CAMERA DEI DEPUTATI
Mercoledì 18 settembre 2013
84.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

DL 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province. C. 1540 Governo.

PROPOSTA DI PARERE DEL RELATORE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il testo del disegno di legge C. 1540, di conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province;
   considerato che:
    il decreto in esame pone un problema di fondo che è quello del linguaggio oltre che della opportunità politica, in quanto si accomunano in un provvedimento in «materia di sicurezza» questioni cosi diverse tra loro come la violenza sulle donne, la protezione civile e le province;
    è stato più volte affermato come il problema della violenza sulle donne sia un problema culturale ancor prima che criminale ed emergenziale e che come tale vada affrontato, partendo dagli interventi in materia di cultura, istruzione e informazione;
    il decreto in oggetto interviene puntualmente in materia penale, apportando quelle modifiche al codice penale e al codice di procedura penale finalizzate ad una maggiore tutela delle vittime;
    nonostante l'articolo 5 del provvedimento sia dedicato ad un «Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere», peraltro non adeguatamente finanziato, non si pone la dovuta e necessaria attenzione sulla parte della prevenzione e della creazione di una cultura del rispetto tra i generi;
    è ormai universalmente riconosciuto che una delle radici della violenza di genere è da ricercare nella presenza di discriminazioni e stereotipi;

   considerato inoltre che l'articolo 12 della Convenzione di Istanbul, cui la mozione del Parlamento e il decreto in esame si ispirano, indica, tra gli obblighi generali assunti dalle parti la promozione di cambiamenti nei comportamenti socio-culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra «pratica» basata su modelli stereotipati delle donne e degli uomini;
   ritenuto altresì che per promuovere un cambiamento culturale nel Paese occorra intervenire su più fronti: istruzione e formazione delle nuove generazioni; formazione degli operatori che vengono a contatto con le vittime, dai pronto soccorsi al personale giudiziario alla magistratura; modifica dei messaggi veicolati dai media e dai new media e dalla pubblicità,
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   all'articolo 5, apportare le seguenti modificazioni:
    a) alla rubrica, sopprimere la parola «straordinario»;Pag. 115
    b) al comma 1, sopprimere le parole «anche avvalendosi del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità di cui all'articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248» e la parola «straordinario»;
    c) dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  «1-bis. Il Piano dovrà essere dotato di un fondo a copertura di tutte le azioni previste, non inferiore alla dotazione annuale prevista per il precedente Fondo, che contenga al suo interno capitoli di spesa vincolati alle diverse aree di intervento: educazione nelle scuole di ogni ordine e grado, formazione del personale educativo, formazione delle varie professionalità che entrano in contatto con la violenza di genere e lo stalking, campagne di informazione e sensibilizzazione, sostegno ai centri antiviolenza, ai servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e agli uomini maltrattanti.»;
    d) al comma 2, lettera b), sostituire le parole «e contro la violenza e la» con le seguenti: «, alla sessualità rispettosa, al rifiuto di tutte le forme di violenza e di»;
    e) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
   «b-bis) predisposizione e istituzione, da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con il Ministro delegato per le pari opportunità, di corsi di formazione diretti agli insegnanti, ai supervisori, ai direttori e a tutti gli altri soggetti coinvolti nell'istruzione degli alunni, affinché dispongano di tutti gli strumenti pedagogici necessari per combattere gli stereotipi basati sul genere e al fine di promuovere la parità tra uomini e donne;»;
    f) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
   «b-ter) promozione da parte del Ministro delegato per le pari opportunità, sentito il sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri delegato per l'editoria, di interventi per il superamento degli stereotipi nella rappresentazione dei generi da parte dei mezzi di comunicazione di massa e nella pubblicità, in particolare sollecitando l'adozione di codici di condotta da parte degli operatori del settore;»;
    g) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
   «b-quater) raccogliere, su iniziativa del Ministro delegato per le pari opportunità, sentito il sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri delegato per l'editoria, dati comparabili riguardanti le donne e i mezzi di informazione, con la presentazione, da parte dei medesimi soggetti, di una relazione annuale in merito alle Commissioni parlamentari competenti in materia di cultura;»
    h) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
   «b-quinquies) promozione da parte del Ministro delegato per le pari opportunità, in diverse lingue, di campagne di sensibilizzazione e numeri telefonici di pubblica utilità, rivolti sia alle donne vittime di violenza sia a quegli uomini che temono di poter compiere, o hanno già compiuto e intendono essere aiutati, atti di violenza nei confronti di donne;»
    i) al comma 2, sostituire la lettera f), con la seguente:
   «f) istituire presso l'ISTAT un Osservatorio permanente sulla violenza contro le donne, nel quale far convergere flussi stabili di dati sulla violenza provenienti dal Ministro dell'interno, dal Ministro della giustizia, dal Ministro delegato per le pari opportunità, dai centri anti violenza e da soggetti pubblici e privati. Il Ministro delegato per le pari opportunità, sulla base dei dati raccolti dall'Osservatorio, presenta una relazione annuale sull'efficacia delle singole misure e sull'evoluzione del fenomeno della violenza di genere alle Commissioni parlamentari competenti in materia di cultura;».

