CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 1 ottobre 2013
93.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Affari esteri e comunitari (III)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

Decreto-legge 91/2013: Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo. (C. 1628 Governo, approvato dal Senato).

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La III Commissione,
   esaminato, per gli aspetti di propria competenza, il disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge 8 agosto 2013, n. 91, recante «Disposizioni urgenti per la tutela, la valorizzazione e il rilancio dei beni e delle attività culturali e del turismo» (C. 1628 Governo, approvato dal Senato);
   valutate positivamente le misure di promozione delle relazioni tra l'Italia e l'UNESCO;
   apprezzato il fatto che lo svolgimento del Forum UNESCO sulla cultura e sulle industrie culturali a Firenze nel 2014 contribuisca a valorizzare la vocazione di quella città;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE.

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ALLEGATO 2

5-00422 Pastorino: Sull'adesione della Turchia all'Unione europea.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Vorrei iniziare sottolineando, come ricordato dall'Onorevole Interrogante, ciò che disse il Ministro Bonino, nella sua informativa all'Aula della Camera dei Deputati, il 12 giugno scorso, e nel successivo aggiornamento al Senato, il 27 dello stesso mese. Dopo aver riferito approfonditamente sugli eventi seguiti alle manifestazioni popolari in diverse città turche, la Ministro ribadì l'importanza di mantenere viva la prospettiva europea per Ankara, come potente leva di impulso per favorire le riforme democratiche all'interno di quel Paese. L'Italia, da sempre, sostiene il processo d'integrazione europea della Turchia e continuerà a farlo, incoraggiando le iniziative, anche di altri Stati Membri, suscettibili di favorire l'avanzamento della prospettiva europea di Ankara.
  Ad oggi, le tappe relative al processo europeo della Turchia prevedono l'apertura del Capitolo 22 sulle Politiche Regionali, già autorizzata in linea di principio dal Consiglio Affari Generali del giugno scorso, ma comunque subordinata ad un ulteriore passaggio nello stesso Consiglio dopo la presentazione dell'autunnale Progress Report della Commissione, attesa per il prossimo 16 ottobre. Anche la Conferenza Intergovernativa per l'apertura del capitolo in questione, fissata originariamente per lo scorso 26 giugno, verrà riprogrammata dopo il prossimo passaggio in Consiglio, previsto tra ottobre e dicembre 2013. Lo stesso primo ministro Erdogan ha espresso apprezzamento per la soluzione di compromesso adottata dal Consiglio Affari Generali di giugno.
  La formula di compromesso raggiunta a giugno ha consentito di mantenere aperto il dialogo UE-Turchia, scongiurando gli effetti negativi di un possibile blocco del negoziato di adesione, paventato da alcuni Stati Membri, come reazione emotiva alla modalità di azione delle Autorità turche ed all'atteggiamento di eccessiva durezza dimostrato dal Primo Ministro Erdogan. Anche per questo motivo l'Italia, insieme ad altri Stati membri like minded (quali Regno Unito, Svezia, Spagna, Ungheria, Finlandia, Polonia, Portogallo i Paesi, ovvero i Paesi del cosiddetto Turkey Focus Group) si è mossa per ribadire in tutti gli ambiti possibili che l'UE non può cedere alla reazione istintiva di irrigidirsi di fronte alle scelte, pur condannabili, del Governo di Ankara.
  Come sottolineato dal Ministro Bonino nel citato intervento parlamentare, non è il momento di chiudere la prospettiva europea della Turchia, ma semmai di rilanciarla dato che il processo di adesione all'UE ha sempre dimostrato di essere un potente meccanismo di impulso alle riforme democratiche dei Paesi candidati e al rafforzamento dello loro istituzioni, pienamente rispettose dei diritti civili.
  Nel frattempo, si va inoltre formando una crescente disponibilità, tra gli Stati Membri, verso l'ipotesi di ingaggiare Ankara anche sulle tematiche inerenti al capitolo 23 sul sistema giudiziario e i diritti fondamentali, finora bloccato dal veto di Cipro. A questo fine la Commissione Europea ha espresso l'intenzione di convocare una riunione del relativo gruppo di lavoro congiunto, allargato alla società civile, invitando il Segretario Generale del Consiglio d'Europa. Si tratta di una prospettiva favorevole al proseguimento del cammino europeo di Ankara che l'Italia, come ho appena illustrato, sostiene con convinzione.

