CAMERA DEI DEPUTATI
Martedì 10 settembre 2013
78.
XVII LEGISLATURA
BOLLETTINO
DELLE GIUNTE E DELLE COMMISSIONI PARLAMENTARI
Cultura, scienza e istruzione (VII)
ALLEGATO

ALLEGATO 1

5-00298 D'Uva: Sulla nomina di un componente della Commissione per l'abilitazione scientifica nazionale nel settore concorsuale 11/A2, storia moderna.

TESTO DELLA RISPOSTA

  In merito alla questione illustrata dall'onorevole interrogante, in primo luogo si informa che con lettera dell'8 agosto scorso, inviata al Sig. Ministro, il Prof. Angelo Sindoni ha rassegnato le dimissioni da componente della commissione per l'abilitazione scientifica nazionale nel settore concorsuale 11/A2, «Storia moderna».
  Con decreto adottato in pari data, il competente direttore generale ha accettato le dimissioni e ha indetto un nuovo sorteggio per la sostituzione del commissario dimissionario, che si è svolto lo scorso 29 agosto.
  Ciò premesso, giova comunque illustrare quali siano stati gli accertamenti compiuti dall'amministrazione a fronte delle segnalazioni sulla non presunta non regolarità della designazione dell'interessato.
  Si ricorda che ai sensi dell'articolo 5, comma 1, del decreto direttoriale n. 181 del 2012, l'ANVUR è chiamata ad accertare la qualificazione scientifica degli aspiranti commissari, con riferimento al superamento dei valori mediani degli indicatori definiti dal decreto ministeriale n. 76 del 2012.
  Per le aree umanistiche i suddetti indicatori consistono nel numero di libri, del numero di articoli su rivista e capitoli di libro e del numero di articoli in riviste di classe A, pubblicati nel decennio antecedente la presentazione della domanda.
  Nell'effettuare tale accertamento, l'ANVUR si basa sulle pubblicazioni presenti nei curricula, autocertificate dai candidati. Il bando per gli aspiranti commissari stabiliva infatti che le dichiarazioni rese nella domanda e nella documentazione allegata sono da ritenersi rilasciate ai sensi del decreto del Presidente della Repubblica n. 445 del 2000.
  Anche nel caso del Prof. Angelo Sindoni, la suddetta Agenzia, con delibera n. 82 del 3 ottobre 2012, ha accertato, sulla base delle informazioni contenute nel curriculum, il possesso dei requisiti previsti dal decreto ministeriale n. 76/2012.
  Una volta compiuta tale procedura, il candidato è stato ammesso al sorteggio che si è tenuto in data 12 dicembre 2012 ed è stato estratto quale componente della commissione per l'abilitazione scientifica nazionale nel settore concorsuale 11/A2 – Storia moderna.
  Successivamente, a seguito di un esposto presentato al Ministero da rappresentati della comunità scientifica di riferimento, nel quale veniva segnalato che alcuni dei lavori scientifici dichiarati dall'interessato non risultavano pubblicati, la competente direzione generale ha chiesto all'ANVUR di effettuare le verifiche di competenza sul curriculum scientifico.
  Attraverso tali verifiche sono stati individuati una serie di lavori che, pur già dotati di codice ISBN, non risultavano pubblicati entro la scadenza prevista dal bando per gli aspiranti commissari. Contestualmente l'ANVUR ha effettuato un nuovo calcolo degli indicatori, accertando che anche espungendo i predetti lavori, il prof. Sindoni raggiungeva i requisiti di qualificazione scientifica previsti per far parte della commissione (delibera n. 51 del 7 maggio 2013).Pag. 39
  Nel frattempo, la competente direzione generale del Ministero provvedeva alla rettifica del curriculum del docente in questione, pubblicato sul sito del Ministero, con l'espunzione dei riferimenti alle pubblicazioni non valutabili (nota direttoriale n. 12976 del 3 giugno 2013).
  In data 28 giugno 2013 è pervenuta al Ministero una nuova segnalazione, sempre proveniente dalla comunità scientifica di riferimento, con la quale si chiedeva un'ulteriore verifica sul curriculum dell'interessato, anche questa prontamente trasmessa all'ANVUR per gli approfondimenti di competenza.
  In data 24 luglio 2013, l'Agenzia adottava una nuova delibera con la quale confermava la qualificazione dell'interessato pur segnalando ulteriori incongruenze nelle indicazioni contenute nel curriculum, in ordine alle quali il Ministero chiedeva all'interessato i dovuti chiarimenti.
  In data 8 agosto, come già detto, quest'ultimo rassegnava le dimissioni da componente della Commissione.
  Da quanto illustrato pare emergere la linearità e trasparenza delle azioni compiute dai competenti uffici del Ministero, nell'ottica di assicurare la legittimità della procedura di valutazione in corso.