Pag. 116

ALLEGATO 2

DL 93/2013: Disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province. C. 1540 Governo.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE

  La VII Commissione (Cultura, scienza e istruzione),
   esaminato, per le parti di propria competenza, il testo del disegno di legge C. 1540, di conversione in legge del decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in tema di protezione civile e di commissariamento delle province;
   considerato che:
    il decreto in esame pone un problema di fondo che è quello del linguaggio oltre che della opportunità politica, in quanto si accomunano in un provvedimento in «materia di sicurezza» questioni cosi diverse tra loro come la violenza sulle donne, la protezione civile e le province;
    è stato più volte affermato come il problema della violenza sulle donne sia un problema culturale ancor prima che criminale ed emergenziale e che come tale vada affrontato, partendo dagli interventi in materia di cultura, istruzione e informazione;
    il decreto in oggetto interviene puntualmente in materia penale, apportando quelle modifiche al codice penale e al codice di procedura penale finalizzate ad una maggiore tutela delle vittime;
    nonostante l'articolo 5 del provvedimento sia dedicato ad un «Piano straordinario contro la violenza sessuale e di genere», peraltro non adeguatamente finanziato, non si pone la dovuta e necessaria attenzione sulla parte della prevenzione e della creazione di una cultura del rispetto tra i generi;
    è ormai universalmente riconosciuto che una delle radici della violenza di genere è da ricercare nella presenza di discriminazioni e stereotipi;

   considerato inoltre che l'articolo 12 della Convenzione di Istanbul, cui la mozione del Parlamento e il decreto in esame si ispirano, indica, tra gli obblighi generali assunti dalle parti la promozione di cambiamenti nei comportamenti socio-culturali delle donne e degli uomini, al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e qualsiasi altra «pratica» basata su modelli stereotipati delle donne e degli uomini;
   ritenuto altresì che per promuovere un cambiamento culturale nel Paese occorra intervenire su più fronti: istruzione e formazione delle nuove generazioni; formazione degli operatori che vengono a contatto con le vittime, dai pronto soccorsi al personale giudiziario alla magistratura; modifica dei messaggi veicolati dai media e dai new media e dalla pubblicità;
  esprime

PARERE FAVOREVOLE

  con la seguente condizione:
   all'articolo 5, apportare le seguenti modificazioni:
    a) alla rubrica, sopprimere la parola «straordinario»;Pag. 117
    b) al comma 1, sopprimere le parole «anche avvalendosi del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità di cui all'articolo 19, comma 3, del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223, convertito, con modificazioni, dalla legge 4 agosto 2006, n. 248» e la parola «straordinario»;
    c) dopo il comma 1, aggiungere il seguente:
  «1-bis. Il Piano dovrà essere dotato di un fondo a copertura di tutte le azioni previste, non inferiore alla dotazione annuale prevista per il precedente Fondo, che contenga al suo interno capitoli di spesa vincolati alle diverse aree di intervento: educazione nelle scuole di ogni ordine e grado, formazione del personale educativo, formazione delle varie professionalità che entrano in contatto con la violenza di genere e lo stalking, campagne di informazione e sensibilizzazione, sostegno ai centri antiviolenza, ai servizi di assistenza alle donne vittime di violenza e agli uomini maltrattanti.»;
    d) al comma 2, lettera b), sostituire le parole «e contro la violenza e la» con le seguenti: «, alla sessualità rispettosa, al rifiuto di tutte le forme di violenza e di»;
    e) comma 2, lettera b), aggiungere il riferimento ad attività didattiche e progettuali di formazione per le studentesse e gli studenti anche in raccordo con associazioni ed enti locali del territorio;
    f) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:

  «b-bis) predisposizione e istituzione, da parte del Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, d'intesa con il Ministro delegato per le pari opportunità, di corsi di formazione diretti agli insegnanti, ai supervisori, ai direttori e a tutti gli altri soggetti coinvolti nell'istruzione degli alunni, affinché dispongano di tutti gli strumenti pedagogici necessari per combattere gli stereotipi basati sul genere e al fine di promuovere la parità tra uomini e donne;»;
    g) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
   «b-ter) promozione da parte del Ministro delegato per le pari opportunità, sentito il sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri delegato per l'editoria, di interventi per il superamento degli stereotipi nella rappresentazione dei generi da parte dei mezzi di comunicazione di massa e nella pubblicità, in particolare sollecitando l'adozione di codici di condotta da parte degli operatori del settore;»;
    h) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
   «b-quater) raccogliere, su iniziativa del Ministro delegato per le pari opportunità, sentito il sottosegretario di Stato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri delegato per l'editoria, dati comparabili riguardanti le donne e i mezzi di informazione, con la presentazione, da parte dei medesimi soggetti, di una relazione annuale in merito alle Commissioni parlamentari competenti in materia di cultura;»;
    i) al comma 2, dopo la lettera b), aggiungere la seguente:
   «b-quinquies) promozione da parte del Ministro delegato per le pari opportunità, in diverse lingue, di campagne di sensibilizzazione e numeri telefonici di pubblica utilità, rivolti sia alle donne vittime di violenza sia a quegli uomini che temono di poter compiere, o hanno già compiuto e intendono essere aiutati, atti di violenza nei confronti di donne;»;
    j) comma 2, lettera d), prevedere la formazione in particolare di avvocati, magistrati e forze dell'ordine anche attraverso percorsi universitari specifici;
    k) al comma 2, sostituire la lettera f), con la seguente:
   «f) istituire presso l'ISTAT un Osservatorio permanente sulla violenza contro le donne, nel quale far convergere flussi Pag. 118stabili di dati sulla violenza provenienti dal Ministro dell'interno, dal Ministro della giustizia, dal Ministro delegato per le pari opportunità, dai centri anti violenza e da soggetti pubblici e privati. Il Ministro delegato per le pari opportunità, sulla base dei dati raccolti dall'Osservatorio, presenta una relazione annuale sull'efficacia delle singole misure e sull'evoluzione del fenomeno della violenza di genere alle Commissioni parlamentari competenti in materia di cultura;».