CAMERA DEI DEPUTATI
Giovedì 3 ottobre 2013
95.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Finanze (VI)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-01056 Barbanti: Ripartizione per scaglioni dei redditi da pensione e relativo gettito IRPEF.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con il documento in esame gli Onorevoli interroganti chiedono di conoscere la ripartizione, per scaglione, dei redditi da pensione, sia pubblici che privati, al fine di individuare il gettito d'imposta IRPEF correlato alle diverse aliquote, di cui all'articolo 11 del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917.
  Al riguardo, il Dipartimento delle Finanze fa presente quanto segue.
  Preliminarmente, giova precisare che il calcolo dell'Irpef prevede, per ogni contribuente, nell'ordine, la somma dei singoli redditi soggetti all'imposta, la sottrazione delle deduzioni per ottenere l'imponibile, l'applicazione delle diverse aliquote alle quote di reddito imponibile che ricadono nei diversi scaglioni (imposta lorda) ed infine la sottrazione dall'imposta lorda delle detrazioni d'imposta, ottenendo così l'imposta netta. Le deduzioni e le detrazioni sono applicate in base alle singole situazioni soggettive dei contribuenti.
  Pertanto, la stessa natura dell'Irpef non permette di individuare il gettito correlato alle diverse aliquote riconducibile unicamente ad una tipologia di reddito.
  Ciò premesso, di seguito si riporta una tabella, estratta dagli archivi statistici delle dichiarazioni dei redditi presentate nel 2012 (anno d'imposta 2011), ordinata per classi di reddito imponibile, contenente il numero di contribuenti che dichiarano redditi da pensione (frequenza) ed il relativo ammontare complessivo di reddito da pensione.
  La predetta tabella espone, pertanto, l'ammontare di reddito da pensione dichiarato dai contribuenti il cui reddito imponibile totale dichiarato ricade nei diversi scaglioni previsti dall'Irpef.

Tabella – redditi da pensione in base al reddito imponibile totale dichiarato

CLASSI di reddito imponibile totale Redditi da pensione Numero contribuenti Redditi da pensione Ammontare Aliquota MARGINALE dello scaglione
ZERO 12.799 125.240.440
DA 1 A 15.000 7.935.292 66.651.994.535 23%
DA 15.000 A 28.000 4.849.869 90.553.048.470 27%
DA 28.000 A 55.000 1.830.697 53.916.365.874 38%
DA 55.000 A 75.000 220.403 10.091.001.310 41%
OLTRE 75.000 215.375 12.525.901.220 43%
TOTALE 15.064.435 233.863.551.849  

Valori in euro.

Pag. 45

ALLEGATO 2

5-01057 Paglia: Iniziative relative alla ridefinizione dell'assetto proprietario della Banca d'Italia e alla rivalutazione delle quote di partecipazione al capitale possedute dalle banche.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'interrogazione a risposta immediata in Commissione l'onorevole Paglia ed altri pongono quesiti in ordine all'assetto proprietario della Banca d'Italia e alla valutazione delle quote di partecipazione al capitale.
  In proposito, la Banca d'Italia, interpellata tramite la Segreteria del Comitato Interministeriale per il Credito ed il Risparmio, ha comunicato che per quanto concerne la partecipazione di soggetti vigilati al proprio capitale e la lamentata presenza di profili di conflitto di interesse da ciò rivenienti, l'assetto proprietario della Banca non dà luogo ad alcun conflitto di interessi, né pregiudica in alcun modo l'autonomia e l'indipendenza della stessa.
  La legge, infatti, sottrae ogni potere di intervento nelle materie istituzionali, quali la vigilanza bancaria e finanziaria e la politica monetaria, agli organi che possono essere considerati espressione dei partecipanti al capitale: Assemblea dei partecipanti, Consiglio superiore, Collegio sindacale. In particolare, le funzioni di vigilanza creditizia e finanziaria fanno capo al Direttorio della Banca e sono espressamente escluse dalle competenze del Consiglio superiore, organo deputato all'amministrazione generale della Banca.
  L'estraneità del Consiglio superiore alle materie della vigilanza creditizia e finanziaria, sancita dall'articolo 5 del decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 17 luglio 1947 n. 691 esclude l'esistenza di situazioni di conflitto di interessi tra funzioni di vigilanza e soggetti vigilati.
  Si soggiunge che anche la politica monetaria – il cui processo decisionale rientra nelle competenze del Consiglio direttivo della BCE, organismo ove la Banca d'Italia è rappresentata dal Governatore – è sottratta alle competenze degli organi espressione dei partecipanti al capitale e che, conseguentemente, neppure in tale ambito possono rinvenirsi profili di conflitto di interesse.
  In ordine al proprio assetto proprietario, la Banca d'Italia ha ribadito la sua disponibilità a dialogare con il Governo nel rispetto della volontà del legislatore e salvi i principi del diritto europeo sull'indipendenza delle banche centrali.
  Circa la problematica relativa al valore delle quote di partecipazione al proprio capitale, la Banca d'Italia ha fatto presente che – anche in relazione a una richiesta formulata dal Ministro dell'economia e delle finanze – è stata avviata una riflessione sulla valutazione delle quote stesse, avvalendosi dell'ausilio di un Comitato di esperti di alto livello.
  Il Comitato è composto dal Prof. Franco Gallo, già Presidente della Corte Costituzionale, dal prof. Lucas Papademos, già Vice Presidente della Banca Centrale Europea e Primo Ministro della Repubblica di Grecia, e dal Rettore dell'Università Bocconi di Milano, Prof. Andrea Sironi.
  La prima riunione del Comitato si è svolta in data 20 settembre u.s. alla presenza del Governatore Ignazio Visco, del Direttore Generale Salvatore Rossi e del Vice Direttore Generale Fabio Panetta.