aree del demanio pubblico attraverso la Società «Investimenti Immobiliari Italiani Società di Gestione del Risparmio e Società per Azioni (Invimlt SGR) unicamente per far cassa. Tenendo conto che sovente caserme dismesse ed aree un tempo sottoposte a servitù militari sono collocate nei centri storici o in aree di alto pregio ambientale, va da prima tutelata la destinazione pubblica e quella dell'uso per la nostra comunità,
   esprime

PARERE CONTRARIO

  oltre che per i punti a), b), c) e d) esposti in premessa, anche perché occorre:
   destinare parte dei risparmi effettuati con la riforma dello strumento militare per migliorare la gestione corrente della formazione del personale e della gestione dei mezzi, a far fronte di una riduzione di nuovi investimenti in sistemi d'arma;
   destinare l'assegnazione delle strutture militari in dismissione, localizzate in luoghi strategici delle città, per nuove funzioni che consentano alle altre amministrazioni risparmi in contratti di locazione;
   abbandonare, in via definitiva, il programma per la produzione e l'acquisto dei previsti cacciabombardieri Joint Strike Fighter (F35) parallelamente ad una riconversione delle industrie che operano nella produzione degli stessi;
   rivalutare la necessità di ogni singola missione militare all'estero non solo dal punto di vista economico ma anche e soprattutto per rispettare il dettame costituzionale indicato dall'articolo 11;
   ripensare alle modalità di svolgimento di parate militari, anche in occasione di festeggiamenti nazionali, nonché ai programmi volti all'avvicinamento dei giovani alle Forze armate (cosiddetta Naja breve) al fine di ridurre i costi delle stesse generando un risparmio immediato.