Pag. 40

ALLEGATO 2

5-00353 Piccoli Nardelli: Sugli interventi a favore dell'Istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche e del Servizio bibliotecario nazionale.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Mi riferisco all'interrogazione con la quale l'On.le Piccoli Nardelli chiede quali atti il Governo intenda porre in essere affinché ci sia una inversione di tendenza con le precedenti politiche di rigore economico in campo culturale e se si ritenga rifinanziare l'istituto centrale per il catalogo unico delle biblioteche italiane e per le informazioni bibliografiche (ICCU) affinché sia garantita la continuità di tutti i servizi erogati dal medesimo Istituto.
  Premessa indispensabile è che l'ICCU continuerà a svolgere il proprio fondamentale servizio al pubblico e che non è a rischio chiusura per ragioni finanziarie.
  Un primo aspetto critico della situazione attuale dell'istituto è costituito dalla ridotta disponibilità di risorse umane, che hanno subito una forte contrazione negli ultimi anni nell'ambito della generale riduzione degli organici pubblici. La questione degli organici rispecchia la situazione di carenza diffusa per l'amministrazione statale in genere e per l'intero settore bibliotecario, con particolare riguardo per le regioni del centro-nord.
  Nonostante le drastiche misure di razionalizzazione e contenimento della spesa pubblica che investono tutta la pubblica amministrazione, la competente Direzione generale ha limitato per l'anno corrente la carenza complessiva di risorse finanziarie, attraverso un ingente sforzo per il reperimento di risorse integrative.
  Come correttamente indicato dall'onorevole interrogante infatti, per il 2013, il finanziamento complessivo dell'ICCU, destinato prevalentemente al Servizio bibliotecario nazionale, ammonterà a 1.875.567,75 euro rispetto ai complessivi 2.185.000,00 del 2012, limitando al 14 per cento l'originario taglio del 31 per cento rispetto al 2012.
  Tale risultato è stato conseguito, da un lato, grazie al mantenimento dello stanziamento di euro 130.000.00 sul capitolo finalizzato allo sviluppo di SBN, e dall'altro, al supporto che la Direzione generale per le biblioteche ha dato alla programmazione di risorse integrative a favore dell'ICCU (affidate in gestione unificata alla Direzione generale per l'organizzazione e gli affari generali) e a una rimodulazione di fondi residui disponibili. Complessivamente si prevede di passare dai 500.000.00 euro di risorse aggiuntive assegnate all'istituto nel 2012 ai 675.688,75 euro dell'anno corrente.
  Si ricorda, inoltre, che l'istituto può integrare i finanziamenti statali con alcuni cofinanziamenti europei per progetti di studio, ricerca e valorizzazione, e può disporre di proventi, anche se di importo non considerevole, derivanti dalle proprie attività di promozione, pubblicazione, consulenza e collaborazione con soggetti pubblici e privati, italiani, comunitari e internazionali.
  Non va, comunque, sottaciuta la sempre maggiore difficoltà per questa Amministrazione di sopperire in modi alternativi alla carenza di risorse sui capitoli propri di finanziamento dell'istituto o di Pag. 41SBN, nonostante la costante azione di riduzione dei costi portata avanti negli ultimi anni.
  Al fine di proseguire e implementare la positiva esperienza del Servizio bibliotecario nazionale, nel contesto della crisi economica che da anni ha investito il nostro Paese, la competente Direzione generale ha avviato da tempo un attento monitoraggio dei costi del Servizio e stimolato, sin dal 2011, iniziative volte alla riduzione strutturale dei costi di mantenimento dell'infrastruttura informatica. Infine, è stato di recente costituito un gruppo di lavoro per elaborare un piano di razionalizzazione dei poli bibliotecari costituenti il sistema, al fine di ridurre ulteriormente i costi di gestione legati al mantenimento del Servizio bibliotecario in tutte le strutture centrali e periferiche afferenti. Il risultato conseguito negli ultimi tre anni è quantificabile in una riduzione di circa il 20 per cento dei costi direttamente attribuibili a SBN.
  Tale comportamento virtuoso, combinato con la disponibilità di risorse finanziarie integrative come sopra accennato, ha consentito finora di neutralizzare gli effetti negativi dei tagli lineari di bilancio sull'ICCU e su SBN in generale. Occorre, tuttavia, rilevare che la legge di bilancio per il triennio 2013-2015 prevede, a partire dal 2014, ulteriori tagli generalizzati ai capitoli della tabella ministeriale, sia di funzionamento che di investimento, che per quanto riguarda i capitoli di pertinenza dell'ICCU e di SBN saranno compresi tra il 15 e il 20 per cento, portando la percentuale di finanziamento erogato sui capitoli «propri» dell'ICCU e di SBN al 50 per cento del fabbisogno reale.