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ALLEGATO 3

5-00671 Scotto: Su una missione umanitaria svolta da una Onlus italiana in Medio Oriente.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Vorrei innanzitutto ringraziare l'Onorevole Interrogante per avermi dato la possibilità di esporre e chiarire quanto fatto dalla Farnesina in merito alla missione umanitaria della Onlus «Creativi della notte» per il trasporto di materiale umanitario nei Territori Palestinesi attraverso il valico di Rafah.
   1) Dopo aver appreso della missione, l'Unità di Crisi ha inviato, lo scorso 10 giugno, una lettera al Presidente della suddetta associazione facendo stato delle precarie condizioni di sicurezza della zona. In particolare nella missiva si sconsigliava, in quel momento, qualsiasi viaggio lì diretto. La situazione di grave rischio che permaneva nell'area non avrebbe infatti consentito di assicurare assistenza consolare in caso di emergenza e necessità.
  A tutela dell'incolumità dei nostri connazionali, si invitava pertanto il Presidente a riconsiderare la decisione di entrare nella Striscia di Gaza dal Valico di Rafah. A fronte della determinazione della Onlus a proseguire la missione, l'Unità di Crisi ha richiesto all'associazione di fornire alla nostra Ambasciata alcune informazioni (numeri di telefono, luogo e durata della permanenza, numeri di contatto delle Organizzazioni che eventualmente avrebbero assistito l'Onlus nella Striscia di Gaza) per poter assicurare un monitoraggio e una possibile assistenza alla missione.
   2) È noto come le condizioni di sicurezza nella maggior parte del territorio egiziano (grandi città e regione del Sinai) si siano progressivamente deteriorate, soprattutto dai primi giorni di luglio in poi, a seguito della destituzione del Presidente Morsi. In questo quadro, sia l'Ambasciata al Cairo che il Consolato Generale in Alessandria sono rimasti in contatto giornaliero con i cinque membri della ONG, già giunti in Egitto, fornendo ogni possibile sostegno per il disbrigo delle pratiche burocratiche necessarie per il rilascio dei sei container umanitari e dell'autoambulanza.
   3) A seguito dei ritardi nel rilascio dei necessari permessi per lo sdoganamento del materiale da parte delle Autorità egiziane e a fronte della decisione della ONG di restare in Egitto e proseguire la missione, il Consolato Generale di Alessandria, sempre sotto il coordinamento dall'Ambasciata al Cairo, ha compiuto numerosi passi presso le competenti autorità egiziane, sia al Cairo che ad Alessandria, per ottenere il permesso da parte delle Dogane del Porto di Alessandria necessario allo sdoganamento del materiale. Anche dopo il rilascio dell'autorizzazione da parte delle Autorità egiziane, è stato necessario un nuovo intervento delle nostre Sedi in Egitto.
   4) Una volta giunta a El Arish nella serata del 22 luglio scorso, la delegazione di Music for Peace, tentando di entrare a Gaza con il suo convoglio umanitario, incontrò ulteriori difficoltà legate al contenuto dei container (in particolare un generatore di energia elettrica ed alcune macchine fotocopiatrici). La nostra Ambasciata chiese un incontro urgente con il Direttore del Dipartimento Palestina del Ministero degli Affari Esteri egiziano. Ad una prima reazione rigida delle Autorità Pag. 46egiziane, che avevano indotto la delegazione dell'ONG a rinunciare alla consegna a Gaza dei beni umanitari e ad intraprendere un pericoloso viaggio di ritorno per Alessandria con tutto il convoglio, seguì una comunicazione alla nostra Ambasciata con la quale fu invece assicurato il passaggio del carico.
   5) Come sappiamo, il convoglio è riuscito a passare la frontiera lo scorso 27 luglio scorso. Ma l'azione dell'Ambasciata non si è conclusa lì. Essa è rimasta infatti in stretto contatto con le competenti Autorità egiziane, per gestire eventuali nuovi ostacoli, e con i rappresentanti di Music for Peace, per verificare che il loro passaggio a Gaza avvenisse nei termini previsti.
   6) A conclusione, la Farnesina e le nostre autorità diplomatico-consolari hanno seguito, ora dopo ora, il passaggio del convoglio umanitario da Alessandria a Rafah. I numerosi passi effettuati presso i locali Ministeri della Difesa e degli Esteri hanno avuto l'effetto di rimuovere tutti gli ostacoli incontrati dall'ONG nel corso del tragitto, contribuendo dunque al buon esito della missione.