Pag. 42

ALLEGATO 3

5-00360 Fabbri: Sulle azioni per assicurare l'offerta della scuola dell'infanzia e della scuola primaria in modo adeguato alle necessità delle famiglie.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Prima di affrontare il tema posto nell'atto parlamentare degli organici assegnati alla regione Emilia Romagna, giova ricordare che dopo diversi anni nei quali le dotazioni organiche del personale docente hanno subito una forte riduzione (in applicazione dell'articolo 64 della legge n. 133 del 2008), a partire dall'anno scolastico appena trascorso si è registrata un'inversione di tendenza e gli organici sono stati confermati nella misura dell'anno scolastico 2011/2012, senza alcuna riduzione.
  Il numero dei docenti ammonta oggi a 600.839 unità, e tale entità è stata confermata anche per l'anno scolastico 2013/2014; nell'organico di fatto, poi, tale dotazione è aumentata a 627.732 unità.
  La conferma degli organici assicura stabilità alle scuole che potranno programmare gli interventi, così garantendo la formazione di tutte le classi necessarie, il mantenimento del tempo scuola nei vari gradi di istruzione e l'istituzione dei diversi indirizzi e articolazioni nell'istruzione secondaria di secondo grado.
  Per quanto riguarda la regione Emilia Romagna, in considerazione dell'incremento della popolazione scolastica, in organico di diritto per l'anno scolastico 2013/2014 sono stati assegnati 374 posti in più rispetto all'anno scolastico precedente, ai quali si sono aggiunti altri 180 posti in organico di fatto, nonché altri 129 per le zone terremotate, per un totale di 683 posti.
  Dai dati attualmente presenti al sistema informativo risultano essere stati assegnati 127 posti alla scuola dell'infanzia e oltre 259 posti alla scuola primaria.
  Riguardo alla situazione della scuola dell'infanzia della provincia di Bologna, è stato interessato il competente Ufficio scolastico regionale il quale, sentito anche l'Ufficio di ambito territoriale, ha comunicato che per il prossimo anno scolastico sono state autorizzate in organico di diritto le sezioni già attivate in organico di fatto per l'anno scolastico 2012/2013, per un numero complessivo di 515 sezioni, di cui 489 ad orario normale e 26 ad orario ridotto, con un incremento rispetto all'organico di diritto 2012/2013 di n. 6 sezioni, di cui 3 assegnate al territorio del comune di Bologna. Ulteriori 22 nuove sezioni sono state attivate con le assegnazioni in organico di fatto, offrendo in tal modo la possibilità di iscrizione nelle sezioni statali dell'infanzia del territorio bolognese ad oltre 600 bambini.
  Riguardo alla scuola primaria per la medesima provincia, la dotazione aggiuntiva disposta in organico di fatto ha consentito la formazione di 7 nuove classi, autorizzando complessivamente 1913 classi a fronte delle 1906 dell'anno scolastico 2012/2013. In particolare, il numero di classi a tempo pieno autorizzate per il 2013/2014 è di 1099.
  Il predetto Ufficio di ambito territoriale ha poi segnalato che l'assegnazione alla scuola primaria di 26 docenti in più rispetto all'organico di fatto dell'anno precedente, ha consentito l'ampliamento dell'offerta formativa di numerose istituzioni scolastiche con la possibilità di estendere l'orario settimanale di lezione proprio per soddisfare l'esigenze delle famiglie.

Pag. 43

ALLEGATO 4

5-00540 Palmieri: Sul decreto ministeriale di aggiornamento dei requisiti tecnici per lo sviluppo di siti e applicazioni web delle pubbliche amministrazioni.

TESTO DELLA RISPOSTA

  Con l'atto parlamentare in esame gli Onorevoli interroganti chiedono notizie circa il perfezionamento e l'entrata in vigore del decreto di aggiornamento dei requisiti per l'accessibilità dei siti internet e dei sistemi informatici delle pubbliche amministrazioni, adottato dal Ministro pro tempore Francesco Profumo il 20 marzo 2013, sulla base della delega di funzioni in materia di innovazione tecnologica conferita a quest'ultimo con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri del 13 dicembre 2011.
  Al riguardo si rassicura che il provvedimento in questione è stato registrato alla Corte dei conti il 6 agosto 2013 ed è in corso di pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana.
  Si ricorda che attraverso questo intervento, che è stato predisposto attraverso l'impegno di un gruppo di lavoro che ha coinvolto le associazioni degli sviluppatori, i responsabili delle pubbliche amministrazioni e una rappresentanza delle persone disabili e previa consultazione delle associazioni maggiormente rappresentative delle predette persone disabili, vengono recepite le indicazioni dell'Unione Europea in tema di accessibilità delle informazioni e dei servizi erogati dai siti delle pubbliche amministrazioni, così consentendo di poter sviluppare servizi tecnologicamente innovativi nel rispetto del diritto di tutti i cittadini di poterne usufruire, indipendentemente dalla disabilità.
  Le nuove indicazioni mirano infatti a rendere ogni sito accessibile in ogni sua parte, senza che determinate tecnologie o programmi possano inficiarne l'utilizzo da parte di cittadini portatori di qualsiasi disabilità.