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ALLEGATO 4

5-01000 Tacconi: Sul fenomeno dei nuovi flussi migratori e sull'esigenza di istituirne un'anagrafe.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Ringrazio l'Onorevole Interrogante per il quesito posto. Vorrei innanzitutto chiarire che il monitoraggio da parte delle Sedi diplomatico-consolari dei flussi migratori italiani – anche di quelli giovanili – già avviene nella misura in cui i cittadini Italiani che si trasferiscono all'estero richiedono l'iscrizione all'Anagrafe degli Italiani residenti all'Estero.
  Premesso che la legge n. 470 del 1988 stabilisce il dovere di iscriversi all'AIRE per tutti i cittadini italiani che trasferiscono la loro residenza all'estero per periodi superiori a dodici mesi e che competenti alla tenuta di tale anagrafe sono il Ministero dell'Interno ed i Comuni Italiani, l'iscrizione all'AIRE costituisce il prerequisito necessario per fruire di alcuni servizi consolari e per potere esercitare il diritto di voto all'estero. La Rete diplomatico-consolare, in ogni caso, presta assistenza a tutti i cittadini che si rivolgono ai propri Uffici, anche per via telematica, a prescindere dalla loro iscrizione alla suddetta Anagrafe.
  Vengo ora alla proposta, formulata dall'Onorevole Interrogante, di richiedere agli Stati di emigrazione dei connazionali informazioni su titolo di studio degli stessi e tipo di lavoro di cui sono alla ricerca. Ritengo che a questa proposta si frapporrebbero evidenti limitazioni poste dalla normativa internazionale (ovvero quelle degli altri Paesi) in materia di tutela della riservatezza dei dati personali. Inoltre, le convenzioni internazionali in materia di scambio di informazioni fra Stati sullo stato civile e, in particolare, della Convenzione di Istanbul del 1958, non contemplano tale fattispecie.
  Considerando che i fenomeni emigratori che interessano il nostro Paese negli ultimi tempi presentano caratteristiche in parte differenti da quelle dell'emigrazione tradizionale, credo possa essere utile affinare i dati in nostro possesso, individuando anche fonti alternative a quelle già disponibili. Le Sedi diplomati-consolari, infatti, stanno incrementando l'uso di tutti i canali informativi a loro disposizione, facendo sempre maggiore affidamento sulle nuove tecnologie dell'informazione (come, ad esempio, i social media).
  Tali fonti si rivelano dunque di particolare utilità per le nostre Sedi all'estero per acquisire maggiori informazioni sui fenomeni migratori e sulla nuova mobilità internazionale.
  Vorrei concludere ricordando come anche la Ministro Bonino abbia avuto modo di soffermarsi sul fenomeno dei flussi migratori giovanili dall'Italia. Nel suo discorso programmatico dello scorso maggio, infatti, ha posto l'attenzione sulla nuova generazione di ragazzi che emigra all'estero, sottolineando come essi possano costituire un volano per offrire una nuova percezione dell'odierna realtà degli italiani nel mondo.